ANIMAL
INSTINCT
CAPITOLO
12
Lymhal
annusava irrequieto l'aria. Qualcosa era in agguato tra le tenebre...
”Che odoraccio... meno male che sento anche il tuo dolce profumo Ash... Asha?!”
Il gatto si guardò a lungo dietro le spalle, ma di Asha nemmeno l'ombra. Subito
attirò l'attenzione di Ty:
”Hey, faccia da cadavere! Asha è scomparsa!”
-Lo so... tieni gli occhi aperti!-
”Dannazione!” sibilò Judas.
Ora era solo immerso nel buio, consapevole del nemico che si sarebbe trovato a
breve davanti... Un Non-Morto... sicuramente aveva preso Prince come esca per
ricattarli. Ne era certo, perchè la sua anima non era ancora passata a fargli
visita. Ciononostante proseguì con passo sicuro.
In quel
luogo si sentiva stranamente a casa... Forse perchè nell'oscurità era in agguato
un essere come lui che poteva capire la sua angoscia e il suo dolore... Aprì
una delle porte di quel lungo corridoio che stava percorrendo e vi entrò,
inghiottito dalle tenebre...
”Rospaccio... lui e i suoi marchingeni! In compenso si è lasciato far fesso...
tsz!”
Zaphir sputò irritato per terra, quasi accucciato sul pavimento. Era rimasto
solo, immerso in quella miriade di odori conosciuti che gli facevano venire il
capogiro... in quell'oscurità ambigua che lo faceva sentire tranquillo e
agitato allo stesso tempo... con l'udito pronto a captare ogni più piccolo
suono... I suoi sensi stavano letteralmente impazzendo in quel luogo, mentre
sentiva qualcosa di famigliare avvicinarsi.
Con uno scatto si rizzò in piedi in tutta la sua altezza.
”Eloise!”
Subito si mise a correre nella direzione opposta a quella che stava prendendo,
seguito da un'ombra che si stava silenziosamente chiedendo come diavolo avesse
fatto a trovarla!
Zaphir si fermò di colpo annusando nuovamente l'aria. Non poteva sbagliarsi!
Avrebbe riconosciuto quell'odore tra mille simili! Lo stesso odore che aveva
sentito per anni profumargli i vestiti... l'unico odore che riusciva a mandarlo
in estasi e soggiogarlo dolcemente... lo stesso odore della donna che amava!
Con la
tenue differenza che era quello di Eloise, una mocciosetta cappricciosa che gli
faceva sempre venire il nervoso, figlia legittima di Enya e dell'uomo che
odiava! E nel profumo di Eloise c'era anche l'odore di quell'uomo...
Aprì la porta a cui la sua interminabile corsa l'aveva portato e fu immerso in
un'oscurità ancora più densa e nera di quella del corridoio da cui proveniva.
Lentamente
si avvicinò ad una bara, che si trovava al centro dell'enorme sala, illuminata
da quattro candele evanescenti: una per ogni spigolo del contenitore. Annusò
nuovamente l'aria, temendo si aver sbagliato... No! Eloise doveva proprio
trovarsi lì dentro!
Senza più esitare la scoperchiò trovandosi davanti una sorpresa Eloise, ancora
bagnata e vestita solo della sua candida pelle. Ebbe un sussulto... gli sembrò
di rivedere Enya in quel corpo di adolescente e ne fu scosso... madre e figlia
si assomigliavano incredibilmente.
”Zaphir?! Che ci fai qui?” con quel tono non sembrava neanche la ragazzina
bisbetica di sempre.
”Domanda idiota... sono venuto a salvarti, no?!”
”NOOOOO!!! IO NON VOGLIO ESSERE SALVATA, CAPITO?! VOGLIO RIMANERE QUIIIII!!!!”
Ed eccola la vera Eloise, uscire dalla scorza di brava ragazza. Il lupo si
tolse la sua giacca di pelle e gliela mise sulle spalle, mentre lei si dimenava
come una furia.
Zaphir
la prese in braccio e la tenne come una principessa degna del suo rango, tra le
sue forti braccia scoperte, premendola contro il petto muscoloso messo in
evidenza dalla sola canotta grigia che indossava.
”Salve! Non sarebbe di buona educazione bussare, invece di entrare nella mia
camera e farla da padrone come se fosse la propria?!”
Appena Eloise sentì quella voce si calmò magicamente fissando, come
ipnotizzata, la nuova figura che era entrata nella sala.
Le
candele si spensero con un ultimo danzare al suo arrivo e i due uomini non
riuscirono a guardarsi in faccia accecati dal nero che li attorniava.
”Direi che può iniziare lo spettacolo...”
Il pipistrello tirò una tenda che rivelò Prince e Igor legati con delle catene
alla parete e illuminati dalla flebile luce delle candele sotto di loro. Ma
Zaphir non li degnò neanche di uno sguardo potendo ora vedere il volto del
misterioso padrone di casa...
”Linkin?!”
”P-Padre?!”
"Merda!!!"
esclamò Asha, con stizza.
Li avevi persi d'occhio per un secondo...solo un secondino....et voilà!! Adesso
non li trovava più! Ma dove diavolo erano andati a cacciarsi quei due bestioni
senza cervello????
Grrrrrr!!!! Gattacci spelacchiati che non erano altro!!!!
E adesso??
"Uffa!!!!" disse guardandosi intorno. Era tutto buio. E anche se
aveva un'ottima vista...non riusciva a capire molto. Era come se il buio avesse
una sua consistenza. Le sembrava quasi di poterlo toccare...
Tastando nel nulla trovò quello che doveva essere il pomello di una porta.
Si decise ad aprirla, con molta cautela.
