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Autore: Borange    11/07/2015    1 recensioni
È tutto un inferno qui.
Le fiamme mi stanno rodendo la pelle.
La depressione, la tristezza e la solitudine mi corrodono da dentro.
La mia anima bruciata mi squarta il petto e lenta fuoriesce, un dolore assurdo, un dolore ingiustificato, un dolore così forte mai provato prima; costante e crescente.
Tu, mia cara e bellissima Granger, mi hai stravolto; mi hai travolto; mi hai scomposto:
non so più cosa farne della mia vita.
Genere: Erotico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti, Contesto generale/vago
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CAPITOLO 12- RIVELAZIONE

“A che gioco stai giocando?” disse Harry puntano la bacchetta contro Draco Malfoy, che era ancora a terra immobile ed inerme.
“Che fai Harry?” disse docile e preoccupata Hermione.
“Voglio sapere che intenzioni ha questo viscido verme”
“Co..cosa?” disse Draco a fatica mentre cercava di mettersi seduto.
“Perché ti comporti così?”  
“Così come?”
“Non fare finta di non capire, sai benissimo di cosa parlo.. ci hai difesi, non sei stato aggressivo nei nostri confronti come fai di solito, sembrava quasi che tu volessi aiutarci. Ma so per certo che così non è. Dunque dimmi qual è il tuo piano”
Draco non degnò nemmeno di uno sguardo Harry ma si limitò semplicemente a sogghignare.
“Magari il tuo piano è quello di consegnarci TU STESSO a Voldemort, eh? Dimmi la verità, lurido schifoso” disse Harry scagliando un calcio al ginocchio di Draco, che arrabbiato del gesto rispose a tono
“Non è affatto come pensi!”
“Ah no? Allora illuminami, ti prego!”
“Già” risposte Ron, decisamente più calmo “sei stato al quanto strano prima”
“E’ complicato” disse Draco quasi senza voce, guardando dapprima Harry e Ron dal basso, poi, lento spostò lo sguardo su Hermione, che in lontananza, lo fissava.
Hermione si trovava a debita distanza, con le braccia incrociate ed uno sguardo che faceva trapelare emozioni contrastanti. Ripensava a quello che era successo pochi minuti fa. In quell’armadio.


Non riusciva a capire.
Cos’era successo realmente?
Chi era veramente quella persona che l’ha trascinata in quell’armadio?


 
Era forse la prima volta che le appariva davanti un Draco premuroso, affettuoso, quasi preoccupato.



E lei?
Lei chi era veramente stata in quel momento?
Forse si era mentita così tanto che, in quel momento di totale sincerità, non si era riconosciuta.
Estranea a se stessa.


E poi… perché mai era dispiaciuta?
Ha intrapreso una relazione con un ragazzo onesto e fantastico, un ragazzo che l’ama davvero e che la tratterebbe esattamente come una principessa, come lei merita.
Perché mai era dispiaciuta per quell’essere? Non aveva fatto altro che deriderla, trattarla come uno zerbino e non come merita, prendersi gioco di lei solo per i suoi sporchi piaceri… perché mai Hermione era dispiaciuta?

Eppure.. una stretta al cuore, fitta, intensa, dolorosa, reale, l’aveva sentita.
Draco, prendendole il viso fra le mani, avvicino le sue labbra alla sua fronte stampandole un bacio, uno di quelli più puri, così diverso a quelli che avrebbe dato il Draco di qualche mese fa.


Non faceva altro che pensare a quel momento.


Un millesimo di secondo, un battito di ciglia, una piccolissima frazione di tempo, e basto quel leggero tocco ad incasinarle la mente. Le era bastato un bacio umido, rubato, nascosto, infedele, per sentire il suo cuore battere, di nuovo, forte e accelerato, sentire le farfalle nello stomaco.


Si odiava.
Si odiava maledettamente.
Era bastato quell'attimo fuggente a far scomparire quell’odio covato da entrambi nei mesi successivi. Quello che un tempo ardeva forte per Draco, ardeva forte anche ora.


