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Autore: Nenottina    12/07/2015    0 recensioni
Ciao a tutti :D
Ebbene si, ho scritto una seconda serie su Seripa! Contenti?
Se vi siete persi la prima potete controllare sulla pagina del mio account, ma in ogni caso ve la riassumo brevemente: Seripa è la sorella di Vegeta, anche lei mandata sulla Terra per conquistarla, anche lei reduce da un colpo in testa con conseguente perdita di memoria. Farà la conoscenza dei guerrieri Z e affronterà alcune avventure con loro, ed infine deciderà di partire per scoprire il mondo.
Questa seconda serie si svolge dopo GT, ovvero qualche anno dopo.
Dal primo capitolo:
Domani inizierà il torneo mondiale di arti marziali e io voglio partecipare...
Credo sia tutto, buona lettura e fatemi sapere che ne pensate ^^
Grazie in anticipo a chi la leggerà
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku, Goten/Valese, Pan/Trunks
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Nuovi Eroi'
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Thalita sorride e si mette in posizione, e lo stesso fa Vegeta.
Poi lo attacca e lui non fa neanche in tempo ad alzare un braccio che vola per un bel pezzo fino quasi al bordo del ring.
Stava per cadere!
Si rialza, tranquillo, e si rimette in posizione.
Questa volta riesce ad alzare il braccio per tempo, ma lei gli rifila una raffica di pugni così forti che è costretto a indietreggiare.
Un passo dopo l’altro arriva al bordo, allora Thalita lo colpisce con un calcio in pancia e lui cade di sotto.
Ha perso.
-Thalita passa il turno! – annuncia il presentatore.
Lei sorride e saluta la folla, raggiante, poi mi lancia uno sguardo di sfida.
Nel frattempo mio fratello se n’è andato e si è appoggiato ad una colonna del portico, così lo raggiungo.
-Lo sapevo! E’ riuscita a controllare anche te! Maledetta! – assumo un tono preoccupato – Stai bene?
Gli batto le mani davanti agli occhi per svegliarlo.
Dopo la quinta volta che le batto, però, lui mi afferra i polsi e mi abbassa le braccia, piano.
-Cosa stai facendo? – mi chiede seccato.
-Allora non sei più sotto il suo controllo! – tiro un sospiro di sollievo.
-Sotto il suo controllo?
-Beh…quella donna è in grado di obbligare le persone a fare ciò che vuole lei…è quello che cercavo di dirti prima del combattimento, ma non ho fatto in tempo…ti ha costretto a perdere!
-Io non mi faccio controllare! Men che meno da quella là! – mi lascia i polsi, con violenza, e incrocia le braccia – Se ho perso è perché ho voluto!
-Cosa? Ma…perché? – Non è possibile…
Lui guarda a terra, esitando – Ha ragione su una cosa, so cosa sta provando in questo momento, non aspetta altro che una rivincita, perciò…insomma, perché non darle una possibilità? – fa un mezzo sorriso divertito, poi però torna serio – Non smetterà di rimuginare finché non capirà che tu sei più forte – fa una pausa – Perché tu sei più forte, giusto?
Sorpresa da questa domanda diretta mi viene un dubbio. Forse no. Poi però il mio orgoglio Sayan prende il sopravvento, così determinata rispondo – Certo!
Lui annuisce, soddisfatto della risposta.
Il presentatore annuncia l’inizio del secondo combattimento, così Trunks e Pan ci passano accanto, salutandoci, salgono sul ring e si inchinano.
Non so proprio per chi fare il tifo. Capisco cosa provava Bra quando diceva che non sapeva per chi desiderare la vittoria.
Vegeta se ne va ed io prendo il suo posto appoggiata alla colonna, mentre loro si mettono in posizione e poi iniziano.
Combattono molto velocemente, ma per fortuna il mio occhio è allenato e vedo bene i loro movimenti, ma noto che la folla è confusa e sbalordita. Goten mi raggiunge e si accosta alla colonna accanto.
Loro si fermano.
-Ti sei allenata molto, eh? – chiede Trunks
-Ovviamente, Trunks, cosa pensavi? Mi dispiace solo che sarai eliminato al primo scontro…
Lui sorride – Anche a me dispiace, ma purtroppo non riuscirai a passare il turno
Caricano un po’ l’aura e continuano a combattere.
Qualche minuto dopo vedo Broly che si dirige nella nostra direzione. Si ferma di fronte a noi a qualche passo di distanza e mi guarda, un po’ dubbioso.
-Anche tu hai la coda… - mi dice.
-Io…si… - capisco che vuole avere una spiegazione, così gli chiedo – Cosa sai dei tuoi genitori?
Sinceramente non so proprio da dove cominciare, sono andata un po’ a caso.
Lui abbassa lo sguardo – La mamma è morta il mese scorso… - caccia indietro le lacrime che gli si formano agli angoli degli occhi e tira su col naso, poi alza la testa e il suo sguardo diventa molto arrabbiato – Mentre mio padre non l’ho mai conosciuto, perché ci ha abbandonato!