Sciolse la frusta dal gancio e la lasciò libera di serpeggiare sul pavimento.
Nulla...lì dentro non c'era nulla...
Tirò un sonoro sospiro.
"Asha!"
"AHHHHH!!" urlò la ragazza dopo che una voce l'aveva chiamata dal
buio.
"Shhhhh!!!! Asha sono Judas!!" replicò il ragazzo.
Lei lo individuò nell'oscurità "Ma dico sei scemo??? Che modi sono
questi!! A momenti mi prendeva un infarto!!!"
Lui sorrise, non riusciva a vederlo perfettamente ma sentiva che sorrideva.
Sbuffò.
"Non dovresti essere con Lymahl e Ty?"
"See...." rispose seccata.
"Non dirmelo...ti sei persa???"
"Non sbandieriamolo ai 4 venti ok???"
Il Corvo non riuscì a trattenersi e scoppiò in una risata.
La Gazza incrociò le braccia sul petto, storcendo il naso.
Un profumo invase la stanza.
Un profumo di bosco...
"Ma cos'è?" domandò Asha "Sembra...odore di muschio..."
"Muschio Bianco..." Judas aveva smesso di ridere "...per
l'esattezza."
Sentirono un frenetico sbattere d'ali provenire da ogni direzione.
"Cha succede ora?? Ma porca...non si può mai stare in pace eh?"
"VATTENE!"
quell'esclamazione ferma del Corvo la fece trasalire
"Cosa...?"
"VATTENE PRESTO!" i vetri che davano sull'esterno notturno vennero
infranti ed uno stuolo di falene invase l'ambiente.
"OH MIO DIO!! CHE ROBA SONO??? CE LE HO DAPPERTUTTO..."
Gli insetti si frapposero tra i due separandoli.
Asha cominciò a fendere l'aria con la sua frusta facendo strage di farfalle
notturne, ma continuavano ad essere troppe...e sembravano aumentare sempre di
più....
"JUDAS...." chiamò mentre si copriva il viso con un braccio.
"ASHA!!" ma non riusciva a raggiungerla. E velocemente fu come
sommersa da quelle bestiacce.
"Ah...ahahah..."
Una risata a lui ben nota...come gli era stato subito ben noto quell'essenza di
muschio...
"ESTER!!!!" ringhiò in direzione della donna, la cui figura
incredibilmente sensuale, si stagliava sullo scheletro della finestra ormai in
frantumi.
"Ciao mio Corvo!" salutò con nonchalance.
"LASCIA SUBITO..." non riuscì a finire la frase che la donna si era
portata ad un soffio da lui. Le falene avevano aperto la strada al suo
passaggio ed ora lo osservava con i suoi grandi occhi scuri.
"La Gazza...è mia!" disse soltanto poi, leccò le sue labbra "E
presto lo sarai anche tu!"
Il fagotto di falene, che avvolgevano il corpo di Asha, cominciò a sollevarsi e
ad allontanarsi dall'edificio.
Judas era immobilizzato dagli altri insetti che si erano richiusi intorno a lui
e gli impedivano qualsiasi movimento.
"Merda!!! LYMAHL!!!" cominciò a chiamare "LYMAHL...DANNAZIONE
VIENI QUI!!!! LYMAHL...." Ma nessuno sembrava rispondere ai suoi richiami
mentre Ester e la Gazza si allontanavano sempre di più fino a scomparire nella
notte....
Ty e Lymahl si muovevano velocemente dentro la casa completamente buia, ma
entrambi sembravano trovarsi perfettamente a loro agio, a parte la compagnia ai
quali erano costretti! Sapevano dove andare e anche se il Gatto faceva finta di
nulla e che niente al mondo lo toccasse minimamente, in realtà aveva una
pessima sensazione. Il suo istinto lo stava avvertendo di qualcosa, qualcosa di
molto importante ed era così attento e concentrato nel penetrare lo spazio
intorno a sè che se qualcuno l'avesse solo sfiorato gli sarebbe letteralmente
saltato addosso(quello era uno dei suoi vizi).
Improvvisamente un ondata.
Improvvisamente lo trapassò lasciandolo congelato lì dov'era. Sudore
freddo....una pessima ondata sulla sua pelle e dentro di lui...un grido. Un
richiamo. Confusione. Agitazione. Degenerazione. Pericolo assoluto non per lui
ma per...Asha...Judas...
Judas! Quella era la sua voce! Alterata...troppo per lui! Che succedeva? Non lo
sapeva ma doveva correre...assolutamente...e seguire la sua voce!
Ty si fermò davanti a lui e lo guardò stranito.
"Che hai gattaccio?"
"Tu va avanti...io devo andare da Judas!"
"Judas?! Ma che hai?" Lo vedeva preoccupato...strano per lui, da che
lo conosceva non lo era mai stato, nemmeno quando aveva rischiato di essere
ucciso da lui quella volta della principessa!
"Pericolo!" Solo questo.
E andò dalla parte opposta!
In un batter d'occhio era nella stanza dove si trovava Judas, ancora avvolto
dalle falene, rimase un attimo fermo sull'uscio della porta....vedeva solo lui,
di Asha nemmeno uno spiraglio. Ma al momento doveva aiutare l'amico che non
riusciva ad uscire da lì. Muovendosi veloce si buttò dentro quel che sembrava
una nube oscura...odiava quegli insettucoli volanti...erano così orribili e
poco estetici a suo parere, ma nulla al mondo l'avrebbe preso, soprattutto se
quel nulla era brutto e non di suo gradimento. Andò deciso e a colpo sicuro pur
mantenendo gli occhi chiusi e afferrò la mano fredda del ragazzo dai capelli
neri. Senza aspettare altro lo strattonò violentemente contro di sè fino a
trascinarselo fuori di peso. Poi, con un calcio, chiuse la porta dietro di sè per
finire a terra ingarbugliati nella penombra. Stettero un attimo così, fermi
distesi a terra senza muoversi, respiravano affannosi...in un modo o nell'altro
ce l'avevano fatta. Si misero a sedere e serio in volto da far effettivamente
impressione, Lymahl disse:
"Dov'è Asha? Cos'erano quelle? Che cavolo è successo?"
