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Autore: kbex    15/07/2015    6 recensioni
Una pistola. Un proiettile. Castle e Beckett, insieme, fino all'ultimo momento.
Kate si ritrova a rivalutare la sua intera vita nel giro di pochi istanti.
Una luce azzurra.
Scelte sbagliate, dolori, un amore non vissuto. O, forse, vissuto da qualcun altro.
Tutto ciò che manca a Kate per capire è il tempo.
{One shot ambientata durante la 7x06, nell'universo alternativo in cui Castle si ritrova dopo aver sbattuto la testa. Vissuta dal punto di vista del Capitano Kate Beckett, perciò, vengono analizzati i sentimenti di AU!Beckett, Capitano del dodicesimo distretto, che non ha mai conosciuto di persona il famoso scrittore, prima di quel giorno}.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni
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castle
The worst time of our lives



« Signor Castle. Per favore, non se ne vada ».

Quell'attimo ti scivola via dalle mani.
Tu, che sei sempre stata così attenta e pronta, non ti accorgi in tempo di ciò che accade.
Lo guardi passarti davanti, sbigottita, impotente.
Sei un fallimento.
Sei una donna fallita. Sei una figlia fallita.
Sei stata una compagna fallita. Un'amica fallita.
Una poliziotta fallita.
Hai rinunciato a tutto. Hai sacrificato qualsiasi cosa. Per svolgere al meglio quell'unico compito, il solo che contasse.
Non ti bastavano le briciole. 
"Non mi conosci. E non pretendere di farlo." Ripetevi al ragazzo di turno, per giustificarti.
Lui? Beh, ci credeva.
D'altronde chi mai avrebbe speso tempo per conoscerti realmente?
Per scoprire davvero il mistero che sei e che nemmeno tu riesci a risolvere?
Eppure... eppure qualcuno c'era. Qualcuno avrebbe passato ogni attimo della sua esistenza, a provarci.
Ma, Kate, non fartene una colpa. Tu non sapevi. Tu non potevi saperlo.
Non fino ad oggi, almeno.


« Stia con me. Stia con me, Castle ».

Una pallottola al petto. Che sensazione familiare. Il petto ferito, però, non è il tuo.
E dire che quella cicatrice la senti, anche se non la sfiori. La vedi, anche se ad occhi chiusi.
Sì, proprio lì, protetta dall'anello di tua madre, ciondolo che ti permette di reagire. Lo stringi, mentre continui a gridare. Mentre le prime lacrime scendono.
Perché piangi?
Queste non sono le tue lacrime. A un'altra detective le hai sottratte.
Vorresti prenderlo a pugni. Cazzo, glielo avevi detto che avrebbe finito per farsi uccidere.
Ricordi. Stringi la sua camicia.
"Che cosa dovrei ricordare?"
Il pugno diventa una carezza sul suo petto insanguinato.
Questi non sono i tuoi ricordi. A un'altra Kate li hai rubati.
Ma lei, forse, per ripicca, si è presa la tua cicatrice.


« Erano sei anni fa, i tuoi capelli allora erano corti. Eri adorabile ».

Sfiori le punte dei tuoi capelli. Si sporcano di sangue. Ti scappa un sorriso.
Bizzarro, ma vero. Erano così pratici. Utili, per chi non era portato come te a fare la detective della omicidi.
Ma poi le mode cambiano.
Riga da un lato. A sinistra, perché no.
Frangia? No, decisamente no.
Capelli lunghi? Sì, lunghi. Lisci, mossi, è indifferente. Ma lunghi.

