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Autore: Pulse    13/07/2015    1 recensioni
Gregory ha 18 anni ed è ricoverato al San Patrick,istituto di riabilitazione psichiatrica.Qui incontra Maxwell,un ragazzo estroverso e solare...con però alle spalle una storia di profondo dolore.Insieme i ragazzi intraprenderanno un percorso di crescita e cambiamento.
Un'amicizia che pian piano si trasformerà in amore.
Attenzione:in questa storia non saranno presenti scene inappropriate ma resta comunque la storia d'amore tra due ragazzi maschi...quindi se non gradite non leggete.
Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 1

San Patrick

Ore 8:00-sveglia
Ore 8:15-doccia
Ore 8:30-colazione
Dalle 9:00 alle 12:00-terapia singola e di gruppo
Ore 12:30-pranzo
Ore 13.40-medicine
Dalle ore 14:00 alle 19:00-tempo libero
Dalle 15:00 alle 18:00-orario di visite
Ore 19:00-cena
Ore 21:00-coprifuoco 
Questo il cartello appeso alle porta di ogni singola camera dei pazienti dell'istituto di riabilitazione psichiatrica San Patrick.Costruito tra il 1935 e il 1937 durante il secondo New Deal.Servì a Franklin  Roosevelt per dare lavoro ai nuovi laureati in psicologia e per alimentare il Social Security Act.
Durante la seconda guerra mondiale il neo-istituto forni uomini per l'arruolamento volontario.Uomini che poi di nuovo accolse insieme ad altre decine di soldati che furono stravolti dalle atrocità della guerra.
Nei festosi anni '70 e '80 fu casa di centinaia di 'malati d'amore e sodomisti'.
Negli anni '90 divenne regno di drogati e alcolisti.
E tutt'oggi é casa di ragazzi e adulti con problemi comportamentali,depressione,bipolarismo,psicopatia e qual si voglia malattia mentale.
Tra un crollo nervoso e un tentato suicidio la vita nel istituito scorre lentamente e con monotonia.I pazienti obbediscono una volta si e cinque no,ma a tenerli a bada ci sono gli infermieri e le guardie.Tali soggetti contrariamente ai dottori non hanno affatto a cuore la salute degli ospiti.Sono giovanotti sottopagati o anziani ormai prossimi alla pensione che pregano ogni giorno per un po' di pace.
E la pace arriva ogni volta che arriva Max;diminutivo di Maxwell,22 anni ancora da compiere,capelli rossicci e un sorriso sghembo,passo sicuro un po' baldanzoso a volte,alto un buon metro e 80,occhi verde smeraldo e naso all'insù.
Magro,disoccupato ma sogna una carriera da musicista,inizierà l'università appena avrà i soldi per pagare la facoltà di studi sociali.
Coinquilino di un certo Russell,un poco di buono.
Suona ogni tipo di strumento esistente,compone anche.
Passa la maggior parte del suo tempo libero all'istituto,gli piacciono i suoi "sognatori" come li chiama lui.

Sono le 14.40 e come ogni giorno Max cammina verso la fermata dove prenderà il bus che lo porterà al centro.Chitarra in spalla e violino in mano ignora gli stronzetti che lo chiamano frocio,dopotutto ci é abituato.
Inizia a piovere e lui velocizza il passo per non perdere l'autobus.

« Puntuale come ogni giorno,Maxwell» a parlare é stato il biondino alla reception.
« Quante volte ti ho detto di chiamarmi Max»gli urla di tutto rimando il rossiccio
« Oggi c'è uno nuovo-lo ignora Julien-vedi di non fare come l'ultima volta»
Max sbuffa mentre con un colpo d'anca apre la porta a vetri che lo porterà nella sala principale.
« E la prossima volta portati un ombrello Ginger,non voglio dover...»la frase viene spezzata a metà dato che Max ha già varcato la soglia della sala insonorizzata.

Eccoli i suoi "sognatori" con un nuovo avventuriero a bordo.


Grazie per aver anche solo letto silenziosamente.
 
   
 
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