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Autore: MaggieMary    15/07/2015    2 recensioni
× Quando sei solo un'unità ×
Una grandezza è una quantità che può essere misurata con strumenti di misura.
Non è quindi possibile misurare la bontà, la felicità, l’amore o perfino la bellezza di una persona.
“Ciao, mi presento. Mi chiamo Lee Sungjong e ho una bellezza pari a 5,5 unità di bellezza.”
[MyungJong] ~ [ + Possibili future nuove OTP /? ]
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: L/Kim Myungsoo, Lee Sungjong
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Per costruire un castello è necessario partire dalle fondamenta. È necessario curare la base dell'edificio in modo particolare, in modo che possa sorreggere il peso di tutto il resto della struttura. E questo vale per un castello di mattoni quanto per uno di carte o di sabbia.

In tutti i casi, è necessario che il castello possa sorreggersi su una buona e stabile struttura, se no è inevitabile che crolli, no? Se il tavolo su cui si cominciano a impilare le carte non è piatto, il castello non riuscirà mai a reggersi orgoglioso mostrando tutto il suo splendore, ma finirà per scivolare sul piano distruggendo le fatiche di chi aveva tentato di costruirlo per bene. Perché costruire un castello richiede anche molta fatica dopotutto.

Pian piano si procede nella costruzione e pian piano si aggiungono nuovi mattoni, nuove carte, nuovi granelli di sabbia. Quando si giunge alla fine è impossibile non sorridere soddisfatti del proprio risultati.  E quando, con il primo soffio di vento, il castello non cade a terra ma rimane saldo su sé stesso si può tirare finalmente un sospiro di sollievo.

Il castello è finito. Il castello è perfetto. Il castello è solo pronto per essere ammirato.

Non basterà poco per distruggere una perfetta costruzione, no?

No?

 

 

Era una soleggiata mattina di fine inverno. La primavera stava bussando alle porte dell'anno, ansiosa di scaldare l'aria con il suo calore e profumare lo spazio con fiori e piante appena sbocciate.

Era una soleggiata mattina e il campus universitario della città era particolarmente rumoroso e vivace fin dalle prime luci del giorno. Il viale alberato era affollato di persone che sembravano essersi date tutte appuntamento in quel luogo. Unità di vario genere percorrevano quella strada, ma nessuno sembrava dare particolare attenzione agli altri. Nemmeno i superiori sembravano in alcun modo intenzionati a beffeggiare qualche Unità inferiore.

Erano tutti presi da altro. Tutti presi da quegli strani pettegolezzi che quella mattina erano cominciati a circolare.

 

"Avete sentito? Si dice che siano stati beccati due Rivoluzionari?"

"Due Rivoluzionari? Ma ce ne sono ancora...? Li pensavo scomparsi."

"Ma tu sai cosa è successo? Io so soltanto che è coinvolto anche Kim Myungsoo."

"Kim Myungsoo!? Un superiore?! Perchè dovrebbe avere voglia di passare dei guai?"

"Forse c'è una ragione importante..."

"È uno scemo! Non c'è nulla di più importante della propria Unità."

 

Pareri discordanti si facevano sentire a proposito, tutti riguardanti solamente due persone: Kim Myungsoo e Lee Sungjong.

Erano passati solo due giorni dall'incontro dei due ragazzi con il Capo del Paese, ma le voci sembravano già essersi diffuse per tutto il campus universitario, se non anche per l'intera città. E nessuno aveva cercato di placare quei pettegolezzi, nemmeno chi si trovava al controllo di quel paese, forse speranzosi che la notizia di un simile avvenimento avrebbe placato future rivolte.

Ma forse non tutti sarebbero stati dello stesso parere.

Come sempre accade, anche quei pettegolezzi finirono per espandersi velocemente per tutta l'Università passando di voce in voce e finendo per arrivare in tutti gli angoli di quel posto. Simili notizie non erano di certo all'ordine del giorno ed era raro che qualcuno finisse per compiere dei simili atti di ribellione.

