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Autore: lexismoak    14/07/2015    5 recensioni
Post 3x23. è il compleanno di Oliver, e nonostante le sue iniziali proteste, Felicity lo convince ad andare a cena fuori. Gran parte del merito del cambiamento di idee di lui è dovuto all'abito che lei ha scelto di indossare: quello nero a strisce, che lascia vedere gran parte della sua pelle...
Durante la cena, Oliver si apre ancora con lei, rivelandole alcune cose su Tommy.
Prima parte. Anche questa fa parte della serie che comincia con "Come home with me?". Traduzione.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Oliver Queen
Note: Missing Moments, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Olicity on the road trip'
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Felicity stava tentando mi mettersi l’eyeliner. Tentando, perché il sole che risplendeva nella stanza attraverso la finestra rifletteva sullo specchio a muro della loro camera di hotel facendo si che lei strizzasse gli occhi. La combinazione del sole che splendeva e la posizione dello specchio – anche se lei aveva i tacchi ed era in punta di piedi non riusciva comunque a vedere interamente il suo riflesso – rendevano la cosa difficile.

Desiderò di poter vedere il suo riflesso allo specchio in modo appropriato, se non altro per vedere se il vestito che aveva indossato non sembrasse completamente scandaloso. Era quello nero a strisce con ritagli sui fianchi e una scollatura più profonda di quelle che metteva di solito.

L’aveva messo una sola volta prima di quel momento, quando era a Central City, e anche dopo le rassicurazioni di tutti, lei si sentì ancora poco vestita rispetto agli altri che erano in jeans e maglietta. Felicity si stava domandando, ancora una volta, se fosse troppo, e aveva una mezza idea di cambiarsi e mettersi qualcos’altro, quando la porta del bagno si aprì.

Lei sorrise quando vide Oliver uscire dal bagno, indossando solo un asciugamano attorno alla vita, e lei poteva vedere attraverso lo specchio che lui alzò le sopracciglia prima di sorriderle di rimando.

“Wow” disse, avvicinandosi a lei velocemente per mettere un braccio attorno a lei da dietro, “Sei bellissima”.

“Mmm” lei disse, amando la sensazione della pelle umida di lui contro di lei. Si sposto i capelli su una spalle, così che il retro del suo collo fosse completamente scoperto per lui. “Grazie. Non è … mmm … troppo?”

Le labbra di lui si immobilizzarono per qualche motivo. “No, certo che no. Anche se io veramente non voglio … “

“So che hai detto che non vuoi fare niente di che,” Felicity lo interruppe, “Ma è il tuo compleanno. Il minimo che possa fare è portarti fuori a cena.”

Lui la lasciò andare, e lei si girò, provando a non sentirsi turbata. “Stai bene?” lei chiese, e fallì il suo tentativo si lasciare la preoccupazione fuori dalla sua voce, tanto che lui alzò subito lo sguardo.

“Si” disse lui alla fine “Si. Sto bene”.

“È solo una cena”disse lei provando a sorridere. “Se vuoi, puoi assolutamente vederla come un secondo appuntamento anziché una cena per il tuo compleanno. Sai, dato che la nostra prima uscita è stata esplosiva”.

Lei vide che lui rise a questo, e andò a sedersi accanto a lui sul loro letto. “Si, penso che possa funzionare”.

“C’è … “ lei cominciò a dire, ma esitò , e Oliver se ne accorse. Coprì la mano di lei con la propria.

“Che cosa c’è?” le chiese.

Incoraggiata, lei provò ancora “Hai tutte le ragioni per dirmi che non sono affari miei, ma ci sono … altre particolari ragioni per cui non vuoi festeggiare? Sai, oltre a tutto il fatto di essere stato su un isola per cinque anni e non sapere quando fosse?”

Oliver sospirò. “Si. È solo che fanno tornare indietro … brutti ricordi. E anche quando i ricordi sono belli, io mi sento come se – come se mi tornassero in mente cose a cui non voglio pensare. Le persone che ho perso … le – relazioni che ho rotto … “

“Che cosa vuoi dire?” lei mise una mano sul suo bicipite, e lui chiuse gli occhi al suo tocco. Sembrò aiutare.

