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Autore: Hayhey    12/07/2015    6 recensioni
«Rosie!»
«Sco’!» urlò Rose correndo verso un ragazzo biondo platino con un sorriso enorme sul volto, specchio di quello dell’altro. Ebbene sì, Scorpius Malfoy e Rose Weasley erano migliori amici da un giorno non ben definito di undici anni fa. [...]Scorpius era –come diceva Rose- un distributore di abbracci: ne avevi bisogno e bastava chiedere per essere stretti in una morsa forte e rassicurante.
I due ragazzi si strinsero come se non si vedessero da una vita e infatti per tutta l’estate non erano riusciti a vedersi, a causa delle vacanze di entrambi, prima una poi l’altro. [...]
Sentirono un fischio acuto e si fiondarono tutti verso il treno per non perderlo e per trovare i posti vuoti e vicini. Quando furono nel vagone si sporsero e salutarono i rispettivi genitori e parenti, Ron e Draco si guardavano un po’ schifati pensando all’assurdo motivo per cui i loro figli fossero migliori amici [...].

Dal capitolo 2
Speciale 1- James e Selene
Speciale 2- Lysander e Arya
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter, Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Capitolo 13 – L’attacco di Jamie
 
Era dalla gita ad Hogsmeade che James aveva un pensiero fisso in testa: invitare Selene ad uscire per poi chiederle il permesso, l’onore anzi, di diventare il suo fidanzato.
Questo suo desiderio però crollava nel momento in cui la vedeva e invece di dire qualcosa di intelligente si bloccava ad ammirare i boccoli castano-ramati della ragazza, i suoi occhi verdi e le sue labbra sottili e all’apparenza morbide. Chissà se sono davvero morbide... dovrei provarle! E di conseguenza finiva per balbettare cose stupide e fuggiva sul campo di Quidditch a sfogarsi mentre Frank lo prendeva in giro dagli spalti.
Selene d’altro canto, ogni volta che lo vedeva avvicinarsi sperava che le chiedesse di uscire e, ogni volta, rimaneva delusa, ma più innamorata. Accidenti a quei capelli ricci che si ritrova! Purtroppo non era una ragazza coraggiosa e non possedeva quella capacità di chiedere ai ragazzi di uscire o di stare insieme, come aveva quasi fatto Arya, stando al suo racconto.
Oltre a questo problema, aveva notato che Rose ultimamente arrossiva quando Scorpius la baciava sulla testa, gesto che era normalissimo per entrambi, e le era quindi sorso un dubbio. Che finalmente se ne sia accorta? Decise che ne avrebbe prima parlato con Arya e poi avrebbero deciso il da farsi.
Arya che in quel momento si stava slinguazzando il suo ragazzo come se non ci fosse un domani.
Selene tossicchiò. Nessuna reazione. Ci riprovò. Nisba. L’ultima volta, più forte.
Un’Arya scossa, con due guance rosse che neanche Ron ai tempi d’oro, uscì dal suo paradiso e si guardò intorno, perplessa, finchè non individuò Selene.
«Oh ciao Sel, hai bisogno?»
La castana fece un profondo respiro. Calma Sel, calma. Solo cose belle. Unicorni e panda, Sel. Su.
«Sì, cara. Dobbiamo parlare. Ora.»
Lysander ridacchiò per le condizioni confuse della sua ragazza, che bello dirlo, contento di esserne la causa.
«Vai, dopo continuiamo» le fece un occhiolino che causò la dipartita di diversi neuroni, per poi alzarsi e raggiungere Louis e Lorcan, che parlavano in un angolo.
Selene tirò un sospiro di sollievo guardandolo allontanarsi. Si girò verso la sua amica e la trascinò su per le scale del dormitorio femminile, fino ad arrivare alla loro stanza, fortunatamente vuota.
Arya sbuffò.
«Che cosa devi dirmi di così urgente da trascinarmi via da Lys?» chiese piccata, odiava essere interrotta in certi momenti. «Non mi dovrai mica parlare dei patetici tentativi del tuo James di provare a chiederti un appuntamento.»
La castano-ramata arrosì di colpo, presa alla sprovvista da quell’affermazione.
«Non mi vuole chiedere un appuntameno, non è patetico e non è mio! E comunque volevo parlarti della questione “Rose sono pazza di Scorpius ma non lo voglio ammettere”. Non trovi anche te che finalmente si stia accorgendo dei suoi sentimenti per quel figaccione che ha per migliore amico? Pensi dovremmo dirle che lui le muore dietro da sempre?»
La compagna la guardò stupefatta, sorpresa di come potesse riuscire a dire così tante cose in così poco tempo, dopo aver realizzato ciò, prese la parola.
«Prima di tutto, calma Sel. Non ti corre dietro nessuno. Secondo, sì, me ne sono accorta e penso che potremmo darle una spintarella... anche se penso che entrambi siano abbastanza lenti di comprendonio. Ci vorrebbe qualcosa di estremo...»
«Tipo?»
«Se mi lasciassi parlare te lo direi.» Le lanciò uno sguardo fra l’assassino e il divertito, di cui solo lei era capace. «Comunque pensavo a qualcosa del tipo chiuderli in uno sgabuzzino delle scope, togliendo loro le bacchette ovviamente, e non farli uscire finchè non si confessano il loro amore e bla, bla, bla... Ok?»
Selene ci pensò un po’ su, poi annuì. «Ok, può andare. Brava Arya, puoi tornare dal tuo Lys!»
«Ah Sel, ci manca una cosa alla mia lista di prima. Terzo, da quand’è che chiami Scorpius “figaccione”? Non eri cotta stracotta di James?»
La Corvonero cercò di non arrossire ancora.
«Uffa! Non si può neanche scherzare un po’ che subito mi attacchi. E comunque Jamie è molto più figo!»
«Molto più figo di chi?»
Le due si girarono di colpo, spaventate e furono sollevate alla vista di una chioma rossa e riccia.
«Nessuno!» esclamarono all’unisono.
 
