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Autore: solomonty    13/07/2015    2 recensioni
Si incontrano e vengono travolti da un fiume di parole.
Domande strane e risposte ancora più strane.
Ecco cosa succede quando i personaggi di NCIS Los Angeles incontrano il loro creatore.
Lunga chiacchierata in due capitoli.
Spoiler dopo la 616 ed. italiana.
Genere: Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Mi scusi… ha un momento?
Parte 2




L’uomo seduto sulla panchina guarda ammirato due gambe chilometriche che si avvicinano a lui.
Alza lo sguardo e vede le labbra della giovane donna muoversi… e in questo caso, non sa dire se quello che sta guardando sia un tic nervoso o un memorabile attimo di recitazione azzeccata.
“Hum… prego?”
“Vorrei che mi spiegassi delle cose sul mio personaggio.”
“Mi scusi?”
“Sì, non ci ho capito molto… se mi spiegassi, magari.”
“Se posso, perché no… signora?”
“Blye… signorina Kensi Blye.”
“Ma certo, che sciocco… l’ho inventata io.”
“Hai già usato questa frase.”
“Mi dica, signorina Blye, cosa non le è chiaro?”
“Molte cose, Shane, molte cose.”
“Non capisco, cosa c’è che non va?”
“Beh, mettiamola così: sono gnocchissima ma ho anche un’anima.”
“Non la seguo.”
“Mi sembra ovvio che a lei e ai suoi collaboratori non ve ne importi un tubo di curare la mia parte spirituale.”
“Oh, no, ha rivisto “Titanic”, vero?”
“Senti, Brennan, ti taglio la giugulare in…”
“Sì, sì… in 11 modi diversi, lo sappiamo tutti… qual è il suo problema?”
“Non ho argomenti.”
“Di che parla?”
“Appunto, di niente. Mi aggiro per questa serie e non ho mai nulla d’importante da dire.”
“Ma se le diamo un sacco di battutacce.”
“Esatto! Sono scorbutica e antipatica, arrogante e maleducata.”
“E non è contenta? Non lo sa che è per questo, che ha così tante ammiratrici? Lei è la precorritrice del «cafona è bella».”
“Pensavo fosse per l’invidia.”
“Invidia?”
“Certo, chi è più gnocca di me? Chi è più Ramba di me?”
“C’era una certa Ramba (1*) ma era una pornodiva, mi pare.”
“No! io le cose porno non le faccio… sono statica, uso solo pose plastiche che mettono in mostra il mio fisico da megagnocca, eh… hai notato come mi piego quando devo scassinare una serratura? hai visto che stacco di coscia?”
“Oh, siamo d’accordo allora!”
“Sì, però, ci sono cose che non avete curato che avrebbero potuto rendermi, sempre gnocchissima ma anche spirituale… avete degli autori che dovrei affettare col coltello di mio padre…”
“Quanto è violenta!”
“Grazie! Comunque è vero, è stato più protagonista questo coltello che la sottoscritta, non è assurdo? ma chi le scrive le storie?”
“Volevamo dare vita a un oggetto e per osmosi, trasferire la sua essenza a lei per arricchirla di sfaccettature misteriose e angoscianti.”
“Osmosi, essenza, sfaccettature… quanto parli complicato. Non me lo avete mai detto e non so per quanto ho studiato, anche se sono sei anni che prendo per il culo il mio partner, che invece è laureato… del resto io sono tutta muscoli, superintelligente e massicciamentegnocca… sei certo che mi abbia arricchita questa storia del coltello?”
“Sicuramente l’ha aiutata, anche se le cose si sono complicate.”
“Parla più semplice, non capisco…”
“Faccia mente locale, per favore…”
“Cioè?”
“Vorrei spiegarle come sono andate le cose e quindi vorrei che tornasse indietro con la memoria.”
“È un po’ complicato.”
“È come una specie d’esercizio… facciamo un esempio, si ricorda la 4a puntata della 2a stagione di "American Next Top Model"?”
“Sì! Rochelle s’è azzuffata con Darhandiah e Coralynne ha tagliuzzato la gonna di Brandy mentre Katiuscia ci ha provato con Brinna che stava con Melory, anche se in effetti, due puntate prima l’aveva cornificata con Savannah… comunque, la puntata è finita con l’uscita di Keshawinda… ah, indimenticabile!”
“Ecco, brava… mi serve uno sforzo mnemonico del genere.”
“Mn, momo, moco? eh?”
“Niente… comunque, nella prima serie il suo ruolo era relativamente marginale.”
“Che dici, Brennan, non ho mai fatto "American Next Top Model", sono troppognocca per quella produzione!”
“Intendevo la prima serie del nostro telefilm, "Ncis Los Angeles"!”
“Ah, beh… tanto sono comunque un’ipergnocca!”
“Certo, e proprio per questo, con la produzione abbiamo deciso di darle più spessore, più battute.”
“Anche se il mio culo, parla da solo.”
“Infatti è per questo che le sue battute sono piuttosto relative… fatto sta che abbiamo deciso di darle un partner, visto che il primo ha preferito morire, e siccome durante i provini lei e il suo attuale collega avete interagito bene, abbiamo pensato che la cosa potesse andare.”
“Dove?”
“Cosa?”
“Andare dove?”
“Oddio! Appunto, è proprio qui che le cose si sono complicate… noi volevamo proporre la coppia Kensi e Deeks come un’alternativa a Callen e Sam.”
“Cioè?”
