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Autore: Lully_b    18/07/2015    2 recensioni
"Che succede, Chopper?"
"Il suo cuore...non batte più!"
[...]
"Ho pensato a una cosa più divertente..." sussurrò quasi Yami. "Siete curiosi di conoscere appieno il mio potere?"
"Io ne ho già avuto abbastanza!" esclamò Nami rialzandosi.
"Cara Nami, questo non è che l'inizio! Il gioco deve ancora iniziare!"
[...]
"Rufy!" urlò Nami in preda al panico. "Che cosa gli hai fatto, maledetta?!"
"Mia cara Nami, ti pentirai di avermi fatto questa domanda..."
Genere: Avventura, Comico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mugiwara, Nami | Coppie: Rufy/Nami
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Ma di quale strega stai parlando, moccioso?" chiese Franky.

"Quella strega!! Quella che ci ha rapiti e...e..." ma il bambino fu interrotto da diversi singhiozzi e non riuscì a terminare la frase.

"Ok, adesso calmati. Chi sarebbe questa strega? Che cosa intendi con "ci" ha rapito? E dove si trova?" domandò Nami.

"Quel mostro ha rapito quasi tutti i bambini dell'isola...e non solo loro! Ci fa delle cose orribili e quando ne ha abbastanza...ci...ci..." 

"Ci cosa?" chiese Zoro.

"Ci mangia!" urlò Tomoe con tutto il fiato che aveva.
Il volto di tutti i presenti assunse delle espressioni miste al terrore e al disgusto. Perfino Robin non trovava le parole per esprimere ciò che provava perché, in fondo, come si potevano anche solo immaginare certe cose? Avevano sentito di tutto: omicidi, schiavitù, torture...ma mai cose del genere. Improvvisamente si ritrovarono catapultati in una specie di film dell'orrore. Ci furono minuti di silenzio che furono interminabili, finché Rufy prese parola:

"Dov'è?" chiese semplicemente.

"Dall'altra parte dell'isola..." rispose Tomoe ormai in lacrime.

"Andiamo."


Durante il cammino nessuno fiatò. Erano ancora tutti sconvolti. Il silenzio fu, poi, interrotto da Robin che chiese al bambino: "Come sei riuscito a scappare?"

"So che sembrerà strano, ma...è stata proprio lei a liberarmi." rispose l'interpellato lasciando nuovamente tutti a bocca aperta.

"C-come sarebbe a dire che ti ha liberato??" chiese Usopp incredulo.

"Lo ha già fatto in passato con altri...sa che là fuori ci sono delle terribili bestie feroci contro le quali non avremmo alcuna speranza...trova divertente vedere i nostri volti terrorizzati che attendono la fine...ma quando qualcuno riesce per qualche strano miracolo a sopravvivere nella foresta, lei se lo riprende e...beh, avete capito..." spiegò il bambino, ricordando ciò che successe tempo prima a uno dei suoi amici più cari.

"Ma allora...come fai ad essere ancora qua?" domandò Sanji, dando voce ai pensieri di tutti.

"Non lo so..." riuscì a dire Tomoe.

"Credo che stia tramando qualcosa..."rifletté Robin.

"Yohohoho ne sono convinto anch'io!" commentò Brook.

"Qualsiasi cosa abbia in mente, non la passerà liscia dopo tutto quello che ha fatto!" disse Nami alterata. Tomoe non poté fare a meno di ammirarla. Fu molto colpito dalle sue parole e dal coraggio che stava dimostrando. 
Purtroppo per i nostri Mugiwara, l'isola si mostrò essere più grande di quanto ci si aspettasse e così furono costretti ad accamparsi fuori per la notte. Durante la cena, però, Nami fu colpita nuovamente da quello strano malessere e così decise di allontanarsi dai suoi compagni con una scusa, cercando di nascondere il ciò che provava: non voleva farli preoccupare più del dovuto. Quando fu abbastanza lontana, si inginocchiò premendo la mano sul petto: questa volta il dolore era molto più forte. Era come se qualcuno l'avesse appena pugnalata. Non riusciva a spiegarsi quel sintomo, ma l'unica cosa che sapeva è che tutto aveva avuto inizio nel momento in cui aveva perso conoscenza.
Presa dai suoi pensieri, non si era accorta che qualcuno, o forse sarebbe meglio dire Rufy, l'aveva seguita: 

"Nami!" la richiamò.

"R-Rufy! Che ci fai qui? Mi stavi per caso spiando?"

"Sapevo che c'era qualcosa che non andava...tu stai male!" constatò il capitano preoccupato.

"Ti sbagli! Io sto benissimo! L'unico che sta male qui è Tomoe!" disse Nami sulla difensiva.

"Stai mentendo! Qui è il caso di far intervenire Chopper!" disse il ragazzo serio.

"Non ce n'è alcun bisogno! Non devi pensare a me, piuttosto a come salvare quei bambini! Sono loro quelli in serio pericolo!" disse la navigatrice alterata.

"Capisco la tua preoccupazione, anche a me non va giù questa cosa, ma non per questo devi trascurare la tua salute! Potrebbe peggiorare andando avanti!" disse il capitano ancora più preoccupato di prima.

