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Autore: Blue_Passion    18/07/2015    4 recensioni
Questa volta Ikuto e Tadase sono rispettivamente demone e angelo, per essere più precisi, demone ed angelo di amu.
Che entrerà a far parte di un'avventura fatta di pericoli, meraviglie e amore.
Ed eccomi di nuovo a rompere, vi ho incuriositi?
La coppia principale è la amuto
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Amu Hinamori, Ikuto Tsukiyomi, Tadase Hotori
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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L'inizio di tutto
 

La sveglia suona, le 7:00, altro giorno di scuola.
Mi alzo, mi preparo, faccio colazione, ed esco di casa per dirigermi a scuola.
Mi chiamo Amu Hinamori, sono una ragazza di 15 anni, lunghi capelli rosa confetto, che raggiungono il fondoschiena, occhi oro, e un carattere da solita ragazza fredda e distaccata.
Da tutti i miei compagni vengo temuta e ammirata, e da tutti i miei amici, vengo ritenuta un po' strana, per via delle mie strane sensazioni, ma ci vogliamo bene.
Dovete sapere, che io, sin da piccola, sento delle strane presenze.
All'inizio erano semplici sensazioni, poi, più avanti, all'età di 14 anni, ho iniziato a sentire piccoli baci e succhiotti lungo il collo, sopratutto durante la notte.
Ma, tralasciando il mio strano sesto senso, sono una ragazza abbastanza comune.
Arrivata a scuola, individuo subito i miei amici, e li raggiungo.
Il gruppetto, è formato da due ragazze, con me tre, e due ragazzi.
La prima, si chiama Rima Mashiro, la mia migliore amica.
Ha dei lunghi capelli biondi ondulati, che le arrivano fino a metà schiena, occhi caramello, e un carattere da vero angelo.
Poi c'è Nagihiko Fujisaki, il ragazzo di Rima, non ch'è mio migliore amico.
E' un ragazzo con lunghi capelli viola-blu, occhi marroni e un carattere molto vivace.
Yaya Yuiki, una ragazza con dei bei capelli rame, legati in due bei codini laterali, due occhi nocciola, e un carattere da bimba piccola, anche a 15 anni.
E per finire, Kukai Soma, il mio fratellone.
Non è proprio mio fratello, ma lo considero come tale.
E' un bel ragazzo di 16 anni, molto più alto di me, almeno dieci centimetri, con dei capelli rame sempre spettinati, e occhi verde smeraldo, il più sportivo del gruppetto.
Dopo aver chiacchierato un po', tutti ci dirigiamo verso le aule.
Sfortuna vuole, che io non sia in classe con nessuno dei miei amici, e così, arrivata davanti alla porta della mia aula, metto su la mia maschera di ghiaccio, entrando in classe con un'aria fredda.
Mi siedo al mio posto, in ultima fila, banco attaccato alla finestra, la postazione perfetta, e mi metto a guardare il panorama, immergendomi nei miei pensieri, senza badare minimamente alla stridula voce dalla prof. di aritmetica.
E dopo ben un'intera giornata di scuola, finalmente, torno con calma a casa, senza preoccuparmi di arrivare ad un orario decente, tanto vivo da sola, i miei non possono scassare.
Entro, mangio, e salgo al piano superiore, per poi arrivare fino al bagno, e farmi una doccia, ripensando al lieve tocco che ho sentito dietro l'orecchio, oggi in classe.
Durante la doccia, continuo a sentirmi osservata, ma non ci bado, tanto ci sono abituata, e così esco, e mi vesto.
Guardo l'orario, le 17:30, posso pure andare al mio posto preferito, per sbollire lo stress.
Così mi sistemo un po' i capelli, mi metto una giacca, ed esco, diretta al mio posto segreto, visto che nessuno lo conosce.
La mia scogliera.
pov.Tadase
-Vai tu-
-No, ci devi andare tu in quanto angioletto-
-Però non posso lasciare Amu ad un demone come te, chissà che combini-
-Chi può saperlo- Mi dice quello, col suo irritante sorrisetto furbo.
