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Autore: niallerguitar    16/07/2015    3 recensioni
Il Trio è stato appena catturato dai Ghermidori, e portato in Villa Malfoy. La situazione sembra disperata e per Harry, Hermione e Ron sembra non esserci via di fuga.
"L'unica cosa che vide in quel momento fu sua zia mantenere la Nata Babbana per le spalle, con la bacchetta puntata alla gola. Vide Weasley e Potter dall'altra parte della stanza urlare. Poi fu tutto così improvviso.
-Expelliarmus- Draco pronunciò quelle parole con così tanta forza che sua zia, insieme alla bacchetta furono sbattute violentemente al muro.
Il biondo non pensò a quello che stava facendo quando prese la Granger tra le sue braccia, con l'intento di smaterializzarsi lontano da quel posto, lontano da tutto quel male. Non si accorse nemmeno che insieme a loro si smaterializzò anche un pugnale d'argento che era appena stato lanciato dalla furia incontrollabile di Bellatrix Lestrange."
Tengo conto di tutto quello che è successo nei libri precedenti e anche di quello che verrà, tranne la morte di Dobby e il futuro di Hermione e Draco.
Genere: Drammatico, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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Never let me go 
10
Capì di aver trattenuto il fiato per troppo tempo solo quando i polmoni iniziarono a bruciargli. Qualcosa nel suo stomaco continuava a girare vorticosamente e un senso di nausea sembrava non volerlo abbandonare. Deglutì nervosamente, mentre ragionava sul da farsi. 
I suoi occhi vagarono ovunque, in cerca di qualcosa a cui aggrapparsi, qualcuno a cui chiedere aiuto. Il viso di sua madre, adesso, sembrava l'appiglio ideale su cui contare. L'unica donna che lo aveva visto crescere, che lo aveva amato più di stessa anche se non l'aveva mai dimostrato apertamente. Si, sua madre era di certo l'appiglio ideale. 
Respirando affannosamente, fece un passo avanti, allontanandosi dall'oscurità in cui si era celato per tutto quel tempo. Tenne lo sguardo basso, troppo spaventato per incontrare quello dei suoi genitori. I due inizialmente sembravano non aver fatto caso a lui, erano troppo impegnati a guardare il Babbano steso ai loro piedi.
Infine, dopo aver alzato lo sguardo, lo videro: Narcissa e Lucius Malfoy guardarono Draco senza riconoscerlo. Aveva lo stesso volto del loro tanto amato figlio, ma quel velo di tristezza che gli attraversava gli occhi grigi era a loro ignoto. 
Non credevano di aver mai visto un Draco Malfoy tanto in lotta con sé stesso. Come lo avevano ridotto? Il solito pallore sul suo viso sembrava ancora più cadaverico, ed i suoi occhi grigi erano più spenti del solito, le occhiaie violacee davano l'impressione che non dormisse da giorni. 
Il primo istinto di Narcissa fu quello di correre da lui per abbracciarlo, sussurrargli che, nonostante lo sbaglio fatto, per lei era sempre il suo Draco. Quel figlio che aveva sempre amato e che per sempre avrebbe fatto. 
L'unica cosa buona che aveva fatto nella sua vita era stato lui; Draco era l'unica cosa di cui non si pentiva.
Il Serpeverde finalmente alzò lo sguardo, incontrando quello gelido dei suoi genitori. Erano composti, come al solito. Non sembravano neanche lontanamente scossi quanto lui. Si costrinse a mantenere lo sguardo fisso, consumando quel briciolo di coraggio che gli era rimasto. 
<< Draco >> sussultò Narcissa. 
I suoi occhi, mentre lo guardavano, sembravano aver assunto una sfumatura più chiara, ma fu solo un impressione perché qualche secondo dopo avevano ricominciato a guardarlo con indifferenza. 
Il ragazzo si limitò ad avvicinarsi lentamente, con la costante paura che i suoi genitori potessero aggredirlo in qualche modo, sia fisicamente che mentalmente. Ma infondo, aveva quella strana sensazione che non avrebbero fatto nulla di tutto ciò. Erano i suoi genitori: le persone che lo amavano di più in assoluto. Le uniche persone che erano riuscite ad amarlo.