E questo era inequivocabilmente innegabile.


Il cuore di Hermione batteva ancora per quello di Draco.
Il cuore di Draco batteva ancora per quello di Hermione. 

 

“Dove eri finita prima?”
“Cosa?” disse Hermione confusa, dopo essersi svegliata da un coma profondo.
“C’è stato un momento in cui la dentro” e si girò per indicare il muro crepato dopo dapprima c’era la porta della Stanza delle Necessità, che ora era sparita “in cui ti ho perso di visita.. in quei pochi istanti mi sono davvero molto preoccupato. Ho tirato un sospiro di sollievo quando ti ho rivisto apparire da dietro degli scaffali malandati.. ma subito dopo eri seguita da Draco.. stai bene? Ti è successo qualcosa? Ti ha toccata?
Qualcuno di quei 3 viscidi schifosi ti ha sfiorata?” Disse l’ultima frase molto velocemente e con tono altamente dispregiativo.
“Oh-“ disse  Hermione, colpita dalla sua preoccupazione “No no, assolutamente no, vi ho semplicemente perso di vista.. ma l’importante è che vi ho ritrovavi no?” disse sincera, incrociando la sua mano con quella di Ron e portandosela alla bocca per baciarla dolcemente.
“Certo” disse Ron, quasi compiaciuto, ma felice. E le si avvicinò lentamente, le sfiorò le labbra dolcemente, e poi le sorrise.


Draco seduto a terra, con ancora la bacchetta di Harry puntata su di lui, la fissava.
Se quello che aveva dentro in questo momento poteva essere descritto, era sicuramente qualcosa di molto simile a quel fuoco vivo che prima si era visto in quella stanza, ormai sparita.


“Perché non hai detto a Bellatrix che ero io!?” urlò Harry, talmente forte, che attirò l’attenzione di tutti su di sé, perfino di Goyle che era ancora collassato a terra affianco a Draco.
“DIMMI PERCHE’!” scandì Harry.
Draco arricciò le sopracciglia, poi si alzò, lasciò cadere la bacchetta a terra e infine alzò leggermente le mani in segno di arresa.
 

“Vuoi la verità? OK, l’avrai.

Se ho fatto quel che ho fatto è per una ragione ben precisa…
sono innamorato di una donna stupenda, speciale. Sono innamorato di lei da sempre, fin dal nostro primo incontro, fin da quando mi ha scagliato un pugno sulla faccia.

 
Hermione.


Adesso non capirai, e probabilmente mi odierai ancora di più, ma mi hai chiesto la verità e te la sto dicendo: IO AMO HERMIONE GRANGER.

Non è una ragazza qualunque, lei è una donna che sa capirti, sa aiutarti, sa renderti la vita più leggera, sa amarti nonostante tu sia un mostro.

Lei ha visto realmente come ero, e quello di cui ero capace fare ma nonostante tutto mi è stata vicina.
Lei che nonostante io l’avessi trattata malissimo, usata, ignorata, respinta, derisa.. ha continuato a starmi vicina, ha continuato, anche se silenziosamente, a combattere per me, e lo so benissimo, glielo si legge negl’occhi.. ha continuato a permettere al suo cuore di battere per me.


