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Autore: coccinella_    13/07/2015    0 recensioni
Storia ambientata dopo la battaglia contro gli ottenebrati e Sebastian.
«Tu mi hai trovato quando ero smarrito dandomi qualcosa per cui vivere» mi perdo nei suoi occhi, provo a resistere al suo sguardo ma lui non mi lascia andare «Solo un po' in ritardo ma mi hai trovato» sorride carezzandomi la guancia
«Siamo nel mezzo di una battaglia e tu pensi a dichiararti?» gli chiedo divertita nonostante tutto.
«Sono un Herondale» sorride avvicinandosi al mio viso «Non penso...» sfiora le mie labbra con le sue «Agisco» pone fine alla dolorosa distanza baciandomi.
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jace Lightwood, James Carstairs, Nuovo personaggio, Un po' tutti, William Herondale
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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VI CONOSCO?
 


«Avete intenzione di stare tutto il giorno a guardarmi?» mi chiede il ragazzo che si è appena presentato come William Herondale «So perfettamente di essere bello ma così mi fate arrossire» sorride malizioso
«Sei morto?» chiedo la prima cosa che mi passa in mente ed anche la più stupida...
«Di certo non sono vivo» bofonchia lui guardandomi scettico
«Adesso sei tu quello mi fissa» gli faccio notare superandolo sbuffando. Iniziando a camminare in direzione di non so cosa ma ho bisogno di muovermi o inizio a strillare dal nervoso come una bambina
«Dove state andando?» domanda non appena mi raggiunge
«Puoi darmi del tu per favore?» gli chiedo infastidita da tutta questa “galanteria”
«Quando ero in vita potevo dare del tu ad una signorina solo dopo essermi presentato e aver avuto almeno tre conversazioni con ella» mi dice indicandomi una radice d’albero nel quale mancava poco e inciampavo
«Nel mondo dove vivo io devo dire grazie se un ragazzo mi apre la portiera della macchina e devo sentirmi fortunata se non mi salta addosso subito dopo averla chiusa» sbuffo alzando i miei capelli in una crocchia disordinata
«Nel mondo dove vivete le signorine si vestono come uomini?» mi chiede guardandomi dall’alto in basso in maniera compiaciuta, mi guardo i jeans ormai logori e strappati all’altezza della coscia invece la canotta bianca sporca di terra e sudore accentua le mie forme «Non che vi presentate male» mi fa l’occhiolino facendomi arrossire
«Del tu, dammi del tu per favore» alzo gli occhi al cielo
«Posso sapere il tuo nome?» mi guarda in attesa di una risposta
«Zoe» rispondo riprendendo a camminare, lui rimane qualche attimo fermo e poi mi raggiunge nuovamente
«Zoe è il tuo nome?» chiede con tono cinico io annuisco non capendo cosa ci sia di strano poi aggiunge «Hai un nome davvero brutto» alza le spalle con fare gradasso «E aggiungerei sgraziato.»
«Addio alla gentilezza dell’ottocento» rispondo con tono ostile «Di grazia vorrei farle presente che neanche il suo di nome è tanto bello» gli lancio un’occhiata assassina
«Numero uno: Sono William Herondale in me non esiste la bruttezza» sorride sicuro di sé gesticolando con le mani  «Numero due: se il mio nome non è di vostro gradimento puo' chiamarmi Will» si inchina con fare teatrale  
«Non potevano trovarmi un altro accompagnatore nell’aldilà?» bofonchio alzando gli occhi al cielo
«Numero tre: Posso sapere dove stai andando?» chiede esasperato poco prima di venire attaccati alle spalle. Una donna mi prende per i capelli e mi sbatacchia la fronte sull’albero  mentre altre due donne, cacciatrici sicuro, sferrano calci e pugni contro Will. Lui si difende bene, io rialzandomi da terra confusa mi sposto appena in tempo per schivare un pugno nella mia direzione. Ruoto attorno alla mia avversaria e le assesto un calcio nello stinco per poi sferrarle un pugno nel naso. La donna urla e improvvisamente svanisce,accoltellata da Will alle spalle, quest’ultimo si volta veloce e infilza il coltello nel cuore dell’ultima donna rimasta. Ho il fiatone e perdo sangue dalla fronte
«La voce si è sparsa» dice serio Will
«Che voce?» chiedo ancora col fiatone
«Che sei qui, che puoi riportarli in vita» mi guarda preoccupato e afferrandomi la mano iniziamo a correre.
 
