Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: Delyassodicuori    15/07/2015    1 recensioni
E’ passato del tempo dall’ultima volta in cui i Volturi, i vampiri più antichi e più temuti di sempre, sono passati a far visita ai Cullen e ai loro amici e testimoni per la questione riguardante Renesmee. Ma ora una nuova minaccia è in agguato, più terribile del vampiro James, più famelico di Victoria e dei suoi neonati, e ancor più pericoloso dei Volturi stessi. E questa volta toccherà a Leah, Jacob e Seth con il loro piccolo branco di mutaforma più i Cullen a dover sistemare la situazione, mentre nuovi amici e nemici si uniranno in queste vicende piene di nuovi amori, lotte, tradimenti e tant’altro.
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Jacob Black, Leah Clearweater, Seth Clearwater | Coppie: Jacob/Leah
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Note 

Questa fan fiction in realtà è molto più vecchia di quanto sembri.
Quando avevo scritto questa storia (tra l’altro la mia primissima storia scritta in assoluto) lo avevo fatto con tanto amore ed impegno, senza però rendermi conto dei numerosissimi errori di ortografia e di lessico che avevo commesso. Stavo continuando persino il seguito di questa storia, quando finalmente mi sono accora dell’enorme casino da me compiuto, per questo l’avevo cancellata dalla pagina di Efp. Ora però sono ritornata con il mio primo racconto, che mi ha fatto passare giornate intere al pc solo per poter scrivere uno o più capitoli, e ha fatto sognare me e chi mi seguiva nonostante tutto. Ed è solo per questo che ho deciso di riprendere la storia, per rivivere quell’esperienza e per i lettori che sono ancora interessati a leggere o rileggere questa fan fiction.  Naturalmente grammatica e tutto verranno aggiustati e revisionati per bene, e ci saranno un po’ di modifiche rispetto alla vecchia storia. Non essendo brava nei discorsi (figuriamoci a finirli) vi lascio alla storia senza troppi indugi. Buona lettura.



 
Prologo

 
La campanella che segnava la fine delle lezioni di quel giorno suonò, vibrante e agitata. Gli studenti si alzarono tutti allo stesso tempo dalle loro sedie, uscendo fuori dalle aule e dalla scuola rivestita in mattoni rossi sbiaditi. Sulla parete adiacente all’entrata dell’edificio stavano appese delle grosse lettere in bronzo, decorati con caratteri geometrici:
 
Istituto Statale d’Arte
 
Proprio sotto quelle scritte, sulla rampa di ferro posta accanto ai quei pochi gradini che conducevano all’ingresso, attendeva una ragazza. I suoi capelli, rossi scarlatti, erano talmente lunghi da arrivarle fin sotto i polpacci. Per non essere tanto d’impiccio, li aveva legati in una lunga treccia, chiusa con un nastro azzurro. La sua pelle rosea si stava riscaldando sotto i raggi del sole che filtravano dalle grosse nubi bianche che dominavano il cielo di Ancona, mentre i suoi occhi, di un verde chiaro così liquido che dava quasi l’impressione di potersi affogare in esso, scrutavano da una parte all’altra, impazienti.
Caterina era solita aspettare in quel punto le sue amiche, sempre in ritardo.
O forse sono io che esco sempre in anticipo” pensò ella, sbuffando.
Era una giornata stranamente calda per essere febbraio. E Ancona, una delle tante città di Italia, non era di certo conosciuta per essere calda e soleggiata durante l’inverno.
Alla faccia delle previsioni del meteo” riflette Caterina, cercando di fissare il sole, senza successo. Si stropicciò gli occhi mezzi bruciati, chiedendosi per quanto ancora avrebbe dovuto aspettare Lisa e Carmela.
Nel mentre ripensò al suo ultimo compito di storia, nel tentativo di capire perché avesse preso solo un misero sette e mezzo invece di un otto pieno.
Insomma, le domande le aveva risposte tutte, dove aveva sbagliato? Purtroppo la professoressa aveva consegnato i compiti corretti proprio all’ultimo minuto, un attimo prima che la campanella suonasse, per questo Caterina era riuscita a malapena a vedere il grosso voto rosso sopra il foglio, senza riuscire quindi a comprendere i suoi errori.
Nel mentre del suo riflettere su quella stupida verifica, il suo telefono cominciò a vibrare dentro la tasca dei sui jeans. Stupita lo tirò fuori, sbloccando la schermata di blocco e scoprendo due nuovi messaggi appena arrivati. Decise quindi di aprirli e di leggerli. Uno veniva da Carmela, l’altro da Lisa.
E adesso?” pensò mezza allarmata la ragazza, leggendo il messaggio di Carmela:
 