Accarezzi la tua guancia. Due strisce leggere di sangue ora ti colorano il viso. Uno strano miscuglio di sangue e fard, il trucco perfetto per un poliziotto.
Un brivido noto. Consueto, oseresti dire. Peccato che nemmeno questo ti appartenga.
Ti sembra di sentire le sue labbra che sfiorano la tua guancia per la prima volta. Un bacio di sei anni fa.
Inaspettato.
Piacevole e sconvolgente.
Come trovarsi di colpo davanti al proprio scrittore preferito e non sapere cosa dire.
Un bel ricordo, un bellissimo ricordo. Sì, se solo fosse il tuo.
Ma sì, Kate, in questi ultimi attimi in cui senti ancora il suo cuore, sempre più debole, pulsare contro il tuo orecchio, puoi concedertelo.
Poni pure per un momento di averlo già incontrato.
Di aver finto di odiarlo. Di averlo tirato per le orecchie lontano da un pericolo.
Di aver stuzzicato le sue fantasie.
Di averlo amato.
Da quando sei diventata una donna che tradisce Kate?


« Eri sposata con il tuo lavoro. Molto simile a com'eri quando ti ho conosciuta ».

Una luce azzurra. Cominci a sentirlo così lontano. La tua anima si spezza.
Lo vedi parlare con un'altra te.
Ride con lei. Scherza. Le sorride con lo sguardo.
Le racconta di te. Di quanto voi siate simili, ma diverse. Di quanti passi dovresti ancora compiere per tentare di somigliarle.
Non sei altro che il bozzolo di un proiettile inesploso.
Potenzialmente letale, ma inefficace. 
Inutile.
Fallito.


« La mia vita non è mai stata tanto lontana dall'essere meravigliosa, senza di te ».

Il tuo cuore esplode di gioia, al sentire quelle parole. Parole, non rivolte a te, si incidono nella tua memoria.
Torni a ricordare, come se non fosse la prima volta che le senti. Come se non fosse la prima volta che le senti modulate dalla sua voce.
Sono lontane, evanescenti, pronunciate in un altro dodicesimo distretto, ma le percepisci.
Forti e chiare.
Nostalgiche di un'assenza.
Di un'assenza che non è mai stata tua. O, forse, ti è appartenuta solo per un attimo. Solo per un giorno. Anche se sembra molto di più.


« Beh, ci conosciamo solo da un giorno. Anche se sembra molto di più ».

Alla fine, l'hai ammesso. Hai smesso di mentire. Neppure la verità, però, è servita per farlo restare.
Tu non sei la sua Kate, lui non è più il tuo Rick.
Lui non è mai stato il tuo Rick.
Rick deve tornare a casa. Dalla sua promessa sposa.
Non può restare per te. Per te, che non sei altro che una delle tante Kate che aspettano in coda per un suo autografo.
In fondo, cosa importa? Non è altro che uno scrittore che ammiri, di cui adori le storie.
Puoi lasciarlo andare.
Fallo, è ora.
Sì.
Sì, illuditi pure che sia solo uno scrittore. Fingi quanto vuoi Kate.
Dimentica pure la sensazione che ti scorreva nelle vene, quando solo poche ore fa ha detto che formate una grande bella squadra, tu e lui.
Di come tu abbia colto al volo l'idea di un appuntamento, tu, così restia agli incontri e ai sentimenti che ne derivano.
Di come tu abbia percepito che quello non fosse né il primo né il vostro ultimo appuntamento.
Ti rendi conto che il tuo cuore parlava per te, quando ti sei concessa di dirgli che sembra molto di più?
I ricordi di un'altra Kate ti hanno confusa, è vero. Ti hanno offuscato la mente e si sono divertiti a schernirti.
Ti hanno fatto credere che lo conosci da sempre. Oseresti dire anche da prima di quei sei anni, che egli qualche ora fa si ostinava a ricordarti.
Ma, Capitano, il tuo cuore davvero si è fatto ingannare?


« Non gli hai mai detto di come sei rimasta ferma, per un'ora, in coda, solo per aspettare che firmasse il tuo libro?
Di come le sue opere ti hanno permesso di superare il dolore della perdita di tua madre?
».

Detective Beckett, la smetta di trarre in inganno il Capitano Beckett. Ora che il Signor Castle sta tornando ad essere Rick, dalle tregua.
Smettila di inondarla di tuoi ricordi.
Ma... Un attimo.
Possibile?
Avete davvero ricordi così simili?