“Loro sono tutti così professionali, troppo seri e voi potevate essere quelli belli e simpatici, allegri ma produttivi, una buona coppia di colleghi.”
“E invece la gente s’è fatta distrarre dal sesso.”
“Esatto.”
“Bleah! Ah, non vado d’accordo col sesso, è molto cool essere frigidi, non lo sai? Anche se ammetto che il mio collega è un granbelpezzodignocco, l’ho visto pure in canottiera nel momento hottissimo della stagione!”
“Sì, ha ragione, una delle scene più hot di tutta la serie… doveva dare l’illusione di un rapporto sessuale.”
“Davvero?”
“Già.”
“Quindi avrei fatto del sesso…”
“Cosa vuole che le dica? A me sembrava piuttosto moscio ma è il pubblico quello che decide, anche se andavate meglio come colleghi che come amanti…”
“In effetti non conosco il mio collega, non ho ancora capito come siamo passati dall’essere partner ad essere quello che ci fate essere adesso… sarà per via delle battute stupide che mi fate dire a ripetizione.”
“Del tipo?”
“Tipo «puoi fregare chiunque ma non me (2*)»; che frase stupida… lui è bravissimo a fregare la gente, può fregare chi vuole… quella frase che mi avete fatto dire serve solo a far pensare al pubblico che tra noi ci sia un legame profondo anche se in realtà, come frase non ha senso.”
“Perché, no?”
“Perché se lui non riesce a ingannarmi, allora non è così bravo come invece lo avete descritto in questi anni…”
“Ma voi vi amate, siete anime gemelle.”
“Mica perché uno è innamorato gli parte la testa, mica abbiamo sedici anni che siamo due cuori e una capanna, mangiamo cipolle tutta la vita basta stare insieme, due corpi e un’anima. Ma che mi chiamo Bella Swan (3*), io? E poi sono leone e Shaggy è… è… montone, caprone, capricorno, caprifoglio… una cosa del genere… comunque non siamo gemelli… fate troppi errori.”
“È un po’ puntigliosa.”
“Guarda che ti polverizzo con un rutto, eh?”
“Mi faccia capire, la sento molto indispettita.”
“Come no… esempio: io sono un cecchino, giusto?”
“Certo!”
“Un cecchino come l’agente Ed Lane, il detective Julio Sanchez e il soldato Daniel Jackson (4*)?”
“Assolutamente, sì!”
“E allora per quale motivo non mi fate mai colpire il bersaglio al primo colpo?”
“Prego?”
“È ora?”
“Cosa?”
“È ora della preghiera?”
“Mado' che battute che ha.”
“Ah, ah, lo dico io e adesso lo dici anche tu… hum, andiamo, Shane, non mi distrarre; a me importa di colpire il bersaglio subito, al primo colpo, sono in grado e voi ve ne fregate… vuoi vedere come ti faccio la frangetta in mezzo agli occhi?”
“Ha ragione, anche il suo collega nerboruto mi ha fatto presente la stessa cosa… ma è una questione di tempi… più tempo impiegate a colpire il bersaglio, più secondi passano… in qualche modo dobbiamo portare a casa il minutaggio, eh!”
“E non v’importa che sembriamo degli incompetenti? Tutta la mia preparazione se ne va a quel paese.”
“Ma no, che tenera… posso darti del tu? Dai, Kensi, non ti abbattere, ti abbiamo dato un innamorato, cosa vuoi di più?”
“Ma quale innamorato, non me lo sono mai cag…”
“Ah! Basta con questo modo così sboccacciato!”
“Non me lo sono mai filato, lo tratto sempre male, non mi sono mai informata su niente che lo riguardasse, non sono mai gentile, lo faccio dormire a sinistra dove non gli piace (5*), lo prendo sempre per il culo… ops! è più forte di me, del resto serve a ribadire quanta cafonaggine c'è in me; scusa,… insomma, questa storia dell’innamorato è inverosimile.”
“Il pubblico, il pubblico!”
“Ma è diventata una serie proprio scema.”
“Il pubblico, il pubblico!”
“Andando avanti così, mi farete fare una nidiata di figli.”
“Ci stiamo pensando.”
“Oh, Shane, ma per fare i figli, bisogna fare il sesso.”
“No, voi siete innamorati, fate l’amore.”
“È ancora più complicato del sesso, Brennan, per quello che m’hanno detto.”
“Ce la caveremo come abbiamo già fatto… un letto, voi due vestitissimi che vi date baci imbarazzati sulle spalle… ci crederanno tutti, sarà inequivocabile.”
“Uff, meno male… come sai le scene d’intimità non ci vengono bene, speriamo in quelle dell’amore.”
“Ma non le avete mai fatte le scene di cui parli.”
“Come no… e i baci?”
“Mica è intimità.”
“Per i Densi, sì.”
“Vabbé, la fai lunga… due bacetti a stampo.”
“Finti come l’oro di Bologna!”
“Lo so, sembrate due cognati colleghi costretti a baciarsi… purtroppo per voi i Densi vogliono fantasticare.”
“Ma non era meglio Jack? Era pure il mio fidanzato, l’ho ritrovato, ci siamo chiariti, ero rimasta così traumatizzata dalla sua sparizione, eh? La faccenda dell’Afghanistan era capitata a fagiolo…”
“Ai Densi non gliene è fregato niente.”
“Però era logico e poi, probabilmente, visto che con Jack c’ero stata sei anni, con lui il sesso lo facevo, forse… sicuro, almeno una volta ogni 45 giorni, per quel che mi ricordo… eravamo due instancabili maratoneti.”