I Rivoluzionari non erano mai scomparsi e nell'ombra aveva sempre continuato ad agire. Ma gli anni erano passati e nessuno aveva più voglia di esporsi eccessivamente rischiando chissà quali problemi. I Rivoluzionari ancora esistevano, però venivano presto - o per meglio dire, subito - messi a tacere. Erano persone con grande forza e coraggio, e per ciò venivano ammirati dalle Unità più basse, ma sapevano anche quali fossero i loro limiti e quando fermarsi.

Forse, proprio per questo, Myungsoo e Sungjong non potevano essere propriamente definiti "Rivoluzionari".

Pettegolezzi però continuavano a diffondersi, finendo anche per giungere alle orecchie di un 9.

"Woohyun oppa, hai sentito?" - gli domandò la giovane 9,4 al suo fianco, mentre entrambi camminavo lungo il viale alberato - "Sono stati beccati due Rivoluzionari."

Il ragazzo voltò lo sguardo verso di lei - "Due Rivoluzionari?"

Mi-ran annuì forte prima di continuare a parlare - "Umh. A quanto pare uno dei due è Kim Myungsoo!"

"Kim Myungsoo? Quel Kim Myungsoo!?"

La 9 annuì nuovamente - "Dell'altro ragazzo non si sa ancora molto, ma gira voce che sia addirittura un insufficiente!"

Woohyun strabuzzò forte gli occhi, comprendendo poco e niente di quella storia. I pettegolezzi che giravano per quel campus non gli erano mai interessati più di tanto, eppure quelle non erano voci abituali. Tutto ciò che gli stava venendo riferito sembrava invece stridere in modo strano, come le corde di un violino non accordato.

"Non riesco a trovare un nesso tra le due cose... Perché un superiore dovrebbe avere così voglia di finire nei guai per un insufficiente qualunque?"

Mi-ran alzò la testa, mentre la sua mente femminile stava già cominciando ad elaborare dettagliatamente una teoria al riguardo.

"Forse non è un insufficiente qualunque."

Woohyun strinse le sopracciglia al suono di quelle confuse parole, tentando di aprire bocca inutilmente. Al suo fianco camminavano altre persone e quelle altre persone erano accompagnate da nuovi pettegolezzi che il 9 finì per udire:

"Mi stai seriamente dicendo che è quello il motivo per cui Kim Myungsoo è finito nei guai!?"

"Non lo so con certezza, è ciò che si dice in giro."

"Hanno voglia di scherzare? Vorresti davvero dirmi che Kim Myungsoo si è comportato in quel modo... perché era innamorato di quell'insufficiente?"

Quelle persone continuavano a parlare mentre le loro gambe continuavano a muoversi lungo quel viale alberato. Ma ciò non fu lo stesso anche per Woohyun. Quei nuovi pettegolezzi gli erano arrivati chiari alle orecchie e lo stesso avevano fatto anche con Mi-ran. Non c'era alcun dubbio su ciò che aveva sentito.

La ragazza al suo fianco tornò a parlare con gli occhi spalancati e aggrappandosi appena al braccio di quel ragazzo. Quel ragazzo che sembrava però essersi pietrificato al suono di quelle parole. Le gambe erano bloccate, impossibili da trascinare in nessun modo, mentre le sue orecchie erano troppo ovattate dai suoi pensieri per poter udire le parole di Mi-ran.

Cosa stava succedendo? Era una presa in giro tutto ciò? Era davvero successa una simile cosa?

Un superiore si era davvero innamorato di un insufficiente e per lui aveva perso la sua alta unità?

A confronto di una simile notizia, l'esistenza degli alieni sembrava più probabile e realistica.

Woohyun continua a riflettere mentre quel violino continuava a stridere, producendo un fastidioso rumore.