 

«Puoi rimanere qui se vuoi» mi ripete Jocelyn per l’ennesima volta
«Ti ringrazio» le sorrido cortese «Ma ho già accettato la proposta di Myrise di stare a casa Lightwood» sorseggio la tazza di camomilla guardandomi intorno. Casa di Amatis è rimasta più o meno la stessa, ricordo i pomeriggi passati insieme a lei in questa casa nella speranza di vedere Lucian.
«Anche tu immersa nei ricordi?» mi chiede comprensiva Jocelyn. La guardo stranita «Stavi sorridendo» mi spiega
«Ho passato tanti pomeriggi in questa casa» dico esitante
«Lo amavi» sussurra fingendo indifferenza
«Ha amato solo te nella sua vita» rispondo imbarazzata e amareggiata. Se avessi potuto avrei passato la mia intera vita con Lucian amandolo ogni giorno di più.
«Non vorrei sembrarti scortese ma te lo devo chiedere» mi sorride esitante «Sei sicura che sia sua figlia?» cala il silenzio. Cerco di mantenere la calma, in fondo sono stata accusata di cose peggiori
«Sì sei molto scortese» le dico brusca «è sua figlia Jocelyn, sai che prima che venisse trasformato in lupo mannaro stavamo insieme. In fondo facevi parte anche tu del circolo, ci vedevi» la guardo con risentimento
«Ricordo che siete stati insieme pochi mesi e adesso sei tornata  con una figlia» mi dice nervosa    
«Non voglio portartelo via, io voglio solo mia figlia. Se non fosse stato per la situazione non sarei mai tornata qui» poso la tazzina di camomilla sgarbatamente e mi alzo «Ti direi grazie della piacevole chiacchierata ma non lo è stata» detto questo vado via.
 
 

«Will ti prego fermati» gli lascio la mano e mi inginocchio a terra
«Non possiamo fermarci, devi aprire il portale e andare via da qui» mi porge nuovamente la mano ma io lo guardo e subito dopo mi accascio sputando sangue
«Io ti porgo la mano e tu vomiti? Ma che succede alle ragazze del nuovo mondo?» domanda sarcastico mentre accorre in mio aiuto
«La tua bellezza mi ferisce dentro» rispondo sarcastica anche io facendolo sorridere
«Questa è stata bella, Zoo» dice storpiando di proposito il mio nome
«Will sto morendo?» chiedo esitante e improvvisamente seria. Asciugo la bocca con la maglia temendo per la mia vita, vorrei solo la possibilità di vedere mia madre anche un’ultima volta.
«Puoi stare qui per un tempo limitato, dobbiamo solo trovare un posto più sicuro e aprire il portale» mi aiuta a rimettermi in piedi e mi carezza la fronte «Sei ferita?» chiede sorpreso
«Te ne sei accorto dopo ore di corsa?» gli chiedo sbuffando «Sei un pessimo protettore Herondale!» alzo gli occhi al cielo
«Raggiungiamo un posto sicuro così mi libero di te» mi guarda male e riprendiamo a correre ma nuovamente mi sento male e devo accasciarmi a terra
«Peggio della sbronza che ho preso a capodanno» dico vomitando altro sangue
«Così mi stupisci» commenta con voce divertita lui
«Devo provare a fare una cosa» dico sedendomi goffamente
«Se vuoi correre nuda sappi che io sono favorevole» si mette vicino a me guardandosi intorno
«Devo contattare un amico» dico ignorando la sua battuta «Uno stregone, mi ha insegnato come entrare nei sogni altrui magari posso farlo anche da qui» chiudo gli occhi ispirando come mi è stato insegnato
«Un amico stregone?» chiede improvvisamente curioso «Come si chiama?»
«Magnus Bane» rispondo e lo sento ridere «Cosa ci trovi di così divertente?» gli dico tenendo ancora gli occhi chiusi, rivolgo la mia mente al ricordo di Magnus. Non faccio in tempo a sentire la sua risposta che il mio potere mi avvolge portandomi di colpo in un ambiente caldo e premuroso come lo è sempre stato: Casa di Magnus.               
 

