È BRUTTO...
È brutto quando il tuo desiderio più grande è quello di morire velocemente, senza che nessuno se ne accorga, senza provare altro dolore.
È davvero molto brutto.
E questo Ai lo sa bene.
Lo sa bene perché in tutta la sua vita ha sofferto molto, a volte si è domandato se non fosse perfino masochista, ma tutto il dolore provato è nulla in confronto a questo.
È buffo come sia la stessa persona, a distanza di ben dieci anni, a farlo soffrire ogni volta come un dannato.
Ai si è strappato il cuore dal petto, quel cuore pieno di cicatrici, ma che ha imparato a nascondere dietro falsi sorrisi e i classici "sto bene, sono solo stanco" e ha cercato di ripararlo, ma senza riuscirci.
Ai è stanco di vivere.
Aveva preso quel piccolo organo e gli e lo aveva offerto su un piatto d'argento.
E lui?
Lui niente, perché lui è così.
Rin Matsuoka si accorge solo delle cose che ritiene importanti, di tutto l'amore che Ai aveva da offrire non se ne era mai accorto.
A quanto pare non era alla sua altezza, come al solito del resto.
Nitori però continuava a sperare, "prima o poi il senpai si accorgerà di me".
Prima o poi capirà.
Ma questo non è mai avvenuto.
Nel tempo quella speranza è tramuatata.
"Mi dimenticherò di lui, ora che non frequenta più la Samezuka".
Ma nonostante tutto era Ai quello che nascondeva le fredde lacrime nel cuscino, era lui quello che non sentiva più il bisogno di mangiare, era lui quello che non aveva più una ragione per vivere.
Lui, non Rin.
Perché alla fine andava sempre così, lui donava tutto e non riceveva nulla in cambio, se non il dolore.
Con gli anni però si è abituato a convivere con quel dolore, ha cercato di farselo amico.
Perché ha capito che se una persona è entrata così nel profondo, se ha aperto quella sezione nascosta del tuo cuore, non c'è più niente da fare.
Non puoi dimenticarti di lui, devi imparare a vivere con quel macigno che giorno dopo giorno sgretola il tuo cuore.
Però Ai continua a sperare, "magari un giorno il senpai si innamorerà di me".
Proprio come succede nelle favole, come per magia.
Ma Ai sa che quella non è una favola, è la vita ed è dolorosa.
Ma nonostante tutto lui continuava a sperare.
Fino a quel giorno.
È così buffo, che nonostante tutto il dolore continui a vivere, a trascinarti, a non bloccare quella quotidinità.
Ma poi basta un nonnulla e la tua vita va in frantumi, quel piccolo pezzo di cuore che continuava a batter si ferma.
Trattieni il respiro.
Sgrani gli occhi.
Ti accasci per terra, e non vuoi senitire il dolore delle tue ginocchia, del tuo cuore.
Eppure è così buffo che basti un piccolo foglietto per distruggerti fino in fondo.
Ti imponi di non piangere, non sei più un ragazzino.
Hai ventisette anni ormai, dovresti aver imparato a trattenere le emozioni, a non darle il libero arbitrio, perché sai che se comandano loro sei nei guai.
Il tuo piccolo mondo continua a ruotare e va troppo veloce per te, piccolo anatroccolo che non si è mai trasformato in un cigno.
Eppure è bastato quel piccolo pezzo di carta.
Sei invitato al matrimonio di Rin Matsuoka e Sousuke Yamazaki il 18 luglio.
Cordiali saluti
Rin & Sousuke
Ti chiedi cosa hai fatto di male per sopportare tutto quel dolore.
È davvero troppo brutto.
Perfino per te.
E sai che nulla può fermare quelle lacrime.
Nemmeno la morte.
Angolo autrice:
Buon salve popolo di Free!
Allora, questa è la mia prima Rintori, anche se di questa coppia c'è ben poco u.u
Ho voluto provare a scrivere i pensieri e le sensazioni di Ai nel ricevere un ipotetuco invito del matrimoni di Rin e Sou.
Onestamente non so come sia uscito questo...esperimento, quindi ditemelo voi ;)
Baci
Pink-chan :)
P.s per chi si è scritto alla mia storia ad OC "We are demigods" scusate se non ho ancora aggiornato, ma ho avuto un po' di prblemi >.> cercherò di aggiornare prima del 18