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Autore: Pulse    13/07/2015    0 recensioni
Gregory ha 18 anni ed è ricoverato al San Patrick,istituto di riabilitazione psichiatrica.Qui incontra Maxwell,un ragazzo estroverso e solare...con però alle spalle una storia di profondo dolore.Insieme i ragazzi intraprenderanno un percorso di crescita e cambiamento.
Un'amicizia che pian piano si trasformerà in amore.
Attenzione:in questa storia non saranno presenti scene inappropriate ma resta comunque la storia d'amore tra due ragazzi maschi...quindi se non gradite non leggete.
Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo  2

Occhi azzurri e Shostakovich.

«É bello» questo pensa Max appena vede quello nuovo.
É seduto rannicchiato con le ginocchia al mento e ha lo sguardo fisso sul  pianoforte.
Ha i capelli ricci e neri.Con la mano porta una ciocca di cappelli che ha sulla fronte dietro le orecchie.Ai polsi delle bende,tentato suicidio dunque.Gli occhi sono di un azzurro splendente.La carnagione é pallida,sembra come quella dei bambini.Porta la divisa del centro:pantaloni di tuta scura e t-shirt bianca che gli mette in risalto i muscoli.
Essendosi accorto di essere rimasto per troppo tempo imbambolato ad osservare quel ragazzo si schiarisce la voce e parla.
«Ehilà sognatori»
 A quel saluto molti sorridono,li fa sentire speciali essere chiamati cosi.Altri rimangono impassibili tra questi il riccio.
Dean e Linda si alzano dal divanetto posto in fondo alla sala e iniziano ad avvicinarsi.Max sa cosa vogliono,compie i pochi passi che li separano e appena arriva abbastanza vicino,porge il violino a lei e la chitarra a lui.
Si gira e si dirige verso il pianoforte.Si siede e inizia a suonare Renegades degli X Ambassador,accompagnato subito da Linda e Dean.Maxwell canta con la sua voce a volte angelica a volte talmente tagliente da ricordare un cantante rock.Alcuni ospiti cantano con lui il ritornello.
Renegades é la canzone preferita dai suoi sognatori,parla di un'infanzia spensierata che molti dei suoi sognatori non sono riusciti a vivere ,lui compreso.La mancanza della batteria si é fatta sentire ma lui ha cercato di rimediare come poteva con il piano.In fin dei conti il pezzo non é venuto cosi male,per tutto il tempo ha avvertito gli occhi del ragazzo sulla sua schiena.

 Max é ancora seduto al piano mentre accarezza distrattamente i tasti.Nel ultima oretta ha suonato di tutto,dal soft rock al pop;persino un paio di pezzi classici che disprezza tanto ma che sembrano placare gli animi dei pazienti.
Lo sguardo del ragazzo gli ha quasi penetrato la schiena quindi, dopo aver riempito di aria i polmoni e aver fermato il suo tremore alla mano,si alza e si dirige verso il novellino.In lontananza sente suonare Linda e Dean:«Quei due non si stancano mai...chissà cosa diavolo c'è nelle loro dannatissime pillole»pensa Max
«Ehilà nuovo viaggiatore,io mi chiamo Maxwell ma poi chiamarmi Max.E tu come ti chiami?»chiede il rossiccio.
Il ragazzo non risponde.
«Il biondino alla reception mi chiama sempre Ginger...un po' crudele non trovi?»
Al ragazzo nuovo scappa un risolino.
«Forza-esclama Max-ti ho visto ridere...so che non sei una statua quindi...non ti va di parlare?ok ma dimmi almeno il tuo nome,occhi da angelo»
«Gre...»La voce del ragazzo é incrinata.Parla sottovoce,sembra quasi che abbia paura di far arrabbiare qualcuno.
«Non ho sentito»sussurra di rimando Max
«Gregory...ma puoi chiamarmi Greg,a scuola mi chiamavano tutti cosi».La voce trema.
«Bene Greg mi puoi dire cosa ha di cosi tanto speciale il pavimento..non hai mai alzato gli occhi»scherza Max.
Gregory alza gli occhi azzurri verso Max ma poi gli riabbassa subito quasi come scottato.
La coppia di musicisti ha iniziato a suonare il Walzer n.2 di Shostakovich,accompagnati da un signorotto su di età al piano.
Gregory gli guarda con occhi rapiti
«Walzer n.2 di Dimitri Shostakovich»afferma Maxwell come se si trattasse di un evento nazionale.
Gregory sorride timidamente e annuisce.

«Suonavo il sassofono al liceo...i professori dicevano che ero bravo»sussurra Greg dopo un po' di tempo.
Maxwell pensava si fosse perso tra i suoi pensieri dato che non spicciavano  parola da più di un ora.Si stava di fatti alzando dato che il tempo delle visite stava per completare,ma con un movimento fulmineo torna a sedere.
«E poi che é successo?»domanda Maxwell curioso.
«La curiosità uccide il gatto,Max»risponde semplicemente Gregory.Questa volta la voce è alta e sicura.
La campanella suona,l'orario di visita é finito.
Lentamente Max recupera violino e chitarra e esce dalla sala.
«Grazie a Dio non hai combinato il disastro dell'ultima volta»esclama il biondino.
Ma Max non lo ascolta sta pensando a quel ragazzo davvero bello,Gregory.


Grazie di cuore a _Dervla.
   
 
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