“L’ultimo compleanno che ho festeggiato, veramente festeggiato, è stato quello di Tommy. E non andò del tutto male … ma riesco a ricordare solo le parti peggiori, posso ricordare che Malcolm arrivò … e poi solamente pochi giorni dopo, posso ricordare il volto di Tommy quando gli ho detto chi io fossi in realtà dopo che la Triade provò ad uccidere Malcolm, qualcosa che ora so è stata una cosa voluta da mia madre”. Lui rise in modo gelido, “E mia madre … lei è stata uccisa da Slade proprio di fronte a me solo pochi giorni prima del mio ultimo compleanno. Basta dire .. che mi sento come se non ci fosse più nulla da festeggiare ormai”.

“O mio Dio” Felicity sussurrò “Oliver, mi dispiace … non avrei mai pensato”

Lui scosse la testa, mettendo una mano attorno alla guancia di lei e silenziandola con un bacio. “Non hai assolutamente niente per cui dispiacerti” le disse fermamente.

“Non dobbiamo andare” lei insistette. “Seriamente, Oliver, possiamo semplicemente … rimanere qui, fare qualcos’altro. O non fare niente.”

“Assolutamente no. Hai già prenotato un tavolo. E …” lui aggiunse, guardandola dall’alto al basso prima di incontrare i suoi occhi, ancora tenendo la sua faccia con entrambe le mani “Hai fatto in modo che cambiassi idea indossando quel vestito.”.

Felicity rise, confortata dal tono scherzoso che ora era nella voce di lui e che rendeva qualunque cosa lui dicesse qualcosa di provocante. “Vuoi sapere qualcosa di divertente?” lei disse, e lui annuì, alzandosi per vestirsi. “Avevo intenzione di mettere questo vestito per il nostro secondo appuntamento comunque. Quando mi hai chiesto di uscire la prima volta, voglio dire”

“Veramente?”

“Si. Ma tecnicamente non abbiamo neanche avuto un vero primo appuntamento. È stato più come un mezzo appuntamento. Perciò, questo rende questo un appuntamento 1.5.” Entrambi risero, e lei fu lieta che potessero finalmente fare battute su quello che era successo quella volta. Lei lo guardò mentre si vestiva, ancora sorridendo.

“Hai veramente avuto un primo appuntamento peggiore di quello?” le chiese.

Lei alzò gli occhi al cielo, scuotendo la testa per l’esasperazione al ricordo che le venne in mente. “Più di uno, in realtà. C’è stato un ragazzo che mi aveva preso per un assaggiatrice di vino, il che potrebbe anche suonare divertente, ma finì che lui diventò così ubriaco da potersi a malapena reggere in piedi, figuriamoci se poteva sostenere una conversazione decente.” Felicity si mise ancora l’eyeliner, considerando “Ad essere sincera, credo tu sia stato il migliore in quella situazione”

“Oh? Che cosa vuoi dire?” lui chiese, vestito a metà ora, mancava solo la camicia.

“Andiamo. Mi hai detto il colore della penna che stavo mordicchiando quando mi hai vista per la prima volta. Non avevo mai realizzato fino ad allora che tu hai veramente un cuore romantico.” Disse quest’ultima parte amorevolmente, e lui alzò le spalle, sorridendo.

“Direi più che altro che ho una buona memoria, tutto qui” disse mentre il sorriso sul suo volto si stava spegnendo un po’. “Qualche volta vorrei che non fosse così buona, ad essere sincero”.

“Come ho detto, non dobbiamo andare se tu non vuoi farlo” lei cominciò, ma lui scosse la testa.

“Voglio farlo”

“Sei sicuro?”lei chiese.

Per qualche ragione, questo lo fece sorridere di più mentre camminava verso di lei. “Sono sicuro solo di una cosa” lui mormorò, scorrendo un dita giù sulla guancia di lei. Felicity si ritrovò ad inclinare il viso verso quello di lui, sorridendo di rimando.

“Ovvero?”

Lui sospirò soddisfatto. “Ti amo”.

E come al solito quando le labbra di lui incontravano quelle di lei, le preoccupazioni di Felicity si dissolsero nel bacio di lui, e quelle preoccupazioni erano completamente andate via mentre lei provava a togliere il rossetto che era rimasto sulla bocca di lui.

 

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Tempo dopo, Felicity stava tornando al ristorante, con un regalo incartato in mano. Lei si era fermata un istante prima che loro raggiungessero il ristorante, dicendo che aveva dimenticato gli occhiali nella macchina. Lei si domandò in quel momento se lui ci avesse creduto – dopotutto, non c’erano ragioni per cui le servissero gli occhiali durante la cena – ma lui annuì solamente, dicendo che l’avrebbe aspettata al bar, e andò avanti senza comunque.