«Oh Alec che sorpresa fantastica» sorrido estasiato guardando il mio bellissimo fidanzato senza maglia. Indossa solo un paio di pantaloni aderenti e le bretelle sopra il torace muscolo. Mi avvicino e inizio a baciarlo con passione
«Ci vorrà parecchio tempo per dimenticare questa immagine» sento qualcuno alle mie spalle. Salto in aria voltandomi verso quella voce che riconoscerei tra mille
«Pasticcino finalmente!» a malincuore mi avvicino a lei lasciando il mio Alec svestito guardandomi perplesso
«Noto che sei impegnato» mi abbraccia lei guardando Alec con interesse
«Giù le zampe cara» l’ammonisco subito
«Siamo in un sogno Magnus» risponde contrariata lei
«E abbiamo poco tempo quindi dimmi dove ti trovi» arrivo dritto al punto prima che la mia sveglia suoni
«Ottima domanda. Mi trovo nell’aldilà ma non preocc…»
«SEI MORTA?» urlo spaventato interrompendola
«Ecco appunto. No sono ancora viva qualcuno ha usato i miei poteri per spedirmi lì ma non è questo il punto» dice svelta «Devi cercare uno stregone» mi guarda nervosa
«Potresti essere un tantino più specifica» le chiedo brusco «Mi stai chiedendo di trovare un ago in un pagliaio»
«Occhi da gufo, lingua come serpente e ha anche un cornicchio» mi dice poggiandosi a me stanca
«Kloj» sussurriamo poi all’unisono, lei mi guarda illuminandosi in viso  «Lo conosci?» mi chiede speranzosa
«Molti lo conoscono come Brian» le dico preoccupato «Lo troverò e ti riporterò a casa» le sussurro
«Magnus non credo di riuscire a sopravvivere» mi dice ma prima che possa risponderle sparisce
 

«Zoe? Stai bene?» sento la voce di Will chiamarmi. Ma sono troppo debole per parlare «Dannazione» impreca sotto voce e prendendomi in braccio riprende a camminare svelto poi perdo i sensi.
 


«Vi ho detto tutto quello che so» ripeto all’ennesima domanda di Eleonor. Sono seduto sul divano del mio salotto che in questo momento è pieno zeppo di shadowhunters. Dopo aver raccontato il sogno ad Alec abbiamo deciso di avvertire il conclave per chiedere dei rinforzi
«Tu conosci questo stregone?» chiede nervoso Luke
«Non bene ma è capitato di averci avuto a che fare durante i secoli» rispondo sorseggiando la mia tisana
«Possiamo rintracciarlo?» chiede Myrise
«Ho provato ad usare un bracciale di Zoe per l’incantesimo di localizzazione
» rispondo stanco «Brian ha fatto un incantesimo di protezione perché non ha funzionato»  mi chiedo se la ragazza sia ancora viva
Il campanello suona e guardo i miei ospiti i Lightwood, tutti, Eleonor con Luke e Jocelyn seguiti da Clary e Simon mi chiedo chi manchi all’appello. Alec sussurrando un “vado io” si dilegua ancora nervoso per il mio interesse verso quella ragazza. Non si rende conto che non potrei amare nessuno come amo lui e che Zoe è stata il primo piccolo essere umano a cui abbia mai voluto bene senza secondi fini.
«Hanno trovato l’indirizzo dello stregone» Alec ritorna con aria stizzita in salotto
«Chi?» chiediamo quasi tutti all’unisono
«Noi» una fata sbuca fuori le spalle di Alec guardandoci tutti con superbia
 


«Avanti Zoo non morire in questo postaccio» mi sussurra preoccupato mentre mi bagna il viso con dell’acqua fresca
«Te l’ho detto che sei un pessimo protettore» riesco finalmente a dire aprendo gli occhi. Will è calato su di me mentre tampona la sua giacca bagnata sul mio viso. La mia attenzione viene subito catturata sul fiume che abbiamo vicino
«La prossima volta ti annego» risponde sarcastico aiutandomi a rimettermi in piedi
«Sai potrei sempre ucciderti solo per passarmi il tempo» dico sarcastica «Tanto poi riappari.»
«Questo con me non funziona, se mi ammazzi finisco nell'oblio» lo guardo confusa «Storia lunga» mi sorride svelto
«Dove siamo?» chiedo cercando di scorgere dove il fiume porti
«Siamo in un luogo importante per molte anime» dice guardandosi intorno «Qui avviene il passaggio» mi passa la sua giacca bagnata e mi tampono il collo
«Passaggio per dove?» chiedo curiosa
«Spero lo scoprirai tra tanti anni» strizza l’occhio
«Pensavo fossimo già nell’aldilà» gli dico confusa
«Questo è il limbo» spiega  con fare saccente «Le anime che ancora non sono pronte a lasciarsi andare risiedono qui per qualche tempo, poi quando sono pronte si lasceranno cullare dalle acque del fiume» segna il fiume con un movimento della mano
«E il fiume dove porta quindi?» chiedo ancora curiosa
«Dove ogni anima è destinata ad andare ma sono cose di cui non dobbiamo preoccuparci adesso» mi mette le mani sulle spalle facendomi voltare
«Quindi tu non hai ancora passato il fiume?» chiedo ancora
«Hai solo domande in quella bella testolina?» mi chiede mentre mi spinge verso una muraglia in pietra. Arrossisco per il complimento velato «Ho passato il fiume non poco tempo fa, credo, qui il tempo non esiste» si avvicina alla muraglia di fronte a me «Ma sono tornato per proteggerti poi riattraverserò il fiume» sorride flebile
«E non vuoi dirmi dove porta» ci provo un’ultima volta
«Assolutamente no» poi con un sorriso smagliante da far perdere il fiato se questa dimensione lo permettesse  dice «Eccoti qui un bel muro adesso fa quello che devi per tornartene a casa» mi guarda divertito
 

