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Autore: BlueFlame    13/07/2015    3 recensioni
cosa accadrebbe se shanks avesse una figlia che lui non sapeva di avere? cosa succederebbe se si incontrassero e lui scoprirebbe che lo odia? cosa porta lei ad avere questo sentimento verso il padre? cosa succederebbe poi se lei si innamorasse del suo figlioccio(monkey d. rufy)? scopritelo leggendolo ...
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nuovo personaggio, Shanks il rosso, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti….
Lo so, è da più di un anno che non aggiorno….ma spero di tornare ad aggiornarla puntualmente con un capitolo al mese…inoltre questo capitolo di mezzo che parte dalla fine del racconto di Seline ed prima della partenza è stato un po’ complicato, e ci ho messo un po’, scrivevo e poi cancellavo il tutto, soprattutto la fine del capitolo, ma ora ne sono abbastanza convinta e spero vi piaccia…
Buona lettura.
 
PREPARIAMOCI PER LA PARTENZA. VOI NON FATE TARDI!
 
Al termine del racconto, nessuno seppe cosa dire. Nessuno di loro aveva potuto immaginare lontanamente cosa Seline avesse passato.
-Ti devo delle scuse, Rufy, per ciò che è successo-il volto della rossa aveva assunto un’espressione triste mentre gli chiedeva scusa. Sapeva che quel racconto avrebbe rammentato momenti tristi in Rufy, ma non poteva certo immaginare che rivederla l’aveva reso felice.
-Guarda che non è mica colpa tua quello che è successo-rispose semplicemente lui.
-Ma io c’ero, ero presente, avrei potuto starti più vicina.
-E per quanto tempo saresti rimasta?
-Non lo so-pensò lei tristemente-penso fino al tuo risveglio.
-Già, non saresti potuta rimanere e ti avrei perso di nuovo, quindi è stato meglio così-cercò di confortarla cappello di paglia.
-Ha ragione Rufy, Seline-stavolta a parlare fu Nico Robin-in quel momento, vederti per poi perderti nuovamente non avrebbe fatto altro che provocargli altro dolore.
Seline si voltò a guardare la donna che aveva parlato, capendo quanto tenesse al suo capitano, e sentì una fitta di dolore al cuore.
-So che avete ragione-disse solamente lei tristemente.
-Ora che intenzioni hai?-Mike aveva deciso di intromettersi nel discorso, ma non appena ebbe terminato di parlare, tutti si voltarono verso Seline per conoscere la sua risposta. Mentre poteva leggere curiosità sul volto di tutti, su quello di Rufy lesse speranza, speranza che lei tornasse con loro.
La ninja non poteva reggere tutti quegli sguardi rivolti verso di lei, soprattutto quello del capitano, così girò il viso da un’altra parte prima di rispondere.
-Credo che proseguirò con Rufy e la sua ciurma, infondo ho ancora una promessa da mantenere-imbarazzata si girò verso cappello di paglia per sorridergli, che a sua volta ricambiò entusiasta, per poi correre ad abbracciarla.
Rufy non poteva di certo immaginare che non era l’unico motivo per cui partiva con loro. Oltre alla promessa fatta al ragazzo di gomma, c’era anche quella fatta a Tsuyoshi in punto di morte, che una volta tornata dalla persona per lei più importante, non lo avrebbe più abbandonato, e anche se credeva che i suoi sentimenti non fossero ricambiati, lei sarebbe comunque rimasta al fianco del suo capitano fino alla fine. E poi, c’era un’altra ragione che lei non avrebbe mai ammesso nemmeno sotto tortura, ed era che a lei piaceva stare con quei pazzi e scalmanati pirati.
-Voglio però che sappiate che potrebbero mandare altri ninja assassini dal mio villaggio-li avvertì cercando di scrollarsi Rufy di dosso senza successo.
-Non ti devi preoccupare, ora che ti ho ritrovata non permetterò a nessuno di portarti via da me!-dichiarò battagliero stringendola più vicino a se.
Nel sentire quelle parole, la rossa diventò della stessa tonalità dei suoi capelli. Si scansò dal capitano prima di dire un flebile-Grazie-che percepì solo lui.
-Quando avete intenzione di partire?-domandò John.
-Dobbiamo ancora fare rifornimento-iniziò Nami squadrando Rufy-e visto che è già pomeriggio, partiremo domani all’alba!
-Allora io andrei a dare un’occhiata alla nave di Tsuyoshi se c’è ancora, potrei aver dimenticato qualcosa, o magari trovo qualche indumento che posso utilizzare-disse quindi Seline, la quale non aveva la minima intenzione di partire vestita da cameriera.
-Allora io vengo con te!-dichiarò Rufy tutto sorridente.
-Vengo anch’io!-annunciò Mike che sembrava restio ad accettare la verità sulla rossa e sperava di farle cambiare idea.
-Va bene, ma voglio che siate qua prima dell’alba, mi avete capito voi due?!-li minacciò la navigatrice puntandogli un dito accusatorio. Si ricordava ancora di quando facevano tappa nelle città in cui si fermavano per chiedere informazioni su Shanks che i due erano sempre gli ultimi ad arrivare, per giunta in ritardo-Altrimenti partiamo senza di voi!-specificò.
-Agli ordini, capitano!-risposero in coro i due interpellati.