Sono degli scemi! Myungsoo è uno scemo!, pensava Woohyun, Come possono voler finire in simili guai solo per amore? Solo per quello... solo...

Il violino continua a suonare, provocando un fastidioso mal di testa al ragazzo che dovette portarsi due dita sulle tempie nella vana ricerca di scacciare quel malessere che di fisico e concreto aveva poco e niente.

Tutto ciò non ha senso, non ha alcun senso... Cosa sta succedendo...?

Le corde del violino continuavano a stridere, sempre più forte, in modo sempre più fastidioso.

Woohyun era fermo, bloccato in mezzo al viale, mentre Mi-ran preoccupata gli domandava cosa non andasse. Ma il ragazzo non la sentiva, il ragazzo non sentiva le sue parole. Le parole della 9 non erano in grado di raggiungere il giovane in alcun modo.

Il violino non era accordato, eppure quel fastidioso rumore si concluse. E si concluse nell'attimo in cui il 9 voltò lo sguardo verso la sua destra.

Il fastidioso rumore venne coperto una dolce melodia che partì nell'attimo in cui gli occhi di Woohyun incontrarono quelli lontani di Sunggyu.

Proprio come per il più giovane, anche all'8,9 erano giunti quei pettegolezzi. E proprio come lui anche quel ragazzo se ne stava fermo al suo posto, incapace di muovere un qualsiasi passo.

I loro sguardi si incontrarono, proprio come era successo tempo prima, proprio come quando si erano incontrati quella volta dopo tanto tempo.

E allo stesso modo, anche quel giorno i loro occhi si riempirono presto di lacrime. Le persone intorno ai due ragazzi sobbalzarono spaventate e confuse di fronte a quei pianti improvvisi e senza una vera ragione di fondo, mentre i due ragazzi - seppur lontani tra di loro - stavano comunicando silenziosamente con i loro occhi bagnati.

Hyung, possiamo davvero?

Non lo so...

Hyung, cosa succederà?

Non lo so...

Hyung... io ormai sono stanco.

Anche io, Woohyun. Anche io sono molto stanco...

Le lacrime continuavano a scorrere andando a ritmo con quella melodia lontana, ora delicata e non più stonata e fastidiosa come prima. Sunggyu e Woohyun continuavano a piangere con gli sguardi incastrati l'uno dentro l'altro, impossibili da separare anche con la forza. Intrappolati in quell'incrocio di occhiate, i due ragazzi continuavano a piangere fin quando non si lasciarono andare ad un respiro.

A pieni polmoni respirarono aria, quell'aria che sembrava avere un gusto diverso quel giorno. Quella respirazione aveva tanti significati, primi tra tutti darsi coraggio per ciò che stavano per fare.

Perchè dopo quel respiro di vita, Sunggyu e Woohyun finirono per correre l'uno verso l'altro.

Le persone intorno a loro sobbalzarono nuovamente sorpresi e lo stesso fece anche il resto della gente in quel viale alberato. I pettegolezzi finirono di circolare e con gli sguardi confusi restarono solamente a guardare l'incontro tra i due ragazzi.

Sunggyu e Woohyun erano stati costretti a lasciarsi dopo una vita passata insieme. Erano stati costretti ad abbandonare quei ricordi condivisi e tutto ciò che riguardava la loro vita come amici, come amanti, come anime gemelle. Le loro unità così minimamente differenti li aveva costretti a dirsi addio e aveva separato per sempre due vite complementari.

O così avevano tentato.

I due ragazzi giunsero di fronte e, mentre lacrime ancora scorrevano lungo le loro guance, un sorriso nacque sulle loro bocche.

E così Woohyun e Sunggyu finirono per baciarsi.

 

I pettegolezzi riguardo Myungsoo e Sungjong non erano stati fermati in nessun modo ma anzi si era cercato di diffonderli il più possibile. Si era tentato così di mettere in guardia il resto della popolazione. Si era tentato di bloccare sul nascere qualsiasi forma di ribellione da parte di un qualunque altro Rivoluzionario.