« Sa, aveva ragione. Ci siamo già incontrati prima. In un tour per un vecchio libro di Derrick Storm. Ho... Ho aspettato in fila per farmelo firmare. Da Lei ».

Povero, triste, Capitano. Non è crudele scoprire come dallo stesso punto di inizio, si possa giungere a finali così differenti?


« Castle? Castle... ».

Un'altra luce azzurra e il nulla.
Se n'è andato, lui, meschino, con la sua dannata frase.
D'altronde agli scrittori piacciono le uscite di scena ad effetto. Amano lasciarti lì, sospesa, ad aggrapparti con tutte le forze a quella rupe che ti separa dal vuoto.
Il Signor Castle non è diverso. Anche lui è uscito di scena.
No, non illuderti, Capitano. Sii sempre razionale.
Non tornerà domani, al distretto, con quel suo sorriso fastidiosamente simpatico.
Ti si spezzano le unghie curate nel tentativo di salvarti.
Non ti è permesso cadere, se vuoi vivere. Se vuoi portare a termine il tuo compito. Se vuoi vendicare tua madre.
Se vuoi che sia fatta giustizia.
Kate, nascondi quella lacrima. Sai da tempo che non sei un buon detective della omicidi.
Tua madre riuscirà a perdonarti.
Kate, nascondi anche l'altra goccia di dolore.
Il signor Castle ormai se n'è andato, felice, con il sorriso sulle labbra, perché si è sacrificato per la donna che ama.
Ora, può tornare a casa. Un'altra Kate è pronta a stringerlo tra le sue braccia e a sposarlo.


« Ah, le manca la strada ».
« Mh, sinceramente non credo che fossi tagliata per essere una detective della omicidi ».
« Perché dice così? ».
« Perché... Il caso, che mi ha fatto desiderare di voler diventare un poliziotto, non sono mai stata in grado di risolverlo ».

Capitano Katherine Houghton Beckett.
Che titolo dal suono dolce e, allo stesso tempo, autoritario.
Il sogno di una vita.
Il sogno di una vita, dopo che la tua esistenza è stata sconvolta.
Il tuo sogno realizzato. Lì, stretto in un pugno. Ti impregna i vestiti. Già, ha appena sporcato proprio quella giacca nera che stai indossando.
Ti solca il volto con le sue preoccupazioni. Ti toglie il respiro, ma, diamine, la parola Capitano vicino al tuo cognome ha un suono così gradevole.
Non potresti rinunciarvi. Non ora, non più.
Sì, è vero. Hai sempre provato un'attrazione fatale nei confronti del pericolo. Hai sempre vissuto con il genuino desiderio di difendere i più deboli.
Gli innocenti.
Inutile, però, è nascondere a te stessa che lo avresti fatto nella sicurezza di un Tribunale.
Inutile fingere che avvocato o giudice non fossero due titoli altrettanto gratificanti.
Capitano.
Non potresti rinunciarvi. Non ora, non più.
Anche se ciò significa lasciare andare tua madre.

Senti un colpo al fianco.
Signor Castle, sei tu che la distogli dai suoi pensieri?
Sei in affanno, dolorante, distesa sul suo corpo, mentre ascolti il suo battito fermo.
No, magari una pulsazione la percepisci. Il colpo al fianco non può che essere la sua grande mano, che ti avvolge con forza.
Forse Rick sta benissimo, ha solo finto di lasciarti. Controlla il suo volto. Starà sicuramente ridendo di gusto, mentre vede che ti preoccupi.

Un incredibile dolore, di nuovo.
Una coltellata ai reni, fatale.
Un'altra coltellata. Un'altra ancora. Un'altra e poi un'altra ancora. Porre fine alla vita di una donna onesta, è un gioco da ragazzi.
No, non sei tu quella che muore, Kate. Per lo meno, non oggi.
È tua madre, che ti lascia, ancora.
Vedi in faccia la morte, come allora.
Prima lei e poi lui.
Tutti ti abbandonano.
Nessuno capisce che hai bisogno di stare bene, che non puoi più credere che anche al giorno peggiore sia riservato un momento di gioia.