Lei inoltre non riuscì a non chiedersi se il regalo fosse troppo – se tutto era troppo, specialmente dopo quello che lui le aveva detto nella loro camera. Ma Oliver aveva insistito per andare ed era sembrato abbastanza tranquillo mentre seguiva le istruzioni di Felicity mentre guidava la Porsche, ridendo quando lei si rifiutava di dirgli esattamente dove stessero andando.

Come lei raggiunse il ristorante, nascose il regalo dietro la schiena, aprendo la porta e trovando Oliver quasi immediatamente dentro il bar. Un bicchiere di scotch davanti a lui. Il bar era vuoto ad eccezione di lui e della barista, che, notò Felicity, era piegata in avanti poggiata sui gomiti, probabilmente completamente inconsapevole di quanto lei lo stesse fissando.

“Così, stai aspettando qualcuno?” la barista chiese, arricciando i capelli attorno ad un dito.

Felicity trattenne una risata, guardando come Oliver si mosse sullo sgabello per prendere un sorso dal suo bicchiere. “Si,” rispose alla fine “la mia ragazza, in realtà”.

E lei non capì esattamente il motivo, ma il suo cuore si innalzò mentre lui diceva quella cosa. Era strano, pensare a quello, perché nonostante le loro dichiarazioni d’amore e tutto il tempo che avevano passato insieme, loro non erano mai stati insieme, insieme davvero, fino a quel momento. Ma anche in quel momento, erano troppo impegnati a conoscersi, amarsi, esplorare i propri corpi per pensare a dare un etichetta al loro rapporto, ma Felicity si ritrovò ad essere felice che lui avesse detto ciò ad alta voce comunque.
Lui scelse quel momento per dare un occhiata all’entrata del bar, e questo volta, Felicity rise quando Oliver praticamente saltò in piedi, sospirando per il sollievo. Lei aprì la bocca per dire qualcosa ma lui la colse di sorpresa, togliendo la distanza fra loro e baciandola pienamente sulla bocca. Lei poteva sentire lo scotch e poteva sentire le labbra di lui curvarsi in un sorriso sulle proprie, ma dopo averlo baciato, lei lo guardò con aria interrogativa, con un sopracciglio alzato al suo saluto inaspettato. Lui scosse la testa, ancora sorridendo mentre cercava dentro la tasca e metteva un paio di banconote sul bar, mormorando un ringraziamento alla barista, e fu quando lui tornò da Felicity che lei si ricordò che stava tenendo qualcosa dietro la schiena.

“Che cosa è quello?” lui chiese, e Felicity fu sollevata vedendo l’espressione di lui era più di curiosità che di noia o frustrazione.

“Aspetta e vedrai”, lei disse, provando a suonare misteriosa. Lei alzò il sopracciglio, anche, allo sguardo che lui aveva sul viso. “Che c’è?”

Per un secondo, lui esitò. “c’è qualche parte di me che sta dicendo …”

“Che non avrei dovuto prenderti niente?” lei finì, e lui ridacchiò, annuendo, e probabilmente domandandosi il perché si fosse disturbato a domandare. “Non del tutto. Be, tu puoi dirlo, se veramente vuoi, ma la verità è, volevo dartelo da un po’ veramente, così tu non devi vederlo come un regalo di compleanno se non vuoi”.

“Ma comunque” lui disse “non avresti dovuto veramente”.

Felicity si chinò in avanti e prese la mano di lui, guardandolo. “So che no avrei dovuto, ma volevo”. E dopo essersi messa sulla punte per dargli un bacio sulla guancia e condividere un sorriso con lui, lui la portò via dal bar per entrare nel ristorante. Era affollato, scarsamente illuminato con le candele che riempivano la stanza di un bagliore ambrato dolce, ma loro furono subito fatti accomodare al loro tavolo in un angolo tranquillo, con la vista sul lungomare.

“Prenderò uno scotch, per favore” disse Oliver al cameriere una volta che si sedettero.

“Vino bianco per me”, chiese Felicity, e il cameriere annuì e andò via dal loro tavolo. Non ci volle molto tempo prima che lei notò che Oliver era perso nei suo pensieri. “Stai avendo un déjà vu?” indovinò.