Una domanda dietro l'altra, agitato ma serio. Judas cercando di trovare la
calma gli rispose:
" E' stata presa da Ester aiutata dalle sue falene, quelle erano le falene
di Ester, Ester è venuta qui e si è presa Asha con le sue falene!" Per
ordine preciso rispose alla raffica di domande sparate senza respirare! Lymahl
sempre più fuori di sè chiese ancora:
" E chi è Ester? No, non mi interessa e non lo voglio sapere! Falene, eh?
Vogliono morire!" Poi con scatti veloci si alzò, si guardò intorno e fuori
da una finestra chiusa vide uno stuolo di falene, una macchia scura in
lontananza. Strinse gli occhi e come se si preparasse ad attaccare puntò la
finestra e scagliandosi contro i vetri che si ruppero saltò giù. Erano al
secondo piano ma poco importava, lui, Lymahl doveva far di tutto per
riprendersi ciò che gli possedeva! Per ora Asha era ancora sua, non aveva
deciso di mollarla per cui finchè non si sarebbe tolto lo sfizio e tutto quel
che voleva, l'avrebbe difesa e tenuta con sè. A tutti i costi.
Era
furioso. Furioso con quella cosa chiamata Ester...con quelle schifose, a suo
parere, falene… con tutto il mondo se possibile! Certe cose non dovevano essere
fatte senza il suo permesso....principio alquanto egocentrico, ma sul quale si
era sempre basato. Se dovevano accadere cose che lo riguardavano, doveva essere
informato subito. Ora non era stato così. Asha per il momento era sua e ciò che
contava era che se l'erano presa senza permesso!
Si mise a correre. A correre più veloce di prima. Veloce come solo un gatto
furioso e selvatico sapeva fare. Era una saetta che nessuno poteva vedere.
Correva inseguendo quella lontana macchia nel cielo. Gli occhi due fessurre
dorate dove la pupilla era talmente sottile che quasi nemmeno si vedeva più.
Nessuno si sarebbe preso ciò che voleva lui! Gliel'avrebbero pagata!
Judas sorpreso si alzò e guardò giù dalla finestra rotta...Lymahl aveva preso a
correre come un felino sopra il vento. Non poteva lasciarlo andare solo: non
aveva idea di chi fosse Ester e di cosa fosse capace. Così rischiava di essere
in pericolo anche lui.
"Maledizione!" E così dicendo si buttò anche lui cercando di
atterrare meglio che poteva su dei cespugli. Poi senza pensarci ancora lo
inseguì con l'oscurità negli occhi.
"Linkin!"
"P-padre!"
Silenzio.
"Allora sei vivo...Enya mi aveva detto che eri stato ucciso...aveva visto
il tuo corpo morto....come è possibile! Mi ha mentito?"
"No, mia madre non ti ha mentito...io sono morto...veramente...ma il nome
esatto per definirmi ora è 'Non - Vivo'" una risposta che diceva tutto e
niente da parte del vampiro che non si era lasciato sconvolgere più di tanto
dopo la vista del padre lasciato tempo fa.
Eloise aveva sentito abbastanza...due parole dette da persone diverse, ma a lei
conosciute.
Pedre.
Linkin.
E questo bastava.
Sperava di non aver capito, ma da come si guardavano non c'era molto da
fraintendere.
Un nodo le salì in gola, ma non era di tristezza...ma di rabbia....non era
stupida come talvolta sembrava...e questa era una di quelle volte in cui non lo
era affatto. Esplose con mille urla isteriche al secondo, mentre si dimenava
fra le possenti braccia di Zaphir:
" CHE DIAVOLO VUOL DIRE TUTTO CIO'!!!!! SPIEGATEMELO!!!!!!! PADRE DI
CHI!!!!!! MA CHE VI SALTA IN MENTE SIETE RINCOGLIONITI FORSE TUTTI QUANTI????
IO NON SONO IN PERICOLO NON SONO DA SALVARE, IO NON DEVO SENTIRE CERTE COSE, IO
VOGLIO VIVERE FACENDO QUEL CHE VOGLIO, IO VOGLIO LUI PERCHE' MI FA STAR BENE
COME NON SONO MAI STATA, COSA VOLETE TUTTI DA ME? CHI CREDETE IO SIA? UN
OGGETTO STUPIDO DA PASSARSI COME UNA PALLA??????? SONO UN ESSERE UMANO CON DEI
SENTIMENTI! PORCA PUTTANA!!!! VOGLIO ESSERE LASCIATA IN PACE E CHE TUTTI LA
FINIATE! AL DIAVOLO QUEL CANE BAVOSO CHE VUOLE MIA MADRE, AL DIAVOLO TUTTI
QUELLI CHE SE LA FANNO, AL DIAVOLO IL LEONE CHE VI HA MANDATO A TIRARMI FUORI
DI QUI, AL DIAVOLO I FRATELLI E LE SORELLE, AL DIAVOLO LA VERITA', AL DIAVOLO
TUTTO E TUTTI COSA VOLETE DA ME ORA?! MI AVETE TRATTATO COME MEGLIO AVETE
VOLUTO! MA IO SONO ARCISTUFA DI TUTTI VOI! ANDATEVENE, LASCIATEMI IN PACE!
