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Autore: SashaJohnson    17/07/2015    2 recensioni
Louis Tomlison, un simpatico diciannovenne della St. George's University.
Harry Styles, un donnaiolo di diciannove anni della St. George's University.
Louis crede di avere una cotta per la sua migliore amica, Rachel, ma lei non lo sa.
Harry non crede nell'amore, ed è un sentimento da cui cerca di tenersi alla larga, ma non sa di essere già caduto nella sua trappola.
[Tratto dal testo]
"Lui le ragazze le scopava e finiva lì.
"-Pensavo che con Emily avessi trovato una certa... stabilità.-
-Si stabilità, ma Louis non è amore, i grandi scrittori raccontano l'amore come qualcosa di incredibile, è come passare del tempo con una persona senza annoiarti mai.- ribatte. Su questo aveva ragione, io con Rachel non mi annoiavo mai.
-Però Harry, l'amore non è sempre come descritto nei libri...- e io ne sapevo qualcosa"
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Pov’s Louis
Quando dicevo che non sono un amante delle feste non scherzavo, anzi se devo essere sincero le odio proprio. Come previsto ieri si è tenuta la festa di Halloween nella villa megalomane di Rachel, i suoi genitori sono dei straricchi, suo padre è sempre fuori per via di lavoro, e torna a casa solo la sera tardi e a volte neanche ; sua madre è casalinga. Con una villa del genere non poteva essere altro. I suoi genitori sono partiti ieri, per fare un weekend soli dato che non stanno mai insieme, e hanno affidato la casa a Rachel dal momento che è abbastanza grande e “responsabile” per stare da sola. Poichè è figlia unica ha avuto la casa a disposizione per tutta la notte. Non ho idea di come Rachel possa ripulire lo schifo che si è creato a casa sua, soprattutto perché questa volta al contrario delle altre non ha chiesto l’aiuto del nostro gruppo. Bhe comunque io non ho mantenuto la mia promessa, mi sono ubriacato, sono rientrato a casa barcollando, e ho urtato un vaso facendolo cadere a terra, frantumandosi in mille pezzi.

Adesso sono le nove e mi gira terribilmente la testa. Oggi dato che deve venire mi cugina ho detto ai ragazzi di non venire. Solitamente vengono qui a studiare, ma il più delle volte finiamo per giocare alla play. E’ bello passare il tempo con loro: studiamo, scherziamo, giochiamo alla playstation e poi se c’è bel tempo andiamo tutti e cinque a giocare a basket di strada. Harry e Liam sono quelli che se la cavano di più, poi ci siamo io e Zayn che siamo bravi nel palleggiare e poi c’è Niall che con i suoi salti enormi schiaccia sempre.

Mentre rifletto sul più e il meno, suonano il campanello, dopo una sbronza il suono è ancora più assordante del normale. Mi alzo di malavoglia dal divano in cucina e mi dirigo, come uno zombie con una coperta addosso, alla porta. Apro e mi ritrovo davanti una cugina molto sorridente, tanto sorridente che quasi il suo sorriso mi abbaglia e io porto una mano sugli occhi. Odio la troppa luce. Sally mi saluta con un caloroso abbraccio, anche se è solo una settimana che non ci vediamo. Poi si incupisce un po’. -Lui è qui?- mi chiede, la solita domanda che fa ormai da due anni che ho una casa mia. -No- rispondo, a dir la verità non so dove sia, ieri alla festa non l’ho visto completamente, comunque sia gli ho inviato un messaggio con scritto di non azzardarsi ad avvicinarsi qui. Lei sembra rilassarsi ed entra in casa.

