Premessa: questa storia non è mia; girovagando su internet l'ho trovata e ho pensato: deve essere letta. Quindi ho deciso di scriverla qui. Se qualcuno conosce l'autore (non sono riuscita a trovarlo), me lo faccia sapere, please.
Ora vi lascio alla lettura ^.^
“Magari un giorno, da adulti, ci rincontreremo e con lo stesso imbarazzo di un tempo, ci saluteremo; tu mi dirai che hai iniziato a fumare, che sei sposato e che hai dei bellissimi bambini. Io ti dirò che di fumare non ho mai smesso, che sono anche io sposata…e felice. Ti racconterò della mia vita…che finalmente ho comprato casa, e che il viaggio che avevamo in programma da giovani, sono riuscita a farlo. Tu mi dirai che non sono cambiata in niente; ho sempre quella faccia buffa, sempre quei vizi che tu in tutti i modi hai cercato di togliermi e che nonostante siano passati anni continuo a trovarmi quei milioni di difetti che tu in tutti i modi cercavi di farmi capire che erano bellissimi. Capiremo, guardandoci negli occhi, che è tutto passato, e che senza nessun rimorso continueremo la nostra vita. Ma io, solo in quel momento, ti sussurrerò che a mio figlio, ho dato il tuo nome.”