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Autore: empty_eyes    13/07/2015    0 recensioni
Quando due persone si scelgono perché legate dall'amore, quello vero, neanche il destino è in grado di fermarle. In quel momento, quando i loro occhi sono un urlo libero di sentimento e passione, quando due mani si incrociano come fossero la parte mancante l'una dell'altra, e due corpi diventano solo il mezzo di un'anima per avvicinarsi quanto più possibile a quella dell'altro, non esiste più niente di così forte da poter separare due amanti.
Nonostante questo, le difficoltà posso essere numerose, Mia Saxton ne è una prova vivente. Tutto il suo mondo era andato in pezzi, per colpa di un ragazzo che non riusciva a dimenticare. Eppure, anche se tutto sembrava perduto, quella piccola scintilla d'amore che continuava a brillarle negli occhi, un giorno riattirò a sé il suo amato. E la sua vita cambiò di nuovo.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La penna scorreva veloce sulle pagine leggermente ingiallite del mio diario, mentre sentivo le lacrime pesanti accumularsi negli occhi. Quello era uno di quei momenti in cui mi mancava amare. Avevamo deciso di non raccontarci nulla l'uno dell'altra fino all'ultimo giorno di vacanza, quando poi non ci siamo visti e tutto è finito in pezzi. Erano già passati nove mesi dall'ultima volta che l'avevo visto. Presi un respiro profondo per impedire alle lacrime di uscire: l’ultima cosa che mi serviva erano delle domande sul mio stato d’animo. Le parole del professor Berks erano sovrastate dall’incessante accavallarsi delle idee nella mia mente; non ho mai amato la matematica.

A risvegliarmi da quello stato comatoso, fu la mia compagna di banco Julie, che toccò ripetutamente il mio gomito con il suo.
-Mia, sveglia!- sussurrò con la sua dolce voce. Non mi ci è voluto molto per rendermi conto dell’espressione minacciosa sul volto del prof.
-Saxton, ci sarà una volta in cui ti troverò attenta alle mie lezioni?!- urlò l’insegnante, che era davvero difficile da prendere sul serio, tenendo conto della sua misera stazza. L’unica cosa davvero inquietante erano gli occhi enormi e neri, quelli sì che incutevano terrore. Chiusi subito il diario, deglutendo rumorosamente.

-Mi scusi- sono le uniche parole che uscirono dalla mia bocca.
-Non questa volta! Mi sono stancato delle tue mancanze di rispetto; se non ti interessano le mie parole, ti invito ad accomodarti fuori- disse, in tono severo.
-Starò attenta, davvero-
-Fuori!- ripeté, indicando la porta.
Mi alzai sconfortata, raccattando tutte le mie cose nella borsa, per poi appoggiarmela sulla spalla. Afferrai il diario e mi diressi oltre la porta.

“Fanculo”, pensai, sbattendo l’anta laccata di rosso del mio armadietto, dopo averci posato dentro i libri delle precedenti quattro ore. Le ultime due sarebbero state di educazione fisica, quindi approfittai di quel tempo per andare fuori, verso il campo da football. Vidi in lontananza la squadra che si allenava, come sempre d’altronde: i “Football Railroaders”, come erano conosciuti, si allenavano 10 ore alla settimana durante l’orario scolastico. Era l’unico modo per riuscire a vincere il campionato.
Mi sedetti sugli spalti, osservando i 27 componenti del team fare stretching. Inutile dire che erano tutti piuttosto muscolosi: la loro stazza così imponente era temuta dalla maggior parte degli alunni della Sparks High School.

