Erano passati diversi mesi dall’inizio dell’anno. Halloween era alle porte e, per l’occasione, la scuola aveva indetto un ballo che si sarebbe tenuto in Sala Grande. Tra i Grifondoro non si faceva altro che parlare del complemorte del loro fantasma, Sir Nicholas. Che si sarebbe tenuto proprio il 31 Ottobre. Molti studenti erano già all’opera per cercarsi un compagno con cui danzare alla festa: Severus aveva invitato la sua amica Lily che aveva accettato, rifiutando più volte l’invito di James; Sirius aveva deciso di accompagnare la più bella ragazza del suo anno e Remus… Remus era da molto tempo che non lo vedevo ad essere sincera. I compiti li eseguiva sempre dalla sua stanza (con risultati eccezionali, o almeno così diceva Peter Minus ) e raramente usciva quando il sole calava dietro le montagne. Aveva un atteggiamento strano e sembrava perennemente stanco, anche i suoi amici dovevano aver notato qualcosa di stravagante nel suo comportamento. Non volevo indagare più del necessario, non ero così vicina a lui da potergli domandare cosa faceva.
Scesi a colazione con largo anticipo, quella sera non ero riuscita a dormire molto bene, una strana sensazione mi aveva impedito di chiudere occhio ed ero rimasta tutta la notte a guardare le strane creature che popolavano il Lago Nero. Dalla nostra camera avevamo una bella visione di una fetta dell’immenso Lago: sirene e altre creature alle quali non sapevo dare un nome nuotavano come se noi fossimo invisibili, evidentemente doveva essere un particolare tipo di magia.
Mi accomodai al tavolo dei Serpeverde sospirando stancamente, mi si chiudevano gli occhi ma la giornata di oggi era particolare: dovevamo procuraci un vestito per la festa del giorno dopo.
Sui tavoli erano rimasti ancora diversi fogli di pergamena con delle boccette d’inchiostro e piume per scrivere.
Senza esitazione afferrai un paio di fogli ed iniziai a scrivere una lettera ai miei genitori.
Mamma,
papà
Come
state? Mi mancate molto. Le lezioni qui sono dure ma credo di cavarmela bene.
Mi piace molto Trasfiurazione, Incantesimi e Difesa
contro le Arti Oscure. Pozioni con il Professor Lumacono
è sempre, però, l’ora che preferisco; ancora non sono
riuscita a vincere nessuno dei suoi piccoli premi, Severus e la Grifondoro, sua
amica, sono molto più bravi di me. Voi? Voi come state?
A
breve al castello si terrà un ballo per Halloween e, dato che non possiamo andare
ad Hogsmeade a comprare un vestito, volevo chiedervi
se potreste inviarmene uno. Mamma ci pensi tu vero? Se fosse per papà mi comprerebbe dei jeans e una bella felpa. Avete
sentito dell'attacco alla famiglia di Babbani? Papà ne sa qualcosa in più? Ho
molte domande, soprattutto sul teschio apparso in cielo,
ma non è questo il momento. Vi voglio bene.
Con affetto
Hope
Chiusi la lettera e mi recai alla Gufiera, non era ancora arrivato il momento di colazione e dovevo
assolutamente spedire la lettera se volevo che i miei avessero il tempo di
farmi quell’enorme cortesia. A pensarci bene forse avrei anche potuto saltare
il ballo, non ero stata invitata da nessuno, o meglio, non volevo andarci con
Malfoy che continuava insistentemente a chiedermi l’onore di accompagnarlo alla
festa. Come se l’onore fosse il mio, continuava a ripetere quanto io fossi
fortunata ad essere entrata nelle sue grazie. Avevo rifiutato
con un secco “No” e gli avevo dato le spalle. Avevo sperato di andarci con
Severus ma lui si era subito fatto avanti con Lily Evans. Io e Severus eravamo
amici, a Pozioni ci aiutavamo sempre, o meglio, lui aiutava
me, aveva una mente davvero brillante e le pozioni sembravano non avere segreti
per lui.