Ma era stato tutto un vano tentativo e alla fine si aveva avuto l'effetto contrario.

Sunggyu e Woohyun continuavano a baciarsi, non curanti delle persone intorno a loro, non curanti delle loro Unità ma solamente rispondendo a una necessità che veniva dai loro cuori.

 

Nuovi pettegolezzi cominciarono a crearsi, sostituendo i precedenti.

Erano nuovi pettegolezzi ma nemmeno troppo diversi da quelli di prima.

Forse alla fin fine la natura era la stessa. Forse alla fine era davvero scattato qualcosa.

 

Era bastato un singolo granello fuori posto per far crollare quello che era sembrato un perfetto castello di sabbia?

 

 

Sono le sei del pomeriggio quando un ragazzo viene catturato da una lastra riflettente e si blocca davanti a essa.
 
Timidi raggi del sole tentano ancora di entrare in quella stanza. Quella stanza piccola, poco arredata. 
Si odono passi veloci lungo i corridoi dall’altra parte di quella porta chiusa e gente che parla e ride all’esterno, lungo quei viali alberati.
 
Sono le sei del pomeriggio quando Lee Sungjong si sofferma sullo specchio sbeccato nella sua camera e rimane a fissare il suo riflesso.
 
Vede un paio di grandi occhi scuri, un volto dai lineamenti delicati, delle belle mani dalle lunghe e sottili dita.

Si ferma davanti al suo riflesso e comincia a riflettere. Comincia a pensare alle sue imperfezioni e ai suoi difetti.

Forse alcune cose andrebbero cambiate, gli dice la sua mente, Forse sarebbe meglio se fossi così...

Dubbi si vengano a formare, dubbi che però presto scompaiono quando il suo corpo viene abbracciato e una seconda persona compare sullo specchio sbeccato.

Myungsoo lo abbraccia da dietro, appoggiando dolcemente il mento sulla spalla dell'altro ragazzo, depositando poi un bacio delicato sulla sua pelle esposta.

I dubbi di prima finiscono per passare in secondo piano e con loro svaniscono anche le preoccupazioni.

No, non c'è nulla da cambiare, dice ora la sua mente felice, Vado bene così.

Ciò che vede sullo specchio a Sungjong piace.

Vede due volti sorridenti, due corpi stretti l'uno all'altro, e c'è anche qualcosa che non vede.

Non vede alcuna targhetta appesa ai loro vestiti. Nessuna Unità contrastante, nessun superiore e nessun insufficiente. L'unico numero visibile è quel 0 inciso con un pennello indelebile sulle loro rispettive guance. Quel numero che in un qualche modo li rende simile e che allo stesso tempo presto scomparirà.

E quando sarà scomparso, Myungsoo e Sungjong saranno in grado di essere due persone e di amarsi come tali.

Ciò che vede allo specchio piace ad entrambi i ragazzi e insieme sorridono ancora una volta, prima che Myungsoo apra la bocca:

 

"Sei pronto?"

 

 

Se fossero pronti o meno nessuno dei due ragazzi lo sapeva con certezza. Anche perché nemmeno sapevano bene cosa si sarebbero dovuti aspettare. Nemmeno sapevano bene cosa sarebbe successo di lì in avanti. Però erano pronti a scoprirlo, e a scoprirlo insieme.

Mano nella mano, Myungsoo e Sungjong percorrevano per l'ultima volta quel viale alberato. Con uno zaino sulle spalle, i due ragazzi se ne andavano via di lì con le loro poco cose. Quelle poche cose che gli erano rimaste e che sarebbero state sufficienti per cominciare la loro vita. Dopotutto gli elementi essenziali erano presenti.

Dopotutto gli elementi essenziali per ricominciare a vivere erano loro due.