Non impiegai molto tempo ad individuare la ragione per cui spesso andavo a vedere gli allenamenti: Ashton Rooney, un ragazzo moro e dai profondi occhi color cioccolato. E’ sempre stato davvero alto, sui 185 cm credo. E’ il mio migliore amico da svariati anni e non mi sono mai persa una sola sua partita. Ah, dimenticavo: era considerato uno dei più bei ragazzi di tutta la scuola. Io ero felice per lui, davvero, perché se lo meritava! Ma, se proprio devo dirla tutta, per una come me, avere un amico ‘superstar’ non era sempre facile: mentre giravo per i corridoi insieme a lui, tutti gli sguardi erano sempre ed inevitabilmente puntati su di noi e le ragazze non facevano altro che lanciarmi occhiatacce. Insomma, per me che sono un tipo a cui non piace attirare l’attenzione, non era mai una situazione piacevole. Inoltre, tutti si chiedevano come facesse una bellezza come lui a non vergognarsi nel farsi vedere con una come me, che di comparabile al suo fascino non aveva proprio niente. E avevano anche ragione, non sono mai stata e mai sarò al suo livello; ma a lui non importa del giudizio degli altri e questa è una delle cose che più ammiro del suo carattere.

-Hey, bellezza!- il suo tono inconfondibile mi riportò alla realtà. Mi distraevo davvero troppo facilmente.
L’enorme sorriso che ha sempre stampato in faccia, sollevò un po’ il mio stato d’animo. Sforzai anch’io un sorriso, prima di rispondere.

-Smettila di chiamarmi così, Rooney! Non sono una delle tue conquiste- scherzai, mentre si sedeva di fianco a me.
-Infatti chiamo solo te così, mia cara- affermò, mentre scosse con le mani i capelli sudati in una maniera assolutamente sexy, per poi metterli a posto.
-Ti ho chiamata per salutarti…- continuò. –Ma tu, come al solito, sei persa nelle tue fantasie!-
-Scusa, non volevo disturbarti… finisci di allenarti, o il coach romperà le palle ad entrambi-
-Sono arrivato dieci minuti prima oggi, quindi non può dirmi nulla! Piuttosto, tu che ci fai qui? L’ora non è finita-
-Berks mi ha mandata fuori dalla classe perché non stavo ascoltando le sue spiegazioni… dovevo finire di scrivere una cosa sul diario-
-E’ già la seconda volta questo semestre, Mia… se continui così ti abbasseranno la condotta- il suo tono si fece più serio, mentre mi guardava intensamente. Spostai l’attenzione sugli altri giocatori, per evitare il suo sguardo premuroso.

-Lo so, Ash… ma non ci posso fare nulla, se non trovo la concentrazione. Ho solo bisogno di scrivere-
-Non puoi andare avanti in questo modo, sono serio! Esci con le amiche, o con qualche ragazzo, trovati un hobby che non sia deprimerti!-
-Smettila, Ashton. Pensi che a me piaccia stare così? Pensi che mi diverta? E’ facile per te, che hai tutto quello che hai sempre desiderato. Ma non venire a fare la morale a me, perché quando sei tu a stare male, io non ti giudico- sbottai, mentre la rabbia che di colpo mi aveva accecata, diminuiva. E mi resi conto di aver esagerato.
So che ci rimane male facilmente e l’ultima cosa che avrei voluto fare era ferirlo.

-Scusami se mi preoccupo per te, non succederà più- rispose in tono freddo, alzandosi.
-Ash…- cercai di fermarlo, mentre scendeva le gradinate degli spalti. –Aspetta!- continuai, afferrandolo dalla canottiera grigia e umida per il sudore.
Si girò di scatto, arrabbiato –Che vuoi?-
Lo guardai un attimo negli occhi leggermente lucidi, prima di abbracciarlo.

-Scusami, sono una stupida. Tu sei l’ultima persona con cui posso arrabbiarmi… perdonami. Sai che non penso le stronzate che ho detto-
-Però le hai dette- affermò, immobile.
-Perché ti invidio e vorrei essere come te. Perché mi faccio schifo e non ti merito, e questo mi spaventa. Perché so che hai ragione, ma non ho idea di come uscire da questo tunnel. Mi dispiace, non volevo ferirti- spiegai, mentre gli occhi si riempivano di lacrime.
Lo sentì sospirare, prima che le sue braccia avvolgessero il mio corpo. Toccò la mia guancia la sua, un gesto affettuoso che io ho sempre adorato. E lui lo sapeva bene.