«Oh scusami! Non ti avevo visto! Scusami!»
Ero talmente assorta nei miei pensieri che
non mi accorsi di un ragazzo in uscita dalla Guferia.
Sollevai lo sguardo per chiedere nuovamente scusa e trovai due pozze azzurre a
fissarmi, i capelli erano di un nero ma tendevano al blu scuro. Mi ritrovai a
pensare a quanto strano fosse quel colore, mai visto in vita mia. Scossi la testa stringendo la lettera per i miei genitori nella
mancina.
«Scusami ancora, non guardavo dove andavo»
«No scusami tu.
Dovevo lasciarti passare. Mi chiamo Leon. Piacere di conoscerti.»
«Io sono Hope. Scusami ma devo andare a inviare questa – e
sollevai la mano dove tenevo ancora stretta la lettera
mostrandola, così al ragazzo – ai mie genitori per il ballo.»
«Ci vai con qualcuno?»
«Veramente no, stavo anche pensando di non andarci.»
«Sciocchezze. Ti va di venirci con me? Così mi faccio
perdonare per esserti venuto addosso.»
***
Grifondoro. Leon era un Grifondoro. Lo
osservai attentamente al tavolo rosso e oro, stava parlando tranquillamente con
i suoi compagni di casata. Avevo scoperto che era al primo anno proprio come me
e che preferiva tenersi alla larga da James e i suoi amici, li riteneva troppo
rumorosi e viziati. Una cosa in comune l’avevamo.
Addentai un pezzo di brioche e la mandia giù
con un bicchiere di latte freddo.
«Bennett allora? A che ora devo passare a prenderti?»
«Mai Malfoy, non verrò al ballo con te.»
«Per le 20.00? Va bene, anche se il ballo
inizierà solo alle 20.30»
«Ma mi ascolti quando parlo? Non verrò al ballo con te perché ci
vado con un’altra persona.»
In quel momento Narcissa entrò nella Sala
Grande e mi si sedette vicino, si riempì il piatto con qualche uovo strapazzato
e si colmò il bicchiere di succo. Mi squadrò per bene
e mi sorrise dolcemente. Sicuramente avrei dovuto rispondere a qualche sua
domanda in seguito, in questi mesi trascorsi insieme io e Narcissa eravamo diventate molto amiche, mi aveva invitato a
trascorrere le vacanze di Natale a casa sua ma avevo gentilmente rifiutato, mi
mancavano i miei genitori e non vedevo l’ora di riabbracciarli.
«Hope questa mattina sei scesa presto, anzi direi dalla tua faccia
che non hai chiuso occhio.»
«Non riuscivo a prendere sonno, mi sono esercitata con qualche
incantesimo e sono rimasta a guardare le creature del lago Nero per un po’.»
Tornai a concentrarmi sulla mia colazione
scostando la mano di Malfoy dalla mia spalla, non volevo degnarlo di nessuna
attenzione. Odiavo il modo in cui giocava con me, i suoi sorrisi, il suo modo
di trattare gli altri con disprezzo, la sua mancanza di tatto e cortesia, il
suo modo di articolare il mio cognome; tutto. Non riuscivo a sopportare nulla
di Lucius Malfoy. Voltai lo sguardo verso il tavolo dei Grifondoro ed incontrai gli occhi di Leon.
«Allora Hope, chi è il fortunato?»
«Per che cosa? Non so di cosa tu stia parlando, Narcissa.»
«Per il ballo.»
«Narcissa… voglio che sia una sorpresa. Tu con chi ci vai?»
«Lucius non le hai
detto niente? Io e Lucius andiamo al ballo insieme. Credevo lo sapessi.»
Voltai lo sguardo verso Malfoy che ora mi
stava fissando con uno strano ghigno sul volto. Cos’era questa sensazione?
Perché m’importava tanto se Malfoy andava al ballo con Narcissa? In fondo ero
stata io a suggerire a Malfoy di invitarla. Allora perché mi sentivo così?