-E va bene, ci vado, ma tu non perderla di vista, e non fare cose stupide-
E dicendo questo, mi allontano dal mio rivale numero uno, per andare alla riunione che si terrà al consiglio lucente, per parlare della fazione grigia.
E' si, da quello che avrete capito sono un angelo al cento per cento.
Il mio nome è Tadase Hotori, 15 anni.
Sono un ragazzo biondo, con un ciuffo che mi ricade davanti agli occhi, color cremisi, due grandi ali bianche, e al posto dell'aureola, una corona da re.
Potrà sembrarvi strano, ma noi angeli, come i demoni, non abbiamo rispettivamente aureola e corna, ma degli "oggetti" che ci distinguono, ed io, appunto, ho questa corona.
Non mi vergogno, in fondo, tutti gli angeli hanno cose simili alla mia, ma è proprio a causa di qest'ultima che vengo soprannominato "principino" dal mio rivale.
Noi angeli, veniamo affidati appena veniamo al mondo, ad un umano da proteggere.
Il genere maschile, che sia di angeli o demoni, viene affidato al genere femminile umano, e il genere femminile, viene affidato al genere maschile umano.
Io, appena nato, sono stato affidato ad Amu Hinamori, la mia protetta, non ch'è mio grande amore.
E' normale questa cosa, quasi tutti gli angeli si innamorano del proprio protetto, ma sfortunatamente, questo accade anche ai demoni, ma come ho già detto, non a tutti succede, e, per fortuna, al demone di Amu non è accaduto.
Mi chiedo come abbiano fatto ad affidare Amu ad un demone demoniaco del genere, è odioso.
Ma angeli e demoni devono collaborare per proteggere i loro protetti, da quando c'è la fazione grigia la vita non è più la stessa, gli umani vengono di continuo attaccati, e noi dobbiamo di continuo difenderli.
Ormai è da tanto che non funziona come ai vecchi tempi, dove angeli custodivano, e demoni tentavano, è almeno da cento anni che andiamo avanti così.
Solo mi chiedo chi possa essere il capo dei grigi.
Non sappiamo tutto su di loro, ma di certo, sono angeli e demoni, convertiti all'oscurità suprema, e non possono più tornare indietro, sono diversi.
Per mia fortuna Amu non ha ancora l'età in cui iniziano a darti la caccia, e quindi, fino ad ora, Amu non è stata attaccata.
Ma io l'ho lasciata sola con quel demone, chissà cosa può succedere!?
pov.Ikuto
Ora ero solo con la mia protetta, perchè non approfittarne?
Allora la seguo fino a casa sua, dove si fa una doccia, e da bravo demone, sbircio, non troppo, altrimenti Tadase mi fa un discorso lungo un'ora, se non di più, che non bisogna farlo, che palle.
Salve, sono Ikuto Tsukiyomi, un demone a tutti gli effetti.
Capelli di un blu scuro come la notte, due occhi cobalto, carnagione pallida, due ali blu-nere, e invece delle corna, un paio di orecchie da gatto, con in più una coda, entrambe blu.
Per noi demone è normale essere collegati ad animali, sopratutto a felini e predatori.
Tanti hanno la tigre, la pantera, ed altri di questa categoria, ma nessuno, tranne la mia famiglia, hanno il gatto, e per di più solo i ragazzi della nostra famiglia, e alto, molto più alto di quel tappo di angioletto.
Ma che vogliamo farci, è un pivello, ha 15 anni, io ne ho 19.
He si, sono uno dei rarissimi demoni che sono stati affidati ad un umano più piccolo di lui.
Mi chiedo solo il perchè mi abbiano affibbiato ad Hinamori Amu, non che mi dispiaccia, un bel fisico, bel visino, e tutto quello che ci vuole per la ragazza perfetta, ma non per me.