Per un avvocato che se ne va, un poliziotto nasce.
Tre vite di una famiglia distrutte, disintegrate in pochi terribili istanti.
Lo so, Kate. Come potresti mai darti pace?
Anche Rick l'ha capito, non ha osato chiederti di più.
Come se sapesse tutto, come se ti conoscesse da una vita.
Come se fosse realmente vero che ogni giorno partecipa del tuo dolore, spingendoti ad andare avanti.

Per uno scrittore che se ne va, un Capitano piange.
Altre tre vite distrutte, quattro, se aggiungiamo la tua.
Ma d'altronde Kate, tu non hai motivo di soffrire no? Cosa potrà mai significare per te questo uomo inerte, il cui sangue sporca il tuo volto?


« Sai cos'altro vorrei che avesse avuto la possibilità di conoscere? Te ».
« Davvero? ».
« Sì, ti avrebbe amato ».

Alla Detective piace scherzare. Continua a prendersi gioco del povero Capitano, che torna a ricordare qualcosa che non ha vissuto.
Qualcosa che non ha detto, ma che condivide e che avrebbe detto al Signor Castle, se solo ci fosse stato più tempo.
Mmh, tempo.
Che cosa ne sa del tempo una donna che ha sprecato la sua intera vita?
Ha provato a combattere, ma ai primi pugni nello stomaco, ha cominciato a tossire.
Ci vuole più grinta e forza per combattere.
Ai primi baci, si è pulita le labbra con la manica della giacca.
Ai primi sorrisi, ha voltato lo sguardo, troppo infelice per ricambiare.
Alla prima persona, che sembra finalmente capirla, beh... Quali parole puoi dire a un corpo freddo, disteso sotto di te?


« Signor Castle, mi ha salvato la vita. Perché? ».
« Perché ti amo, Kate ».

Curioso come scatti tutto con una frase.
Ti dimentichi di tutto.
Ricordi qualunque cosa.
Il tuo destino si stravolge, nel momento in cui il tuo cuore capisce di non essere stato ingannato.
Ti accorgi di poter vivere di esperienze vissute da altri. Tutto, pur di non dovergli dire addio.

Lo guardi, in silenzio. Non sapresti nemmeno cosa rispondere.
Sono dannatamente belli quegli occhi azzurri, ti ritrovi a pensare.
Muri su muri, che ti sei costruita, buttati giù da un'unica parola.
Ancora una volta, non hai reagito. Non hai chiamato tempestivamente l'ambulanza.
Hai solo guardato i suoi occhi.
Li hai osservati, finché non hanno perso quello splendido scintillio di vita. A quel punto, non ce l'hai più fatta.
Hai appoggiato di nuovo il tuo capo sul suo petto e hai aspettato che il tempo trascorresse inesorabilmente.

Hai stretto la sua camicia, gli hai chiuso gli occhi. Hai sfiorato le sue labbra con il pollice. Si sono sporcate. Le hai baciate.
Sono passati minuti, ore, giorni.
Tu, distesa sul suo corpo freddo, ripensi a tua madre, al tuo distintivo, alla figlia di questo uomo, che vivrà un dolore che conosci.
Mamma.
Rick.
Tutti ti abbandonano.
Arriva un momento in cui anche l'altra Kate ti abbandona.
Non ricordi più nulla.
Non sai più cosa prova. Non sai più cosa prova Rick per lei.
Ma sorridi, prima di svenire.
Sai cosa prova per te. Sì, l'unica certezza, che sai di aver avuto nella tua vita, è quell'ultima frase del signor Castle.
"Perché ti amo, Kate".
Il tuo cuore non mente.
Senza saperlo, hai passato sei lunghi anni della tua vita ad innamorarti di lui. Poco importa che sia accaduto in un altro universo.
Tu lo senti e questa volta sei certa di non sbagliarti.
Il tuo cuore non mente.
Senza saperlo, hai aspettato tutta la vita il giorno in cui lo avresti conosciuto, in cui ti saresti innamorata di lui, in cui lo avresti visto soffrire e in cui ti avrebbe fatto soffrire.
Il tuo cuore non mente.
Queste sono le tue sensazioni e nessun'altra Kate potrà mai portartele via.


