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Autore: rijin    17/07/2015    1 recensioni
Rivisitazione di fiabe babbane, con protagonisti i personaggi del mondo di HP.
Dal primo capitolo: —«Snape» lo ammonì Dumbledore, esasperato e divertito al tempo stesso, «ancora? Ormai sono tre anni che la povera Minerva non può vivere nello stesso luogo per non più di poche settimane. Accetta una volta per tutte che gli Slytherin abbiano perso per l'ennesima volta la coppa delle Case e non farne una tragedia!»
Dal secondo capitolo: —Ma chi risentiva di più dell'effetto dei gemelli era il povero Ronald, che molte volte si era ritrovato a testa in giù su una tinozza piena di ragnetti.
Genere: Comico, Commedia, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto, Contesto generale/vago
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I

Neville lo Sbadato






C'era una volta un bambino tanto dolce e carino, che solo a vederlo tutti ne se innamoravano, e specialmente la nonna, che non sapeva più cosa regalargli.
Una volta gli regalò una Ricordella, e poiché il bambino rifiutava di ammettere di dimenticarsi molte cose, tutti lo chiamavano Neville lo Sbadato.
Un giorno sua nonna gli disse «Vieni Neville, qui c'è una torta e una bottiglia di Idromele, portali alla mia vecchia amica Minerva. È stata recentemente schiantata. Preparati prima che faccia troppo caldo, e mi raccomando: va' piano e sii ben cauto per la tua strada, perché potresti cadere e rompere la bottiglia di Idromele e per Minerva non resterebbe nulla»
«Farò tutto per bene» promise Neville alla nonna, «te l'assicuro»
Minerva abitava lontano, a una mezz'ora dal paese. Quando Neville giunse nel bosco incontrò un uomo dai capelli neri e untuosi, vestito però da vecchia signora, con un vestito verde, una borsa rossa e un cappello con in cima un uccello impagliato.
Neville non sapeva che l'uomo fosse nientemeno che Severus Snape, e perciò non aveva paura.
«Buongiorno Longbottom» disse Snape, con una lentezza sorprendente.
Neville si accigliò, perché quella voce, quella
cadenza, gli ricordavano qualcuno, ma rispose comunque gentilmente con un «buongiorno a lei»
«Dove vai di mattina così presto?»
«Da Minerva McGonagall»
«Cosa porti nascosto sotto il grembiulino?»
«Una torta e una bottiglia di Idromele fatto in casa, da nonna. La torta è fresca, nonna ed io l'abbiamo cotta ieri sera, anche se devo ammettere di essere stato un po' troppo d'intralcio nella preparazione del dolce... non facevo che prendere cucchiaiate da un po' tutte le ciotole. Comunque» si riprese Neville, temendo di aver detto troppo «devo portare questi doni alla McGonagall perché è debole e malata, così si ristabilirà»
«Dove sta la McGonagall?»
«Ad un quarto d'ora da qui, nel bosco; proprio sotto le tre querce, lì c'è la sua casetta, e lì vicino c'è un gran cespuglio di lavanda; ha capito dove?»
Snape pensò fra sé e sé “Longbottom è un bocconcino prelibato, mi porterà dalla McGonagall e potrò rapirla per impedire ai Gryffindor di vincere nuovamente la coppa delle Case!
È inutile che Albus cerchi di prendermi in giro. Come se non lo avessi visto, lo scorso maggio, dare centoventi punti a Potter solo per essere riuscito a strappare una “A” in pozioni”
Snape fece un tratto di strada con Neville, poi molto
lentamente gli disse «sai Longbottom, mi stupisci. Non ho mai avuto un allievo peggiore di te in pozioni»
Neville boccheggiò incredulo. Come aveva fatto a non riconoscere Snape vestito come sua nonna, quando solo il terzo anno ad Hogwarts un Mollicio era uscito da un armadio vestito nello stesso identico modo.
Solo dopo parecchi minuti Neville riuscì a boccheggiare «Allora lei è... professore»