Ed io.. io sono rimasto totalmente folgorato da lei.
La sua dolcezza, la sua bontà, il suo essere così donna, mi ha totalmente spiazzato, mi ha cambiato. Poi diciamocelo..”  smise di guardare Harry, e fissò Hermione, che nel frattempo era rimasta immobile a guardarlo, senza capire se fosse un altro dei suoi scherzi, o stesse dicendo realmente la verità
“è dolce, sensibile, premurosa… sexy- “  fece un secondo di silenzio  “ è molto più di quello che io possa meritare.. non voglio farle mai più del male. Le ho inflitto già fin troppo dolore in questi anni.. voglio solo che lei stia bene..”  tornò a guardare Harry  “è per questo che ho deciso di non dirlo a Bellatrix che quel ragazzone con la faccia gonfia che mi sono ritrovato d’avanti era proprio il grande e potente Harry Potter, perché se le avessi detto la verità avrebbe convocato, senza pensarci due volte, il Signore Oscuro e non solo avrebbe ucciso te, e torturato a morte il tuo amico qui presente Ron Weasly, ma avrebbe fatto di lei, essendo una… mezzosangue-“  pronunciò la parola quasi come un sibilo, abbassando gli occhi, vergognandosi di quante volte lui stesso aveva abusato di tale termine  “qualcosa di impuro, impensabile, indicibile… sappiamo tutti quanto Voldemort odi i nati babbani.. ed io non avrei mai potuto accettare una cosa del genere. Non avrei mai potuto fermare Voldemort, sono solo io, non sarei potuto intervenire, NESSUNO E DICO NESSUNO SAREBBE STATO DALLA MIA PARTE.. e lei avrebbe solo dovuto subire…
non ci voglio nemmeno pensare.


Le ho fatto già fin troppo male, non voglio fargliene più.
Se colpisco i suoi amici, colpisco anche lei.”

La guardò, tese la mano verso di lei, come a dirgli di andare verso di lui e lei così fece.
Giunse la sua mano con quella di lei, la tirò leggermente a se, la prese fra le sue braccia e la baciò.. intensamente. Un bacio vero, puro. Senza alcun tipo di malizia.



Draco, svegliatosi dal suo breve ed intenso sogno, scosse il capo come a dire: no, è veramente troppo.
Alzò lo sguardo da terra e puntò gli occhi su ognuno dei presenti
“La verità è che..”  si prese una lunga pausa cercando le parole migliori da far fuoriuscire in quel momento.  “Mi sono letteralmente rotto il cazzo di questa situazione.
Mettiamo da parte l’orgoglio” Disse, convinto.
“Non siamo più al secondo anno, quando i nostri unici problemi era insultarci nei corridoi e fare a gara a chi era il più forte a Quidditch, ora il problema è salvarci la pelle, salvare la nostra casa: Hogwarts.
 Che senso ha ora combatterci fra noi se la fuori c’è un mostro pronto ad ucciderci senza pietà?
Voglio realmente aiutarvi, voglio realmente collaborare con voi.” Disse Draco, quasi confuso dalle sue stesse parole.
“AH-AH-AH, questa è bella Malfoy!” disse ironico Ron.

Cosa diavolo sta facendo? – pensò Hermione, letteralmente rimasta scioccata da quelle parole, dette da quel ragazzo ormai riconoscibile, quel ragazzo che un tempo era così autoritario, freddo, inamovibile.. e ora? Ora era premuroso, dolce.. amichevole. Hermione non riusciva a crederci, così prese parola.
“Dimmi un po’, Malfoy, come pensi di aiutarci?”