Myungsoo stringeva forte la mano di Sungjong con la sua, mentre con l'altra trasportava un leggero borsone. Tutti e due i ragazzi indossavano un sorriso felice.

Il viale alberato era affollato ed era impossibile non fermarsi ad osservare quei due giovani che, senza alcuna vergogna o preoccupazione, proseguivano per la loro strada indisturbati. Bisbigliando tra di loro e indicando appena con qualche dito, quelle Unità guardavano i due 0 dipinti su una guancia dei due ragazzi.

Unità così basse non si erano mai viste e forse mai si sarebbero viste. Ma non solo per quello Myungsoo e Sungjong sarebbero stati ricordati.

Ragazzi e ragazze ancora osservavano i due ragazzi, riconoscendoli come i protagonisti dei loro pettegolezzi. Li osservarono curiosi ancora per un po', prima di disseminarsi e andarsene via di lì, colti da nuove chiacchiere che riguardavano due nuovi ragazzi.

Myungsoo e Sungjong si guardarono sorpresi. Sapevano che sarebbero stati al centro dell'attenzione ma non pensavano che lo sarebbero stati per così poco. I due ragazzi risero appena prima di continuare per la loro strada.

Dopotutto i pettegolezzi svaniscono in fretta.

 

Nei due giorni precedenti, i due ragazzi avevano fatto appena in tempo a sistemare le proprie cose prima di essere obbligati a sgomberare. Sungjong aveva fatto solo in tempo a fare un veloce saluto alla famiglia, accompagnato da Myungsoo, mentre quest'ultimo aveva solamente salutato il suo fratellino minore. Entrambe le parti si erano preoccupate, eppure allo stesso tempo i famigliari avevano anche tirato un sospiro di sollievo ed in un qualche modo erano riusciti a sorridere di fronte a quella notizia improvvisa.

Forse è meglio così, si erano detti, Forse va davvero bene così.

Nessuno aveva fatto domande, ritenendole superflue arrivati a quel punto, e nemmeno avevano chiesto che fine avrebbero fatto i due ragazzi. Forse perché in realtà nemmeno Myungsoo e Sungjong lo sapevano ancora con certezza. Sarebbero semplicemente andati avanti per la loro strada, costruendo pian piano una nuova vita e un loro esclusivo castello.

Un castello che questa volta non sarebbe crollato.

Myungsoo e Sungjong si erano preoccupati e si erano spaventati di fronte a quel loro futuro incerto. Ma era stata solo questione di qualche attimo.

Come potevano preoccuparsi quando finalmente aveva la possibilità di stringere la mano l'uno dell'altro senza alcun timore?

Avevano fatto la scelta giusta e di questo erano certi che non si sarebbero mai pentiti.

 

Camminando, i due ragazzi erano giunti alla fine del viale alberato e di fronte a loro cominciavano a udirsi i rumori della città. Entrambi, si voltarono un'ultima volta verso quel campus universitario, come nel più banale e melodrammatico dei film.

Avevano odiato quel posto, ma in quel momento gli era impossibile provare una simile emozione. Dopotutto, senza quel luogo non avrebbero mai avuto modo di incontrarsi.

Se Myungsoo non fosse entrato nella stanza di Sungjong non si sarebbero mai conosciuti. Forse, se entrambi fossero stati due superiori fin dall'inizio, non si sarebbero nemmeno innamorati.

Non lo sapevano con certezza, ma in quel momento volevano pensare solamente al loro presente.

Si voltarono, pronti a ripartire verso la loro meta ignota, ma due voci li bloccarono prima che potessero muovere anche solamente un nuovo passo.

"Kim Myungsoo?"

Il ragazzo interpellato si voltò al suono del suo nome e lo stesso fece anche Sungjong.

Di fronte a loro ora c'erano due ragazzi, due ragazzi che a primo sguardo non riconobbero ma che presto identificarono grazie alle loro targhette da 9 e da 8,9. Quelli erano i due ragazzi che Myungsoo e Sungjong avevano visto molto tempo prima, quando ancora non si sopportavano. Erano i due ragazzi che li avevano fatti litigare ma che ora si stringevano le mani noncuranti delle persone intorno a loro.