Però bisogna ammetterlo, con lei ci si diverte, e molto, sopratutto se non mi vede, e non può farlo, a meno che io non mi renda visibile, e solo nei casi di estremo pericolo, o quando quei bastardi dei grigi non cercheranno di ferirla, io non mi farò vedere.
L'unica domanda che mi sono sempre posto, è come abbiano fatto ad affidare un diciannovenne come me, ad una quindicenne come Amu, non ci sta proprio, però è anche vero che on posso discutere, almeno posso dare fastidio al principino, e ultimamente la Dumpty Key, brilla, quando sono accanto ad Amu.
Immerso nei miei pensieri non mi rendo conto che Amu è uscita dalla doccia da un pezzo, e si è anche già vestita!
Così, dopo essermi ripreso, e aver intuito dove vuole andare, la seguo fino al suo posto preferito.
Arrivati, come al solito è deserto, e Amu si piazza ad osservare il tramonto, di un rosso pallido, intriso di quell'arancione sfumato, riflesso in un mare immenso e profondo, il tutto, accompagnato dalla dolce melodia, formatasi grazie all'lieve fischio della leggera brezza serale, e all'infrangersi delle onde sugli scogli.
Rimaniamo là circa un ora, e quando Amu si gira, e fa per andarsene, dietro di lei, appare un grigio, che la tira indietro, facendola precipitare.
Dopo che io mi sono catapultato a prenderla, rendendomi visibile, il grigio, con uno strano sorrisetto dipinto in volto, scompare.
Ed ora sono qui, a "inseguire" la mia protetta nella sua caduta, quella piccola e fragile creatura, che da oggi, hanno iniziato a prendere di mira.
pov.Amu
Alla scogliera, mi metto a guardare il tramonto, e, rapita da quello spettacolo meraviglioso, dimentico i miei guai.
Dopo minuti, o forse ore, guardo l'orologio, e vedo che sono le 18:30, ora di tornare a casa.
Mi giro, muovo un passo per andarmene, ma qualcosa mi tira da dietro, facendomi precipitare, verso le acque del mare.
Non grido, non ci riesco, guardo solo, in alto, verso il cielo, e vedo cadere un.......ragazzo?
No, non sta cadendo, ma sta cercando di raggiungermi.
E' un ragazzo dai capelli blu della notte, un paio di cobalto, più intensi del mare, due ali blu-nere, una coda da gatto blu, aggiunta ad un paio di orecchie da gatto sulla testa, sempre blu.
Sta volando verso di me ad una velocità pazzesca, e in pochi attimi, mi ritrovo tra le sue braccia, a salire verso il bordo della scogliera.
Quando atterriamo, il ragazzo mi fa delicatamente scendere, e mi chiede:
-Amu, stai bene?-
Io, ancora rapita da quelle gemme color del mare, rispondo:
-Si, ma scusa, tu chi sei?-
Allora lui mi guarda serio, e mi dice:
-Sono il tuo demone Amu, e insieme al tuo angelo, ho il dovere di proteggerti, da ogni sorta di male, causato dalla fazione grigia-
In tutta risposta, sgrano gli occhi, e chiedo:
-Il mio demone? Il mio angelo? Ma non dovrebbero esistere queste cos.....-
Non finisco che il......demone, mi poggia un dito sulle labbra, e con uno strano sorrisetto, mi dice:
-Amu, ti conviene crederci, perchè è così-
Detto questo, leva il dito dalle mie labbra.