“Un  pochino” lui ammise “ma ho controllato due volte e sono sicuro di non avere una cimice addosso questa volta”.

“Bene, ed inoltre le sole persone che vorrebbero farci saltare in aria sono in prigione o morte” aggiunse Felicity speranzosa, e per fortuna Oliver sorrise.

“Vero” lui si fermò per un momento come il cameriere tornò con i loro ordini.

“Grazie” disse Felicity, afferrando il bicchiere e prendendo un sorso, e una volta che il cameriere se ne andò, lei disse, “cosi, la barista ti stava fissando fin troppo”.

“Non veramente, “disse Oliver, scrollando le spalle ma ancora con il sorriso “inoltre, le ho detto ..”  per qualche ragione, lui esitò un pò, e lei velocemente finì la sua frase.

“… che stavi aspettando la tua ragazza?”
Lui sembrò un po’ imbarazzato “Così hai sentito quella parte”.

Si zittirono un momento mentre un cestino del pane e una ciotola di hummus venivano poggiati sul tavolo fra loro, e Felicity ne prese una fetta, e la immerse nell’hummus e prese un morso.”Oliver” disse, consapevole che gli occhi di lui erano sui suoi e del leggero nervosismo che vedeva in loro, “ ‘ragazza’ va bene. Mi piace”.

Rilasciando un piccolo respiro, lui sembrò essere sollevato e anche lui prese un pezzo di pane dal cestino “Anche a me” disse lui, e lei sorrise. “Sono … non avrei mai pensato che saremmo stati qui, questo è tutto” lui fece un gesto per indicare il posto dove erano in quel momento. “Non voglio dire, lo sai, qui. Voglio dire … noi. Il fatto che ci sia un ‘noi’ ”

“So cosa vuoi dire” disse lei dolcemente “penso che non abbiamo mai pensato davvero a questa cosa mentre eravamo solo noi due in una bolla nella nostra camera d’albergo. Ma ehi” mise il regalo sul tavolo di fronte a lui “penso che fino ad ora stiamo andando bene”.

Oliver la guardò con un’espressione sul volto che era difficile da leggere. Felicity poteva vedere nervosismo, o almeno esitazione, ed era chiaro che anche lui lo notò, perché secondi dopo aveva  coperto la mano di lei con la sua sopra il tavolo. “Scusa” le disse.
Scuotendo la testa, lei mise l’altra mano sopra quella di lui “è il tuo compleanno. Non devi scusarti”.
E poi lui annuì, più a se stesso che a lei, tirando via la sua mano. Apri il regalo, che si rivelò essere un album di fotografie rilegato di pelle verde scuro. Felicity lo guardò mentre l’apriva, guardando la prima foto (una di lui,Thea,Moira e Walter) e senza neanche realizzarlo, le sue spalle divennero un po’ più leggere quando lui sorrise e spalancò gli occhi, incredulo.
“Ho dovuto cercare molto questa prima foto” lei disse “provare a cercare una foto di te con la tua famiglia quando non avevi quel taglio per-isola, e quel Natale è l’unica che sono riuscita a trovare … veramente, in realtà sono stata alla ricerca di molte foto, perché apparentemente, anche nei tuoi giorni da playboy miliardario, non eri un gran fan delle foto,  ma mi sono messa a lavorare a questo album da un po’ di tempo, e quando ho chiesto a Thea, lei è stata veramente molto disponibile, e tu avevi visto ovviamente la maggior parte di quelle foto già da prima, ma …”
 “Felicity”, la interruppe Oliver finalmente dandole retta, prendendole la mano e baciandole le nocche “è perfetto”.
Lei poté sentire un vago rossore sulle sue guance come il gesto di lui catturò l’attenzione di alcune persone che erano nei tavoli più vicini a loro. Ma Felicity sorrise semplicemente, e provando a controllare il livello della sua voce disse “Giralo”. Così lui fece, e ridacchiò quando vide la seconda pagina dell’album. Quella sulla sinistra era una foto di Felicity che gli aggiustava il farfallino al matrimonio di John – nessuno di loro stava guardando l’obiettivo, ma lei l’aveva inserita per lo sguardo sul volto di Oliver, che a quanto pare non se ne era accorto.
“Quando hai avuto questa foto?” le chiese.
“Ho chiesto a John se potevo prenderla un po’ di tempo fa” lei spiegò. “le ha portate a sviluppare, non molto tempo dopo di quando siamo tornati da Nanda Parbat, e … credo che questa sia quella che mi è piaciuta di più.”
“Piace anche a me” lui disse.
“Penso che questa sia stata fatta subito dopo che tu hai fatto il tuo discorso”
Oliver annuì “Mi ricordo”. Per qualche ragione, sembrò come se lui stesse esitando, ma poi disse “Mi ricordo anche che stavo aspettando il momento giusto per dirti quanto bella tu fossi quel giorno”.
Chiudendo gli occhi, Felicity sorrise a se stessa, ancora non abituata al candore dei complimenti di Oliver. “Anche tu eri bello” lei rispose dopo un momento, e non stava mentendo. “con tutta la cosa delle bretelle e del farfallino.” lui rise prima di guardare l’ultima foto dell’album. Fatta un paio di giorni prima del matrimonio, era una foto improvvisata di Oliver, Felicity, Diggle, Roy, Laurel e Thea alla fonderia.
“Non posso ancora crederci che fossi stato d’accordo nel fare questa foto” lui disse.
“Anche io sono ancora sorpresa, ad essere sincera” lei gli concesse “non pensavo neanche che tu sapessi che cosa significasse la parola ‘selfie’, per non parlare di farne uno con tutto il team Arrow.”
Lui sorrise, scuotendo la testa in finta esasperazione. “Non lo chiamiamo così” lui disse come faceva sempre quando lei diceva quella frase “inoltre, sono stato solo d’accordo nel fare felice Thea”.
“e hai insistito che tutti togliessero i propri costumi, il che un po’ annulla tutta l’intera cosa del Team Arrow.”
“È stato perché non volevo che qualche hacker scoprisse le nostre identità segrete” lui rispose, e lei rise.
“Vero”
“Ma sono felice che l’abbiamo fatta – costume o non costume.”
Felicity annuì, chiudendo l’album e mettendolo da un lato. “Anche io. Ci sono alcuni ottimi ricordi qui”.
Ancora, lui coprì la mano di lei con la propria. “Grazie per farne parte”.
“Prego” lei disse calorosamente, stringendo la mano di lui prima di aprire il menù.
 