Lucius, si passò una mano sul mantello nero mentre guardava suo figlio con quel pizzico di disprezzo che infondo aveva costantemente dipinto in viso. Però, dentro di sé, Lucius era felice di rivederlo. Almeno sapeva con certezza che fosse ancora vivo.
Draco non si aspettava di certo parole d'affetto o tanto meno sguardi contenti da parte loro: sapeva già come lo avrebbero accolto una volta visto.
<< Dov'é la Mezzosangue? >> gli chiese suo padre, fissando altrove per costatare che non ci fosse effettivamente nessuno ad origliare. 
<< Di sopra. >> borbottò Draco, indicando con il dito tremolante il soffitto. 
Nascose le mani nella tasca dei pantaloni, cercando di non far notare quanto il suo gesto fosse risultato goffo e nervoso. 
Lucius lo squadrò. << Almeno non te la sei fatta scappare, Draco. Lei è la tua unica occasione per farti perdonare dal Signore Oscuro... sempre se riuscirà a farlo. >> aggiunse, con una nota amara alla fine. 
Lo sguardo della Serpe volò da suo padre a sua madre, cercando qualsiasi contatto che avrebbe potuto tranquillizzarlo. Lui non voleva morire, non per mano del Signore Oscuro, non per colpa della Granger, non per colpa sua.
<< Potrebbe non farlo? >> Draco strabuzzò gli occhi, cercando di far sembrare il suo tono di voce piatto.
Lucius si avvicinò maggiormente al ragazzo, afferrandogli debolmente la giacca per farlo avvicinare. 
<< Draco, non provare nemmeno a farmi questo genere di domande- ringhiò, digrignando i denti -Il Signore Oscuro sarebbe troppo buono se ti perdonasse, ma tua madre ha pensato bene a come rimediare ai tuoi errori. >> Draco deglutì rumorosamente. 
Si ritrovò ad annuire, troppo impaurito per aggiungere qualsiasi altra cosa. Lucius allentò la presa sulla giacca del figlio, dandogli il permesso di allontanarsi. 
<< L'hai ucciso. >> affermò Draco, alludendo all'uomo steso sul pavimento. 
Lucius fece una smorfia, spostandosi con solennità il mantello così da farlo ricadere perfettamente dietro la schiena. << E' solo svenuto, Draco. Poi, non dirmi che provi pena per questo Babbano. Hai fatto fin troppi sbagli con loro. >> sussurrò, arricciando le labbra in una smorfia irritata. 
Draco intuì immediatamente a cosa si riferisse, infatti non aggiunse nient'altro e decise che rimanere in silenzio era la scelta più saggia. Eppure, leggeva perfettamente negli occhi di suo padre la vergogna che provava nei suoi confronti, l'odio e il rammarico per aver condotto tutti loro ad un simile pericolo. 
<< Portala qui. >> ordinò. 
Draco sbatté le palpebre e senza nemmeno annuire si allontanò, lasciando i suoi genitori in attesa. Ma prima che potesse fare un solo passo, suo madre gli afferrò il braccio stringendolo in un abbraccio materno che Draco credeva di non aver mai ricevuto in tutta la sua vita. Quell'abbraccio lo confortò, a tal punto da dargli quel coraggio che tanto gli mancava ma a cui tanto ambiva. 
<< Qualsiasi strada tu decida di intraprendere, qualsiasi scelta tu deciderai di seguire sappi che io sarò sempre dalla tua parte, amore mio. >> sussurrò, con voce talmente sottile che Lucius non udì nemmeno una singola parola. 
Ma Draco aveva percepito tutto, ed era pronto ad accogliere qualsiasi scelta il suo cuore gli avrebbe suggerito. Ma non era così dannatamente semplice... Tutte le scelte che aveva fatto, lo avevano sempre condotto nella direzione sbagliata. Ma adesso, Draco, non era tanto sicuro che quelle scelte fossero state pensate da lui, o almeno non esattamente. 