-Hai qualche domanda?-
-Si, come ti chiami? Come si chiama il mio angelo? Cos'è la fazione grigia? Chi di voi du......-
-Calmati! Facciamo un botta e risposta, non riesco a ricordarne così tante, ricomincia, e una domanda alla volta-
-Allora, come ti chiami?-
-Ikuto, Ikuto Tsukiyomi-
-Quanti anni hai?-
-19, ragazzina-
-Hey, non sono una ragazzina, comunque, come si chiama il mio angelo?-
-Si che lo sei, e il nome dell'angioletto te lo farai dire da lui-
-Cosa? Cattivo! Ma, cos'è la fazione grigia?-
-Sono angeli o demoni convertiti all'oscurità suprema, e prendono di mira voi umani-
-E' per questo che sono caduta, uno di loro mi ha tirata indietro?-
-Si, ma comunque è strano, solitamente, iniziano ad attaccarvi quando avete 16 anni, tu ne hai solo 15-
-Ultima domanda-
-Spara!-
-Chi di voi due mi da fastidio?-
-Te ne sei accorta ha? Ma io naturalmente, sono un demone in fondo-
Mi dice Ikuto, poggiandomi una mano in testa, abbassandosi alla mia altezza, e mettendosi col suo viso ad un palmo dal mio, facendo un sorrisetto malizioso.
-C-cosa, ma nessuno ti ha dato il diritto di farlo!-
-Sono un demone confettino, faccio ciò che mi pare-
-Demonio demoniaco, e poi, sentiamo, da dove è venuto fuori il soprannome confettino?
-Grazie del complimento, ma cerca di trattenerti, potrei innamorarmi, e poi, il nomignolo confettino, ti sta a meraviglia-
Mi dice quel deficiente con scherno.
-Cosa? Stupido, gattaccio pervertito, demonio, ma in ogni caso, è ora di rientrare-
Dico incavolata nera.
-Okay, hai ragione, è ora di rientrare-
-Scusa Ikuto, ma il mio angelo, dov'è?-
Chiedo, iniziando ad avviarmi verso casa, e nel guardarlo, per parlagli meglio, noto che le ali, la coda e le orecchie da gatto, sono sparite.
-E le ali!? E le orecchie!? E la coda!?-
-Vuoi che mi vedano in sembianze demoniache? Credo di no, e comunque l'angioletto è andato ad una riunione-
-Riunione?-
-Si, non so precisamente di che parla, ma so che trattano della fazione grigia, isomma, roba da angeli-
-Okay-
E con questo, ci avviamo verso casa mia, rimanendo in silenzio.
Durante il tragitto, lo osservo, noto che ha un portamento fiero ed elegante, e si vede che non ha un brutto fisico.
Poi, guardandolo bene, sembra veramente un gatto, e sarà alto più di me, di almeno veti centimetri, se non di più, cavolo.
Arrivati davanti a casa mia, sto per aprire, ma mi sorge un dubbio.
-Scusa Ikuto-
-Si-
-Ma tu e l'angelo vivete con me?-
-Certo, in un certo senso è così-
-Che intendi?-
-Cioè, ti restiamo accanto, ma non "viviamo" in tutti i sensi con te-
-Okay, non credo di aver capito molto, ma va bene-
E dicendo questo, apro la porta di casa, entrando dentro, seguita da Ikuto, per poi dirigermi in cucina.
-Vuoi qualcosa da mangiare?-
In fondo, anche se era un demone, il mio demone, mi aveva salvato la vita, e poi, essere gentili, non costa niente.
-No-
-Ma non hai fame?-
No, noi demoni, come gli angeli, se lo vogliamo, non abbiamo bisogno, ne di cobo, ne di acqua, e neanche di dormire o solo riposare, in fondo, bastano due minuti di distrazione, e il nostro protetto potrebbe morire-
-Capito, ma se hai bisogno di qualcosa, dimmelo-
-Va bene-
E così. mi mangio un semplice piatto di pasta.
-Ma dove cavolo è finito quel principino!?-
Grida ad un certo punto Ikuto, facendomi saltare come un gatto.