Sally è la mia cugina preferita, io e lei siamo cresciuti insieme, siamo come fratello e sorella. Ha dei lunghi capelli castani sul rossiccio, ora legati in una crocchia disordinata, un piccolo naso all’insù e degli occhi castano scuro. Indossa un paio di leggins neri, una felpa enorme che le fa da vestito quasi e delle Nike ai piedi. Ogni domenica viene qui a dare una sistemata alla mia casa: pulisce, fa la spesa, mi lava i vestiti e me li stira. In cambio le do una piccola ricompensa, niente in confronto alla cifra che vogliono le signore delle pulizie. Se non ci fosse lei la casa sarebbe un disastro, perché di certo io non mi metto ne lavare i piatti ne a scopare per terra, con la scopa intendo. A Sally poi non fa neanche tanto dispiacere venire qui, passa quasi tutto il tempo sui libri, ed avere un po’ di compagnia la fa rallegrare. -Questa casa puzza.- dice lei subito dopo essersi guardata intorno, facendo un faccia inorridita, io faccio spallucce e con la delicatezza di un elefante mi butto di peso sul divano. Sally si siede sopra le mie gambe e io butto un verso di lamento.-Hai bevuto?- mi chiede lei alzando un sopracciglio. -A te che sembra?- chiedo io sarcasticamente portandomi la coperta più in alto per coprirmi meglio la faccia. Lei ride. -Vuoi qualcosa? Non so, un the?- mi chiede lei apprensiva. -No, voglio solo dormire.- le dico con la voce strascicata. Le ride di nuovo e si alza dal divano per incominciare il suo lavoro.

Quando mi risveglio la casa quasi splende, mi guardo intorno per vedere dove sia Sally, ma non c’è traccia di lei. Sarà sicuramente andata a fare compere. Ogni volta perde tempo a lavare e stirare i miei vestiti e quelli di Harry, perché per pulire la mia casa non ci vuole nulla, è un buco. Al piano terra si entra da un piccolo corridoio, una minuscola cucina-soggiorno sulla destra, poi le scale che portano sopra dove c’è la mia stanza condivisa con Harry, e un misero bagno. E per ultimo abbiamo un minuscolo sottoscala, dove Sally tiene tutte le cose per pulire. La testa mi continua a fare male, ma meno di prima. Sono le 12.00 e ho una fame tremenda. Il mio cellulare squilla ed io contro voglia mi dirigo verso esso, è Rachel.

-Pronto?- rispondo. -Buongiorno Louis.- mi dice lei con la voce squillante, io allontano leggermente il telefono. -Come mai così felice oggi?- le chiedo con la voce ancora impastata dal sonno. -Bhè, perché per la prima volta dopo una festa organizzata da me non devo ripulire tutto, dato che ieri prima della festa ho chiamato una signora delle pulizie chiedendole di venire oggi a pulire tutta la casa. Non è straordinario?- mi chiede lei eccitata, ecco perché non aveva voluto aiuto. -Si.- le rispondo sbadigliando. -Hai ancora gli effetti della sbronza di ieri.- afferma ridacchiando. Io sbuffo. -Quanto ho bevuto?- le chiedo un po’ confuso. -Abbastanza- ride ancora lei. Io faccio un verso di lamento. -Ho fatto qualche cazzata?- le chiedo ancora preoccupato, lei non risponde, per un attimo credo che la linea sia caduta. -Rachel.- la chiamo. -Oh scusa, mi era caduto il cellulare, comunque no stai tranquillo.- mi risponde alla fine, io butto un sospiro di sollievo. Continuiamo a parlare del più e del meno, finché non mi dice che deve staccare perché la signora delle pulizie non trova il detersivo per pavimenti. Ridicola come scusa, ma faccio finta di niente.