Scusami bellezza, ma il prof. di Architettura mi voleva parlare proprio ora! Ci sentiamo per telefono più tardi! Un bacio :*
 
Il secondo messaggio, quello di Lisa, non era di certo migliore del precedente:

Cate, i’m so sorry, ma avevo promesso a Gabriele che dovevamo ritrovarci di sotto, davanti all’entrata per il laboratorio di Pittorica. Carmela mi ha già detto che ha da fare, per cui penso che oggi dovrai andare da sola. Scusaci T.T
 

Ogni volta la stessa storia!” brontolò dentro di sé Caterina, avviandosi verso il cancello dell’istituto.
Corse lungo la discesa che portava alla strada, per poi camminare più tranquillamente lungo il marciapiede.
Mentre passeggiava, la ragazza continuava a pensare ai suoi mille problemi, senza quindi rendersi conto che la strada che stava imboccando era completamente vuota. Non passava una sola persona e non sgommavano nemmeno un’auto o una moto. Quando se ne accorse dopo aver camminato per due minuti, si guardò intorno, confusa. Conosceva bene quella via, e sapeva che a quell’ora c’era sempre tanta gente che passava. Perché era così vuoto e silenzioso?
Continuò a camminare, pensando che poteva essere solo un caso, quando sentì qualcosa passare velocemente dietro di lei. Si voltò subito, allarmata, ma non vide nessuno dietro di sé.
Si scrollò le spalle, convinta che fosse stata una sua impressione, ma quel qualcosa ritornò a passare velocemente, stavolta vicino al suo fianco sinistro. Caterina balzò all’indietro, spaventata, ma anche stavolta non incontrò anima viva.
-Chi è?- fece, stupidamente, nonostante se ne rendesse conto pure lei.
Dopo quel richiamo, sentì una risata vibrare nell’aria, simile alla risata di una bambina, poi di colpo tre figure nere la accerchiarono ad una velocità spaventosa.
Erano tre persone, vestiti con strani mantelli neri e con le teste coperte da enormi cappucci, mentre sui loro petti avevano ognuno appesa una catena con sopra una grossa “V” argentata e decorata con piccoli rubini luminescenti.
Caterina si bloccò al solo vederli, inghiottendo la saliva. Si strinse la sua borsa a tracolla, balbettando un:-C-cosa volete?-.
Il più grosso dei tre si avvicinò e, senza nemmeno che la ragazza se ne potesse accorgere, le bloccò le mani dietro la schiena. Caterina sentì i polsi dolenti, mentre quella stretta non solo le impediva di muoversi, ma cominciava anche a tirarle in modo spaventoso i suoi muscoli.
Era sul punto di gridare aiuto, quando si presentò il quarto, anche lui incappucciato e tutto ricoperto da una mantello nero.
-Caterina- disse l’ultimo arrivato in inglese. La sua voce, seppur appartenesse ad un uomo, era soave e pacata. La ragazza riuscì a notare di lui solo la parte inferiore del viso che il cappuccio non riusciva a coprire e, con orrore, come la sua pelle fosse cadaverica, bianchissima.
-Come sai il mio nome?- chiese lei (in inglese naturalmente, considerandosi fortunata di saperlo abbastanza bene), su di giri –Chi siete, insomma? Che volete?!?-.
Caterina si divincolò, provando a liberarsi, ma la stretta di quella persona grossa e massiccia era talmente forte che per poco non perse fiato solo per quel movimento.
-Non preoccuparti- riprese l’uomo dalla pelle cadaverica –Tutto ti verrà spiegato. Ora vieni con noi, per favore-.
La ragazza avrebbe voluto ribattere, ma le figure incappucciate (in particolar modo quella sottospecie di montagna umana che le stringeva i polsi) la trascinarono via, senza proferire parola.
Mentre camminavano, i loro mantelli svolazzavano tra le loro gambe, ma Caterina non riuscì a distinguere i loro piedi. Era come se, invece di camminare, le figure svolazzassero a qualche centimetro sopra il marciapiede.
Inoltre non producevano alcun rumore. Non respiravano, e quando si muovevano, lo facevano in modo fin troppo silenzioso per i gusti della ragazza.