MADRE TI ODIO E ODIO PURE TE CHE TE LA SEI FATTA SOLO PERCHE' HA BELLE TETTE E
CULO E POI L'HAI ABBANDONATA SENZA FARMI SAPERE NULLA! IO NON CONTO NULLA PER
VOI! NULLA! ERA MEGLIO PER VOI CHE MI RAPISSERO E ALLORA PERCHE' MI VENITE A
PORTAR VIA? VI ODIO VI ODIO VI ODIO!!!!!!!!
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!"
Lacrime scendevano lungo le sue guance. Tirava pugni contro il petto dell'uomo
che la teneva in braccio. Erano tutti a bocca aperta. Non si sarebbero
aspettati una reazione del genere da una come lei. Era già isterica di natura,
ma questa reazione le superava tutte di gran lunga! Che fare? Dopo lo scoppio
aveva nascosto il volto fra le mani continuando a piangere. Si sentiva tradita
come non mai! Da sua madre che tanto amava e ammirava, aveva sempre voluto
diventar come lei ed ora il suo mito, il suo vero amore le crollava così,
conservava un bellissimo ricordo dei suoi genitori insieme ed ora il nome del
caro padre era stato infangato così, e chissà da quanto tempo!
Sua
madre le aveva nascosta di avere un altro figlio e così grande per di più!
Nessuno
la considerava?! Non era importante? Da sempre stava con Zaphir e lo
costringeva a giocar con lui ed ora veniva a sapere che era il padre di Linkin
e che si era fatto sua madre, la regina! Odiava...odiava e basta! Si sentiva
tradita! Distrutta! Tutti quelli che aveva sempre voluto bene e creduto in loro
era come se non l'avessero mai vista e voltato le spalle.
I valori
inculcatele dalla madre dove erano finiti? Nel cesso! E per il carattere forte
ed isterico che aveva questo era troppo! Decisamente troppo! Credeva che la
madre le avesse sempre detto tutto, ma ora si rendeva conto di non sapere un
emerito nulla! Nulla! Sua madre da migliore amica era diventata un estranea!
Singhiozzi scuotevano il corpo esile di lei coperto ora solo dalla giacca di
pelle del Lupo.
Ester si allontanava avvolta da un abito in tessuto morbido che fasciava e
seguiva le sue curve perfette e provocanti.
Il
fagotto avvolto dalle falene, che doveva rappresentare il corpo di Asha, si
stava allontanando poco avanti a lei. Ne sfiorò la superficie con le dita in un
tocco leggero e morbido.
"Mi spiace mio caro uccellino....ma tu rientri nei piani di
Dogger...." disse con un sorriso.
Uno dei suoi insetti le si portò all'orecchio...frusciò dei versi ultrasonici
con le sue antenne.
"Gatto..." mormorò Ester, le sue labbra si incurvarono quando poi
aggiunse "...Corvo..." quanti pensieri conturbanti le affioravano alla
mente al solo pensarlo. Il corvo sapeva essere molto più caldo di quello che
dava a vedere...molto di più...assaporò uno dei loro ultimi momenti con la
mente...una forte ondata di calore la avvolse "...mmhh..." mormorò
inspirando profondamente "...tu eres mi hombre...ora y
siempre....Judas!" si rivolse al folto della boscaglia che circondava la
casa "Black-Jack..." chiamò.
Il giovane dai capelli biondi comparve con un fruscio.
"Mh...ancora non capisco perchè Dog mi abbia scomodato...!" disse
sbuffando
"Piantala...Sciacallo...occupati del Gatto, nel caso Ghepardo e Mantide
sono pronti ad intervenire se te lo lasci scappare..."
"Ehi tesoro...basto e avanzo!"
La Falena lo guardò fredda "Io mi fido solo di me stessa....Dogger vuole
la Gazza...ricordati solo questo! Il Corvo è mio...!"
"Sisi...mah...che ci troverà una bellezza come te in un cadavere come
quello...me lo domando spesso!!"
Lei non rispose.
Con un comando le falene aumentarono attorno al corpo di Asha alzandosi in
quota e allontanandosi.
Lymahl correva a perdifiato nella boscaglia.
Percepì l'odore di un'altra presenza...la Falena non era sola. Maledizione!
doveva sbrigarsi o non sarebbe riuscito a raggiungere Asha.
La voce di Judas lo raggiunse alle spalle, anche se era ancora un po'
distanziato.
"Mi occupo io di Ester...tu pensa ad Asha...."
"Non è da sola!" rispose di rimando.
-Merda...!- ringhiò la mente del Corvo. Ora sì che la cosa si faceva più
pesante...se lui si mosse messo a combattere con Ester...e Lymahl con l'altro
tizio...chi si sarebbe occupato della Gazza? L'avrebbero portata via di
sicuro...e poi perchè Machiavelli la voleva a tutti i costi...?
Dovevano trovare una soluzione...ed anche in fretta...o Asha...sarebbe stata
persa...
Una figura in lontananza in mezzo alla strada, che presto Lymahl raggiunse
costringendolo a fermarsi e a guardarla, ma era così infuriato che non si
preoccupò di informarsi sulle intenzioni della persona, si limitò ad urlargli
incazzato contro:
"LEVATI DI MEZZO BRUTTA VECCHIA!"
La donna
che aveva definito così non era nè brutta nè tantomeno vecchia, anzi,
tutt'altro. Ma il fatto era che quando Lymahl era così furioso finiva per
scollegare il cervello e non capiva nulla che non fosse arrivare al suo
obiettivo, ora il suo obiettivo era Asha e potevano pararglisi davanti tutte le
donne più belle del mondo che lui non le avrebbe nemmeno viste.