Dopo aver poggiato nuovamente il telefono sul mobiletto della cucina suonano al campanello, ed io con la lentezza di un bradipo,  porto le mie chiappe sode alla porta. Ovviamente è Sally, con le braccia gremite di sacchetti, credo che si aspetti che l’aiuti, ma non ci penso neanche, già faccio fatica a reggere me stesso, pensa portare altro peso. -Aiutami, razza d’idiota.- mi dice lei alquanto irritata. -La cucina è qui vicino, se c’è l’hai fatta dal supermercato a qui,non vedo perché non dovresti farcela da qui alla cucina.- le rispondo io strafottente e incrociando le braccia. Lei mi fulmina con lo sguardo, entra in casa e mentre mi passa accanto mi urta con una spalla. Io devo tenermi ben saldo all’appendi-abiti per non cadere a terra, oggi il mio equilibrio è alquanto precario. - Louis!- mi richiama mia cugina dalla cucina. Ritornando sempre con lenti passi in cucina, mi accorgo che Sally ha già sistemato tutto negli appositi scaffali. -Bhè io ho finito qui, ecco lo scontrino della spesa.- mi dice lei esausta, lo posso intuire dal tono di voce. -Okay, ecco i soldi e anche la tua mancia mia amata cuginetta.- le dico sorridendo, uscendo dal portafoglio qualche banconota da 10 sterline. Lei prende i soldi e li infila nel suo portafoglio. -Grazie.- dice. -Stronzo.- aggiunge. Io mi limito a ridacchiare, poi la saluto con un bacio sulla guancia e lei se ne va.

Adesso che sono solo, chiamo Harry per capire che fine ha fatto, mi sto decisamente preoccupando per lui. Non risponde ovviamente, mi chiedo a cosa diavolo gli servi quel dannato cellulare. Annoiato prendo il telefono e scrivo sul gruppo di WhatsApp, dove ci siamo: io, Liam, Niall, Zayn e Harry, di farsi trovare davanti casa mia verso le tre. Dato che Harry non si fa vivo, mi cucino qualcosa e mangio da solo come un depresso. Poi verso le tre sento suonare il campanello e svogliato mi dirigo alla porta. -Ehi bello!- mi saluta Zayn con una pacca sulla spalla ed entrando dalla porta. Ho detto ai ragazzi di venire qui perché mi sentivo un po’ solo e avevo voglia di giocare a FIFA o Call of duty. Uno dopo l’altro i ragazzi arrivano alla mia porta e tra questi c’è Harry.

-Diamine ti ho chiamato trecento volte, dov’eri finito?- chiedo io ad Harry alzando leggermente il tono della voce infastidito. - Ehi Lou, avevo il silenzioso, calmati.- mi dice lui strafottente entrando in casa. Il che mi fa innervosire. -Io sono calmo, mi vuoi dire che fine hai fatto?- chiedo ancora io, puntandogli un dito contro. -Mi sono addormentato nella mansarda di Rachel ubriaco, e oggi la sua donna delle pulizie mi ha trovato lì verso l’una, credo.- mi risponde tranquillamente grattandosi la nuca, insicuro sull’orario. -Che diavolo ti è saltato in testa?- chiedo ancora furioso, quasi rimproverandolo. -Ero ubriaco, non ricordo.- precisa portandosi all’indietro un riccio ribelle. -Potevi anche tornare ad ora di pranzo invece che lasciarmi solo come un depresso.- insisto ancora io. -Ma sapevo che a casa non c’era nulla.- mi risponde, con un leggero sarcasmo. -Oggi veniva mia cugina.- gli ricordo con tono secco. Lui sobbalza un po’. -Oh, non lo sapevo.- mi dice confuso. -Ma se ti ho anche mandato un messaggio.- lo rimbecco io. Lui alza le spalle. - Ti ho già detto che avevo il silenzioso.-  adesso sembra che si stia irritando anche lui. -E come mai sei arrivato qui all’orario che avevo dato sull’appuntamento di WhatsApp?- chiedo ancora con fare indagatorio. -Dio! Cos’è un interrogatorio? Mi sento come se avessi commesso un delitto. Comunque mi ha chiamato Zayn per ricordarmi di prendere il controller che avevo lasciato nella mia macchina.- risponde lui tra i denti. -Avete finito voi due? E' da tre ore che discutete di cose senza senso.- ci richiama Niall dalla cucina. Io allora termino il mio, come ha detto Harry, “interrogatorio”, ci guardiamo in cagnesco e poi insieme ci dirigiamo in cucina.