Sungjong voltò lo sguardo verso Myungsoo con fare saccente, quasi a volergli dire "Te l'avevo detto che stavano insieme". Il maggiore sbuffò appena come risposta.

"Kim Myungsoo?" - tornò a chiamarlo Sunggyu, prima di voltare lo sguardo e proseguire - "Kim Myungsoo e..?"

"Lee Sungjong." - rispose il minore tra i due 0 con un sorriso. Un sorriso che presto condiviso anche gli altri due ragazzi.

"Kim Myungsoo e Lee Sungjong." - pronunciò questa volta Woohyun - "Grazie mille."

I due 0 sobbalzarono di fronte a quel ringraziamento inaspettato e fecero nuovamente lo stesso quando i due si inchinarono profondamente davanti a loro, quasi avessero fatto chissà quale azione. Non sapevano a cose fosse dovuto quel "grazie", eppure si percepiva qualcosa di diverso nei due ragazzi e lo si percepiva subito dal modo in cui continuavano a tenersi per mano.

Sungjong e Myungsoo non sapevano cosa fosse successo. Non sapevano di come quei due giovani fossero i protagonisti di quei nuovi pettegolezzi che avevano preso a circolare. Non sapevano che fosse stato proprio grazie a loro due se ora Sunggyu e Woohyun potevano stare al fianco l'uno dell'altro.

Non sapevano cosa fosse successo, ma istintivamente Sungjong andò sorridente ad abbracciare quei due ragazzi. Un abbraccio era tutto ciò che era sufficiente in quel momento.

Sungjong lasciò andare quei due ragazzi, appena in tempo per vedere 3 ragazzi che velocemente correvano da loro, quasi spaventati di non poterli salutare. 

"Hyung!" - urlò il giovane 0, mentre Dongwoo, Howon e Sungyeol arrivavano di fronte a loro.

I nuovi arrivati voltarono lo sguardo verso Sunggyu e Woohyun che subito riconobbero come il 9 e l'8,9 di cui tanto si stava parlando.

"Cos'è questo?" - domandò Sungyeol ironico - "Il ritrovo dei pettegolezzi?"

Le parole del 9,3 passarono in secondo piano e vennero ignorate con la nascita di un nuovo abbraccio da parte di Dongwoo e Howon verso Sungjong.

"Dove andrete ora?" - domandò Howon.

"Staremo a vedere." - gli rispose Myungsoo, rimanendo vago perché nemmeno lui stesso lo sapeva con certezza.

"Ci rivedremo presto." - li avvertì Dongwoo, portando i due 0 a sorridere, anche se consapevoli che ciò non sarebbe potuto accadere.

Sungjong andò ad abbracciare anche Sungyeol che a differenza dell'ultima volta non si ritrasse ma anzi ricambiò quel gesto.

 

Quel gruppo che si era formato in quel momento era confuso. A prima vista sembravano solamente 7 ragazzi che si erano incontrati casualmente e forse in parte era così. Non si conoscevano tutti bene eppure qualcosa li accumunava. Qualcosa di molto importante. Qualcosa che abbagliava e faceva passare in secondo piano le loro Unità.

Tutti e 7 condividevano lo stesso sorriso.

Un sorriso che li rendeva delle persone.

 

 

“Ciao, ci presentiamo. Ci chiamiamo Lee Sungjong e Kim Myungsoo e abbiamo una bellezza pari a 0 unità di bellezza. Eppure non ci importa. Questo nostro amore ci rende diversi da degli apatici numeri. Non ci importa perché questi nostri sentimenti ci rendono umani. Non ci importa perché siamo felici di poterci amare.”

 

✖ ✖ ✖

 

T H E  E N D ?