Doveva portargli la Mezzosangue. 
Un gioco da ragazzi, ce l'avrebbe fatta. 
Poteva, giusto?
Ma come? 
Mentre saliva le scale, pensò a diversi modi per portarla via. Sarebbe bastato un altro inganno, una bugia? Una singola menzogna che avrebbe messo fine alla sua vita? 
Doveva portargli la Granger. Era indispensabile. 
E per quanto il suo cuore gli sussurrasse disperatamente di non farlo, decidere di non ascoltarlo era inevitabile. Infondo, non l'aveva mai ascoltato. Perché avrebbe dovuto iniziare proprio adesso? Aveva sempre seguito una logica ben precisa, abbandonando il suo cuore da qualche parte e chiudendo i suoi sentimenti con un lucchetto. Ma adesso sembravano aver trovato la chiave per aprirsi perché le sentiva forti e chiare battere furiosamente nel petto. 
Salì le scale a passo spedito e pensò di aver decisamente perso il controllo delle gambe perché queste ormai avevano iniziato una corsa sfrenata verso la camera della Grifondoro. Si bloccò sull'uscio della porta, pensando a quello che avrebbe dovuto dire una volta entrato. 
Non poteva semplicemente dirgli: "Ehi, Granger! Ci sono i miei genitori giù, vorresti conoscerli?" 
No. Lei non era sciocca, non avrebbe sicuramente abboccato a nulla. 
Infine, notò decisamente troppo tardi che la porta in realtà non era chiusa del tutto. La spinse silenziosamente, controllando di sottecchi cosa ci fosse all'interno. I due letti erano rimasti esattamente come li aveva lasciati e con quelli anche il comodino. Ci entrò dentro, e vide che della Granger non c'era neanche l'ombra. 
Dove diavolo era finita? 
Non fece in tempo a pensare a nulla che sentì qualcosa sfiorare la tasca dei suoi pantaloni e afferrare la bacchetta con prepotenza. Era ancora girato, ma capì immediatamente quello che era successo. Infatti, quando sentì la sua stessa bacchetta premere contro la sua nuca, ne ebbe la certezza. 
<< Pensavi fosse così facile ingannarmi, viscida Serpe? >> sbottò, punzecchiandogli il collo con la punta della bacchetta. 
Draco sorrise debolmente, voltandosi infine verso di lei. 
La Grifondoro, nonostante avesse il controllo della situazione, sembrava comunque in difficoltà. Aveva paura, e Draco poteva sentire il suo timore passare attraverso la bacchetta ed arrivare fino a lui. 
<< Quella è mia, Granger. >> sorrise Draco, indicando con le dita la bacchetta che Hermione teneva stretta tra le mani. 
La ragazza deglutì, spingendo con più forza la punta sul suo collo. Stava finalmente dimostrando quanto fosse debole. 
<< Adesso io me ne vado, e porto la tua stupida bacchetta via con me. >> sintetizzò la Grifondoro, guardandolo fisso. 
Draco sentì come se qualcosa gli avesse oltrepassato il cuore perché diavolo, sembrava aver smesso di battere. 
Hermione sollevò le sopracciglia, cercando di non far notare il dolore che sentiva. Non voleva abbandonare Draco al suo destino, ma sicuramente non aveva intenzione di morire per mano sua. Sapeva che il momento in cui lui l'avrebbe incastrata sarebbe arrivato prima o poi, e se lei non lo avesse seguito giù per le scale e non avesse origliato la conversazione, sarebbe sicuramente accaduto quello stesso giorno.
Draco inarcò la schiena, stringendo i pugni fino a far diventare le nocche bianche per lo sforzo. Anche lei lo stava abbandonando. << No. Non vai da nessuna parte. >> ringhiò, afferrandola per il gomito. Il braccio di Hermione cadde impercettibilmente sul petto della Serpe, spingendolo lontano da lei. 