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Quando furono a circa a metà degli antipasti Felicity finalmente chiese quello che aveva in mente da un tempo più lungo di quello che volesse ammettere.
“Perché non parli di Tommy?” lei disse, e immediatamente si pentì quanto vide lo sguardo sul volto di lui. “Voglio dire … oltre le ragioni ovvie. Mi dispiace. Non volevo – ho solo notato che tu hai questo … sguardo, ogni volta che tu o qualcun’altro fa il suo nome, soprattutto …”
Lei si fermò, desiderando di non aver mai parlato, ma per sua sorpresa, dopo un momento, lui disse “Va bene. Non mi dispiace che tu mi chieda le cose. Soprattutto ... che cosa?”
Ma lei era ancora un pò esitante. “Soprattutto se quel qualcun’altro è … Laurel.”
Oliver fece una smorfia. “Ricordi quando abbiamo scoperto dell’Impresa?”
“Si. Cosa difficile da dimenticare”
“Ma ti ricordi che avevo detto che se l’avessi fermata …”
“… eri pronto ad attaccare al chiodo il tuo cappuccio?” lei disse. “Si. Mi ricordo. Ma che cosa c’entra questo con Tommy?”
“Lui e Laurel stavano attraversando … un momento difficile. In realtà, non stavano più insieme. Lui aveva rotto con lei perché pensava che lei ed io saremmo tornati insieme.”
Felicity non era sicura di dove avrebbe portati questa cosa. “Va bene”.
“Quando siamo entrati nella Merlyn Global, ho parlato con Tommy. Gli ho detto di combattere per lei. Ma dopo noi abbiamo scoperto dell’Impresa. Veramente non ho pensato a quello. Tutto quello a cui riusciva a pensare era quello che potevo fare per lasciare quella vita che avevo scelto … se c’era una via di uscita. E sono andato a casa di Laurel e..”
“Sei stato con lei” lei finì.
Lui sorrise con aria rassegnata. “Puoi capire ora perché non ho mai parlato di questa cosa”.
Lei alzò le spalle “Va bene”.
“Sul serio?”
“Beh,” lei aggiunse. “Voglio dire, è strano, noi, che parliamo di questa cosa, ma tu sei stato con lei per … lungo tempo. Avevo immaginato che qualcosa doveva essere successa fra voi ad un certo punto. Dopo l’isola, voglio dire. E non posso esattamente essere gelosa per la tua vita sentimentale. Sai, prima di me. Voglio dire, potrei, tecnicamente, ma non penso sia esattamente giusto.”
Incoraggiato da questo, Oliver sorrise, sembrando grato del blaterare di lei, e alla fine continuò “Tommy ci ha visti. Ha detto che aveva dato retta al mio consiglio ed è andato a parlare con lei, solo per trovare … noi due, io e lei, insieme. E più tardi mi ha affrontato per questa cosa, ed io ero così preso dal provare a dirgli del coinvolgimento di Malcolm nell’Impresa che non mi sono neanche scusato con lui. Non correttamente. Non ne ho mai avuto modo.”
Lei trovò la mano di lui sul tavolo e incrociò le loro dita. “Mi dispiace” lei disse dolcemente.