“Non so cosa dire… tu e il detective Deeks dovevate avere una certa evoluzione ma il pubblico ha deciso altrimenti.”
“Ho anche altri dubbi.”
“Dimmi pure.”
“Sulla pista di pattinaggio ci hanno visti tutti perché stavamo proprio in linea con Sam: infatti se guardi, si vede nell’inquadratura, però, dopo qualche puntata, nessuno sa niente… ma è un buco della sceneggiatura?”
“No! È carineria nei vostri confronti… se facciamo sembrare scemi gli altri su ciò che vi riguarda abbiamo la possibilità di rimarcare la vostra storia e più la rimarchiamo più sembra vera! e poi, comunque, dopo qualche altro episodio ve lo hanno detto, che sapevano tutto.”
“Ah, e Hetty che ci fa lavorare con altri colleghi? A chi serve? Tanto se volessimo vederci, potremmo farlo fuori, no?”
“Oh, a questo non avevo pensato… come sei intelligente, Kensi.”
“Lo farete vedere?”
“Cosa?”
“Se ci vediamo anche fuori.”
“Mah, non so.”
“No, perché in sei anni, non avete fatto vedere mai niente di noi due… se non quei tre secondi per ogni episodio dove ci scambiamo quegli sguardi e quelle battute cretine.”
“Il pubblico, il pubblico.”
“Potevate costruirci una storia intorno, no? Almeno sarebbe parso vero e logico.”
“Non serviva sprecare tempo e cervelli… il pubblico non si sofferma su cose trascurabili come i caratteri, le motivazioni, l’oggettività, l’obiettività, la credibilità… vuole solo vedere voi due affaccendati in faccende di cuore e poi è inesatto dire che non avete avuto momenti vostri… non fare quegli occhi, sono il tuo creatore, con me non attacca… mi riferisco, che ne so, al «maiale ubriaco», per esempio.”
“Quando il mio partner è stato torturato? Soffriva come un cane, era disperato e insonne e io, come sua amica e devota collega, gli avevo portato un micragnoso dolcetto e poi me ne ero sbattuta altamente e nonostante questo, all’improvviso mi vede, guarisce e dorme come se niente fosse? Parli di quello?”
“I tempi televisivi sono diversi dalla realtà e poi, faceva un sacco romantico.”
“Ma chi? Uno che s’addormenta di botto e verosimilmente dormirà per tre settimane di seguito e una che s’è appena mangiata del cavolo? O era broccolo? (6*) Comunque una cosa che m’ha fatto un alito fetente? Ci pensate a questi particolari quando preparate le sceneggiature? Siete certi che quello che ho mangiato fosse romantico?”
“Uffa! Non era importante, quello che contava era il messaggio della scena.”
“E cioè?”
“Che lui guariva solo con te e solo tu gli davi la serenità, perché il vostro è amore!”
“Perché ridi mentre lo dici? Ti sembra una gran presa per il cu…”
“Ah! Niente cu!”
“Mi togli tutto il fascino, così.”
“Hai fascino da vendere, sei così misteriosa.”
“Sì? Cioè posso mollare un rutto all'improvviso? Tanto per far vedere quanto sono brava a recitare?”
“Non proprio, pensavo alla tua adolescenza da vagabonda.”
“Ne parlerete seriamente prima o poi o dobbiamo aspettare altre sei serie?”
“Santiddio, per carità… ci sto lavorando per rendere al meglio quel momento così doloroso.”
“Potrei fare una faccia qui, uno sguardo truculento lì, un rutto di là e se mi pagate bene, ho un repertorio di rumori che neanche vi sognate.”
“Certo, perché no… il pubblico ti ama per quella che sei, è giusto che resti originale… tanto ormai, abbiamo scardinato le tue difese da bimba corrucciata e ribelle e t’abbiamo rivelata romantica e profonda.”
“Davvero?”
“Sicuro, con Jack, nella grotta, sei stata brava: proprio una MerylgnoccaStreep, tanto sei stata drammatica, sei pure riuscita ad increspare le sopracciglia. Il tuo personaggio è complesso: dietro tutti quegli atteggiamenti da maleducata, arrogante, presuntuosa, si nasconde un’anima tormentata.”
“E quando me lo dite, nella decima stagione? Non credevo di avere un background così gnocco.”
“Incrociamo le dita, finché il pubblico vorrà i Densi siamo a cavallo.”
“Dov’è?”
“Cosa?”
“Il cavallo.”
“Quale cavallo?”
“Ma hai problemi con la memoria a breve termine? Ne hai parlato un nanosecondo fa… c’è un episodio dove andremo a cavallo?”
“Boh, potremmo farne uno dove tu e il tuo fidanzato vi allontanate a cavallo nel tramonto.”
“Ho un fidanzato?”
“&$£§#@*!”
“Come?”
“Sì, ho detto sì!”
“Davvero?”
“Sì, il detective Deeks!”
“È vero… il detective Deeks Deeks.”
“Ma non si chiama Deeks!”
“Non si chiama Deeks?”
“No.”
“Sono sei anni che lo chiamo Deeks.”
“Deeks è il cognome.”
“E perché nessuno me l’ha detto che è il cognome, quello che pensavo fosse il nome? Ho fatto la figura della scema: ero convinta che si chiamasse come il cognome e ho sempre pensato che fosse un po’ bizzarro.”
“No, è molto intrigante.”