Forse solamente un nuovo inizio

 


 

 

Note dell'autrice

Ero sempre indecisa su quale sarebbe stato il momento migliore per concludere questa storia, e alla fine mi sono semplicemente decisa a farlo così... spontaneamente e senza nulla di programmato.

E quindi eccoci di nuovo qui, eccoci giunti alla fine.

Con questo capitolo metto la parola fine a questa mia seconda long-fic e da un lato mi scapperebbe un "finalmente". Tante volte non vedevo l'ora di poter concludere questa storia ma ora che siamo giunti a questo non riesco ad essere così sollevata come invece avrei pensato. Come è stato con "You're my panda", anche grazie a "5,5" sono riuscita a conoscere un sacco di persone meravigliosamente meravigliose. Forse non è proprio questo l'obiettivo a cui dovrei aspirare scrivendo una fanfiction, ma per me è uno dei lati migliori. Sapere di star scrivendo per qualcuno è una sensazione indescrivibile. Un misto di ansia ed eccitazione, che detta così sembra un'emozione davvero sgradevole ma vi si assicuro che è tutto il contrario.

Avrei dovuto avvertirvi che queste note sarebbero state più lunghe del dovuto, ma ormai dovreste conoscermi e sapere che non mi è stato dato il dono della sintesi e molte altre cose ma however.

Grazie grazie grazie grazie grazie grazie grazie grazie grazie * inserire ringraziamenti infiniti * a tutti voi. Ringrazio ogni singola persona che ha letto, leggerà, lesse (?) questa fanfiction. Vi ringrazio ad uno ad uno e vi abbraccio forte e forte fino a farvi soffocare - lo so che non sembra il massimo delle cose, ma mi piace spupazzare le persone a cui tengo-. Grazie a tutto il tempo che avete speso per me, vi si ama. Non mi merito dei lettori meravigliosi come voi, come potrò mai fare per sdebitarvi?

Questo è l'ultimo capitolo di 5,5 ed è molto aperta come fine. Ho lasciato tutto all'immaginazione, ma nel caso questo non vi faccia piacere, potrei raccontarvi io come va avanti.

... si, tutto ciò è solo per dirvi che in realtà avrei intenzione di scrivere un altro capitolo che parla un po' del loro futuro e della loro nuova vita. Lo so che sono pigra ed in particolar modo con i sequel, ma questa volta sarà una cosa breve quindi dovrei riuscirci anche io. Dunque se vi fa piacere, vi terrei compagnia per un altro capitolo *lancia coriandoli*.

Aldilà di questo... vi ho già detto GRAZIE? Ve lo ripeterò all'infinito, mie meraviglie.

Dato che in questa storia si parla tanto di numeri, questa volta sarò io a darvi un'unità. Quindi, do a tutti voi - nessun escluso - uno zero. Vi potrei benissimo dare anche un 10, ma siete meravigliosi e per questo vi auguro di vivere un'altrettanto stupenda vita vissuta come persone e insieme ad altre persone. Probabilmente per colpa mia questa storia non ha avuto quel significato profondo che avrei desiderato avesse, ma sta di fatto che vi auguro di vivere una meravigliosa vita e di avere coraggio nell'affrontarla, proprio come hanno fatto Myungsoo e Sungjong. Essere devianti non è sempre una brutta cosa, quindi fate solamente ciò che amate fare e circondatevi di belle persone, non esteticamente parlando, sia chiaro.

Continuate a sorridere per sempre, miei zeri. ♡

Grazie di tutto, grazie davvero tanto. Vi amo.

Ora scappo prima di ricominciare a piangere.

 

A presto;

 

Love you ♡ ♡ ♡

Maggie

 

 

Ps. Non ne sono sicura al 100% ma forse sabato potrei essere al Rimini Comix. Non c'entra nulla con tutto ciò, ma almeno smorza un po' la situazione. Se ci siete, fatevi spupazzare per bene da me.

   
 
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