-Ma ti sembra modo di urlare? Se non ho capito male, ora tutti ti possono vedere e sentire, e non voglio problemi con i vicini, e poi, perchè hai urlato?-
-Quell'angioletto non torna, mi aveva assicurato che la riunione era corta-
-Ma perchè ti arrabbi tanto? E magari intendeva corta rispetto ad altre-
-Mmmm.....forse hai ragione, ma dimmi,tu credi in tutto quello che ti ho detto oggi?-
-Si, perchè non dovrei crederci, poi, ho avuto così tante prove, che è difficile non crederci-
-Giusta osservazione, ma illuminami, come hai fatto a capire che ti davo "fastidio", come hai detto tu?-
-Sai, sin da quando sono piccola mi sento osservata, poi, all'età di 14 anni, la sera, qualcosa o qualcuno, mi baciava e leccava il collo, ed ora che so che sei tu, ti puoi considerare morto-
-Se, come no-
-Vedrai-
-Vedrò-
Poi, dopo questo piccolissimo dialogo canzonatorio, guardo l'ora, le 20:00, visto che oggi sono successe un sacco di cose, mi faccio una doccia.
-Senti, io vado a farmi una doccia, osa solo sbirciare in forma vsibile o invisibile che sia, e sei morto-
-Okay. okay-
E così mi vado a fare una doccia.
Quando esco sono ormai le 21:00, ora di andare a letto.
Sembrerò una bambina, ma se non dormo più di 9 ore, il giorno dopo sono uno zombie, e visto che mi alzo alle 7:00, vorrei essere abbastanza lucida.
Poi mi accorgo di una cosa, un guaio, un grosso guaio, non ho preso il pigiama.
E così mi tocca andare fino in camera mia, con solo un asciugamano, che mi copre a malapena il sedere, ed un demone perverso, in casa.
Arrivata in camera, mi trovo la "sorpresa" più brutta.
Ikuto spaparanzato sul mio letto, a pancia in giù, con orecchie da gatto rilassate, coda che oscilla lentamente, e ali "chiuse", che legge il mio manga preferito.
Rimango incantata da quella visione, Ikuto non è brutto, anzi, ma è un demone, e non posso lasciarmi incantare.
-Ikuto, che ci fai in camera mia sul mio letto?-
-Che c'è, non avevo vooooo.......a quanto pare ho fatto bene ad entrare, per caso mi stai provocando, confettino?-
Dice con voce maliziosa.
-Cos...pervertito, esci di qui e fammi cambiare in pace-
-E perchè dovrei? Sai, è bellissimo vedere il tuo corpo nudo che piano viene vestito, se vuoi ti aiuto-
Cosa? Cosa? COSA? Ma è scemo, ora glie ne dico quattro.
-Senti gattaccio pervertito, ora tu esci di qui, e non entri fino a che non hai il mio permesso, INTESO?-
-No confettino- Dice alzandosi e dirigendosi verso di me -Ti ho salvato la vita, me lo merito un premio-
Dicendo questo mi spinge al muro, e mi poggia le mani sui fianchi, al che sussulto, e subito dico:
-I-Ikuto, che cavolo fai, faremo-
Lui continua a tenere le mani la, e inizia anche a muoverle un po' verso il basso, cercando di togliere piano l'asciugamano.
A quel punto metto le mani sul bordo dell'asciugamano, all'altezza del seno, per non farlo cadere.
-Ikuto, fermati, non scherzare-
-Confettino, non sto mica scherzando, fammi questo piacere-
Dicendo questo, mi bacia il collo, facendomi gemere, e tira sempre di più l'asciugamano, fino a che non sento il tessuto spugnoso, che  piano lasia il mio seno sempre più scoperto, fino a che non lo diventa del tutto.
A quel punto, con un braccio mi copro il seno ormai scoperto, e con l'altra, tengo l'asciugamano, per non perdere del tutto la dignità.
-I-Ikuto, l-lasciami, non...fermo, non sul collo-
-E dai amu, rilassati, ti renderò felice-
-NO-
Ikuto si stacca da me, mi guarda tra il duro e il malizioso, ed esce dalla stanza.
Io, dopo essermi ripresa, mi metto il pigiama sul viola-nero, e, indecisa, e rossa in viso, dico piano.