«Bene allora dicci dove si trova» dice subito Robert Lightwood
«Prima noi fate abbiamo qualcosa da chiedervi» risponde Antea, la fata che rappresenta la corte Seelie al conclave.
«Non credo siete nella posizione di chiedere qualcosa» risponde irritata Myrise
«è proprio questo il punto, vogliamo patteggiare nuovamente le condizioni della nostra resa» dice con sfrontatezza Antea
«E volete farlo minacciandoci?» chiede serio, troppo serio, Robert Lightwood
«Diciamo una calmata, nessuno rovinerà il mio salotto combattendo» mi alzo preoccupato dalla situazione fin troppo tesa
«Nessuna minaccia, le fate hanno aiutato nella ricerca di questa ragazza. Voi in cambio potete almeno ascoltarci!» dice la fata cercando di controllare la rabbia
«In fondo chiedono solo di stare a sentire» sussurro verso Robert che mi guarda nervoso. Il padre di Alec è l’unico della famiglia Lightwood con cui ancora non sono riuscito a creare un rapporto e so che al mio fidanzato dispiace molto.
«Se hanno mandato la ragazza nell’aldilà ci sarà un motivo…» sussurra incerta Myrise «Credo sia importante trovarla» guarda l’ex marito seria
«Se l’indirizzo sarà quello esatto ne parleremo alla prossima riunione» sospira pesantemente Robert
«Siamo certi che si trovi al 400 5th Ave» dice Antea guardando male tutti poi,voltandosi, esce fuori da casa mia sbattendosi la porta alle spalle.
 

«In che senso non sei sicura che funzionerà?» mi chiede esasperato  Will
«Quando mi è stato spiegato ero ricoperta di sangue legata ad un letto, quindi scusa se non ho prestato molta attenzione» rispondo brusca 
«Dillo che vuoi morire e facciamo prima» mi guarda in cagnesco
«Dammi il coltello» chiedo seria il suo sguardo si fa allarmato
«Stavo solo scherzando non intendevo davvero ucciderti» risponde veloce
«Ho bisogno di un po’ del mio sangue per il rituale» gli dico corrucciando le labbra trattenendo un sorriso divertito. Lui con aria imbarazzata mi passa il coltello
«Allora ti sei affezionato a me»  gli do una gomitata giocosa
«Non importunarmi Zoo» risponde imbarazzato avvicinando a guardare qualcosa nel muro.
Presso la lama del coltello sulla mia mano che si colora subito di rosso vivo, l’unico colore vivo di questo mondo. Mi lascio sfuggire un lamento di dolore che attira subito l’attenzione di Will
«E adesso?» mi chiede guardandomi ansioso la mano
«E adesso me la paghi Herondale» sussurra una voce alle nostre spalle. Ci voltiamo simultaneamente e i miei occhi si scontrano nuovamente negli occhi color tenebra della ragazza che ho incontrato non appena arrivata qui
«Zoe fa quello che devi, subito!» mi ordina Will mettendosi davanti a me
Mi volto verso il muro mentre sento i due combattere, stringo con forza la mano ferita facendo sgorgare molto sangue in grado di colorarne completamente il palmo. Poggio la mano sul muro e con l’altra estraggo dalla tasca il foglio con le parole dello stregone. Sento un lamento di Will e lo trovo a terra che cerca di pararsi dai calci e un moto d’ansia mi sovviene quando ricordo che se lui morisse qui finirebbe nell'oblio,
«Will!» urlo preoccupata. Lui afferra la gamba della ragazza e la butta a terra
«Non pensare a me, va via Zoo!» mi dice svelto ruotando su se stesso quando la ragazza prova a infilzarlo con una spada. Alzo gli occhi al cielo, neanche nel momento di dirci addio pronuncia il mio nome in modo esatto.
«Spatium et tempus cecidimus» tossisco sangue copiosamente, mi inginocchio stremata da fitte allo stomaco ma con difficoltà riesco a rialzarmi «coniunctio mihi libertatem vivos et mortuos, querela ostium traiciendi me» una luce sotto la mia mano si espande fino a diventare così luminosa da dover distogliere lo sguardo. Spingo la mano verso le muro e sento che riesco a farla passare attraverso,  il portale è aperto
«NO!» urla la ragazza che si dimena tra le braccia di Will mentre lui mi guarda con un’espressione indecifrabile
«Salutami Magnus» mi dice con sorriso flebile
Poi mi guarda allarmato e poco dopo capisco il perché quando Nicholas, l’amico della ragazza, mi viene addosso facendomi cadere. Sento i suoi pugni colpirmi il viso poi afferra la mia gola e la morde con rabbia facendomi urlare. Will molla subito quella ragazza che scappa verso il portale ma poco prima che lo attraversi riesce a colpirla alle spalle lanciandole il coltello. Will si avvicina a me e imprecando in una lingua a me sconosciuta mi toglie di dosso quell’uomo
«Avanti va» mi urla Will mentre Nicholas alzandosi da terra estrae un pugnale puntandolo verso di me
«Ti sventrerò» mi dice con fare minaccioso poi inizia a correre ma Will si mette in mezzo ferendosi alla pancia per salvarmi
«WILL» urlo davanti al portale.
Mi decido a farlo, non mi importa se ne pagherò le conseguenze. Prendo una grossa pietra e la tiro sul viso a Nicholas che si accascia a terra confuso toccandosi il naso, afferro Will per il fianco e lo tiro verso di me mentre vengo risucchiata dal portale. Lo afferro forte e la luce ci ricopre, l’ultima cosa che vedo è lo sguardo pieno di odio di Nicholas mentre il portale si chiude con me e Will al suo interno.