« Nel momento in cui ti ho conosciuto, la mia vita è diventata straordinaria ».

Quello che per te è il secondo giorno più brutto della tua vita, per l'altra Kate è il momento più bello.
Si allontana, con la fede al dito e sorride, pronta a passare il resto della vita con l'uomo che ama.

Ricordi di aver sentito scorrere minuti, ore, giorni, settimane, mentre aspettavi che Esposito e Ryan vi raggiungessero per salvarvi.
Come se davvero ci fosse ancora qualcuno da salvare.
In realtà, non ricordi niente di quello che è successo dopo che hai salutato Rick.
Ti sei ritrovata a casa e, da lì, la tua vita ha ripreso lentamente colore. Giorno dopo giorno.
Da sola, Capitano del distretto, hai continuato con le scartoffie e la politica.
Hai riaperto il caso di tua madre, trovando nuove piste. Credendo di essere un po' più portata come detective.
Giorno dopo giorno.
Privata dell'amore, ma Capitano del tuo distretto, in cerca di nuove risposte.
Giorno dopo giorno.

Il tempo è passato.
Mmh, tempo.
Che cosa ne sa del tempo una donna che ha sprecato la sua intera vita?
Kate, perché continui a piangere, anche ora che sei a casa da sola e che il suo corpo freddo è un lontano ricordo di un anno?
Sorseggi un latte macchiato grande, con due spruzzi di vaniglia.
Lo stesso latte che quello sconosciuto, a te così caro e familiare, ti porse un anno fa al distretto. Diamine, se è buono.
Sorridi e, immediatamente, ti rattristi. Conosceva la tua bevanda preferita.
Ti dai una risposta. Ti dai mille risposte, nessuna esaustiva.

Da quando hai così tanti rimpianti, Kate?
Cosa hai perso?
Cosa realmente ti manca?

Sei sempre il Capitano, la donna su cui tutto il dodicesimo distretto conta.

Da quando hai così tanti rimpianti, Kate?
Cosa hai perso?
Cosa realmente ti manca?

Hai perso l'attesa di un'ora in coda, per uno stupido autografo.
Ti manca l'appuntamento di una sera.
L'amico di due giorni.
L'opportunità di sapere perché Derrick Storm doveva morire.
La possibilità di dire la mia vita è straordinaria.
Hai perso l'occasione di divorziare dal tuo lavoro.
Di iniziare ad amare il tuo signor Castle.

Cosa ti resta?
Non ti resta che dello scotch in un bicchiere di vetro e una sua lettera, scritta con la sua bellissima grafia.
Parole sporche di lacrime, sudore, dolore.
Tutti rigorasamente tuoi.
Sì, perché d'altronde Rick era felice di tornare a casa.

Cosa ti resta?
Non ti resta che dello scotch in un bicchiere di vetro.
La sua lettera.
Occhi gonfi.
Un forte mal di testa.
E sì. Hai ragione.
Ti restano tanti rimpianti.


____________________

Nota dell'autrice:

vi ringrazio per aver letto la mia storia. Da grandissima fan del personaggio di Kate Beckett, non ho potuto fare a meno di affezionarmi anche alla sua versione AU, così simile alla nostra amata Kate della prima stagione.
Inutile nascondere che Rick Castle è sempre pronto a sconvolgere l'esistenza della nostra amata detective, perciò, ci tenevo a raccontare come, dal mio punto di vista, possa aver reagito l'altra Kate di fronte all'evento drammatico che si è trovata a vivere durante la 7x06.
Penso che il legame tra Rick e Kate sia talmente forte, da influenzare le loro vite, anche in ipotetici diversi universi.
Grazie ancora, spero vi sia piaciuta. Le recensioni sono sempre ben volute ;)
Baci a tutti.
  
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