Draco, che non si aspettava per niente di sentire la sua voce, si girò verso di lei sbalordito.
“Beh.. avrei delle informazioni che credo potrebbero esservi utili”
“Spara, se mi darai delle informazioni utili, io inizierò a fidarmi di te”  disse cauto Harry.
“COSA!?” scoppiò Ron, “Hai intenzione di fidarti di questa lurida serpe!?!!?”
“Ron, calmati” intervenne Hermione, appoggiando una mano sul petto di Ron.
“Ma come possiamo fidarci di questo lurido bastardo che non ha fatto altro che renderci questi anni ad Hogwarts un vero e proprio inferno!?” urlò ancora più forte Ron.
“Ron, senti, quello che ha detto prima non è proprio del tutto insensato, sarebbe anche ora di smetterla di farci la guerra fra noi e di coalizzare contro un unico grande nemico, che tu sai bene chi è” disse Harry, pacato, poi si girò verso Draco e disse “Ora, a noi due.. dimmi quello che sai”
“Io… io credo che Voldemort voglia uccidere Piton alla Stamberga Strillante.. ecco, ho sentito che parlava con mio padre riguardo alla bacchetta di Sambuco, beh, non c’ho capito molto ma ho pensato che avrebbe potuto esserti d’aiuto. Come ho già detto, io non voglio più essere tuo nemico, ma voglio aiutarti a sconfiggere Voldemort”
“Dici sul serio?” disse Hermione.
“Si.. si, io credo che Voldemort ha scoperto che Piton non gli è fedele…”
“Piton non gli è fedele?” rispose Harry, incuriosito
“Beh, ora tu sei libero di non crederci, ma io ti ho solo riportato quello che sono riuscito a sentire in una conversazione fra lui, Bellatrix, mio padre ed altri magiamorte”
“Perché mai dovremmo fidarci di lui!?” urlò ancora una volta Ron, sembrava impazzito, “infondo fa parte di loro, ha anche quel maledetto marchio”
“Si, già, ho il marchio” e si alzò la manica per mostraglielo chiaramente, “e pensi chi io abbia avuto scelta? O mio padre abbia potuto scegliere questo? …Siamo stati costretti!” urlò a sua volta Draco, “ho voluto darvi queste notizie, che credevo potessero aiutarvi, vi ho difeso la dentro.. ho visto morire il mio amico e non mi sono nemmeno sforzato di provare a salvarlo perché una volta qui fuori vi avrebbe attaccato nuovamente, senza pietà. Come posso farvi capire che sto dalla vostra parte?”
“Sembra strano e penso che tu questo possa immaginarlo” intervenne Harry.
“Molto strano” aggiunse Ron, più pacato di prima.
“Lo so, e lo ammetto, sarei dovuto intervenire prima ma… non ne avevo il coraggio
“D’accordo Draco, se è vero quel che dici allora stanotte ti avremo al nostro fianco a combattere, altrimenti non ci penserò due volte ad usare questa bacchetta. Ora ho una questione più urgente da sbrigare, dopo andremo alla Stamberga per verificare se quel che tu dici è vero”
“Verrò con voi!” disse, quasi euforico, contento che Harry gli stava dando una chance.
“No. Non verrai con noi. Va da tuo padre, o dai tuoi amici e continua a fare qualsiasi cosa tu stessi facendo prima di venire ad importunarmi nella stanza delle necessità, ora ti voglio fuori dai piedi”
“Ok, va bene” disse, semplicemente, girò i tacchi e si allontanò più forte che poteva, seguito da Goyle.

“Facciamo bene a fidarci di lui?” disse Hermione, quasi convinta che la sua fosse più un affermazione che una domanda.
“Credo di si” disse quasi sibilando Harry.
“Ma sei sicuro di quello che stai dicendo Harry?”
“No, ma credo davvero che abbia detto la verità, credo di aver capito perché Voldemort vuole uccidere Piton… perché la bacchetta di Sambuco non risponde a lui”
“Ok, d’accordo, non so di cosa tu sia parlando, ma infondo il migliore sei tu, se tu dici che dobbiamo fidarci.. io mi fiderò”
“Già..”
“Harry, il medaglione dov’è?” disse Hermione, interrompendo il breve silenzio creatosi.
“E’ qui, eccolo” e glielo porse.
“Sembra essere già stato distrutto” Hermione mentre esaminava quel che ne restava di un medaglione piuttosto carbonizzato. “Credo abbia usato FuocoInferno come incantesimo, Tiger”
“Mai sentito” disse Harry.
“Non mi spiego come un’incatesimo del genere sia bastato a distruggere un Horcrux”
“Che importa,  l’importante è che ora sia distrutto” intervenne  Ron, ma non fece nemmeno in tempo a concludere la frase che un boato scoppiò alle sue spalle..
la guerra era iniziata.





 
   
 
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