Ok James, ce la puoi fare. Te lo ha detto anche Frank.
James se ne stava fermo in mezzo ad un corridoio del terzo piano, cercando di convincersi ad andare dritto dritto da Selene e chiederle quel maledetto appuntamento che ormai lo tormentava da due settimane.
Un quadro di una ragazzina dall’aria svampita lo incitò a confessare i suoi sentimenti alla “dama che aveva conquistato il suo valoroso cuore”. Se adesso mi dicono di andare da Sel anche i quadri sono messo male davvero.
La vide passare proprio in quel momento, mentre parlava con un certo Carroll, settimo anno di Corvonero, che la guardava con un sorriso che non prometteva niente di buono. Il suo sorriso era invece bellissimo e si impose di non fissarlo o tutto il suo coraggio sarebbe andato a puttane. Alla faccia del Grifondoro.
Con passo deciso si diresse verso di lei e le prese una spalla con gentilezza, girandola nella sua direzione.
«James!» esclamò stupita la Corva. «Conosci Andrew? Si è offerto di aiutarmi in Pozioni, in cui non vado tanto bene!»
«Non credo proprio che lo farà, ci sono già io! Sai che ho E in Pozioni?» le mise un braccio attorno alle spalle, quasi senza rendersene conto, e la attirò a sè, guardando con uno sguardo rabbioso Carroll.
«Ora, Andrew, se vuoi scusarci...». Fece un sorriso che convinse –con gentilezza- il Corvonero ad andarsene, anche se controvoglia.
Selene era giusto un po’ sconvolta. Ma quella era forse... Nah, che vado mai a pensare.
«James, perchè l’hai fatto? Era stato gentile!»
Sì, ma ti voleva di sicuro baciare... o di più.
«È che ti devo dire una cosa davvero urgente e non voglio che certi pidocchi ti girino attorno!»
Lo sconvolgimento di Sel aumentava sempre di più.
«James, sicuro di stare bene?»
«Mai stato meglio! Anzi... tiandrebbedivenireadHogsmeadeconme?»
«Scusa... Puoi ripetere?» Sel alzò un sopracciglio, perplessa.
Cazzo cazzo cazzo. Oh, fanculo.
«Senti Sel, è dall’estate... da quando c’è stato quell’episodio che ti muoio dietro e non mi va di stare ad invitarti ad Hogsmeade con un processo che potrebbe tirare per le lunghe. E fanculo a tutto il discorso che avevo preparato. Io ti amo, Sel. Sei fantastica, dolce e intelligente; sei Sel. Vuoi stare con me?» mentre diceva tutto ciò l’aveva presa per le spalle, tenendola stretta, come se avesse paura che potesse scappare. Quando la vide piangere si allarmò. «Perchè piangi, cosa c’è che non va?» la presa si era trasformata in carezza e ora le sue mani grandi si muovevano gentilmente su e giù, dal gomito alle spalle e viceversa; poi, non contento, la avvicinò ancora di più e la strinse in un abbraccio, con le braccia attorno alla nuca di lei, scossa dai singhiozzi.
«Jamie, non c’è assolutamente niente –si fermò per un groppo alla gola- che non vada. Sono talmente felice in questo momento... ti amo anch’io Jamie e voglio assolutamente stare con te. Grazie.» si staccò leggermente per guardarlo negli occhi, verde nel marrone cioccolato, foglie nella corteccia.
«No, Sel, grazie a te.» Le sue mani si spostarono sulla mascella delicata della castana e avvicinarono lentamente il suo viso. James posò finalmente le sue labbra su quelle morbide di Selene, appurando il fatto che fossero veramente così morbide come immaginava. Mosse leggermente le sue e la ragazza rispose con entusiasmo, trascinandolo in un mondo estraneo e lontano da quello reale, dove persero la cognizione del tempo, dove di persero l’uno nell’altra.
Rimasero ore in quel corridoio, a baciarsi, a giocare, a ridere, a innamorarsi ancora di più, finchè non si accorsero che era ormai ora di cena e si diressero ridendo come pazzi verso la Sala Grande, tenendosi per mano, a tratti correndo, a tratti fermandosi per qualche altro bacio.


MY CORNER^^
Hey there!
Eccomi qua, ancora di domenica! Adoro questo capitolo (chissà perchè) anche se scusatemi se è corto, ma doveva finire così.
Beh, che dire, grazie per tutte le recensioni e le seguite/preferite/ricordate e ai lettori ninja (cit. Arya_95) XD
Spero, LydiaBee (l'avrò scritto giusto? No me acuerdo), che la tua voglia di Jalene sia (per ora) soddisfatta XD
Arya, dedicato come sempre a te <3
Alla prossima,
hayhey :3

ps. Mi sa che manca il prossimo capitolo (spero di riuscire a farlo molto lungo) e l'epilogo. wow.
   
 
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