-Finito, se vuoi puoi rientrare-
Dopo pochi secondi, la porta si apre piano, e ne esce un Ikuto serio e cupo.
-Che cos'hai?-
-Non mi hai lasciato finire il mio lavoro-
-Cosa? Il tuo lavoro? Caro, ti ricordo che questo è il mio corpo, e tu non puoi toccarlo come se niente fosse-
-Okay, ora vogliamo andare a dormire?-
-Cosa? Ma io non dormo con te, via nella stanza degli ospiti!-
-Che c'è? Ora che sai che ti dormo accanto ti vergogni? Anche quando non mi vedevi lo facevo, in più prima gemevi così piacevolmente, non dirmi che non ti è piaciuto confettino, poi devo proteggerti-
Perchè deve averla sempre vinta?
-P-pervertito, non mi è piaciuto affatto, e il mio povero collo grida ancora pietà, ma per il fatto di proteggermi, hai ragione, e va bene, dormiamo insieme, ma osa fare cose perverse, o che a me non vanno bene, e ti sbatto fuori!-
-Okay-
Dicendo questo, mi metto sotto le coperte, e subito mi sento presa al collo dalle forti braccia di Ikuto, alla vita dalla sua coda, ed essere coperta da una sua ala.
-M-ma che fai? Sembri una sanguisuga-
Dico rossa in viso.
-Fa freddo, poi così ti controllo meglio-
Risponde lui con malizia.
-Pervertito, ma credo sia inutile, non ti sposterai, vero?-
-Indovinato-
-E visto che sei un ragazzo, e hai quattro anni più di me, non credo che divincolarsi serva a qualcosa-
-Vero, quindi mettiti il cuore in pace, non ti lascerò per tutta la notte-
-Va bene-
Finisco io arrossendo ancora di più, rilassandomi un po'.
Cavolo, però bisogna ammetterlo, la sensazione che mi donano le calde piume delle possenti ali di Ikuto, è meravigliosa, vorrei che non finisse mai, ma, che dico? Sono impazzita? No, so quello che sto provando, ma non è possibile, io non credo in queste cose.
-Ikuto?-
-Mmmm-
-Allora tu non VUOI dormire?-
-No, con quello che è successo oggi, è meglio che ti tenga d'occhi, ma tu dormi, Amu-
Mi dice con voce dolce, dandomi un piccolo bacio sulla nuca.
Io, a quel punto, mi giro, e mi accoccolo sul suo petto, cavolo, Ikuto è veramente grande in confronto a me.
In poco tempo, i miei muscoli si rilassano, e i nervi si ammorbidiscono, ed io, dopo poco, mi ritrovo immersa nel mondo dei sogni, tra le braccia del mio demone.
-Buona notte.......piccola-
Mi dice Ikuto, quando ormai, non posso più sentirlo.
pov.Ikuto
La mia piccola si era appena addormentata sul mio petto, coperta da una mia ala, e stretta dalle mie braccia, e dalla mia coda.
Devo dire che è piccolissima, ed è anche molto carina.
Forse mi sto innamorando, non mi stupirei, sia angeli che demoni, sono abituati ad innamorarsi dei loro protetti, e questi, dal momento che accade a tutti e due i loro guardiani, sono destinati a scegliere uno dei due.
Il problema è che tutti gli umani tendono a scegliere gli angeli, non è mai accaduto che un demone venisse scelto, in più credevo che una ragazza come la mia Amu non potesse attrarmi, mi sbagliavo.
Dietro a quel bel visino d'angiolettina, si nasconde un piccolo lato oscuro, solo che dubito sceglierà me, lei ha bisogno di un ragazzo come Tadase, non potrò mai ave.....ma cosa cavolo dico? Sono Ikuto Tsukiyomi, uno dei demoni più temuti nel mio mondo, Che mi è preso?
Mi prendo e ottengo quello che voglio, quindi Amu sarà mia, mia e di nessun altro.