Noto che i ragazzi hanno già preso posto sul divano e Liam e Zayn hanno iniziato già una partita di FIFA. Io ed Harry ci sediamo uno accanto all’altro nello spazio di divano rimasto. Poi Niall ci richiama all’attenzione. -Ragazzi vi ricordate qualcosa di ieri? Io non ricordo niente ero ubriaco fradicio. Mi ricordo solo di Louis che si è messo a ballare come un pazzo su un tavolo.- Niall e gli altri ridono forte al ricordo, invece io emetto un verso di lamento,  il  bello è che non avevo fatto cazzate. - Cos’altro ho combinato?- chiedo io con un tono pressoché disperato. -Bhè, non dirlo a me, io ero troppo impegnato con Stacy, per dare conto a te.- spiega Zayn. Stacy è la sua la ragazza la cheerleader. -Oh, Bhe sappiamo tutti a cosa eri impegnato a fare.- lo schernisce Harry con aria maliziosa, e tutti fischiano. -Io credo di aver fatto colpo con una tipa.- ci dice Liam fiero, tutti fischiano di nuovo per sfotterlo.

-Liam che fa colpo, non sarà mica l’ecosostenibile della mensa?- ammicco io, e vedo Liam arrossire leggermente. -Chi quella pazza?- chiede lui facendo il finto tonto, ma so perfettamente che sta mentendo. - Da quel che vedo a mensa, non mi sembra che tu la prenda tanto per pazza.- Interviene Niall. - Niall ha ragione, a mensa sembra che tu penda dalle sue labbra.- aggiunge Zayn sgranocchiando un cracker ed esultando per un goal. –E’ simpatica si, ma rimane sempre pazza.- cerca di concludere Liam, si vede che è sottopressione. -C’è da dire che è anche sexy.- continua Harry concentrato sulla partita. Tutti concordiamo con lui e vedo Liam sbuffare. -Okay è sexy, è simpatica, ma è una pazza ed io non mi metto con le pazze.- precisa Liam esausto. Poi interviene Niall. -Sarà sexy si, ma secondo me sarà una di quelle ancora vergini … dai chi se la prende una così?- constata ancora, noto con chiarezza che Liam sta perdendo la pazienza. -Esatto, poi con tutti quei discorsi senza senso.- continuo io concordando con Niall, ma Harry ci ferma. -Vi sbagliate di grosso, me la sono fatta io all’inizio dell’anno scorso, e poi è anche …- fa per dire Harry, ma viene interrotto da Liam. -Tu cosa?- gli chiede urlando alquanto scioccato. Adesso la partita è stata bloccata e tutti stiamo guardando Harry increduli. Non so se l’ha detto per far ingelosire Liam o solo perché c’ha distrattamente pensato. -Stavo dicendo che me la sono fatta l’anno scorso. E poi a te che importa? Non era troppo pazza per te?- gli chiede Harry inarcando un sopracciglio. Solo in questi momenti mi rendo conto di quanto geniale sia quel riccio. Adesso Liam sembra furioso. - Si, okay, ma non ti da comunque il diritto di fartela: E’. Una. Mia. Amica.- risponde Liam scandendo bene l’ultima frase. - Primo: quando me la sono fatta non la conoscevi; secondo: sei perfettamente a conoscenza della mia regola di non toccare le “amiche” dei miei amici; e terzo: amica? Fino a pochi secondi fa la consideravi una pazza da cui bisogna stare lontano.- continua a pizzicarlo Harry ed io mi sto seriamente divertendo, sono tentato di prendere i popcorn. Liam sembra che lanci saette dalla sguardo, ma poi, come se qualcuno dall’alto gli abbia fatto cambiare idea, si calma.