“Cos’ha d’intrigante il modo che si usa in Giappone?”
“È una sorta di gioco un po’ fanciullesco, anche se lo fai per sottintendere la vostra confidenza.”
“Eh?”
“Lo chiami Deeks perché ti piace ma non glielo vuoi far sapere. Lo maltratti in tutti quei modi che invece fanno capire quanto t’interessa… mah, sarà poi vero? Chi lo sa, il pubblico dice di sì e noi, bravi, bravi, ci adeguiamo.”
“Shane, stai vaneggiando.”
“Riprendo fiato e finisco la frase.”
“Non so se riuscirai a convincermi.”
“Sì, che ce la faccio, sta a sentire… e quanto lui, visto che ricambia i tuoi sentimenti, ti comprende e ti stima. È capitolato davanti a te che sei un’amica devota e affezionata, gentile, premurosa e, smettila di fare gestacci, sto dicendo la verità Densi, dolce che lo riempie d’amore e d’attenzioni e siccome hai avuto delle brutte esperienze, sei chiusa a riccio e non ti fidi. Però, lui è riuscito a scardinare tutte le tue difese perché dentro di te sentivi profondamente di appartenergli fin dal primo momento che l’hai visto, con i calzettoni sexy, in quella palestra; negli anni hai maturato la consapevolezza che vuoi diventare la madre dei suoi figli anche se saranno scapigliati, superordinati, surfisti, avvocati e amanti degli animali ma, proprio per questo, così uguali a lui ch’è sempre nei tuoi pensieri e nelle tue fantasie erotiche, naturalmente.”
“Porc… mi gira la testa così forte che mi viene da vomitare… uh, quello che dici mi sembra una soap opera… anzi, è una soap opera… noi adesso siamo “bold”, giusto?”
“Giusto, ragazza… tu dici “spavaldi” e i Densi s’immagino cose porno nel letto… sì, sì, che invenzione strategica quello “spavaldi” eh?”
“Ma no, Shane, volevo dire che siamo entrati nella soap “The bold and the beautiful”, giusto?”
“No, lo dico io, Kensi! Questo è il mio telefilm, cavolo!”
“Quindi, queste cose così contorte, eccentriche e hard sono tue?”
“Sì, mi metto lì in solitudine, a pensare, in silenzio, nella calma, a volte leggo le parole crociate e aspetto… aspetto… e finalmente, creo.”
“Che dire? ritiro tutte le mie lamentele, sei un poeta.”
“No, è merito dell’#@§%, m’invento certe comiche…”
“Ah, beh, è il risultato quello che conta… però ho un ultima domanda.”
“Coraggio, chiedi.”
“Ce ne vuole proprio, dopo sei anni… come si chiama il mio collega?”
“Martin… si chiama Martin.”
“Che nome scemo… il mio, sì, ch’è un nome come si deve.”
La ragazza dalle gambe lunghe s’allontana, salutando l’uomo che finisce di sistemare i propri fogli.

Poco distante, un giovane alto e biondo se ne sta per i fatti suoi quando, inevitabilmente, scambia uno sguardo con l’uomo della panchina.
Quello gli fa un gesto con la testa e il giovane lo ricambia.
“Tu non hai nulla da dire?”
“Dice a me?”
“Sì, vuoi lamentarti di qualcosa?”
“Parla con me?”
“Ehi? T’ho fatto pacifico, mica sordo.”
“Ci sento, è che, qui, tutti se la comandano… non vengo mai interpellato… oh, cavolo!”
“Cosa c’è?”
“Ho detto «interpellato».”
“Allora?”
“Sono un demente che non sa parlare… «interpellato» mi pare un po’ troppo e anche «demente», adesso che ci penso.”
“Come non sai parlare?”
“Che ne so, io… in quasi tutti gli episodi mi dicono che non so parlare.”
“Davvero?”
“Ma che mi fa il verso?”
“Quale verso?”
“«Davvero?»”
“Davvero?”
“È una parola che dico spesso, come «no, no» oppure «sì, sì» o anche «sì, no»… insomma, con le risposte un po’ me la cavo.”
“Sei contrariato…”
“Non direi; semmai, esasperato e perplesso… vorrei vedere lei, essere preso a pedate per cinque stagioni consecutive, senza mai un attimo di tregua… ma ho detto «esasperato e perplesso»? Che termini sto usando?”
“Tu sei avvocato, sai parlare per forza… hai studiato oratoria, giusto?”
“Sì, ma per i miei colleghi e i miei capi non conta niente, né, in questi cinque anni, è venuto loro un qualunque dubbio sul fatto che fossi avvocato ma che parlassi come mi fate parlare… e comunque i suoi sceneggiatori hanno cambiato le carte in tavola senza avvertirmi.”
“In che senso?”
“Beh… sono avvocato: lo so bene e lo dice anche Callen nella 2a serie, poi faccio uscire Eric di prigione, poi lo ribadisco sia io, sia un’avvocatessa biondina che non era niente male, ma, in un episodio dell’ultima stagione dico a Hetty che non rifarò il BAR una seconda volta… non sono più avvocato, mr Brennan? No, perché se mi sono rovinato, vorrei sapere dove, come, quando.”
“Mi trovi impreparato… m’informerò e ti farò sapere.”
“Questo la dice lunga sul controllo che lei ha sulle timeline dei suoi personaggi.”
“Bada, ragazzo, io controllo tutto di persona… solo che a volte delego e non sempre ho il tempo di informarmi.”