Così la ciurma si divise. Chi andò a fare provviste di cibo, chi di medicinali, e altro…
La nave era ridotta male, gli anni e il tempo non avevano di certo aiutato. Seline entrò nella stanza che era stata la sua ed aprì il baule, esso era vuoto, a quanto pare erano passati perfino i banditi. Sospirò, in fondo la maggior parte delle armi le aveva con se, ma sperava di trovarci almeno un vestito o due da poter utilizzare durante il viaggio. Con uno sbuffo si alzò e si diresse nella cabina di Tsuyoshi, sperando di trovare qualcosa lì. Non appena la aprì, vide la stanza messa sottosopra, era ovvio che fossero passati anche lì, quindi decise di non entrare, sapeva che non avrebbe trovato nulla.
-Come sospettavo sono passati i banditi, per fortuna quasi tutte le armi le avevo con me-disse scocciata più a se stessa.
-Ora cosa facciamo? Torniamo indietro?-domandò Mike.
-Si, è inutile rimanere…-la rossa si mise in allarme, come se avesse udito qualcosa-svelto Mike, entra nella stanza e chiudi la porta, sarai al sicuro-entrambi i ragazzi la guardarono in modo confuso-mi sono sbagliata prima, i banditi non sono passati, qualcuno sta usando questa nave come rifugio, e non credo abbia buone intenzioni, quindi Mike, entra subito nella cabina, qua ci pensiamo io e Rufy!
Dallo sguardo serio di Seline, Mike capì che era meglio darle ascolto, quindi entrò nella cabina e richiuse la porta alle sue spalle, non prima di aver notato una decina di uomini salire sulla nave.
-Ma bene, chi è venuto a curiosare sulla nostra nave?-parlò un uomo, un brutto ceffo.
-Questa non è la tua nave!-chiarì la rossa con tono serio.
-Ma davvero? E di chi è allora? Visto che in tre anni non è mai venuto nessuno a riprendersela-il suo tono era beffardo.
-Non mi interessa la nave, ma ciò che avete rubato! Dov’è la roba che c’era nei bauli?
-L’abbiamo venduta, almeno ci abbiamo fatto su un bel gruzzoletto.
Seline sospirò, anche la più piccola speranza di non partire con quei vestiti era sparita.
-E comunque, cosa ci fa una cameriera con un ragazzino, non ditemi che stavate cercando un posto per amoreggiare tranquillamente-rise l’uomo, per poi sentir ridere anche i suoi compagni.
In risposta i due interpellati divennero prima rossi, ma il primo a riprendersi fu Rufy che gli rispose a tono.
-Io sono un pirata e questa nave apparteneva ad una persona a cui Seline era legata, e poi lei non è una cameriera, è un membro della mia ciurma!-precisò per bene Rufy.
-Ah, ah, ah…non farmi ridere, ragazzino, andiamo, lei un membro della tua ciurma? E pensi che io ci creda visto com’è vestita.
Come non dargli torto, pensò Seline, se almeno avesse il suo vecchio abbigliamento almeno era più credibile.
-Aspetta capo, ma io conosco quel ragazzo, ho visto un paio di manifesti in giro per il paese, è cappello di paglia, se lo consegniamo alle persone giuste ci faremo un mucchio di soldi-parlò uno dei compagni.
-Ma non mi dire, come siamo stati fortunati, inoltre non sarà difficile catturarlo visto che loro sono solo in due, mentre noi siamo in dieci-sorrise l’uomo.
-Guarda che noi siamo più forti di voi anche se siamo in due, non è vero?-si girò verso la rossa.
-Infatti, quindi, fatevi sotto-disse lei estraendo la ninjato che aveva preso per ogni evenienza.
I banditi accerchiarono immediatamente i due pirati, che si misero l’uno contro l’altra e iniziarono ad attaccarli. Differentemente dallo scontro avvenuto quella mattina, la rossa si destreggiava meglio nel combattimento, era più agile e veloce, si vedeva che era migliorata, e lo stesso valeva per Rufy.
Mike aprì leggermente la porta e si mise ad osservare il combattimento, notando come i due erano in perfetta sintonia. Nonostante non si vedevano da qualche anno, era come se non si fossero mai separati, l’uno sapeva come si sarebbe mossa l’altra e viceversa, la loro sintonia nel combattimento era perfetta e nel vederli Mike lo capì, capì come mai loro combattevano senza preoccuparsi di cosa accadeva alle loro spalle, a differenza dei loro avversari, capì che si fidavano ciecamente l’uno dell’altra e grazie a quella fiducia reciproca che i loro avversari non avevano, sapeva che avrebbero vinto loro.
Terminato il combattimento, Mike uscì dal suo nascondiglio e si unì hai due ragazzi.
-Perché tutti credono che siamo dei deboli solo perché siamo in due?-si domandò il capitano.
-Scusate, ma non è meglio ritornare alla taverna?-disse il ragazzo.
I due si girarono ad osservarlo, come se si fossero completamente dimenticati di lui, poi si accorsero che era ormai notte inoltrata.
-Mike ha ragione, dobbiamo tornare subito alla taverna-disse Seline.
-È vero, se arriviamo in ritardo Nami ci lascia d’avvero qua-si preoccupò Rufy.
I tre scesero dalla nave e si diressero di corsa verso la loro meta visto che si trovava dalla parte opposta dell’isola. 
  
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