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Autore: cussolettapink    19/07/2015    7 recensioni
Sento la porta aprirsi ma non mi giro convinta che sia papà.
“Ehi papà lo stanno già cambiando?”.
“No, in realtà sono appena arrivati ma volevo lasciare a tuo nonno un po’ di privacy” mi giro di scatto sentendo quella voce e sorrido timidamente a Harry facendomi poi da parte per farlo sedere.
“Questo balcone è piccolissimo, vieni così ti siedi” mi appiattisco più che posso per farlo passare e lo vedo passarmi veramente tanto, tanto vicino.
Appena si riesce a sedere mi accorgo di aver trattenuto il respiro per la sua vicinanza e gli sorrido timidamente.
“Allora, a quando l’operazione alla gamba?”.
“Domani mattina, tuo nonno invece in cosa deve operarsi?”.
“Lui è stato operato d’urgenza ormai una settimana fa, stiamo aspettando che ritorna stabile e lo sposteranno in un altro reparto e poi in un centro a lunga degenza, prima che possa tornare a casa ce ne vorrà"
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La mattina mi sveglio per colpa di un raggio di sole che mi colpisce in pieno viso, proveniente dalla finestra.

Mi alzo e vedo che ho addosso una trapuntina a ripararmi dal freschetto della mattina.

Guardo nel letto di nonno e lo vedo ancora dormire. Quando giro lo sguardo verso Harry lo vedo stretto nelle coperte... senza trapunta!

Mi alzo e con la massima delicatezza lo copro con la coperta, ringraziandolo silenziosamente per non avermi fatto morire dal freddo.

Approfittando della sedia che è rimasta lì, mi siedo e lo osservo.

E' bellissimo. I capelli sempre più sconvolti dalle tante ore al letto, il viso così rilassato mentre dorme...

"Buongiorno, stai anticipando i medici con la radiografia?" ...e un caratterino davvero tremendo.

Mi alzo subito rossa in viso e lo guardo mentre mi fissa, perfettamente sveglio.

"Buongiorno" gli rispondo "Grazie davvero per la coperta, è stato un bel gesto"

"Di niente, scricciolo" fa un sorrisetto facendomi alzare gli occhi al cielo.

"Sei tremendo" lo guardo sorridendo, poi con la coda dell'occhio vedo un movimento dal letto di nonno e lo vado ad aiutare a tirarsi un pò su e a sistemargli la maschera per l'ossigeno.

Verso le otto arrivano le infermiere che sistemano nonno e Harry, mentre io aspetto fuori sul balcone, gustandomi l'aria fresca della mattina.

Ammetto di essere davvero stravolta nonostante le ore di sonno che mi sono riuscita a fare.

Rientro e come in automatico guardo sul letto di Harry, dove c'è lui che mi sorride.

"Mi farà strano non trovarti, ormai mi sono abituata" gli confesso avvicinandomi a lui.

"Anche a me mancherai, magari potrem-" "Harry! Oh Harry come stai?" entra una ragazza biondina tutta tirata a lucido che si butta quasi sul letto di Harry.

Vedo lui sbiancare lentamente e noto che la biondina si è appoggiata con una mano sulla gamba da operare.

"Scusami? Potresti togliere la mano? Gli fai male alla gamba" vedo lei guardarmi assottigliando gli occhi e lui guardarmi con la gratitudine negli occhi.

"Chantal, cosa ci fai qui?".

"Ma è ovvio Harry! Sono qui per te! Non potevo lasciarti ad affrontare l'operazione da solo e... per l'amore del cielo! Sei davvero conciato un disastro! Appena uscito da qui ti devi ristrutturare un pochino, sei ridotto malissimo! Oh, mi scusi?" si gira e mi guarda, mentre io ricambio lo sguardo confuso.

"Dici a me?".

"Si, puoi portare la sedia a rotelle che lo aiuto a lavarsi un pò al bagno? E anche se per favore gli dai una sistemata al letto nel frattempo, è ridotto un disastro".

"Scusami?" continuo a guardarla, poi fisso Harry.

"Chantal, lei non è un'infermiera è la nipote di quel signore".

"E che cosa ci faceva vicino al tuo letto? Non mi pare che tu e quel signore siate proprio simili".

"Lo stavo aiutando".

"Beh, ora non serve, puoi tornare ad occuparti di tuo nonno,  al mio ragazzo penso io".

Sento un piccolo colpo al cuore e per un attimo i miei occhi finiscono su Harry, per poi girarmi e andare verso il letto di nonno senza proferire parola.