“Quindi può spiegarmi, dato che sono un maniaco dell’ordine e della pulizia, e lo si può vedere dalla mia scrivania e dalla lucentezza del mobile che ho in camera da letto quando Jenny mi telefona di notte (6*), perché mi danno tutti dello zozzone, pulcioso, pidocchioso e portatore di varie malattie veneree?”
“Andiamo, siete giovani, colleghi…”
“Questa goliardìa è esacerbante, mi creda… oh, mamma, ma che mi sta succedendo? All’improvviso mi vengono in mente un sacco di vocaboli.”
“Eh, te l’ho detto… tu sei avvocato e sai parlare.”
“Va bene, va bene, occupiamoci di cose pratiche… la farete tornare Eva (7*)?”
“La poliziotta messicana?”
"Sì, lei."
"Di' la verità, sei andato a trovarla in Messico, eh?"
"Diciamo che mi piace molto, il Messico, le basta?"
"Insomma, la rivuoi."
“Già, ci eravamo piaciuti un sacco e con lei ero molto a mio agio: quando la guardavo non mi veniva in mente che potesse essere come una cognata per me.”
“Se ne sono accorti tutti di quello che c’era tra voi… in effetti, chi ha ignorato il tuo tentativo di bacio e non ha voluto vedere i vostri nasi sfregarsi, che hai serrato la mascella e ti sei morso il labbro (7.1*), aveva gli occhi ricoperti di prosciutto.”
“Infatti, eppure l’avete fatta sparire.”
“Il pubblico ti vuole con Kensi.”
“È proprio matta la mia partner… dopo qualche anno ci si abitua… però, una storia d’amore… “
“Se vuoi essere pagato, così è!”
“Ma è tutto campato per aria, mr Brennan… visto che non è scattata la passione subito (altrimenti saremmo finiti lei sa come), per innamorarci avremmo dovuto avere dei punti di contatto dai quali partire, che naturalmente non abbiamo… via, che insulto per i telespettatori che credevano che la nostra, fosse una serie seria.”
“Vi piacciono i fumetti!”
“E certo, anche al mio giornalaio, pensi un po’… e ha 70 anni, la gotta e una moglie orrenda.”
“Ti sei innamorato del tuo giornalaio?”
“Come?”
“Ma allora aveva ragione la signora Lange, tu sei bisessuale e non ce lo hai mai detto.”
“Sono bisessuale?”
“Ah, ah! Allora lo sei, l’hai detto.”
“La smetta, la mia era una domanda… adesso sono diventato bisessuale?”
“Oddio, forse… t’ho cambiato la personalità in questi anni, potrebbe essere accaduto.”
“Non sono affari suoi, ma a me piacciono le donne… sono un rubacuori, ci so fare parecchio e sono anche un rimorchione.”
“Ma hai occhi solo per la tua partner.”
“Che dice? È risaputo che mi sono sempre fatto gli affari miei, mica sto lì a piangere il morto.”
“Davvero?”
“L’ha sentito Kip Brigham (8*), no? Quello è amico mio… ogni tanto ci vado in piscina da lui, vuole che le disegni a fare cosa?”
“Ecco perché non hai mai detto niente in cinque anni, furbetto.”
“Appunto, so farmi gli affari miei.”
“E bravo il nostro poliziotto.”
“Naturalmente rimarrò poliziotto, vero? Non c’entro niente con gli agenti federali.”
“Vedremo, sai, l’amore…”
“Ma non sono un adolescente… sarei un omuncolo se lasciassi la polizia per seguire la fidanzata che mi avete dato… è una cosa ridicola, io sarei ridicolo… sono un uomo adulto, non mi faccio condizionare dalle spinte pelviche, o presunte tali, visto che (oltretutto) non si vede mai niente… ma ho proprio detto «spinte pelviche»?”
“Vuoi fare scene di sesso?”
“Sta scherzando? Con Kensi? Mi vergogno e non mi vengono spontanee e neanche lei è così disinvolta, quando siamo insieme.”
“Sicuro?”
“Certo, ha visto l’episodio dove fa la fidanzata di Callen? Zac! gli ha infilato la lingua in bocca e a letto stavano nudi… tra noi non succederà mai una cosa così.”
“Ma al pubblico non interessa: nonostante quell’episodio i Densi credono ancora che la vostra sia la storia giusta.”
“Dove vi siete infognati, voialtri? Fatemi morire, espatriare, fate che una moglie sbuchi dal nulla, fatemi gay, con un figlio, no… meglio due, traditore della patria, vice presidente della CIA, sono la copertura di Max Gentry, è lui quello vero… fate qualcosa ma liberatemi da questo rapporto fasullo.”
“A proposito di Max…”
“Già, ma chi è? Cosa vuole? Sono un pazzo che soffre di sdoppiamento della personalità? Sono bipolare? Lei mi ha fatto così bravo a mentire che neanche io so più dov’è la verità.”
“Un’idea, io, me la sono fatta.”
“Se me la dicesse, magari…”
“Non ancora.”
“Sia sincero, non lo sa neanche lei chi sia Max Gentry… quando l’ha creato avrà pur avuto qualcosa in testa, no? Ma come tutto quello che mi riguarda, è passato in secondo piano di fronte alle frustranti scaramucce con la mia partner… oh, «scaramucce», che termine desueto… ah, mannaggia, ormai m’escono da sole… «desueto», ma che vado dicendo?”