"Ma non dire fesserie! Qualche fitta non può certo mettermi in pericolo!" disse la rossa più nervosa di prima.

"E invece sì!" disse Rufy alzando la voce.

"E invece no!" disse Nami alzando ancora di più la voce.

"Sì!"

"No!"

"Sì!!!"

"NO!!"

"Sì, TI DICO!"

"Insomma, Rufy! Smettila di essere così..." ma un'altra fitta la costrinse a fermarsi.

"Adesso basta, vado a chiamare Chopper!" disse Rufy incamminandosi verso l'accampamento, ma Nami lo bloccò afferrandogli la mano. A quel contatto il ragazzo arrossì lievemente.

"N-no! Non farlo! Se lo avvertissi, comincerebbe a preoccuparsi inutilmente e vorrebbe tornare alla nave per visitarmi al meglio! Così facendo si perderebbe un mucchio di tempo prezioso! Ogni minuto che passa, può essere fatale per quei bambini! Non voglio...non voglio che gli accada qualcosa! Hanno già sofferto abbastanza! Perciò ti prego, non chiamarlo!" supplicò la ragazza.

"Nami, ma se ti dovesse succedere qualcosa io...non me lo perdonerei mai...!" sussurrò quasi il capitano.

"Allora facciamo un accordo: se dovesse ripresentarsi questo strano sintomo, allora avviseremo Chopper. In caso contrario, però, tu non gli dirai nulla...d'accordo?" chiese Nami speranzosa.
Rufy attese prima di risponderle e la osservò. Aveva paura di perderla di nuovo, ma questa volta per sempre. E non voleva. Non ora che si erano appena ritrovati. Era già stato doloroso una volta, non lo avrebbe accettato una seconda. Nami gli strinse più forte la mano (Cos...gli stavi ancora tenendo la mano?? Non ti starai facendo trasportare un po' troppo, Nami? Rufy: "A me non dispiace!" Io: "Zitto, sotto specie di big bubble! Il tuo parere non conta!" Rufy: "Ma..." Io: "TORNIAMO ALLA STORIA!"). A quel punto Rufy parlò: "...promesso?"

"Promesso! Grazie!" disse Nami dolcemente.

"Nami...posso chiederti una cosa?" domandò il ragazzo alla navigatrice.

"Dimmi pure!"

"E' un po' che me lo stavo chiedendo...ma...come mai mi stai ancora tenendo la mano?" chiese Rufy.

"Sai, Rufy? Me lo stavo chiedendo anch'io." rispose sincera la rossa mollando la presa. 

"Ma non era una sensazione spiacevole..." disse il capitano leggermente dispiaciuto dopo l'ultimo gesto della ragazza.

"Vuoi continuare a tenerla?" gli domandò.

"Se a te non dispiace..."

"Figurati! Bastano solo 5.000 berry!" disse la rossa con un sorriso a 32 denti.

"Ahahahaha, sei incorreggibile, Nami!" disse Rufy divertito dalle parole della ragazza. Ma in fondo, non gli dispiaceva affatto quel carattere.

"Eheh, dovresti conoscermi, ormai!" disse Nami con un sorriso di chi la sa lunga.

"A quanto pare due anni non cambiano le persone! Beh, in ogni caso non dispongo di tutti quei soldi...vorrà dire che mi consolerò con della carne!" disse il capitano sorridente.

"Neanche a te i due anni sono serviti per riempire il tuo stomaco!" disse la ragazza divertita.

"Avevi qualche dubbio, forse?"

"Non credo che avrei resistito a un tale shock se questa parte di te fosse cambiata! Anzi, a dirla tutta, non sei cambiato per niente!" rispose la rossa.

"Non posso dire lo stesso di te! Sei quasi irriconoscibile!" disse Rufy.

"Beh, in effetti sono fatta molto più carina!" disse "modestamente" la navigatrice.

"Eh, su questo non posso darti torto!" disse Rufy con uno dei suoi sorrisi a 32 denti.

"A quanto pare sei rimasto anche tu colpito dalla mia...aspetta, cosa?" gli domandò Nami resasi conto soltanto in quel momento di ciò che aveva appena detto il capitano.

"Che sei molto...aspetta un po'! Hai detto che non sono cambiato per niente! Ma credevo di aver scolpito qualche muscoletto in più in questi due anni! Sono proprio uguale?" chiese Rufy un po' offeso.

"Sì, devo dire che..ehi, ma ti avevo fatto una domanda!" esclamò la ragazza.

"Beh, anch'io!" disse a sua volta il capitano.

"Visto che sono stata la prima a farla, rispondi prima tu!" disse Nami.

"No, rispondi prima tu!" disse Rufy contrariato.

"No, fallo tu!" disse Nami cominciando ad innervosirsi.

"No, tu!"

"No, tu!"

"NO, TU!"

"NO, TU!!"

E così i due ragazzi andarono avanti così per tutta la notte non chiudendo occhio, pentendosene amaramente il giorno dopo.
  
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