Mi sento... delusa è dire poco. E' fidanzato e nonostante questo ci ha provato continuamente con me in questi tre giorni.




"Oh tesoro, servirebbe anche a te una sciacquata, sei uno straccio" entra un'infermiera che mi guarda e sospirando mi dirigo verso il bagno, lasciato libero da Harry che ha appena finito di lavarsi mentre la biondina è andata giù a prendersi un caffè.

Due occhiaie che arrivano fino a terra, i  capelli scombinati stile nido d'uccello, il poco trucco completamente sbavato e un viso pallido e stanco.

Forse anche per colpa della stanchezza e dall'esaurimento causato da tutta questa situazione, mi sfuggono due lacrime, che tolgo stizzita. "Mi sono appena data la spiegazione sul perchè lui sta con quella biondina perfetta... come fa un ragazzo così bello a guardare una conciata così male?" mi dico a bassa voce fissandomi allo specchio.

"Forse quel ragazzo vede la bellezza interiore... e tu sei così bella che gli togli il fiato, sia in bellezza esteriore che interiore..." mi giro di scatto e vedo Harry guardarmi dalla porta del bagno.

Mi asciugo sbrigativamente le lacrime e mi avvicino a lui cercando di sorpassarlo "Era occupato, la prossima volta bussa per favore".

"Hai ragione scusami ma... Ann?" mi blocca il braccio e mi guarda avvicinandosi sempre di più al mio viso.

"Harry che cosa..." lo guardo parlando a voce bassissima.

"HARRY! Sono tornata!" entra la biondina che come prima mi squadra male, facendomi allontanare come scottata.

Passo le seguenti due ore completamente concentrata su nonno, cercando di non notare come Harry e quella Chantal si siano tramutati in polipi, per quanto sono appiccicati.

"Signorina, la prego di uscire, l'orario delle visite è finito" le dice un'infermiera.

"Ma voglio rimanere con il mio ragazzo! Si deve operare!".

"Lo capisco, potrà aspettare fuori, non si può rimanere nelle camere oltre l'orario di visita e il suo ragazzo verrà operato questo pomeriggio, il dottore ha avuto un problema con un altro paziente e ha dovuto rimandare".

"Che incompetenza in questi ospedali! Ecco perchè sono meglio le cliniche private" la sento sbuffare senza preoccuparsi di farsi sentire dall'infermiera.

"Perchè lei può rimanere?" mi indica facendo i capricci come una ragazzina.

"Perchè lei si sta occupando di suo nonno forse?".

"Capirai che gran fatica, sta solo fermo" sgrano gli occhi e con me anche Harry.

"Chantal! Scusati!" alza infatti la voce lui.

"NO! Se lei rimane, rimango pure io".

Faccio un paio di respironi e mentre l'infermiera la minaccia di chiamare la sicurezza, mi avvicino a lei.

"Tranquilla, visto che nonno sta così tranquillo avrò tempo di occuparmi anche del tuo caro ragazzo, non ringraziarmi tesoro" faccio un sorriso finto e la vedo guardarmi con odio, mentre viene mandata fuori.

"Tu.sei.mitica!" scoppia a ridere Harry tenendosi la pancia, dopo aver visto il teatrino con Chantal.

"Scusami, dopo romperà a te però... mi ha fatto un pò agitare".

"Tranquilla, varrà la pena sopportarla dopo per essermi gustato questa scena adesso!" continua a ridere e dopo poco mi aggiungo a lui.

"Comunque, sei fidanzato" parlo questa volta seria, togliendo il sorriso anche a lui.

"Non siamo proprio fidanzati... diciamo che ci stiamo frequentando ma non è niente di serio... insomma, succede quello che succede tra fidanzati ma allo stesso tempo... possiamo farlo succedere anche con altre persone. Una coppia aperta?".

"Non riesco a capire se sono più disgustata o quasi intenerita dal tuo imbarazzo nello spiegare, ma penso che sceglierò la prima. Non pensavo fosse così che vivi le relazioni, mi sembravi migliore".

Mi giro e senza guardarlo vado da nonno, concentrandomi solo su di lui, cosa che avrei dovuto fare anche tutti i giorni precedenti

"Non sa quello che si perde tesoro, dai retta a me" mi parla a fatica lui attraverso la mascherina, facendomi sorridere.

"Grazie nonno" sorrido e continuo a stargli intorno.

Quando si è appisolato mi alzo dalla sedia per prendere una crema dal suo armadio.

All'improvviso si fa tutto nero e barcollo, appoggiandomi di botto contro l'armadio cercando di riprendere i sensi.

"Ann!"
   
 
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