Mi svegio immediatamente sono nuovamente legata a letto e lo stregone mi guarda allarmato mentre Dominic è seduto a terra tenendo tra le braccia la ragazza che Will ha ferito poco prima che arrivasse qui
«è grave» sussurra Dominic preoccupato
«Will» sussurro spaventata guardandomi intorno poi lo vedo, è accasciato vicino a letto con l’addome sanguinante
«Dov’è Nicholas? Dov’è mio fratello?» Dominic si rivogle a me minaccioso non appena capisce che sono sveglia
«L’ho lasciato a marcire lì» sibilo fra i denti. Sta per rispondere ma un rumore lo zittisce, scambia uno sguardo allarmato con lo stregone «Ci hanno scoperto dobbiamo andare» prende velocemente in braccio la ragazza. Lo stregone precipitandosi verso una parete apre un portale nel quale svaniscono  non appena la porta della camera si apre. Mia madre urlando il mio nome si precipita ad abbracciarmi ma io continuo a guardare Will preoccupata
«Salvatelo» dico nel momento in cui Magnus Bane entra in camera. Si blocca subito quando i suoi occhi si posano sul ragazzo privo di sensi a terra “Will” mima con le labbra. La sua espressione è sbalordita, si precipita su di lui e altre persone entrano camera. Mia mamma freneticamente scioglie i nodi che mi tengono ancora imprigionata a quel letto mentre un ragazzo dai capelli biondi, quasi dorati, esegue un irazte su Will sotto richiesta di Magnus.
Scendo svelta dal letto sfuggendo alle attenzioni di mia madre e superando un uomo dagli occhi azzurri puntati sgranati su di me, mi chino vicino a Magnus
«è vivo? Ti prego dimmi di sì» chiedo nervosa al ragazzo dai capelli biondi non riuscendo a non notare la sua evidente bellezza
«L'iratze sta facendo effetto» risponde guardando la ferita lenirsi
«Zoe non capisco cosa ci faccia lui qui» mi dice Magnus non capendo se questa sia una domanda o una costatazione
«Mi ha salvato la vita non potevo non salvare la sua» rispondo veloce, portandomi una mano al collo quando sento una fitta provenire dal morso che quel pazzo mi ha dato
«Dovresti farti qualche iratze anche tu» dice mia madre alle mie spalle.
Gli occhi di Will si aprono senza darmi modo di ripondore, è ancora tra le braccia di Magnus. Si guarda intorno per poi posare gli occhi sul mio amico stregone e sorride
«Will stai bene? » chiedo in ansia
«Scusi la domanda ma vi conosco?» mi risponde confuso lasciandomi senza parole.
  
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