-Comunque, ieri non sono stato con lei.- conclude Liam sbuffando, cercando di sviare il discorso. So quanto Liam non ami litigare, quindi lo capisco.  Harry sembra leggermente deluso di non averlo fatto scoppiare e prende una caramella dal suo pacchetto. Riprendono a giocare. -Okay, bhe, invece tu Harry cosa hai combinato?- chiede Zayn rimettendosi nell’argomento “cazzate della festa di ieri”; lui fa spallucce. - Mi sono fatto una tipa.- risponde con ovvietà. -Ovviamente.- ridacchia Niall. - Mi sorprendo dal fatto che la donna della pulizie non ti abbia trovato nudo.- lo sfotto io facendo ridere gli altri. -Uhm, bhe, ero sobrio quando me la sono fatta è il dopo che non ricordo.- ammette lui con innocenza. Gli altri ridacchiano ancora, io invece non posso fare a meno di pensare quanto stupido sia il ragazzo che ho accanto.

Pov’s Harry 
Il tempo passa in fretta stando con i ragazzi, parliamo delle peggio scemenze di tutta la terra e ci prendiamo in giro in continuazione. Continuiamo così per l’intero pomeriggio, fino alle 5:00, poi io interrompo il nostro rito di cazzate, mi devo incontrare con Emily oggi, abbiamo deciso di incontrarci più tardi perché lei aveva delle faccende da sbrigare. -Ciao ragazzi, io vado.- dico raccogliendo la mia giacca dalla sedia in cucina. -Di già?- mi chiede Niall deluso, facendo il finto broncio da cucciolo di panda smarrito. Io annuisco, Zayn invece inarca un sopracciglio. -E dove vai di preciso?- chiede con un tono malizioso. Io faccio per rispondere con una cazzata ma Louis mi precede. -E' ovvio, no? Va dalla bionda, futura psicologa.- dice facendo un sorrisino malefico, io lo fulmino con lo sguardo. -Ah si, quella che non te la da, giusto?- mi schernisce Zayn puntandomi un dito contro. Io faccio spallucce. -Ahh, quella del calcio nelle palle?- chiede ironicamente Liam, abbastanza divertito, sapevo che non dovevo raccontargli niente ma era inevitabile. -Quella dal bel culo?- chiede ancora Niall ridacchiando. - Okay adesso basta.- dico io un po’ stufo. -Amico, noi lo diciamo per te, non puoi continuare a vederla, finirai per diventare impotente.- mi dice Zayn con ovvietà parlando a nome di tutti. -Ah scusami, mi ero dimenticato che tu sei quello che con la tua cara ragazza, Stacy, l’unica comunicazione che hai è il sesso.- dico io pontificando con sarcasmo. -Ehi bello, non mettere di mezzo Stacy per sviare il discorso!- mi ordina Zayn leggermente arrabbiato.- E tu non mi rompere le palle.- dico io stufo uscendo dalla stanza per andarmene.

Mentre vado via sento Louis. -Mi sa che è passato dall’altra sponda.- dice con un pizzico di ironia e un fare sconfitto. -Tu dici?- chiede Zayn. –Magari ha trovato una specie di stabilità.- continua Liam. –Ma se ieri si è scopato una tipa.- dice Niall ridacchiando, perché ride sempre quel ragazzo?. -Magari le piace.- conclude Louis. -Può darsi.- concorda Zayn. Decido di non origliare più perché sono già abbastanza in ritardo. “Magari le piace” queste parole mi rimbombano nella testa, e non vogliono uscire. Magari mi piace sul serio. Potrei provare ad avere qualcosa di serio, per una volta, anche se qualcosa dentro di me mi dice che non sarebbe la prima volta. Ma che cazzo? Cosa mi prende? Perché il mio cervello fa pensieri disconnessi? Non nego che forse mi piace, in realtà non lo so. Come faccio a capire se una persona mi piace sul serio? Mi piace stare con lei. Si, ma non lo so. Sto delirando, tutto per colpa di quello ha detto Louis.

