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Autore: AnonymousA    13/07/2015    2 recensioni
Renesmee è cresciuta, così come i suoi sentimenti che, giorno dopo giorno, diventano sempre più insistenti, prepotenti. Difficili da ignorare.
E' innamorata di Jacob, il compagno di giochi di una vita. Ma nei suoi occhi non riesce a scorgere l'amore che desidera.
Nel frattempo Jacob ha una vita sociale impegnativa: dopo la ronda, si diverte nei locali di notte, in compagnia di diverse ragazze.
Reneesme rimane impotente a guardare, ignara di una verità più grande di lei.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jacob Black, Renesmee Cullen | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, PWP, Violenza | Contesto: Successivo alla saga
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Ciao a tutti eccomi di ritorno con un nuovo capitolo.
Spero che vi piaccia e che continuerete a seguirla. Un abbraccio, a presto. A.




Il Pretty Angels è colmo di umani che ballano e si divertono senza controllo.
Non ho mai ricevuto restrizioni nella mia vita, eppure non posso fare a meno di pensare che oggi mi trovo a contatto con molti più umani di quanto mi sia mai stato concesso. 
Jacob, accanto a me, pare captare il mio stato d'animo perché mi sussurra all'orecchio ( gesto puramente simbolico): « Va tutto bene?»
« Sì » rispondo immediatamente. 
Lui mi sorride e, inaspettatamente, mi prende la mano. La parte più grande di me festeggia selvaggiamente mentre l'altra deve contenersi.
I muri della sala sono costeggiati da mattoni irregolari posti in rilievo. 
Il soffitto è decorato da un'infinità di stelle che risaltano nella semioscurità; le luci psichedeliche saettano gettando luci ed ombre al loro passaggio.
Ad un tratto Jacob m'indica un punto nel vuoto « Eccoli »
Con lo sguardo indentifico la traettoria del suo braccio e individuo il punto indicato.
Nell'angolo, oltre un tavolo bianco basso laccato, c'è un ragazzo mediamente alto, con i capelli castani che parla animatamente con due ragazze.
La prima, quella che mi colpisce subito, indossa un tubino aderente nero che lascia intravedere gran parte delle coscie. Ha i capelli biondo ossigenati tagliati a caschetto con una frangia perfettamente simmetrica.
L'altra, sicuramente sua amica, è più modesta: porta i capelli raccolti in una coda semplice e indossa un pantalone a vita alta con una camicetta rossa scollata.
Tutta la situazione mi fa storcere il naso e permette alla mia dannata gelosia di logorarmi con domande pungenti.
Jacob mi lascia la mano e mi fa sprofondare in un immenso lago di tristezza. 
La musica va a ritmo del mio cuore infranto.
« Eeeeh, ragazzi! » urla fuori di sé. I miei occhi non possono fare a meno di notare la differenza del suo atteggiamento.
La bionda, nel sentire la sua voce, scatta come una molla. Il ragazzo sorride mentre sorseggia il suo drink, la bruna rimane in silenzio ma sorride guardando la sua amica che si getta tra le braccia di Jacob.
Improvvisamente, mi sento di troppo e mi pento di aver accettato il suo stramaledetto invito.
Una fitta di gelosia mi perfora il petto e la rabbia diventa quasi ingestibile. 
Annebbiata e arrabbiata, decido per una volta di sfruttare la mia natura vampiresca.
La bionda finalmente si stacca dal collo di Jacob e gli sorride. Capisco dai suoi gesti, e dal fatto che prima di essere una vampira sono una donna, che cerca di ignorarmi con tutta la sua volontà.
Jacob, però, interrompe il suo tentativo « Camille, lei è Reneesmee »
Quasi come se dalla mia parte ci fosse una blatta gigantesca, si volta disgustata e afflitta nella mia direzione. 
Mastica un ciwingam a menta e liquirizia e mi porge la mano. Quando gliela stringo, mi lascio travolgere dalla mia forza.
« Piacere » esclamo. 
Orgogliosa e testarda, decide di non esprimere ad alta voce ciò che pensa. 
Ma quando mi presento agli altri due, la vedo di sottecchi che si massaggia la mano.
Gabriel e Micaela, non sono male anche se quest'ultima è troppo condizionata dall'amicizia con Camille Demon.
Jacob afferra la mano di Camille mi passa accanto senza degnarmi di uno sguardo e raggiunge la pista da ballo.
Il mio udito sopraffino mi porta a vedere nella mia mente i loro passi, a misurare di un soffio lo spazio tra i loro corpi, lo scivolare della mano di Jacob sulle sue braccia esili.
Non ho neanche la forza di voltarmi, per cui mi dirigo impettita verso il bancone del bar e mi accomodo su uno dei sgabelli blu elettrico.
Non appena ordino il mio drink, sento lo sgabello accanto a me piegarsi sotto il peso di qualcuno.
Non ho bisogno di girarmi per sapere che Gabriel ha occupato quel posto.
« Allora » esordisce, la schiena rivolta al bancone lucido e gli occhi incollati sulla folla « Tu sei la famosa Reneesmee »
Il barista mi porge il mio drink ed io l'agguanto come fosse un'ancora di salvezza, sorseggio e inarco il sopracciglio.
« Non sapevo di essere famosa »
« Oh » afferma voltandosi finalmente nella mia direzione « Sei famosa eccome »
Poi con uno sguardo eloquente, incolla i suoi occhi su Jacob e Camille, intenti a strusciare i loro corpi senza ritegno.
Famosa
In che modo? In quale contesto? Per quale motivo?
Non trovo un valido motivo per cui Jacob abbia potuto parlare di me con insistenza al suo amico. Non adesso che le sue attenzioni sono rivolte altrove.
Bevo tutto d'un fiato ciò che resta del mio drink e sbatto violentemente il bicchiere sul bancone bianco.
« Sono famosa anche per qualcos'altro » ribatto acida, diretta alla pista da ballo.
Sono più che decisa a far morire d'invidia una sciaquetta bionda e di far pentire un certo lupo poco interessato.
Comincio a muovermi e non ho bisogno di pensare in quale modo per ottenere un buon risultato; questo è uno dei numerosi vantaggi che la mia natura mi offre.
Sento già gli occhi di tutti puntati su di me, posso distinguere le innumerevoli e differenti sensazioni: ammirazione, desiderio, gelosia.
Probabilmente anche Jacob mi starà guardando e probabilmente sarà infuriato a causa del suo fastidiosissimo senso di protezione. 
Ma non me ne frega un accidente.
In ogni movimento, sento i miei sentimenti che scivolano via.
La frustrazione, l'insofferenza, la sensazione d'impotenza in un rapporto che designa un amore non corrisposto.
Sento delle mani che si poggiano sui miei fianchi, la luce si propaga lentamente sulla sala. 
Continuo a muovermi ignorando qualsiasi sensazione di pudore stia alimentando la mia etica.
Voglio ignorarlo, adesso. Voglio provare qualcosa di diverso dalla solita routine.
Le mani mollano la presa su di me e un altro tocco, familiare e caldo, prende il suo posto.
Con un unico movimento, mi fa ruotare su me stessa e mi ritrovo schiacciata contro il suo petto.
« Che diavolo fai? » ringhia Jake.
Il cuore martella nel petto a un ritmo forsennato « Ballo »
La sua mano scivola sul mio viso tracciando una scia di fuoco, il tocco sulla mia schiena nuda lo fa sussultare e un brivido d'emozione mi percuote.
Avvicina la sua bocca al mio orecchio, respirando contro di esso provocandomi la pelle d'oca.
Dopo una lenta agonia sussurra « Allora balla con me »
Ed è come se mi avessero aperto le porte del paradiso.