-Sei proprio una piccola stronza- ridacchiò, stampandomi un bacio sulla guancia.
-Già. Ma tu mi adori lo stesso!- dissi, scompigliandogli i capelli corvini.
-Già. Ascolta, stasera andiamo tutti da Mary's- si girò, facendo cenno verso i suoi compagni di squadra. -Ti passo a prendere alle sette-
-Che?! No. Significherebbe stare tutta la sera in un angolino, da sola, a sentire le vostre stupide conversazioni sulle moto e i commenti su quelle ancor più stupide cheerleader. Così non mi passerà la depressione!- ribattei, mentre scendevamo le scalinate e ci dirigevamo verso gli spogliatoi.

-Smettila di essere così acida! Chiedi a Baylee di venire, di sicuro non rifiuterà- insistette, avvolgendomi il collo con un braccio. -Ti prometto che ti divertirai! Non ti fidi del tuo Koala?- sfoderando la sua solita faccetta tenera da cucciolo smarrito. Fanculo.
-E va bene!- sbuffai. -Ma se mi annoio, me ne vado-
-Non succederà!- affermò entusiasta, stampandomi un altro bacio.
Continuammo a parlare dell’imminente serata camminando lungo il corridoio che conduceva agli spogliatoi, quando sentimmo il resto della squadra raggiungerci correndo. Alcuni ci passarono avanti, gettandosi oltre la porta, mentre Carl Quantosonocoglione Malone strattonò Ash via da me, sussurrandogli qualcosa all’orecchio. Quanto lo odiavo.

Pochi secondi dopo, mentre stavo per svoltare verso lo spogliatoio femminile, sentì qualcuno chiamarmi:
-Hey, Mia!- mi sorrise dolcemente.

Calum Thomas Hood. Capelli scuri e sudati ricadevano sulla fronte dell’altissimo ragazzo, facendo risaltare i profondissimi occhi color cioccolato. Ah, dimenticavo il corpo scolpito e il sorriso perfetto… dettagli, insomma.
Avevo una cotta per lui in prima, poi mi resi conto di non avere speranze contro la sua fidanzata bionda e prosperosa, quell’oca di Kelly Olson. Troia.

Sorrisi anch’io:
-Ciao!-
-Scusa il disturbo, ma ho un favore enorme da chiederti- fece una pausa, osservandomi con quegli occhi magnifici. –Vedi, sto avendo alcuni problemi con filosofia ultimamente: ho l’insufficienza e se entro la prossima settimana non recupero, non potrò giocare per tutto il mese. Ashton mi ha detto che te la cavi bene e così ho pensato che avresti potuto darmi una mano…- disse imbarazzato, passandosi una mano sulla nuca.

-Uhm…  beh, ecco, se ne hai bisogno ti aiuto volentieri! Però ti avverto, non sono una grande studiosa… farò ciò che posso-
-Non preoccuparti, è già abbastanza!- sorrise, soddisfatto.
-Bene, allora è andata. Stasera da Mary’s ne parliamo bene, ora devo andare a cambiarmi!- dissi un po’ imbarazzata, indicando le mie compagne che entravano in spogliatoio.
-Oh, perfetto, okay! Allora a dopo. E grazie ancora!-
-Figurati!- sorrisi un’ultima volta, prima di chiudere la porta dietro di me.
Quelle sue fossette dolci mi facevano ancora un certo effetto.

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Buoooongiorno :)
Ringrazio tutti quelli che si sono presi la briga di leggere questo capitolo, per me è già un traguardo! Ogni tipo di recensione è bene accetta, spero comunque che l'inizio della storia vi sia piaciuto :)
Presto si capirà meglio l'intera trama della storia, promesso :3
Grazie ancora,
-Smartix:)

  
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