Aveva continuato ad invitarmi nonostante avesse già
una compagna, era una mancanza di rispetto nei miei e nei confronti di
Narcissa.
«No, non ne sapevo nulla. Io ci vado con Leon. L’ho conosciuto
pochi minuti fa nella Gufiera.»
«Vai al ballo con qualcuno che neanche
conosci?»
«Meglio andarci con qualcuno che non conosco, Narcissa, che con una
persona le cui parole sono fumo.»
Non guardai Narcissa quando diedi la mia
risposta, stavo guardando Lucius Malfoy che sembrava divertito dalla cosa
invece che provarne vergogna. La cosa che mi faceva più rabbia era il fatto di
non essere adirata con lui, non riuscivo ad arrabbiarmi ma non gli avrei fatto
passare una cosa simile, al momento giusto lo avrei punito come meritava. Mai
giocare con i Serpeverde. Mai.
***
«Sei stanca?»
Leon è così premuroso. Sono le 23.04 e la Sala Grande inizia a svuotarsi, gli altri
studenti hanno la faccia affaticata, come me hanno ballato per la maggior parte
del tempo. Narcissa mi saluta con un cenno della mano, anche lei è parecchio spossata
ma lo stesso non si direbbe applicabile per Lucius. Il suo viso è una maschera,
non riesco a leggervi niente dentro. I suoi occhi indagatori viaggiano da me a
Leon, non ho ancora avuto modo di presentarli.
Scuoto la testa in
risposta al mio accompagnatore e gli afferro la manica del suo completo blu
oceano.
«Devo presentarti una persona.»
Senza aggiungere altro mi affretto a
raggiungere Narcissa e Lucius. Per Salazar non mi ero accorta di quanto fosse
bello il suo vestito. Una gonna ampia e piena di frange si divideva tra il bianco panna e il verde scuro creando un contrasto decisamente
sublime; Narcissa aveva deciso di raccogliere i capelli in un elegante chignon e
lo aveva decorato con delle pietre preziose appartenute alla sua famiglia. In
confronto il mio vestito azzurro sembrava davvero misero
anche se mia madre aveva deciso di spenderci più del dovuto.
«Leon, lei è Narcissa Black, una mia cara
amica e lui è…»
«Lucius Malfoy. Lo conosco. Narcissa, è un vero onore fare la tua
conoscenza. Madame posso chiederle l’onore di un
ballo? Hope mi perdoni vero?»
«Solo se farai fare a Narcissa una bella figura, è un’ottima
ballerina.»
Osservai Leon e Narcissa allontanarsi verso
la pista da ballo. Lei era davvero splendida e Leon un vero cavaliere. Per
tutta la festa mi era stato vicino, non aveva mai lasciato il mio fianco e mi
aveva fatto trascorrere una bellissima serata. Il suo umorismo e la sua
gentilezza avevano contribuito a rendere questo ballo ancor più speciale.
Rimasi in un angolo mentre altre coppie prendevano
posto sulla pista, evidentemente c’era ancora qualcuno che non era così fiacco,
per la maggior parte si trattava di studenti più grandi con molta più
resistenza.
Lucius era fermo al mio fianco, stava dritto
mostrando la sua posa elegante e autorevole. Il suo completo nero era di una
fattura superiore, la qualità della stoffa era eccezionale e, a vederlo
muoversi sulla pista da ballo, decisamente comoda.
«Bennett cosa ci trovi davvero in quel Grifondoro? Ai miei occhi
non è altro che un bambino.»
«Ha la mia stessa età Malfoy.»
«Non hai risposto alla mia domanda. Cosa ci trovi in lui?»
«Non sono affari che ti
riguardano»
«Odio ripetermi Bennett. Quando dico una cosa
pretendo che mi si risponda. Ora dimmi: cosa ci trovi in Leon Baelish?»