Arrivo al bar e trovo Emily già seduta, stranamente non al bancone, ma in un tavolino più appartato lì vicino. Prendo posto sulla sedia di fronte a lei intenta a leggere una rivista. -Ciao nana.- la saluto baciandola sulla guancia. Distoglie lo sguardo dalla rivista e mi rivolge un sorriso. -Ciao idiota.- ricambia il nomignolo. Arriva come al solito Frank che prende i nostri ordini e poi si dirige al banco. -Lo sapevi che se ti fa un bagno nell’aranciata ti passano i brufoli?- mi dice continuando e guardare la rivista. -Non credi a queste stronzate, vero?- le chiedo io ironicamente. Lei mi guarda con sguardo confuso. -Perché, l’hai già fatto?- mi chiede. -No certo che no, ma si sa che è una stronzata.- le rispondo con ovvietà, accomodandomi meglio sulla sedia. -Ma non ne sei sicuro.- mi schernisce alzando un sopracciglio. -Si, cioè, no. Scusami, cosa ha di tanto importante?- le chiedo sconcertato. -Nulla, solo che se fosse vero potresti usarlo per te.- dice facendomi un sorrisetto, alludendo al fatto che ho dei piccoli brufoli sulla fronte. -Sei una stronza.- rispondo con un tono finto offeso. Lei ridacchia. -Lo so.- mi dice con un sorriso maligno stampato in volto. Sorrido anch’io scuotendo leggermente la testa.

Rimaniamo un po’ in silenzio guardandoci, questo mi basta per farmi ricordare le parole di Louis: “Magari le piace”.  – Sai, forse tu mi piaci.- dico alla fine, non so perché l’ho fatto, ma l’ho fatto.  Adesso lei mi guarda confusa, come se stesse cercando di capirmi. Okay, ho fatto una grossa cazzata. Lei continua a guardarmi in silenzio, accenna un piccolo sorriso e poi scuote la testa. -Io non ti piaccio Harry: noi siamo amici che insieme si trovano bene.- mi risponde, trattandomi come un bambino che non capisce un cazzo. Ora quello confuso sono io. –Credo sul serio che tu mi piaccia Emily.- dico io convinto. Lei piega leggermente la testa di lato e fa una mezzo sorriso. -Harry, tu ti vuoi solo infilare nelle mie mutande.-dice lei con fare da so tutto io. - Ammetto che provo attrazione fisica per te, ma dico sul serio, mi piace passare del tempo con te.- continuo con la mia tesi, sicuro di me. Lei fa un sorriso timido e forse per la prima volta la vedo leggermente arrossire. -C’è solo un modo per capire se una persona ti piace per davvero.- mi dice convinta alzando l’indice davanti al suo viso.-Bhè, dimmi quale.- le rispondo, leggermente agitato. Lei sorride, come si sorride ai bambini quando imparano a camminare o qualcosa del genere. Poi si sporge in avanti sul tavolino e poggia le sue mani sul mio viso. -Questo.- sussurra a pochi centimetri dalla mia bocca.

Io la guardo confuso e prima che possa capire cosa sta facendo poggia le sue labbra sulle mie. Non è chissà che cosa. Non sono labbra carnose come quelle che io ricordavo, non sono morbide come le sue. Sono delle semplici labbra umide. Aspetta… come le sue? Ma di quali labbra sto parlando? Dio, sto uscendo pazzo. Labbra carnose? Ma che cazz ...? La ragazza che credo che mi piace, mi bacia, ed io penso alle labbra carnose e morbide di chissà quale creatura? Sono un malato, mi devono ricoverare, ho dei seri problemi al cervello. Emily si allontana da me e mi guarda curiosa. -Allora?- mi chiede sorridendo, io la guardo basito, non mi aspettavo se ne uscisse con un “Allora?” - E’ stato un semplice bacio a stampo.- rispondo io con ovvietà. Lei alza entrambe le sopracciglia. -E come è stato?- mi chiede ancora scrutandomi. -Umido?- dico dubbioso io. Non ho mai pensato di descrivere un bacio. -Non hai provato nulla?- mi chiede ancora incatenando i suoi occhi ai miei. -Cosa dovevo provare, scusa?- chiedo io leggermente infastidito dal suo fare invadente. -Non lo so, le solite sciocchezze: farfalle nello stomaco, cuore che batte forte…- dice ed io la interrompo.-Hai detto bene, sono delle sciocchezze.- preciso io, lei mi scruta ancora. -Quindi non hai mai avuto queste sensazioni?- mi chiede ancora con un pizzico di delusione. -Non a quanto io ricordi.- rispondo stranito.

