Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: NonTiScordarDiMe4    16/07/2015    5 recensioni
Silente si sveglia una notte dopo aver sognato Gellert Grindelwald, quasi sopraffatto dai fantasmi del passato e dal peso degli errori che non riesce ancora a perdonarsi
[dal testo]
Quello che aveva visto era semplicemente il volto di Gellert. Del suo Gellert. Quel volto sempre sorridente e ribelle, incorniciato da soffici capelli biondi.
Il volto del giovane che un tempo aveva guardato con ammirazione.
Il volto di cui si era innamorato.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Albus Silente
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

AFFRONTARE GLI AMICI

Albus Silente si svegliò di soprassalto e si drizzò a sedere nel letto con sorprendente agilità,  gli occhi fuori dalle orbite e il respiro affannoso. Si passò impazientemente le mani nei capelli bianchi arruffati che gli ricadevano stanchi davanti al viso e aprì con forza le tende del baldacchino rischiando quasi di strapparle, come lo stessero soffocando, quindi appoggiò con rinnovata lentezza i piedi nudi a terra e chiuse gli occhi, cercando di regolarizzare il respiro.
Non era raro che sognasse Ariana, Ariana morta, Ariana in lacrime, Ariana che correva, Ariana che urlava di smettere di combattere, ma era da un po’ che l’immagine di Grindelwald non gli appariva così chiara davanti agli occhi, tanto nitida che gli sembrava ancora di poterlo scorgere nelle ombre che si rincorrevano dietro le palpebre.
Represse un brivido.
Cercando di convincersi che fosse causato dal freddo afferrò la vestaglia blu appesa accanto al letto e la infilò con movimenti lenti e fluidi, stringendovisi dentro come in cerca di conforto. Si mosse quindi verso la grande finestra di fronte al letto a baldacchino che dava sulla Foresta Proibita e guardò fuori, rimuginando, suo malgrado, sul sogno appena fatto.
Il volto che gli era apparso non era quello tirato e folle di un uomo che ha ormai mostrato al mondo la sua crudeltà, o quello deturpato da una smorfia mentre sovrasta la figura di un ragazzo che si contorce dal dolore ai suoi piedi. No, quello che aveva visto era semplicemente  il volto di Gellert. Del suo Gellert. Quel volto sempre sorridente e ribelle, incorniciato da soffici capelli biondi.
Il volto del giovane che un tempo aveva guardato con ammirazione.
Il volto di cui si era innamorato.
Ormai lo ammetteva, perlomeno a se stesso. I sentimenti che aveva provato per Grindelwald non erano solo di amicizia o rispetto. Era stato amore, sincero e completo come può esserlo solo quello di un ragazzo.
Non serviva ripetersi che era stata la giovinezza a renderlo egoista e avventato, di fatto sapeva che se lo avesse avuto di nuovo accanto, com’era un tempo, come aveva creduto che fosse, non si sarebbe allontanato sdegnato da lui ma lo avrebbe accolto a braccia aperte, temendo solo che volesse andarsene di nuovo.
Non aveva voluto vedere la verità allora e continuava a farlo.

“Affrontare i nemici richiede notevole ardimento. Ma altrettanto ne occorre per affrontare gli amici”*

La verità era che non era coraggioso, non lo era mai stato, non abbastanza per difendere i bisognosi e affrontare i potenti. Era tanto bravo a predicare, ma quando poi entravano in gioco i sentimenti…
Si prese il viso tra le mani.
E pensare a tutti quelli che lo guardavano con ammirazione, che cercavano in lui un modello di comportamento, una guida, un esempio.
Pensò ad Harry che lo ammirava così tanto senza sapere il suo passato, senza sapere che era innamorato di un assassino, senza sapere che aveva causato la morte di sua sorella.
Avrebbe potuto rivelargli la verità, avrebbe dovuto rivelargli la verità, ma già immaginava il suo sguardo tradito, la sua fiducia che andava in frantumi. Quel ragazzo era così coraggioso e lui… Lui non era neanche in grado di affrontare le sue stesse azioni.

Una lacrima rigò la guancia del vecchio, seguita da un’ altra e un’altra ancora, mentre il sole iniziava a tingere il cielo di sfumature rosate e il canto di una fenice si levava alto sopra gli alberi.
Tutto quello che gli restava era la saggezza e l’avrebbe usata per evitare che qualcun altro ripetesse i suoi stessi errori. O almeno ci avrebbe provato.


*citazione da “ Harry Potter e la Pietra Filosofale”, ma ovviamente lo sapevate già xD

 

Note dell’autrice: Salve a tutti!
Diciamo che questa storia è nata perché io non ho mai capito bene cosa provavo nei confronti di Silente, così saggio e così stupidamente umano come è. Resta che il suo rapporto con Grindelwald è mooolto interessante e quello con Harry anche di più, quindi ho pensato “ perché non ci scrivo su qualcosa?”
Come ho fatto trasparire dalla mia storia, sono convinta che Albus fosse ancora in un certo qual modo innamorato di Grindelwald, o dell’idea di lui, e che per questo si odiasse. Non è forse vero che si considerava non degno di ammirazione quanto Harry?
Ad ogni modo fatemi sapere cosa ne pensate, anche se non vi è piaciuta, ho un grande bisogno di consigli ;)
Grazie per il tempo che mi avete dedicato, alla prossima ^^
 

   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: NonTiScordarDiMe4