Così
facendo poteva sparare tutti gli insulti più assurdi che quando sarebbe tutto
finito e lui si sarebbe calmato non se li sarebbe ricordati, come non si
sarebbe ricordato quel che aveva fatto!
Ester sorrise enigmaticamente e rispose tranquilla:
" Prego, passa pure, non sarò io ad occuparmi di te!"
Non fece troppo caso alle parole, non capiva quel che diceva, ma le aveva
ceduto il passo e senza pensarci su riprese a correre veloce come prima nel
momento in cui passò accanto alla donna lei non si spostò di un millimetro, i
loro corpi si sfiorarono e la velocità di Lymahl mosse del vento che le sollevò
delle ciocche di capelli. Ma subito anche lei se l’era dimenticato, come lo era
Judas dietro di lui che si era fermato di fronte a quella tipa di cui non
ricordava più nemmeno il viso.
Qualche metro più in là sentì la seconda presenza.
Ecco
l'altro che si sarebbe occupato di lui. Gli occhi sempre fissi sulla nube
lontana di falene che circondavano il corpo di Asha. Così l'avrebbe persa.
Doveva sbrigarsi. Si fermò. I muscoli tesi, i pugni chiusi, nello sguardo il
fuoco.
" VIENI FUORI!"
Subito dopo innanzi a lui si posizionò l'uomo che l'aspettava impaziente.
Era
Black Jack, ma Lymahl non lo conosceva se non di vista. Aveva un sorrisetto
odioso come di chi lo vedeva già morto. La voce piena d'ira del rosso si levò
bassa e penetrante, mentre puntava la sua preda con uno sguardo da paura.
" Ti avverto lombrico gigante, sono furioso!"
" Sarà più divertente farti fuori, sai?"
E con questo il combattimento iniziò. Fu Lymahl il primo ad attaccare, non
voleva perdere tempo, inizò con un pugno che venne schivato abbastanza
facilmente, ma mentre la lotta procedeva la furia in lui cresceva sempre più, i
suoi movimenti erano sempre più veloci e scattanti, e la sua agilità era
determinante, lo Sciacallo non riusciva a colpirlo con colpi forti da farlo
andare KO.
I colpi
venivano parati e tirati sempre più intensamente, ma tanto lo sciacallo ci metteva
forza, tanto più l'altro li schivava saltando col suo corpo da felino, forte e
abile. Con gli occhi non perdeva mai di vista la nube. Non sentiva dolore o
fatica. Lui doveva abbattere l'ostacolo. L'immagine di Asha che gridava gli
diede la forza necessaria per caricare il penultimo colpo. Appena assestatogli
un diretto in pieno stomaco che fece piegare l'avversario come un fulmine si
abbassò si girò di schiena e appoggiando le mani a terra, dove vi portò tutto
il suo peso, caricò un potente calcio dove la suola colpì violentemente il
mento di Black Jack. A questo nemmeno i più forti pugili del mondo riescono a
resistere e come previsto anche lui, lo Sciacallo, cadde a terra.
Stava
perdendo i sensi, ma poco prima che svenisse definitivamente Lymahl lo afferrò
per il colletto e avvicinando il volto al suo fino a pochi cm di distanza
disse, con lo stesso tono di prima solo con il fiatone:
" Conosci il detto mai far arrabbiare il gatto? Bene...questa volta avete
fatto arrabbiare non un gatto qualsiasi. Ma Il Gatto! Avete fatto arrabbiare
me!"
Detto ciò lo lasciò cadere a terra svenuto per il colpo al mento.
Il gatto arrabbiato si alzò di scatto e puntando il puntino ormai lontanissimo
e quasi irraggiungibile si preparò ad inseguirlo nuovamente.
Che fine
avesse fatto Judas non lo sapeva e nemmeno si sarebbe voltato per controllare,
anche se non sembrava era abbastanza forte quella strana creatura, ci si poteva
fidare e poi non poteva occuparsi di null'altro.
La lotta
contro Sciacallo si era consumata in fretta perchè un gatto infuriato era come
un piccolo leone mentre si allena...irriconoscibile. Ma lo sguardo scuro di
Lymahl ebbe una smorfia quando senti altre due presenze avvicinarglisi dietro
di lui. Altri tizi amici di quel lombrico gigante, forse. Non gliene importava,
non si sarebbe fermato. O non avrebbe più potuto trovare Asha!
" Non hai finito di combattere!"
" Se mi aspettate buoni gioco con voi al mio ritorno, ma ora ho da fare
per cui...andate al diavolo!" non si era nemmeno voltato per vedere in
faccia i due che osavano tanto.
" Non scherzare bello! Vieni qui!"
" Avete sentito che ha detto?"
Quella voce. Lymahl si fermò all'istante. Conosceva quella voce, quel tono
beffardo e provocante, il profumo, i suoi sensi, il suo istinto la
riconoscevano. Era da un bel po' che non la rivedeva e proprio al momento
giusto ora appariva....perfetto. Si voltò per guardare la donna dietro i due
nuovi arrivi.
" Sorella, giusto in tempo!"
Era arrivata la sorella del gatto.
Una donna in piedi stava dietro il Ghepardo e la Mantide. Aveva lunghi capelli
neri lisci perfettamente in ordine, nella parte sinistra della testa erano più
corti, mentre sulla fronte una frangia che andava in obliquo esibiva dei
capelli nerissimi da cinese. Neri dai riflessi bianchi lucidi. Una benda nera
da pirata sull'occhio sinistro, mentre il destro si rivelava color della notte
senza luna e stelle. Una bocca carnosa ben disegnata, il volto affusolato era
truccato pesantemente di nero. Al lobo sinistro un orecchino a catenella
scendeva finendo con un ragnetto.