Cosa ci trovavo in Leon? Decisamente
era facile stare in sua compagnia, sapeva sempre cosa dire, quale complimento
fare ed era estremamente gentile e spiritoso. Per tutta la serata mi aveva
fatto dimenticare la strana sensazione che avevo avvertito dalla mattina e il
senso di confusione nel vedere Lucius Malfoy con Narcissa Black. Ma questi non erano affari che riguardavano Lucius. Avrei
voluto colpirlo. Non ci si rivolge così ad una
ragazza. Il suo sguardo glaciale mi fece tremare per qualche secondo, una nuova
sensazione si fece largo nella mia mente: paura. Avevo davvero paura? No, non
potevo averne, in fondo cosa avrebbe potuto farmi?
«È simpatico e mi ci trovo bene.»
«No Bennett, non ci siamo proprio. Cosa ti ha spinto ad accettare
il suo invito invece che il mio?»
«Malfoy tu non sei il centro del mio mondo.»
«Sei sempre così scontrosa. Come devo dirti che non rischi nulla se
mi chiami per nome?»
La musica si fermò ed io mi ritrovai a fissare gli occhi penetranti di Lucius Malfoy.
Non rischiavo nulla? Chiamarlo per nome, non avevo mai
preso in considerazione l’idea.
«Ehy Bennett hai visto Mocciosus? Se l’è filata con la ragazza di James.»
«Black.»
«Malfoy. Cos’è una gara a chi dice con più astio il cognome
dell’altro? Non sei tu quello che m’interessa ora,
Malfoy. Allora Bennett? Tu e Mr.capelli
unti non state sempre vicini? Lo hai visto?»
«Forse, ma sicuramente non lo verrei a dire a
te.»
«Sirius vieni qui!
Remus è sparito di nuovo!»
Sirius si avvicinò al mio volto, scostò i
capelli dietro l’orecchio e mi sfiorò il volto con due
dita. Una carezza lieve, una provocazione.
«Sei fortunata, Bennett. La prossima volta non ci sarà James a
salvarti da una bella lezione. Ricorda: io non sono buono come Remus. Morditi
la lingua la prossima volta.»
«BLACK!»
Lucius lo spinse via in un attimo e prese posizione davanti a me, il suo completo nero mi
copriva la visuale. Volevo schiantare quell’essere, volevo
che soffrisse ma, per sua fortuna, non ero ancora a conoscenza di un
incantesimo tanto potente, in fondo ero ancora al primo anno. Afferrai la mano
di Lucius che aveva preso la bacchetta dalla tasca dei pantaloni e la strinsi
nella mia, lui non si voltò a guardarmi, rimase ad
osservare Sirius Black allontanarsi con un sorriso malefico sul volto.
«Lucius… grazie per aver preso le mie difese.»
«Che succede?»
Narcissa e Leon erano appena tornati dalla
pista da ballo e avevano notato qualcosa di strano negli atteggiamenti di
Lucius che ancora teneva stretta la bacchetta nella mano.
«Tuo cugino.»
Furono le uniche parole che uscirono dalla
bocca di Malfoy prima di prendere la mano di Narcissa ed
allontanarsi dalla Sala Grande.
***
«Su tesoro è ora di scartare i regali!»
L’albero di Natale che i miei avevano
costruito era decisamente troppo grande, occupava la
maggior parte del salone, di un verde intenso ed era stato addobbato con i
colori di tutte le case che avevamo in famiglia; mancava solo Grifondoro. Mia
madre aveva preparato dolci in abbondanza, dalle tartine alla crema ai bignè al
cioccolato, infiniti biscotti alla cannella e nocciola, torte al latte e fragola
e delle vaschette di panna con cacao; insomma mia madre aveva avuto molto tempo
libero nelle settimane precedenti. Mio padre aveva contribuito ad addobbare la casa
con luci vive, luci che potevano benissimo essere
viste anche in caso di tormenta di neve. Sotto l’albero di Natale c’erano molti
pacchi, afferrai i regali che avevo fatto ai miei genitori e glieli porsi
sorridente mentre andavo a scartare il regalo di Severus: un libro di pozioni
raro con qualche provetta in vetro.
Sorrisi ripromettendomi di scrivere un
biglietto di ringraziamento a Severus.