Mi guarda come per sfidarmi a contestare le sue parole – La mamma mi ha detto che mi ha dato il suo nome perché diceva che gli somigliavo, ma io lo odio! Lui se n’è andato senza dire una parola, la mamma ha sofferto tantissimo! Io non voglio essere come lui! – scuote la testa, poi mi spinge per passare e corre dentro, nell’area al chiuso dove i concorrenti possono rimanere quando non è il loro turno. Io cado a terra, un po’ perché colta alla sprovvista, un po’ perché mi ha spinto davvero forte.
Guardo Goten, un po’ abbattuta – Ho detto qualcosa che non dovevo dire? – gli chiedo.
Fa di no con la testa – Probabilmente è un argomento spinoso per lui…
Noto che ha uno sguardo preoccupato, e mi aiuta ad alzarmi.
Non so se andare dentro e parlarci oppure fare come se niente fosse successo.
Non può essere così terribile…
Goten fa una faccia confusa – Re Kaio? – chiede.
Rimane immobile, concentrato, e poi inizia ad impallidire.
-Goten? Stai bene? Cosa ha detto Re Kaio?
-Si…capisco, va bene, starò attento… - fa una pausa, poi mi guarda – Mi ha detto che quel bambino è…il figlio di Broly…un altro Sayan che…
Lo interrompo – Me ne ha parlato Vegeta…suo figlio?
Annuisce.
-D’accordo…e cos’altro ha detto?
-Ecco…potenzialmente ha la sua stessa forza, oltre ad essere identico per aspetto, anche se sembra molto tranquillo, potrebbe scatenarsi…non dobbiamo provocarlo, o potrebbe perdere il controllo…
Si, capisco.
-Vieni – gli dico, ed entro, con Goten al seguito.
Non so perché, ma voglio scoprire di più su di lui. Non può essere solo forza, ci deve essere dell’altro. E io voglio sapere cos`è questo altro.
Vediamo Broly seduto per terra con le ginocchia attaccate al petto e le braccia attorno alle gambe, che guarda torvo il pavimento.
Gli andiamo vicino e ci sediamo di fronte a lui a gambe incrociate. Alza gli occhi, ancora con un broncio sul viso.
-Scusa, non volevo farti arrabbiare… - gli dico, con un sorriso – Sai che noi due non siamo gli unici che hanno la coda? Anche mio fratello, lui – indico Vegeta, in un angolo lontano – Ce l’aveva un tempo
-E perché ora non ce l’ha più?
-L’ha tagliata
Lui prende la sua tra le mani – Io non voglio tagliarla! – protesta.
Io e Goten sorridiamo, divertiti – Non siamo qui per tagliarti la coda. Vedi…noi – indico prima me, poi mio fratello – Non siamo di questo pianeta, proveniamo da un pianeta che ora purtroppo non c’è più, che si chiamava Vegeta. Siamo due Sayan. Non conosco i particolari, ma posso dirti che oltre a noi due è sopravvissuto anche un caro amico che ora non è più qui… - faccio una pausa e sospiro – Ed anche un altro Sayan che si chiamava proprio come te, Broly
Per tutto il tempo del racconto Broly mi ha guardata curioso, ma poi torna cupo – Allora vuoi dire che mio padre era un…un Sayan come te e Vegeta?
Io e Goten ci guardiamo e poi annuiamo.
Allora Broly incrocia le braccia e con sguardo deciso dice – Allora odio i Sayan!
Rimango interdetta e non riesco a dire altro.
In pratica…si odia da solo?
Goten interviene – Ascolta Broly, tua madre aveva la coda? O era una terrestre?
-No, lei non ce l’aveva…
Lui gli sorride – Anche mia madre è una terrestre, e mio padre era un Sayan. Vedi, noi non siamo né Sayan né terrestri, siamo…diciamo, la parte positiva di entrambi, forti ma non crudeli come…cioè, no, non è che i Sayan siano crudeli…insomma, la maggior parte lo era, ma i Sayan che vivono sulla Terra non sono cattivi, capisci?
Goten ha iniziato ad agitarsi, ma vedendo Broly che lo guarda esortandolo a continuare, interessato, riprende un po’ la calma.
-Io da piccolo – continua lui – Ero identico a mio padre, un piccolo Goku, mi dicevano, dal tanto che gli somigliavo…poi sono cresciuto e sono cambiato e alla fine non gli ero più così somigliante…sai, ci confondevano prima…allora ho tagliato i capelli…
Broly assume un’espressione confusa, ma non ha il coraggio di interrompere.
-…e poi papà adorava combattere, sono certo che non avrò mai la sua stessa passione…
-Allora non sei come tuo padre…?
Lui fa no con la testa – I figli non devono per forza assomigliare ai genitori, ricordatelo. Tu sei tu, non tuo padre, e puoi fare scelte diverse dalle sue
La folla esulta e tutti ci voltiamo verso l’apertura.
Io e Goten ci guardiamo e corriamo fuori.
   
 
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