“Devi capire che questa storia dei Densi è diventata fondamentale per farci dare i soldi dalla produzione… per il resto, non pensarci, è la persona laureata che parla.”
“Ma il mio personaggio aveva tanto da dire: l’infanzia triste, misteriosa, mia madre, pure lei misteriosa; il lavoro in procura, finito anche quello in modo misterioso… insomma, tutti “mysteri mysteriosi”… no, no, quello è un fumetto italiano con le "y" (9*)… vabbè, ci siamo capiti, vero?”
“Io ho capito benissimo, sei tu che non vuoi arrenderti… se abbiamo ancora un lavoro, caro mio, è perché i Densi vogliono vedere come Kensi ti maltratta e tu, coglione, stai zitto, buono e incassi facendo la faccia da Paperoga… sì, sì, quella, bravo.”
“Ormai mi fate fare solo questa.”
“Guarda oltre, pensati innamoratissimo e che nel nome dell’amore, t’impalmi idiota.”
“Io non lavoro per la CIA!”
“Shh! T’impalmi idiota, ometto senza carattere che si fa camminare in testa da chiunque e da chiunque si fa dire come deve gestire la propria vita.”
“Mi viene da piangere.”
“No! Non per queste sciocchezze!”
“Allora per cosa?”
“Per la prossima stagione mi è venuta in mente una storia che ha per protagonista l’unghia incarnita dell’alluce sinistro della tua partner.”
“Ed io cosa c’entro?”
“Va da sé che tu ami anche quell’unghia incarnita che, cattiva-cattiva, farà tanto soffrire la tua partner nonché fidanzata.”
“Gesù!”
“Potremmo improvvisare un pediluvio sexy.”
“Con un’unghia incarnita?”
“Che fa? Il pubblico trova sexy tutto quello che vi riguarda, non importa che non abbia senso.”
“Che fine ributtante.”
“Ma, no… soldi per tutti!”
“Mi dispiace, perché Kensi mi piaceva e per come sono fatto mi avrebbe fatto piacere avere una storia con lei di sano e robusto sesso… o almeno avrei tentato di averla.”
“L’amore è più bello!”
“In nessun mondo umano mi sarei innamorato di una donna così… e in effetti non lo sono neanche ora.”
“Lo so, ho visto come ti rigiri contro questa cosa, sai?”
“È più forte di me: non lo sono mai stato, non ho mai neanche tentato di sedurla; non ero innamorato quando l’ho seguita fuori dal ristorante, quando m’ha incastrato nel lago ghiacciato e sono molto, molto perplesso anche ora.”
“Chissene frega… i Densi hanno stabilito che ti sei innamorato ai provini, pensa un po’.”
“Non è vero!”
“Quello che provi tu non importa.”
“Ma è della mia vita che stiamo parlando.”
“Il pubblico regna sovrano.”
“Qualcuno, da qualche parte nel mondo, si sarà pur chiesto… oh, «pur» rende meglio di «pure»… perché un essere umano con un minimo, e dico minimo, di quoziente intellettivo dovrebbe continuare a provarci nonostante le rispostacce, i modi sgarbati, i no palesi? Quale demente persevererebbe in tal senso? «Persevererebbe»? Oh, non ne posso più di parlare in questo modo. Shane, siamo uomini, su, me lo dica in confidenza… che fa? Tace? Lei e i suoi disgraziati sceneggiatori ve lo siete chiesto? Ok, va bene, sono buono, paziente… ma a tutto c’è un limite, non le pare?”
“Secondo i Densi, no!”
“Perché non fate un sondaggio? Chiedete se mi vogliono felice o coglione.”
“Che idea! Potremmo fare uno speciale.”
“Bravo, andiamo con lo speciale… già vedo il titolo: “I dubbi psicosomatici di Deeks”… «psicosomatici»: sta diventando ridicola, questa faccenda!”
“Ridicolo sei tu che non rinunci, caro il mio detective.”
“Aspetti un attimo…”
“Cosa c’è?”
“Aspetti, aspetti… potreste fare con me, quello che avete fatto con Ziva David, eh?”
“Cioè?”
“Che ne so, crisi esistenziale… incidente mortale, mi sveglio convinto di essere Napoleone… fatemi sparire… i Densi piangeranno per un po’ ma poi troveranno qualche altra lettera da accostare a …nsi.”
“E rischiare la paga di tutti?”
“Lei è geniale, saprà trovare il modo… quest’indagine degli affari interni capita a fagiolo… anche se non so cosa ne tirerete fuori, sono un agente modello. Certo che con gli sceneggiatori che si ritrova, mr Brennan, lei riuscirebbe a farmi passare per uno scippatore di vecchiette, alla faccia del mio personaggio originale che ha un altissimo senso di giustizia.”
“Addirittura?”
“Sì, mi state svendendo e non ne posso più; che so, fate che sia Max Gentry, quello cattivo, lui lo è e quindi non intaccherà lo scialbo ometto che m’avete fatto diventare, però mi permetterà di darmela a gambe.”
“Sarebbe una gran delusione per molti.”
“Ma non per me… se il pubblico mi vuole bene, saprà capire le mie esigenze e potrò tornare a sdraiarmi al sole e non solo a rimorchiare, ma anche a fornicare senza sentirmi in colpa… «fornicare»? Davvero? Mi merito un touché!”
“Non se ne parla, il pubblico ti vuole immaginare nudo, fare cose porno con Kensi.”
“Eddai, allora, facciamo le cose porno!”