Il corpo
tutto curve era coperto da un mini abito di pelle nera che lasciava scoperto
stomaco, decolletè, braccia, spalle e gambe. Era più quello scoperto che non
quello coperto, insomma. Sulla spalla destra partiva una grande ragnatela che
si allargava sulla scollatura, sul seno, sul collo e sul braccio. Su di essa vi
era tatuato un ragno che vi camminava sopra. Un altro tatuaggio ce l'aveva
sullo stomaco dove scendeva un altro ragno. Ai polsi presentava bracciali con
borchie appuntite e acuminate, come coltellini. Fra i due seni stava un
particolare coltello la cui impugnatura prendeva la forma tonda delle sue
curve. Alzò la già cortissima gonna fino a mostrare le cosce con dei lacci di
cuoio dove stavano un coltello e una pistola per gamba. Da esse sfilò i
coltelli sottili, ma affilati e leccandone la lama disse al fratello:
" Quante volte devo dirti di non chiamarmi sorella? Devi far sapere a
tutti che abbiamo lo stesso sangue? Poi rischi di essere in pericolo anche tu!
Chiamami col mio nome ufficiale: 'Donna-Ragno'."
A queste parole un sorriso sornione tornò per un istante ad aleggiare nel volto
del Gatto...era felice perchè presto non avrebbero più seccato nessuno e lui
avrebbe potuto dedicarsi al salvataggio della sua bella! Con la criminale più
violenta, pericolosa e ricercata del mondo come nemica nessuno sarebbe rimasto
in vita.
" Ok, Donna-Ragno. Posso lasciarli a te, vero? Puoi divertirti come
vuoi!"
Uno sguardo sadico che fece rabbrividire tutti tranne Lymahl, che ormai la
conosceva:
"Oh, non chiedo altro...mi stavo giusto annoiando. Non mi interessa in che
guai ti sei cacciato, ma vai ad infangarti pure! Sto io a giocare con questi
simpaticoni!"
A queste parole che rassicurarono il fratello, il Gatto girò sui tacchi e
riprese a correre dietro a quella che doveva essere la sue principessa da
salvare e, mentre si allontanava, la donna gli gridò con un ghigno divertito:
" EHI, MICINO, MI DEVI UN FAVORE, EH?"
Un braccio alzato in segno che aveva sentito, ma che non avrebbe accettato...un
dito medio.
La Mantide e il Ghepardo si guardarono scettici.
'Micino'?!
E Lymahl era già un punto lontano.
'Interessante il mio fratellino!'
Poi rivolta a loro due:
" Voi due non siete degni di morire per mano dei miei due amori. Farò
riposare per una volta le mie pistole. Per voi questi gioiellini sono più che
sufficienti!"
Un secondo brivido lungo la schiena.
La Donna-Ragno. Ne avevano sentito parlare. Era la criminale più pericolosa e
ricercata del mondo intero. Una dei tre criminali più cercati da tutte le forze
dell'ordine del globo. Effettivamente c'era da aver paura. E solo ora si
spiegava come mai era meglio non far arrabbiare il Gatto!
-Dovrò stare attenta perfino io...molto attenta!-
Si disse fra sè e sè Ester, mentre aveva davanti il Corvo.
" Ma ora occupiamoci di te, caro..."
Lymahl la oltrepassò e lei lo fece fare.
Ci avrebbero pensato altri a lui...ma di certo non si sarebbe aspettata di
ritrovarsi la Donna-ragno tra i piedi!!!
Peggio per loro...lei aveva fatto il suo di lavoro!
Ora aveva....qualcun’altro di cui occuparsi....
Judas l'aveva davanti....
Quei suoi occhi neri di Corvo, che avevano illuminato tutte le loro notti di
passione tanto tempo fa...erano di nuovo riflessi nei suoi...due gemme per lei
preziose...
"Te l'avevo giurato...." mormorò il giovane "....ti avevo
giurato che ti avrei uccisa...sono pronto a rispettare la mia
promessa...!"
Lei si limitò a sorridere....quel sorriso sensuale...invitante. Labbra morbide
ed incurvate che dicevano 'Mordile...! Sono qui per te...!'.
Judas doveva resistere a quel richiamo forte indirizzato al suo più profondo
essere.
Doveva dimenticare quello che erano stati un tempo...e ricordare quello che
erano ora....quello che lei era ora...
Si tolse l'impermeabile nero con movimenti lenti, ma decisi.
La maglia a collo alto nera scendeva a delineare il suo fisico incredibilmente
asciutto. Atletico.
Strano...proprio lui che non prendeva mai parte ai combattimenti diretti.
Ora si preparava ad affrontarne uno.
Una pesante croce d'argento risaltava sul nero della maglia.
"La porti ancora....!"notò la Falena facendo trasparire una certa
trepidazione nella voce "...pensavo...te ne fossi liberato..."
"L'ho tenuta sempre con me...per poi metterla a giacere nella tua
tomba...insieme al tuo cadavere e al tuo ricordo!"
Quella frase la punse al cuore. E lo lasciò trasparire forse un po' troppo
chiaramente dai suoi occhi.
Ma più che la frase in sè...era il tono freddo e distaccato usato dal giovane.
Non aveva mai usato, per lei, quel tono.
La cosa la seccò.
"Fatti sotto!" disse con stizza riducendo i suoi occhi a fessure.
Il Corvo sbarrò i suoi occhi neri assumendo un'aria minacciosa.
Mai prima d'ora Judas si era mostrato così.
Esibendo un'agilità nascosta balzò contro la Falena.
Lei lo scartò a fatica, mentre chiamava a raccolta i suoi insetti.
La cosa non rappresentò un problema per il Corvo.
Si alzò senza fatica.