“Anche a me” lui disse, e i suoi occhi erano fissi sulle loro mani unite. “Era il mio migliore amico. E da allora, mi sento come se l’avessi tradito. E non importa quanto abbia provato ad onorare il nome di Tommy, io … sento che non ci sia niente che possa fare per aggiustare quello che gli ho fatto. Specialmente da quando ho rotto la mia promessa quando ho ucciso Ra’s.”
“Io non lo conoscevo” disse Felicity “a parte quei 30 secondi di telefonata una volta, ma sono sicura che lui l’avrebbe capito più della maggior parte delle persone – specialmente perché ha uno psicopatico assassino di massa come padre – perché quello tu hai fatto quello che dovevi con Ra’s.” Lei vide che lui ancora non sembrava convinto “e lo so per il fatto che il tuo migliore sarebbe stato lieto di vederti felice adesso”.
Oliver annuì.”Si, lui è stato il primo a dirmi che non potevo essere felice se ero solo”.
“Che cosa hai risposto?”
Per qualche ragione, lui ridacchiò. “Ho detto che la mia felicità non è importante per me”.
“È importante per me” disse Felicity fermamente, e quando Oliver sospirò, guardandola con una tale reverenza, tale stupore, lei tornò improvvisamente alle Palmer Tach quando gli aveva detto di combattere per vivere – quando lui aveva quell’espressione sul volto, negli occhi, nell’allentare la mascella, come se lui stesse avendo un’ epifania dovuta alle parole che gli aveva appena detto.
“Ti amo” lui disse improvvisamente, la voce era calma ma la sua sincerità era evidente anche dall’espressione nei suoi occhi.
Lei inclinò la testa di lato un poco, osservandolo, sorridendo. “Ti amo anche io”.
La loro conversazione ancora una volta fu interrotta dal cameriere che portò via i loro piatti vuoti, ma loro si tennero ancora per mano, con le ginocchia che occasionalmente si scontravano sotto il tavolo.
“Posso …” Oliver cominciò, ma poi esitò, e Felicity lo guardò interrogativa. Lui fece un respiro e provò ancora. “Posso dirti qualcosa su di lui?”
“Su Tommy, vuoi dire?”
“Si. Hai ragione, non parlo abbastanza di lui. Ma la verità è … molti dei ricordi che ho di lui sono anche le mie storie più felici. Forse ho bisogno di ricordare quelle.”
Felicity annuì, ancora sorridendo. “Certo”.
E fu così che loro continuarono il loro secondo appuntamento (e, per fortuna, senza esplosioni) e Felicity imparò di più sul migliore amico dell’uomo che amava. Questa volta quando Oliver parlò di Tommy Merlyn, il suo volto si illuminò – con le fossette evidenti mentre sorrideva, la scintilla negli occhi, il naso che si arricciò quando stava raccontando una parte particolarmente divertente della sua storia – e Felicity lo guardava a bocca aperta, sperimentando a sua volta una propria epifania.
 
 
 
PS: posso dirvi una cosa, finita di leggerla, la prima cosa che ho pensato è stata: MI MANCA TOMMY!!!!!
Comunque, a parte questo mio sfogo :P , ci vediamo presto con la seconda parte del loro appuntamento, il ritorno a casa, con un altro regalo che Felicity farà ad Oliver.
 



Fonte: https://www.fanfiction.net/s/11337582/1/Epiphany
   
 
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