“Calmati, noi facciamo vedere nudi solo Sam e la moglie, Granger e Biondona e Callen e la tua partner.”
“Ed io?”
“Tu te la prendi nel secchio!”
“Come sempre.”
“E dai, e dai, e dai… sei una zucca dura.”
“Lei e i suoi collaboratori, delle zucche vuote, invece… vi sono sfuggite al controllo, le battute del Gurkha… eh, che mi dice adesso?”
“Cosa intendi? Quali battute?”
“Thapa, anche se mi ha incontrato solo due volte, ha capito subito il mio stato d’animo, quanto fossi e quanto sono, restìo a questa storia.”
“Te lo stai inventando.”
“Andiamo, tutta quella cosa contorta del lago ghiacciato… neanche avevo capito cosa significasse, anche perché queste cose filosofiche, mica mi portano tanto lontano.”
“Lui ti aveva detto di andare con calma, di pensare, vagliare, ragionare e che Kensi ti avrebbe aspettato.”
“Appunto! Significa che alla fine, nonostante ci abbia provato spesso, ero io quello non propenso… porca miseria, Brennan, se NCIS Los Angeles fosse una fanfiction, sarei vergognosamente OOC.”
“Diamine, hai ragione!”
“Ma va? E poi, nell’episodio dove muore, Thapa è perplesso di come si siano evolute le cose… sintomatico, no? Uh, «sintomatico»: non ne posso più!”
“Diamine, hai ragione!”
“Ma va?”
“Mi pare che ci siamo incartati con «diamine» e «ma va».”
“Mi stanno cadendo le braccia.”
“Dove? Dove?”
“§#$%&@!”
“Forza e coraggio, ti lamenti un po’ troppo… del resto t’abbiamo lasciato Monty, no?”
“Deo gratias! Oh, ma dai!”
“Cosa?”
“Anche il latino, adesso?”
“Eh, cosa vuoi farci… sono il tuo creatore e vicino a me esce la tua vera essenza, anche se il latino non ti è mai piaciuto troppo.”
“Sì, va bene… comunque, Monty, mi sembra il minimo, è l’unica cosa originale made in Deeks che mi è rimasta; guardarlo significa ricordarmi com'ero e chi ero.”
“In effetti, è come un gancio che ti àncora a te stesso.”
“Voglio molto bene a Monty.”
“Lo so.”
“È l’essere vivente che amo di più.”
“Lo so.”
“Allora perché mi fate dire che è Kensi?”
“Fa romantico.”
“Voglio molto bene a Kensi.”
“So anche questo.”
“Quindi sa pure che farei tutto… tutto, tutto, tutto, no... praticamente quasi tutto per lei: è la mia partner, è mia amica.”
“Giovanotto, questo non è stato preso in considerazione, non è importante!”
“Potevate giocare sulla nostra diversità che diventa amicizia e collaborazione; sulla nostra complicità e una buona dose di attrazione fisica che all’inizio c’era e che voi avete trasformato in una cosa dell’altro mondo.”
“Rassegnati: voi dovete amarvi ed essere romantici.”
“Impossibile, lei è romantica quanto l’odore del Napalm.”
“Tu sei come un cane da tartufi, stai sempre a odorare qualunque cosa.”
“È vero.”
“Del resto, ti ho fatto istintivo e surfista.”
“A proposito, non mi fate surfare mai; che razza di surfista sono se non me lo fate fare mai?”
“Oh, biondino, lo sai quanto ci costa girare in esterna?”
“Ok, allora potrebbe relegarmi in casa… potrei fare l’orologiaio matto.”
“Ideona, peccato sia stata già sfruttata (10*).”
“E con gran successo…”
“Già… non ci sono più i telespettatori di una volta…”
“Non parliamo dei telespettatori, la prego.”
“Allora di cosa vuoi parlare?”
“Quando farete fare qualche Monty Jr al mio cane?”
“Prima o poi…”
“Potremmo perdere un paio di episodi, con me che me ne vado in giro in cerca di una compagna quadrupede… con un po’ di fortuna posso rimorchiare qualche padrona ben disposta, che ne dice?”
“Dico che fai bondage!”
“Cosa?”
“La «padrona»: fai bondage, sadomaso, dai, quelle cose lì. Kensi aveva ragione, nell’episodio 414!”
“Che assurdità, voglio solo rimorchiare… lei mi ha fatto un bel po’ libidinoso e sciupafemmine, con un passato da spogliarellista e adesso mi costringe a fare il virginale… argh! «Virginale» non si usa più dagli anni ‘30… mph!”
“Sei virginale e porti la canottiera a letto perché ami Kensi, sciocco… è un modo casto per elevare il vostro rapporto oltre i limiti fisici.”
“Mi verranno i brufoli per lo stress e di canottiere ne ho pochissime: a me piacciono le t-shirt, ma che non se lo ricorda?”
“Ragazzo mio, mi ricordo sì, ma né tu né io possiamo vincere contro l’audience.”
“Sono depresso e diventerò brufoloso a breve e sicuramente dovrò rispolverare il «fai da te» adolescenziale, vista la frigidità della mia fidanzata, c’è qualcosa che può fare per me?”
“Al momento no, ma c’è qualcosa che tu puoi fare per me.”
“E per quale motivo dovrei aiutarla, vista la situazione?”
“Posso sempre farti inginocchiare nella sala delle armi e davanti a tutti farti chiedere la mano della tua partner mentre le porgi un brillante da 6 carati, che ti ha indebitato fino al collo per tutta la vita. Posso… ”
“Lei è un ricattatore e andrà all’inferno per questo.”