«Hope, tesoro è bellissima!»
Mia madre aveva appena scartato il suo
regalo, un maglione con i colori della sua vecchia casata che sapevo gli
mancava giorno dopo giorno. Mio padre mi stava
guardando con un enorme sorriso, gli avevo regalato un orologio da taschino. La
sua passione per gli orologi era sconfinata, quasi quanto la mia per gli
Incantesimi.
Scartai il regalo di Narcissa: un set per la
pulizia della bacchetta. Guardai bene sotto l’albero di Natale e vi trovai
altri due pacchi del tutto inaspettati: uno da Leon ed
uno da Lucius Malfoy. Quale aprire prima? Perché sentivo il cuore battere così
forte?
Afferrai il regalo di Leon, un pacchetto
color rosso rilegato da un fiocco color oro; al suo interno vi trovai una
piccola boccetta di profumo alla pesca ed un
bigliettino che mi ripromisi di aprire lontano degli occhi dei miei genitori.
«Tesoro, non ti avevo detto di stare alla larga dalla famiglia Malfoy? Perché il figlio di
Abraxas ti ha inviato un regalo?»
«Lucius non è così male papà. È un mio amico, o almeno credo.»
«Lucius? Da quando in qua sei così intima con lui? I Malfoy portano
solo guai, sono una famiglia che gioca con la magia oscura e il tuo Lucius
Malfoy ha una predisposizione particolare per quel tipo di magia.»
«Papà, non significa nulla il fatto che il padre di Lucius ti abbia
fatto penare a scuola. Lucius è diverso ed è mio amico. Non voglio sentire una
sola parola in più su questo argomento.»
Cosa mi era preso? Difendere Malfoy a spada
tratta non era certo nel mio stile… dopo quella sera in cui mi aveva difeso,
avevamo parlato veramente poco, non aveva perso la sua educazione ma aveva smesso
di punzecchiarmi come faceva in precedenza. Non era più lo stesso Lucius
Malfoy. Afferrai il suo regalo e al suo interno vi trovai un libro di
Incantesimi ed uno per la Difesa dalle Arti Oscure.
Forse mi ero sbagliata sul suo conto, l’unica
cosa che speravo con tutto il cuore era che trovasse anche lui il mio regalo
sotto l’albero.
***
«Hey
Hope guarda! Una famiglia è stata aggredita ad
Hogsmeade!»
«Severus ma che dici?»
Severus si mise a sedere davanti a me
lasciandomi il giornale che stava leggendo. La Skeeter aveva scritto un nuovo
articolo ma questa volta non parlava di teschi in cielo. Lessi attentamente
tutto il servizio e, alla fine, sollevai lo sguardo incredula
verso Piton.
«Bennett che succede?»
«Lucius… una famiglia è stata massacrata ad Hogsmeade. La Skeeter scrive che li hanno trovati vicino
alla Stamberga Strillante, ma sono stati completamente massacrati. Sostiene che
sia stato l’attacco di un animale. Ma quale animale potrebbe mai fare una cosa
simile?»
Lucius e Severus si guardarono negli occhi,
forse loro sapevano qualcosa o avevano avuto una qualche intuizione. Non avevo
la passione per gli Animali Fantastici come mia madre.
«Credo si tratti di un Lupo Mannaro. Ho sentito che un certo Fenrir Greyback era stato
individuato come tale.»
Era stato Lucius a parlare. Un Lupo Mannaro ad Hogsmeade? Silente avrebbe sospeso le visite per
parecchio tempo, almeno fino a che la storia non si sarebbe
conclusa con la cattura del Lupo Mannaro. In quel momento James e Sirius
entrarono in Sala Grande seguiti da Peter Minus. Ma che fine aveva fatto Remus?
ANGOLO
AUTRICE
Grazie
a tutti per essere arrivati a leggere questo capitolo! Spero con tutto il cuore
che vi sia piaciuto! Se avete tempo lasciate un commento per farmi sapere se vi
piace!
Con
affetto
_Chain
Of Memories_