-IKUTO-
Una voce maschile, che ormai conosco troppo bene, mi risveglia dai miei pensieri, ma in ogni caso, alzo la testa per vedere chi è.
-Tadase-
Come immaginavo.
pov.Tadase
Sto tornando da Amu, è appena finita la riunione, ma doveva durare fino alle 22:00?
Speriamo che Ikuto non abbia combinato guai, non l'avevo mai lasciato solo con Amu per più di un'ora.
Entro piano dalla finestra della sua camera, e appena poso lo sguardo sul letto, trovo Amu che dorme beatamente, tra le braccia di Ikuto, che la stringe a se, molto, troppo possessivamente, ed è anche visibile.
Così mi rendo visibile anche io agli occhi degli umani, e grido:
-IKUTO-
Quello, in tutta risposta, alza la testa, e con tono freddo dice.
-Tadase-
-Cosa ci fai nel letto di Amu, con lei tra le braccia, e sopratutto, visibile?-
-Tadase, forse è meglio che ti spieghi con calma tutto-
Così Ikuto fa per alzarsi, ma Amu si "lamenta"
-I-Ikuto, non andartene-
-Amu-
Dice lui sorpreso.
-Ikuto, staccati-
-Non posso, Amu si sveglia-
-Cerca di fare piano-
-Okay-
E così si alza piano, cercando di non svegliare Amu, ma quando si sta allontanando dal letto, qualcosa lo ferma.
-Dove vai Ikuto-
Chiede Amu, tra l'assonnato, e il preoccupato.
Allora Ikuto si siede al bordo del letto, vicino a lei, e le dice, con voce rassicurante.
-Tranquilla, è arrivato il tuo angelo, stavo per dirgli cosa è successo oggi-
Cavolo, ha usato un tono così dolce, mi ha quasi spaventato, non è da lui.
-Non lasciarmi da sola, se tornano?-
Non ci sto capendo più niente.
-Non ti lascio sola-
-Chi, chi torna?-
Chiedo preoccupato.
-Chi sei tu?-
Chiede Amu aggrappandosi ad Ikuto, con voce tremolante.
-Tranquilla, sono il tuo angelo, piacere-
Dico, facendo il giro del letto, per poi sedermi sull'lato opposto di quello dove è seduto Ikuto.
-Come ti chiami-
Mi chiede, dopo essersi staccata da Ikuto, ed essersi rilassata.
-Tadse Hotori, sono il tuo angelo-
-Lo so, ma quanti anni hai?-
-15 anni, la tua età-
-Okay, ma dimmi, perchè sei tornato così tardi?-
-Ho avuto da fare, ma che cosa è successo che Ikuto si è reso visibile?-
-Bhe, vedi, ecco....Ikuto, puoi dirglielo tu?-
Dice con voce un po' tremolante.
-Certo, devi sapere che oggi un grigio l'ha tirata giù dalla scogliera, ecco perchè sono intervenuto, e mi sono reso visibile-
-Cosa? Ma non iniziano a cercarli ed attaccarli a 16 anni?-
-Si, ma a quanto pare certi vengono attaccati anche prima-
-Hai ragione, domani chiederò al consiglio lucente se era mai successo prima, e che cosa significa-
-Okay, però ora possiamo andare a dormire?-
Chiede Amu.
-C-cosa? Quindi dovremmo dormire con te?-
-Bhe, se non vi scomodate, sapete, con quello che è successo oggi, non vorrei rimanere sola-
-No, anzi, va benissimo-
Dice quel demone con fare malizioso.
-IKUTO-
No però, Amu è anche arrossita.
-Perchè Amu? Ti vergogni? Non mi sembrava che prima, mentre ti stringevi sul mio petto, ti desse fastidio!-
-C-cosa?-
-Ikuto, piantala, la metti in imbarazzo-
-Che rompi che sei angioletto-
-Ora è meglio andare a dormire-
Dico, cercando di non urlare e sbraitare contro Ikuto.