“Io all’inferno e tu in ginocchio… potremmo chiuderci la serie.”
“Si ricordi che mi ha fatto anche violento.”
“Preferisci inginocchiarti sul ginocchio destro o quello sinistro?”
“Uffa! Va bene, va bene… dica pure.”
“Ah, così si fa… cosa pensi ci sia nella scatola?”
“Non so, sono anni che prende polvere in ufficio.”
“Perché non l’hai portata a casa tua?”
“Dovevo?”
“Avrebbe fatto più romantico.”
“Ah, certo… presumo, quindi, che me la farete portare a casa.”
“Non lo so, devo ancora pensare a cosa metterci dentro.”
“Ah, ah, ah… s’è dato la zappa sui piedi, sono proprio felice!”
“Piantala e dammi qualche dritta. Cosa desideravi, all’epoca, più di ogni altra?”
“Un sacco di cose.”
“Tipo?”
“Uhm, mi faccia pensare… che so… Monty per sempre, l’onda più bella e più alta, fare sesso tutto il tempo e pace in terra agli uomini di buona volontà.”
“Cavolo, eri pretenzioso!”
“Lo sono ancora.”
“Non posso infilare tutte queste cose nella scatola.”
“Sì, invece, la scatola è un simbolo, giusto?”
“In che senso?”
“Kensi non mi conosce; che ne può, e figurarsi, «poteva», sapere? Perciò ho sempre pensato che fosse solo un simbolo.”
“Di cosa?”
“Di quello che nel mondo dei sogni si può avverare.”
“Lo sapevo, sei un puro… dai, dai, cercherò di stupirti.”
“Cerchi di darmi una mano a uscire da questa situazione, invece.”
“Quale ginocchio hai detto?”
“Sa che le dico, Shane? Ho firmato per la settima stagione e spero proprio che mi liberiate da questa ridicola farsa, altrimenti, non so se firmerò per l’ottava.”
“Mon Dieu, speriamo di non arrivarci all’ottava, non so più cosa inventarmi.”
“Me ne sono accorto un paio di serie fa.”
“Hai l’occhio lungo, nonché diverso… sì, il sinistro… e non sei cretinetti come t’ho fatto diventare, Martin.”
“Grazie.”
“Figurati, la finiamo qui?”
“Volentieri, anche perché era ora che qualcuno mi chiamasse per nome.”
Si scambiano un’occhiata poi l’uomo più giovane s’infila le mani in tasca e si dirige verso i suoi colleghi.
L’uomo seduto sulla panchina tira un respiro, si guarda intorno e scorge un altro gruppo di persone che si sta avvicinando.
Siccome gli sembrano quelli di “King & Maxwell”, svelto raccatta i suoi fogli, s’alza e senza più guardare nessuno, s’allontana a passo veloce.

 

 

Finisce così questa lunga, lunga chiacchierata.
Mi sono un po’ sfogata, anche se trattenuta: sarebbe diventata lunghissima e invece volevo pubblicarla. Spero vi faccia sorridere.
Ma quanto è matta e simpatica la mia Kensi? Troppo fortegnocca! Mi piace davvero e mi fa ridere.
Vogliamo parlare dei nomi delle concorrenti della puntata (totalmente inventata) di ANTM? Io l’ho visto, qualche volta, e i nomi sono davvero così assurdi.
Grazie, Barry Pepper: il tuo cecchino, Daniel Jackson, è uno dei più interessanti che abbia mai visto.
Bye-bye Martin, è stato bello conoscerti; tanto, tanto bello!  <3 E sei davvero forte, a prenderti in giro con i vocaboli che t’escono fuori dalla bocca, neanche fossero perle rare! E scusa s’è poco, ma “che fine ributtante” è la cosa più azzeccata che potevi dire.
Ciao.
Monty
P.S. Colpa del caldo, mi sono auto citata. M.

N.B. Se leggendo i "che" di Martin vi venisse di pensare "i "che" non vanno bene, il termine "cosa" sarebbe corretto", pensereste giusto: sono volutamente errati. Mi sono attenuta il più possibile al modo in cui lo traducono. M.

1* Ramba è reale.
2* 608
3* La romantica protagonista della saga di “Twilight”.
4* “Flashpoint”, “The Closer” e “Salvate il soldato Ryan”.
5* 321 e 616: Martin Deeks preferisce dormire nella parte destra del letto.
6* 502
7* 305
7.1* Oh, sì… quello che ho descritto, è successo davvero. Il telecomando del mio dvd, all’improvviso, s’è messo a fare il matto e io… ho visto. Provare per credere.
8* 610
9* Martin Mystère
10* “Sylar” di “Heroes”: Gabriel Gray, orologiaio; il più forte di tutti.




Disclaimer: Kensi Blye, “Titanic”, Ramba, “American Next Top Model”, “NCIS Los Angeles”, Martin Marty Deeks, G Callen, Sam Hanna, Bella Swan, Shaggy, Ed Lane, il Detective Julio Sanchez, Daniel Jackson, i Densi, Jack Simon, Henrietta Hetty Lange, “The bold & the beautiful”, Eric Beale, Jenny, Eva, Kip Brigham, Owen Granger, Thapa il Gurkha, Ziva David, Max Gentry, Monty, Monty Jr, Gabriel Sylar Gray (non citato per nome) e “King & Maxwell” non li ho inventati io.
  
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