-Okay.- dice alla fine lei portando lo sguardo altrove. -Okay cosa? Spiegami, perché sono confuso.- continuo io gesticolando con le mani. -Harry, io non ti piaccio, ti piace stare con me come un' amica, provi attrazione fisica per me, ma nient’altro. Quando ti piace qualcuno ricordi tutto di lei, ogni sfioramento, ogni sguardo, tutto.- mi spiega lei con lo sguardo serio. -Credi che sia superficiale?- chiedo ancora abbassando lo sguardo sulle sue mani secche e lunghe. -No Harry, credo solo che a te non piaccio e basta.- conclude con un tono di voce fermo. -Come fai ad esserne sicura?- chiedo ancora.- Lo so e basta Harry.- dice severa e la situazione sembra stia degenerando. -Secondo te perché sono iscritta in psicologia?- mi chiede lei ironizzando, cercando di alleggerire l’atmosfera. Io sorrido, e mi rendo conto che Louis ha detto una cazzata, in realtà lei è solo un' amica, come Louis ha Rachel, mi rendo conto che per lei non smetterei con la mia nomina da puttaniere, mi rendo conto che Emily è una amica, una delle migliori che mi potesse capitare.

Lei adesso mi sta guardando comprensiva, poi come al solito guarda l’orologio e qualcosa scatta in lei. -Ora devo proprio andare.- mi dice alzandosi dal tavolo. Prende la sua borsa e mi lascia un bacio sulla guancia. Fa per andarsene ed io la fermo per un polso. -Mi vuoi realmente lasciare solo, dopo tutto quello che è successo, e con tutta la confusione in testa che mi ritrovo?- le chiedo sarcasticamente. Lei mi sorride. -Ce la farai anche da solo, ed io sono in ritardo.- mi incoraggia scrollandosi la mia mano di dosso. -Almeno paga il conto.- le dico io facendo il broncio. Lei fa per rispondere, ma poi chiude subito la bocca e scuote la testa, come fece il primo giorno di scuola. -Sei un grande tirchio, Signor Styles, proprio un grande tirchio.- mi rimbecca lei scherzosamente. Io ridacchio e resto fermo sulla mia sedia mentre la guardo pagare il conto ed andare via.





Note della falsa autrice
Ehilà! Come va? Tutto bene? 
Ok, rieccoci con questo nuovo capitolo, che io personalmente stra amo, ma vabbè. Come ben sapete io sono la musa della vera autrice, e lei, per essere più ispirata, è venuta a casa mia e stiamo pubblicando il capitolo insieme, anche se lei si rifiuta categoricamente di lasciare delle sue note. Prima o poi farò firmare una petizione contro questo sfruttamento nei miei confronti. 
Comunque, in questo capitolo è comparsa Sally... che ve ne pare? Tenetela d'occhio, perchè è molto importante, e soprattutto perchè manderà fuori di testa uno dei nostri ragazzi eh eh eh eh. E voi credete sul serio che Louis non abbia commesso cazzate? Io non ne sarei tanto sicura... E del bacio tra Harry e Emily? Che ve ne pare? Io ero troppo intrippata, e poi le sensazoni di  deja-vù mi fanno sciogliere! Di chi sono le labbra che ricorda Harry? Io lo so! AHAHAHAHAHAH, MALEFICENT!
Insomma, fatemi sapere che ne pensate. Si, direttamente a me, non a quella scansafatiche della vera autrice che si limita a scrivere la storia.
Ora vado, che mia madre è pronta con froconi e torce se non spengo il computer.
Bacioni!
Sasha Johnson
  
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