Demoni? Spiriti malvagi? Cosa diavolo sono questi? E che vogliono da me?” erano le uniche domande che quel povero ostaggio poteva porsi.
Prima ancora di riuscire a trovare qualche risposta ad una sola delle sue domande, si accorse, incredula, che erano giunti davanti all’appartamento in cui ella viveva con la sua famiglia.
Ma… perché mi hanno portata a casa? Non volevano rapirmi?” pensò, mentre in cinque salirono le scale, fino a giungere al terzo piano, davanti alla porta di legno scuro di casa sua.
L’uomo dalla pelle cadaverica che aveva guidato il gruppo poggiò la sua mano sulla superficie liscia della porta, spalancandola con facilità. Caterina rimase incredula a fissare, senza capire. La portarono dentro e a quel punto l’uomo cadaverico chiuse la porta alle loro spalle, per poi sorpassare il gruppo e dirigersi nello stretto corridoio che portava alle camere da letto.
Cosa significa tutto questo?” si chiese per l’ennesima volta Caterina “Mia madre dovrebbe essere qui, a quest’ora, così come mia sorella…”.
L’uomo tornò, con due strane forme sferiche in braccio nascoste sotto il suo mantello. Si avvicinò a Caterina, e a quel punto quella grossa montagna la liberò dalla sua possente stretta. La ragazza si massaggiò i polsi dolenti, notando quanto fossero rossi. Guardò poi in faccia l’uomo cadaverico (o per lo meno ci provò nonostante il grosso cappuccio) e chiese:-Volete spiegarmi cosa volete?-.
-La tua anima, mia cara e dolce Caterina- rispose lui, sorridendole. I suoi denti erano così bianchi e luminosi che per poco Caterina non si accecò al solo vederli.
Prima ancora di poter comprendere il senso delle sue parole, l’uomo tirò fuori dal suo mantello quelle sfere.
La ragazza impallidì, per poi urlare dall’orrore e dalla paura quando si accorse che quelle non erano sfere ma teste mozzate. La prima apparteneva ad una donna, i suoi occhi castani rivolti verso l’alto, la bocca spalancata come in un urlo silenzioso, mentre l’altra testa era quella di un uomo, dai capelli rossi scarlatti e dagli occhi verdi, anche questi rivolti verso l’alto. Entrambe le teste erano tenute per i capelli, mentre le loro gole mozzate grondavano sangue scuro.
Caterina cadde in ginocchio, le lacrime che inondavano gli occhi e le guance, le mani alla bocca, mentre fissava terrificata le teste dei suoi genitori.
Non è reale…” fu l’unica cosa alla quale riuscì a pensare, mentre tutto il suo corpo tremava. 
L’uomo pose con delicatezza le teste sul pavimento, poi fece un cenno con la mano alla figura più minuta del gruppo. Quest’ultima rise (la stessa risata che Caterina aveva sentito prima), si avvicinò alla ragazza e le afferrò i polsi, stavolta portandoli in alto, all’altezza del suo cappuccio. Caterina rimase immobile, mezza appesa, l’urlo soffocato in gola, mentre il suo sguardo ora era posato sull’uomo cadaverico che si stava inginocchiando di fronte a lei.
-Perché?- riuscì solamente a chiedere, mentre le sue calde lacrime cadevano sulle sue ginocchia.
-Perché sei speciale, Caterina- disse lui, sfiorandole il viso con due dita, spostandole poi al suo collo.
Nel mentre che avvicinava le sue labbra alla gola di lei, sospirò un:-Per cui mi servi, futura veggente-.
L’uomo aprì la bocca verso il collo della ragazza, scoprendo quindi i suoi canini lunghi e affilati. La morse, senza indugio, facendo penetrare i suoi denti oltre la pelle, dentro la carne, assaporando così il sapore del sangue di lei.
Caterina urlò, il dolore farsi strada dalla gola fino al resto del corpo. Si sentiva bruciare dentro, come se delle fiamme la stessero divorando tutta, mentre il mondo attorno a lei cominciava ad oscurasi, facendola cadere in un abisso profondo e buio.
 
 
 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Delyassodicuori