Quando ci mettiamo a letto, Ikuto, come mi aspettavo, la attira a lui.
-I-Ikuto, che fai?-
Allora io, vedendo Amu, la attiro a me.
-Lasciala stare-
Urlo.
-E se non volessi?-
Risponde quello, riprendendosi Amu.
E di li, cominciamo a contendercela, fino a che lei, dice:
-RAGAZZI! Basta tirarmi, non sono una corda, e poi sembrate due bambini!-
-O-okay-
Diciamo io e Ikuto insieme, un po' spaventati.
-Bravi, e trovate una posizione dove tutti e due mi possono avere vicina, senza stringermi o tirarmi!-
E così, io metto una mia ala sotto di lei, e le stringo un braccio, mentre Ikuto, dall'altro lato, le cinge la vita, e la copre con una sua ala.
Se qualcuno ci vedesse da fuori, penserebbe molto male, ma dobbiamo proteggerla, insieme.
-Non dormite?- Chiede Amu.
-No, dobbiamo tenere gli occhi aperti-
Risponde Ikuto, precedendomi.
-Okay, buona notte allora-
-Buona notte-
E così Amu si addormenta, mentre io e Ikuto la sorvegliamo, e la osserviamo mentre, col viso rilassato, dorme e respira regolarmente.
pov.Amu
Apro piano gli occhi, e mi ritrovo tra le braccia di Ikuto, che mi cinge la vita, e Tadase, che da dietro, mi cinge il braccio.
-R-ragazzi, io dovrei alzarmi-
Dico, tanto sono svegli.
-Amu, ti sei svegliata!-
-Certo Tadase, devo andare a scuola-
-Giusto, ma noi dobbiamo seguirti, quindi ci renderemo invisibili-
-Okay, basta che tu- Dico guardando storto Ikuto -Non mi fai i tuoi solito "scherzetti"-
-Non assicuro niente-
-Che rompi, ma ora mi lasciate alzare?
-Certo-
E così mi alzo, vado a prepararmi, faccio colazione, e chiamo quei due.
-Ikuto, Tadase, scendete, è ora di andare a scuola-
-Arriviamo-
Quando arrivano, rimango incantata, come fanno ad essere così belli? Soprattutto Ikuto, con i suoi soliti capelli blu spettinati, gli occhi cobalto che mi trafiggono, e quelle sue ali così possenti, in più le orecchie e coda da gatto, che sono molto rilassate.
Oggi, è vestito con un paio di jeans strappati, maglia nera con un macabro disegno, e converse nere.
Tadase, come ho notato ieri sera, ha i capelli biondi sempre pettinati, e gli occhi cremisi che mi guardano, le ali bianche "chiuse", e la sua corona (?) sulla testa.
Lui, invece, è vestito con dei pantaloni bianchi, maglia verde acceso, e converse rosse, con qualche sfumatura bianca.
E' molto bello, ma devo ammetterlo, Ikuto è meglio.....cosa? Che cosa ho detto?
Meglio se non ci penso va.
Ci avviciniamo alla porta di casa, e mentre sto per aprirla, loro si rendono invisibili.
Esco, e dirigendomi a scuola, faccio un piccolo pensiero:
"Chissà, forse sarà bella questa nuova rutine"
 

 
Anglo autrice:
Mi scuso con tutti quelli che mi seguono dell'enorme ritardo, lo so, avevo detto che aggiornavo lo scorso fine settimana, ma il mio caro pc  non ne volava sapere di andare, e così sono riuscita a postarlo solo oggi.
Avete notato anche voi una leggera differenza tra questo, e gli altri delle altre mie storie, vero?
E' si miei cari, mi sono proprio scatenata, quasi non mi riconosco, non ho MAI fatto capitoli così lunghi, posso dire di avere un nuovo record.
Mi scuso ancora, e spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Baci alla prossima. Rad.

   
 
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