Hermione cercò di sottrarsi dal suo tocco, che sembrava bruciare sulla pelle. << Malfoy, lasciami!- sbottò, con le lacrime agli occhi. -Non costringermi ad usarla. >> indicò la bacchetta. 
<< Non ne saresti capace, comunque. >> disse, masticando con odio ogni parola. 
L'angoscia che la Grifondoro poco prima sentiva, venne sostituita dalla rabbia che ancora una volta Draco le aveva provocato. Senza che Hermione se ne rese conto, la bacchetta cominciò a fare scintille facendo indietreggiare immediatamente Malfoy con un urlo dolorante. 
<< Cazzo, Granger! >> mugugnò, accarezzandosi la parte dolente. 
Hermione lo guardò sconfitta, poi sospirò. << Addio, Draco. >>
Si guardarono ancora, sicuri di non voler distogliere lo sguardo l'uno dall'altro. Draco, sicuramente non avrebbe voluto smettere di guardarla. Infondo perché avrebbe dovuto? Era così... bella. 
Così bella e così dolorosa. Perché la sensazione che gli stava provocando adesso era dolorosa, faceva male vederla andare via. 
Allungò un mano per trattenerla, e con meno sicurezza di quanto avrebbe voluto giocò le sue ultime carte. << Allora, come se la cava Harry? Con gli Horcrux, intendo- sorrise frivolo, approfittando del fatto che avesse abbassato la guardia per attirarla a sé. -Dovresti seriamente smetterla di parlare nel sonno, piccola Grifondoro. >> le accarezzò il braccio senza pensarci, intrecciando la sua mano con la sua così da tenerla stretta. Così che non l'avrebbe abbandonato. 
Hermione ingoiò un gruppo amaro che teneva in gola, e riprese a respirare sempre più affannosamente. Quando questo ragazzo avrebbe deciso di dargli pace? Mai, probabilmente. 
Cacciò le lacrime indietro. << Cosa devo fare per farti restare in silenzio? >> sussurrò.
Draco la guardò profondamente, senza staccare lo sguardo nemmeno per un secondo. Sentiva quasi di avere bisogno di quel contatto, quasi come se il suo corpo lo esigesse. Eppure, entrambi sembravano assorbire quei pochi sguardi nel silenzio. Non c'era nessuna parola che esprimeva quello che sentivano, perché nessuna parole sembrava riuscire a farlo perfettamente. Lasciarono che le loro mani si toccassero, come se fosse una cosa del tutto naturale per loro. Come se fossero nati solo per quello. Si raggiunsero, in un luogo dove non avevano né barriere né confini. 
<< Primo, devi darmi la mia bacchetta- iniziò, afferrandola dolcemente. Hermione, comunque non si oppose. -Secondo, non andartene mai. Sono stato chiaro, Granger? Mai. >> continuò, infilandosi la bacchetta nella tasca. 
Hermione lo fissò, e nonostante la sua frase avesse dovuto suonare come una minaccia lei riuscì a cogliere qualcosa di più oltre quelle semplici parole... Ma no, era impossibile. 
<< Allora scappa con me, Draco. >>
La Serpe, rimase talmente abbagliato dal modo in cui lei pronunciò il suo nome che non si accorse nemmeno di quello che la Grifondoro stava facendo. Si era infatti smaterializzata altrove, portandolo con lei in un posto lontano. Lontano da Lucius e Narcissa, lontano dal suo destino. 

#SpazioAutrice
Salve a tutti amanti della Dramione!
Allora, questa volta ho aggiornato prima e posso ritenermi soddisfatta di me stessa. 
Lo so, il capitolo è davvero corto. Ma volevo farlo finirlo così, e sinceramente sono ancora indecisa su come continuarlo. 
Vi piacerebbe se adesso i due piccioncini, dopo essersi scambiati queste tenerissime frasi, incontrassero qualcuno di seriamente inaspettato (credo) o volete che rimangano soli ancora per un po? Rido, credo di essere la prima persona in assoluto che fa queste generi di domande ma non importa! 
Comunque, stanotte ci penso ewe. 
Alla prossima!
Baci xx
   
 
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