PROLOGO
La foresta non è luogo per personalità solitarie. Oh, certo, chi non ha mai pensato ad un bosco dove rifugiarsi e scappare dai problemi, dalla vita mondana e dagli eventi inaccettabili della nostra vita?Chi non immaginava un lungo pomeriggio, disteso sotto un salice piangente, accarezzato dal vento e ricordando i pensieri gai della nostra infanzia? Le mani, immerse nelle gelide acque di un torrente, intente a giocare, solitarie, con l'erba che, coraggiosa, cresce sul fondo, facendosi quasi strappare dalle veloci correnti cristalline. Tutto questo è la perfetta idea si solitudine, che calma lo spirito e ci riporta a momenti lontani, troppo per poterli riprendere nelle folle e nel rumore che il grande paese, infestato di menti in subbuglio, riserva alla testa di persone così abituate all'armonia del soave silenzio del proprio respiro. Eppure, nella foresta, non siamo soli; coloro che ci circondano restano però nel loro silenzio, perché anche loro sono solitari. Sono il piccolo popolo delle foreste: esso non parla; ma pensa, pensa in solitario. Si accorge della tua presenza ma sa sempre quando è opportuno disturbarti.