«Sai Longbottom, pensavo che proprio tu, fra tutti mi avresti riconosciuto; invece te ne sei rimasto lì, beato a dirmi esattamente quello che volevo» Snape esplose in una risata prima di esclamare «quest'anno la coppa delle Case apparterrà agli Slytherin!»
Per la paura, e facilitato dal momento di compiacimento di Snape, Neville uscì dal sentiero e si inoltrò nel bosco, pensando che non avrebbe potuto incontrare creature peggiori del professor Snape.
Severus invece se ne filò dritto a casa della McGonagall e bussò alla porta.
«Identificatevi» esordì Minerva.
«Sono Neville Longbottom, porto doni da parte di mia nonna»
Severus sentì la McGonagall pronunciare
Alohomora prima che la porta si aprisse; non attese oltre e andò dritto nella camera dove Minerva stava riposando, appena giunse levò la mano destra e urlò «petrificus totalus!»
Il viaggio aveva sfinito il povero Snape e dopo aver imbavagliato e chiuso Minerva in un baule simile a quello appartenente a Moody si preparò un the, mentre riprendeva possesso della sua solita veste nera.
Neville, nel mentre, braccato da una mezza dozzina di ragni giganti si ricordò della povera Minerva che attendeva i suoi doni e si riavviò per arrivare da lei.
Si meravigliò che la porta fosse spalancata e quando giunse nel salone vi trovò Snape intento a sorseggiare un the.
Il povero Longbottom stava per svenire, mentre la bacchetta di Severus si levava per pronunciare un ennesimo incantesimo; ma fortuna volle che Albus Dumbledore si trovasse proprio da quelle parti in quel momento. Mentre si portava alla bocca un'Ape Frizzola entrò nell'abitazione, trovandovi Snape che puntava la bacchetta contro Longbottom, cereo in viso.
«Snape» lo ammonì Dumbledore, esasperato e divertito al tempo stesso, «ancora? Ormai sono tre anni che la povera Minerva non può vivere nello stesso luogo per non più di poche settimane. Accetta una volta per tutte che gli Slytherin abbiano perso per l'ennesima volta la coppa delle Case e non farne una tragedia!» subito dopo il preside di Hogwarts pronunciò a mezza voce
Relascio e dal baule si sentirono i versi strozzati di una povera McGonagall.
«Che paura ho avuto! Non mi aspettavo che persino qui...»
«Signore, se lei evitasse di regalare tutti quei punti a Potter, molto probabilmente non sarei costretto a rapire la direttrice della Casa dei Gryffindor»
«Snape, stai farneticando» rispose Dumbledore, in quel momento molto interessato alle proprie unghie per degnare ulteriormente Snape della sua attenzione.
Quando Minerva uscì dal baule e vide Neville capì.
«Longbottom devi essere stato così stupido da non riconoscere Severus e mandarlo dritto da me» si infuriò allargando così tanto le narici da dare l'impressione che da un momento all'altro ne sarebbe scaturita una vampata di fuoco.
Neville arrossì violentemente.
Snape, adirato, voleva andarsene, ma Dumbledore lo costrinse a rimanere mentre organizzava un bacchetto con Minerva e Neville, che si ritrovò a pensare “spero che nonna non lo venga mai a sapere. Non ci tengo proprio a ricevere nuovamente una Strillettera dinanzi a tutta la Sala Grande”.






***Note Finali***

Buonsalve amici lettori! Non scrivo qualcosa su Harry Potter da decisamente TROPPO tempo, ma visto che avevo questa malsana idea nella mente ho colto la palla al balzo e ci ho scritto su qualcosa.
Come penso avrete capito questa sarà una raccolta di fiabe babbane con protagonisti i personaggi del mondo di HP.
Questo primo capitolo, Neville lo Sbadato, è la rivisitazione della fiaba di “Cappuccetto Rosso”; spero che l'idea vi piaccia e che questo piccolo capitolo vi abbia strappato un sorriso.
Infine ci tengo molto a ringraziare Frallosa che mi ha betato il racconto ♥
Con affetto,
Rijin.

  
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