Uno stuolo di falene si raccolse attorno alla donna.
Sbattevano frenetiche le loro ali con un rumoroso ronzio.
La figura formosa di Ester risaltava tra esse.
Le bastò un gesto...e le sue fedeli creature si lanciarono come missili contro
il corpo fermo del Corvo.
Non si mosse.
Nemmeno quando gli insetti toccarono il suo corpo in più punti, lacerandone la
maglia. Nemmeno quando le loro ali lo graffiarono alle braccia, al torace, al
viso...
Anche allora lui continuava a restare fermo.
"Non provi nemmeno a difenderti....!" mormorò lei con un sorriso.
"Difendermi da cosa? Da delle stupide bestiacce la cui offensiva e
letteralmente nulla?"
Ester rimase interdetta da quella risposta. Come era possibile che le sue
falene non sortivano il minimo effetto? Eppure lui stava sanguinando...era
stato ferito....
"Ora sta a te..." continuò Judas "....difenderti!"
Una folata di vento si alzò dal nulla scomponendogli i capelli. Oscillarono
come sospesi, mentre i suoi occhi divennero davvero due orbite vuote miste
all'oscurità notturna...
Il corpo della falena venne scosso da un brivido gelido. Aveva capito...
"NON OSERAI?????!!!!"
Sapeva già la risposta.
Come richiamate dal nulla uno sciame di ombre bianche e tangibili come la
nebbia comparve da ogni dove.
Ester si trovò circondata.
"Loro sono con me....ovunque io vada...." la voce uscì con un suono
distorto dalla bocca del Corvo.
Le falene non potevano competere con gli spiriti.
La donna cercò di difendersi...ma come ci si può difendere dalle ombre di chi è
morto?
"SMETTILA...!!" disse, mentre il respiro si faceva più affannoso
"SMETTILA!!"
Potette sentire la consistenza dell'essenze toccarla, graffiarla...
Uno squarcio piuttosto ampio si aprì lungo la sua schiena arrivando a toccare
anche la morbida e vellutata carne.
Non pensava che arrivasse ad usare quel suo terribile potere contro di
lei...non credeva, che la odiasse a tal punto...
"FERMATI..." gridò accasciandosi al suolo e coprendosi le orecchie
con le mani, per non sentire gli strazianti lamenti che le anime continuavano
ad emettere nel loro lugubre attacco "...fermati..." la sua voce
divenne un sussurro. Una supplica...
Ester lo stava supplicando...
Come quando l'aveva incontrata...
Così bella...così indifesa....impaurita in quel vicolo buio di Barcellona...
I vestiti strappati....i lividi lungo le cosce nude....i graffi alle
braccia....le bruciature....i capelli tagliati irregolari come se fossero stati
falciati via per sfregio...
Quella era Ester....era la sua Ester...
Gli occhi tornarono dall'oblio in cui si erano persi. I capelli tornarono ad
essere fermi. Il vento cessò.
Le ombre si dissolsero attorno alla loro preda lasciandola lì seduta.
Le mani tremanti strette attorno alla testa.
"Judas...." chiamava con un lamento "...fermali..."
Come poteva...come poteva ucciderla....come poteva....
Promesse e giuramenti di vendetta....ciò che andava fatto....
Non poteva.
Non ora...
Non così...
Le voltò le spalle.
"E ancora una volta la tua sorte è stata rimandata...." disse
allontanandosi e rimettendosi l'impermeabile "...e che io sia maledetto
Falena...che io sia maledetto perchè ti amo!"
Judas le voltò definitivamente le spalle oltrepassandola, camminava ripensando
a quel che era appena successo mentre guardava distrattamente avanti a se, la
strada dove Lymahl non si vedeva già più all'orizzonte, ma non ci sarebbe stato
bisogno di preoccuparsi, tanto sapeva cosa sarebbe successo quando la Falena
regina si ritirava sentendosi male, quando il loro capo veniva sconfitto. Lo
sapeva benissimo. Anche le deliziose amiche al suo comando, le piccole falene,
tornavano indietro dissolvendosi come se non avessero mai ricevuto ordini da
nessuno. Ora Lymahl se la sarebbe cavato da solo, lui poteva tranquillamente
aspettarlo lì e intanto osservare per bene quel che quella donna strana
combinava da sola con due killer.
"Non sei male bellezza, metti via quei gingilli, potresti farti del
male...in compenso potrei riservarti un altro tipo di trattamento ben più
adatto a te!"
Questo ad aver parlato era il Ghepardo, diretto alla Donna-Ragno. Si sentiva
sicuro di sè e forse non aveva sentito parlare abbastanza della criminale che
aveva di fronte. Peggio per lui. Un sorriso maligno in risposta:
" Cucciolo...non lo sai? A me gli uomini piacciono o ricchi o
morti...sinceramente tu mi piacerai più con la seconda opzione! Non sei
contento?"
Questa battuta non era stata di suo gradimento tanto che, impulsivamente,
iniziò ad attaccarla per primo. Errore clamoroso. Mai attaccarla per primo.
La
Donna-Ragno senza mutare il suo ghigno da brivido e con occhi malvagi strinse i
coltelli portandoseli davanti al volto incrociandoli e accucciandosi sulle
gambe, con molta eleganza si preparò a riceverlo. Quando le fu sopra con entrambi
i coltelli gli tracciò una croce in profondità con movimenti fulminei. Non
erano mortali, ma bastarono a procurargli un emorragia che lo mise KO disteso a
terra.
La
Mantide aveva assistito a tutta la scena in silenzio. Con una sola mossa aveva
messo fuori gioco uno dei tre della squadra. L'altro era stato messo fuori
gioco dal Gatto. Erano molto più forti di quel che pensavano. Maledetto
Machiavelli...non poteva ingaggiare qualcuno di più adatto? Perfino la Falena
aveva finito per ritirarsi davanti al Corvo.