Le mani di Jacob mi guidano tra la folla, trascinandomi verso l'aria aperta. 
Approfitto, per un istante, di quest'apparente confusione per stringermi a lui il più possibile.
Le sue mani, adesso, non sono altro che per me l'unica forma di salvezza.
Le tocco e dimentico tutto.
Il contatto caldo e familiare mi tranquillizza, nonostante la situazione, nonostante abbiano accarezzato un corpo smilzo e sinuoso che non era il mio.
Se le sue mani mi stringono, non importa. Non m'importa, mi dico.
Incredibile non averci fatto caso prima, ma il locale, nell'ala ovest, affaccia su un delizioso laghetto. Non è molto ampio, ma è accogliente e sa di casa.
Jacob appoggia le mani sulla staccionata di legno nocciola sbiadito e si volta a guardarmi.
Il suo sguardo invadente avanza dall'alto verso il basso « Non ti riconosco ». Jacob sussurra. Gli occhi profondi e liquidi non mentono adesso. 
Non sta bluffando, non mi sta prendendo in giro; non è uno dei suoi tanti modi stupidi per punzecchiarmi. 
La sua sincerità mi spiazza impendendomi di trovare una risposta all'altezza.
Mi slaccio i cinturini delle scarpe sfilandole e lasciandole sul prato morbido ed umido; m'infilo le mani tra i capelli per appiattire i riccioli artificiosi formati dalla piastra.
La mia altezza, adesso, si è abbassata di una spanna e se non fosse per l'abito succinto, mi sentirei la Renesmee di sempre. La sua Renesmee.
« E adesso? » mormoro.
Gli occhi di Jacob lampeggiando, si stacca dalla staccionata e mi tira a sé.
Le mani esplorano i miei capelli e un dolce sorriso gli adorna il viso. 
« Direi che sei la versione di te che preferisco » si lascia sfuggire. Sorrido colpita, il cuore che pompa sempre più forte.
I suoi occhi divengono di nuovo seri, la sua mano mi spinge ancora di più verso di sé.
La sua bocca morbida sfiora il mio lobo e, quando parla, la sua voce mi mette i brividi « Anche se vestita così, mi hai fatto impazzire » confessa.
Si stacca per scroccarmi un'occhiata profonda « E non solo me » aggiunge contrariato.
Rido di gusto, gettando la testa all'indietro. Mi alzo sulle punte, incrocio le braccia al petto e fingo un'espressione offesa « E a te cosa importa? »
Il suo sorriso svanisce e si rabbuia in fretta; mi afferra soltanto la mano passandomi accanto mentre sussurra « Già ».

  
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