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Autore: MaryKei_Hishi    21/01/2009    2 recensioni
Il sesso è sbagliato. Il sesso non si deve fare. Il sesso è sporco.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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...E Non Aver Paura Di Vivere.

Parte I

***---***

Il sesso è sbagliato.
Il sesso non si deve fare.
Il sesso è sporco.

Sono state le uniche parole che mi sono state dette su questo argomento fin dalle prime volte che la mia attenzione ricadeva su quello che posso tranquillamente chiamate tabù.

Tabù, sì, è la parola che esprime meglio il concetto di sesso nella mia famiglia. Mia madre e mia nonna mi hanno sempre ripetuto che è sbagliato, che è qualcosa di sporco. Qualcosa che non si deve fare. Sesso e cose affini, naturalmente.

Così il sesso è stato il tabù della mia adolescenza.

Sono stato cresciuto come una ragazza che veniva preservata da una famiglia all'antica, come vergine dote di se stessa per un futuro matrimonio, e come una ragazza le mie attenzioni si sono sempre rivolte ai ragazzi.

È stato in secondo superiore che ho incontrato per la prima volta Daniel; una delle poche persone che posso definire “amico”.
Lui... Lui era un normale ragazzo di 17 anni che vedeva il sesso semplicemente per quel che era: un qualcosa da fare per voglia e/o sentimento, qualcosa di bello che valeva la pena provare.

Lui è sempre stato così... Libero.

Con lui mi sono sempre sentito libero di parlare di qualsiasi cosa, ho passato più o meno due ore al telefono con lui negli ultimi anni a parlargli di cose mie come lui ha passato al telefono con me altrettante ore a parlarmi di cose sue.

A lui riuscii a dire di come mi sentivo quando entravo in argomento tabù, dei miei turbamenti, delle mie ansie e... Sì, delle mie paure.

Daniel lo sapeva di come stavo, di come stavo male.
Sapeva che quella situazione mi stressava e mi risucchiava completamente, sapeva che io adoravo mia madre almeno quanto la odiassi per aver fatto di me quel che voleva; il sesso era diventato il mio tabù, e stando troppo a contatto con lei non riuscivo a mentirle.
Ogni volta che avevo provato a mentirle anche per la più piccola stupidaggine, lei, non so come, mi leggeva dentro, mi scrutava e io mi sentivo nudo e scopriva la verità, era una dote innata la sua, lo faceva e io non potevo e non riuscivo a mentirle.
Non le mentivo sulle piccole cose, figurarsi sul far o meno sesso.

Quando parlai ad Daniel della questione sesso lui mi guardò stupito come se fossi un alieno, quando gli spiegai che quella situazione anche se non volevo mi era entrata dentro e quando gli spiegai che ero totalmente impreparato a qualsiasi cosa, lui mi sorrise capendo e mi rassicurò che non c'era niente di cui vergognarsi, io invece mi vergognavo a morte di quella confessione.
Mi vergognavo di non essere “all'altezza” della situazione, mi vergognavo di non essere in grado di gestire quel tipo di situazione.

Superato lo scoglio “confessione” parlare ad Daniel era diventato più facile, era riuscito a capire e quello lo rendeva in grado di continuare a farlo; parlare con Dany, confrontarmi con lui -per quanto di confrontabile ci sia stato- mi ha aiutato molto, lui era una sorta di “mio opposto” era come vedere un me stesso cresciuto senza quelle convinzioni che prepotentemente erano entrate dentro di me.

Un giorno, tempo fa... Eravamo brilli, molto, avrei dormito a casa sua e stavamo vedendo un DVD, un film bellissimo “mysterious skin” di cui mi riproposi di comprare il libro non appena avuto tempo, era uno di quei film -o di quei libri- che io non avrei mai potuto portare a casa, era a tematica omosessuale.

La storia narrava di due ragazzini che avevano ricevuto molestie dal loro allenatore di baseball.

La storia raccontava di come avevano assimilato quell'evento e di come aveva cambiato, in bene o in male la loro esistenza.
Uno dei due ragazzini per proteggersi da quel che non voleva sapere di aver ricevuto si era convinto che l'avessero rapito gli alieni, l'altro aveva sempre portato nel cuore il suo allenatore, tra un sottile velo di rancore per l'abbandono che aveva ricevuto e un pesante dardo di ricordi, amava quell'uomo.
-Vedi Will? Se fosse successo a noi tu saresti stato quello degli alieni, io la puttana- -No! Io non ci assomiglio nemmeno a quello non ci credo nemmeno negli alieni- Dany rise di gusto, io non volevo essere Brian.
Quel film era affascinante, quei due bambini, poi diventati ragazzi erano l'opposto l'uno dell'altro, erano come me e Daniel sotto certi punti di vista.
Dopo quella nota la conversazione si spostò su quanto fossero scopabili o meno i vari personaggi.

Durante i titoli di coda, ancora più brillo, come Daniel, non so come ci ritrovammo più vicini, sentivo i brividi pervadermi il corpo, ma ancora era qualcosa che potevo controllare, un filo d'elettricità passava attraverso il mio corpo, forse perché stavo immaginando cosa quel momento auspicava.

Una carezza sul viso e Daniel più vicino che mai.
Labbra che si sfiorano e un fremito più forte.

Il divano letto era troppo comodo per quel momento e io mi sentivo vulnerabile.
Sentivo di vacillare, mi stavo già sentendo sporco di fare qualcosa che non si deve fare.

Cercai di controllarmi, credo lo prese come un esortazione a continuare, sentii le sue mani sul mio corpo, sulle cosce, sul torace e poi di nuovo in basso, sussultai quando si spostò sul cavallo dei jeans, mi allontanai da lui, ansimando quasi.

-Ehi...?-
-Dany... No.-
-Prima o poi dovrai farlo, vuoi forse tremare come una foglia con quel qualcuno che non ti conosce e che non lo sa?-

Io non gli risposi e lui si pentì di avermi parlato a quel modo. Ma aveva ragione, io non potevo permettermi di comportarmi così con quel qualcuno che, ne ero certo, sarebbe arrivato.

-Will, non c'è niente di male in quello.-
-Lo so, ma non ci riesco, mi prende il panico-

lo vidi prendere aria così da potermi rispondere ma poi non mi disse niente, si alzò andando nella sua camera per dormire.
Il giorno dopo bastarono uno scambio di sguardi per capirci e per capire, sopratutto, che era tutto ok.

Una situazione del genere non si ripresentò più. A breve Dany trovò una persona con cui condividere vita e letto e io ridussi le telefonate e i momenti con lui, un po mi sentii messo da parte, ma era ovvio e normale che lui preferisse amore ad amicizia.

Una sera uscimmo noi tre ed un amico del suo lui.

E quella fu la prima volta che incontrai Adam.


****

Di questa fiction esistono due versioni, una narra di personaggi realmente esistenti, e poi questa modificata per poterla postare anche qui, su questo sito, spero possa piacervi ^^

grazie di aver letto

kiss

marykei-hihsi
   
 
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