Tutto
stava riservando troppe sorprese. Troppe. Con che faccia si sarebbe presentata
davanti al capo? Sarebbe forse bastato presentarle la testa di almeno uno delle
cause di tutto? La testa di almeno uno...l'unica che poteva offrirle era quella
della Donna-Ragno, ma non era stupida. Lei sapeva chi era quella donna. La
conosceva bene la sua fama. Una dei tre criminali più ricercati, temuti e
violenti al mondo.
Come
poteva essere la sorella del Gatto? Dogger aveva trascurato qualcosa di molto
importante. Il passato dei suoi obiettivi. Un errore imperdonabile. E siccome
non era stupida sapeva che non avrebbe mai potuto farcela. Non le importava
nulla di quegli altri due rammolliti, voleva vivere.
Con sfrontatezza rivolgendosi alla Donna-Ragno le disse:
" Non c'è bisogno che ti scomodi tanto! Non ce l'ho con te, tolgo subito
il disturbo! Addio!"
In risposta ricevette il sorriso da brivido della donna dai lunghi capelli neri
e la benda dell'occhio. Dopo 5 minuti la Mantide era già andata via.
La
Donna-Ragno si guardò intorno, il suo sguardo si posò su Judas dietro di lei
che la fissava freddo, ma concentrato sapeva benissimo che non gli avrebbe
fatto nulla. Si diresse verso di lui e con uno sguardo enigmatico rimise via i
coltelli, rimettendosi a posto. Poi dopo essersi scambiati uno strano sguardo
disse a lui:
" Sei amico del micino, vero?"
"Si."
"Dagli questo…" così dicendo scrisse veloce un biglietto. C'era
scritto in perfetta calligrafia dark:
'Comunque il favore me lo devi, mio bel micino! Alla prossima!'
Sotto un
ragnetto stilizzato.
Il corvo lo prese fra
due dita e, inespressivamente, rispose che gliel'avrebbe dato. Poi come era
venuta se ne andò veloce come il vento senza lasciar traccia di se.
La Donna-Ragno se ne era andata lasciando il Corvo con solo il suo biglietto,
come prova del suo passaggio; il biglietto e il ghepardo svenuto a terra.
Accennando un mezzo sorriso si sedette sul corpo privo di sensi dell'uomo a
terra e pensando distrattamente
-Non
finisce mai di stupire quel tipo!-
Si
accinse ad attendere l'arrivo di Lymahl, mentre un altro pensiero volava di
sfuggita verso gli altri ancora in casa e al Non-Morto.
Gli
sarebbe piaciuto vederlo. Assurdamente, gli sarebbe proprio piaciuto vederne
uno.
Judas venne all'improvviso sbalzato in aria da una forza sovraumana. Eppure non
aveva avvertito alcun movimento, ne alcun suono poco prima... Lentamente tornò
in piedi, riacquistando l'equilibrio. Si mise una mano sulla faccia, tentando
di riscuotersi da quel torpore che gli annebbiava la vista. Un rigagnolo di
sangue scaturiva da una ferita vicino alla tempia, scorrendogli copioso sul
viso.
”Cos...?!”
Spostò lo sguardo sul terreno, accorgendosi che il Ghepardo non giaceva più al
suolo.
”AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!! Pensavi che due taglietti da niente mi avessero
messo fuori uso?! Sei soltanto un illuso!!!”
In un secondo gli fu addosso e lo colpì nuovamente senza che il Corvo potesse
difendersi. Aveva una velocità impressionante che lo rendeva addirittura
invisibile ad occhio umano.
Judas si
concentrò tentando d'individuare l'aura spirituale del nemico, ma il Ghepardo
non gli lasciò il tempo, colpendolo nuovamente.
-E-E' fortissimo... non mi rimane che utilizzare di nuovo quel potere...-
pensò Judas scrutando il nero di quella notte alla ricerca del suo avversario.
I suoi occhi si fecero due orbite vuote e bianche in contrasto con l'oscurità
che aleggiava ovunque, ma appena il vento cominciò ad alzarsi, si ritrovò per
terra privo di forze e ansimante.
”Oh no... Non penserai di fermarmi con lo stesso metodo che hai utilizzato con
Ester! Io non sono uno sprovveduto, sai?” la voce di Jason si era fatta
improvvisamente inquietante, mentre riemergeva dal buio della notte mostrandosi
agli occhi stupefatti di Judas: “... e sfortunatamente non sei neanche il mio tipo!”
Un sorriso obliquo gli illuminava il viso dai tratti ora di bestia... i capelli
spettinati gli coprivano parzialmente gli occhi felini, scendendo poi sul volto
deformato da un ghigno inumano. Dei vestiti firmati che indossava non
rimanevano che brandelli, che vestivano il corpo muscoloso, ora ricoperto da
una soffice e corta peluria dorata, interrotta a tratti da macchie nere di
diverse dimensioni. Sul torace aveva preso forma una vasta cicatrice a X che
sanguinava copiosamente.
”Pensavi che ti avrei dato l'opportunità di ripetere il tuo sortilegio una
seconda volta?! Perchè pensi che ti abbia ferito la testa, eh?!
AHAHAHAHHAHAHAHAHAH! Non te ne eri accorto!”
”Dannato!”
”Su... non guardarmi con quegli occhi carichi di ribrezzo! Sei fortunato! Sarai
uno dei pochi a ricordarti del mio vero aspetto e a provare il mio potere
nascosto...ma temo che non vivrai abbastanza per raccontarlo ai vivi!!!”