Quando incontrai Jasper la prima volta avevo ventidue anni e
lui ne aveva venticinque, fu in occasione di una cena in casa mia.
Una delle tante cene di beneficenza date dai coniugi Reneé e
Charlie Swan: i miei genitori.
Mio padre è un ricco proprietario di industrie
degli States, e mia madre figlia dei ricchi coniugi Higginbotham preferisce vivere tra
la cospicua eredità dei miei nonni e i
guadagni di mio padre e si prende anche il lusso di scegliere cosa devo fare
nella mia vita.
Pochi giorni dopo quel "benedetto incontro" come lo definì lei, io e
Jasper cominciammo a frequentarci anche se io non ne fui per niente
entusiasta, ma data la pressione di mia
madre cedetti... Dato che secondo lei dire no ad un Cullen era inconcepibile.
Per carità Jasper era un bel ragazzo e con il tempo avevo
imparato a conoscerlo e a volergli bene, ma non lo amavo e poi io ero quel tipo di ragazza che credeva nel grande amore: quello che avviene al primo
sguardo e con Jasper non avevo mai provato niente di tutto ciò.
Il colpo di grazia mi venne dato due notti più tradì dopo
aver annunciato il nostro fidanzamento, quando sentii i miei litigare.
« Reneé non ti vergogni di aver barattato nostra figlia per
i tuoi sporchi interessi?»
«Io non sapevo cosa fare... e con la Signora Cullen siamo
arrivate a questo compromesso.»
«Posso passare sopra il fatto che tu mi abbia tradito con
Carlisle Cullen, ma non a quello che sei scesa a compromessi con la moglie del
tuo amante rovinando per sempre la
vita e la felicità di tua figlia.»
«Mi dispiace io...»
«Mi fai schifo Reneé.»
Io Isabella Marie Swan mi sarei dovuta sposare per coprire
mia madre e la sua tresca con il mio futuro suocero e tutto ciò era
inconcepibile.
Passai qualche ora a piangere, e poi mi preparai per uscire.
«Bella dove credi di andare? È tardi, torna subito in camera tua.»
«Non sono più una bambina! Sai com'è sto per sposarmi, a causa
tua con in uomo che non amo e non amerò mai.
Quindi sono libera di fare ciò
che voglio, e smettila di scegliere per me, hai esagerato! Da oggi puoi
non considerarti mia madre, tu per me
non esisti più.»
L'avevo ferita e stava piangendo, ma non mi importava non
dopo aver saputo quello che aveva fatto.
Decisi di uscire, arrivai al locale e cominciai a bere:
uno, due, tre bicchieri...
A un certo punto mi si avvicinò un ragazzo era davvero
bello, aveva i capelli castano ramati e gli occhi verde smeraldo era molto alto
ed aveva un fisico ben proporzionato.
«Cosa ci fai qui tutta sola?»
«Avevo bisogno di distrarmi.»
«E tu per quale motivo ti avvicini alle sconosciute?»
«Ti osservavo da prima, credo che dovresti smetterla di
bere...»
«E tu dovresti farti gli affari tuoi.»
«Io sono Anthony Masen»
«Piacere Bella.»
«Bella e basta?»
«Accontentati del mio
diminutivo.»
«Quindi non è il tuo nome.»
«Mi sono fatta sfuggire troppo.»
«Sei strana...»
«Allora lo adotto come cognome.»
«Io non ti comprendo...»
«Non è il caso che tu lo faccia.»
Cominciammo a parlare, a ridere e a scherzare, stavo bene
con succedeva da tempo e in cuor mio sapevo che dipendeva da Anthony la sua
compagnia mi faceva bene e per una volta decisi di godermi il momento senza
pensare alle conseguenze.
Ci ritrovammo avvinghiati in pista, con il fiato corto a
causa dei baci lo implorai di andare da lui.
«Bella hai la macchina?»
«Si, è qui dietro.»
«Dovremmo prenderla perché io sono venuto qui con amici.»
«Seguimi.»
Lo presi per e lo condussi verso la mia auto.
Dannazione io non facevo nulla di sconsiderato, eppure in
questo momento con la sua mano nella mia sentivo di essere al posto giusto e
non volevo che tutto questo finisse.
«Non credo che dovresti guidare.. Hai bevuto.»
«Perché tu non hai bevuto?»
«No, non posso bere per motivi di salute.»
«Tieni, faccio finta di crederci.»
«È così, davvero Bella. Ho subito un incidente e mi hanno
asportato la milza, non posso bere per questo.»
Sentivo che era sincero lo percepivo dal suo sguardo, era un
qualcosa che non riuscivo a spiegarmi.
«Ti credo.» e gli passai la chiavi della macchina.
Dopo pochi minuti arrivammo a casa sua, non ci vidi più e
cominciai a baciarlo ci ritrovammo sul divano con solo l'intimo, ma presto sparì anche
quello.
Quando fu in me, non pensi a nulla se non alla perfezione di
quell'attimo e ci
addormentammo insieme, incuranti del fatto che di lì a poco le nostre vite sarebbero
cambiate per sempre.
*
Lissy's Notes:
Grazie per aver letto o comunque per averci provato.
Ho scritto questa storia tre anni fa, ma non ho mai avuto il coraggio di pubblicarla.
Alla fine ho deciso di pubblicarla perché è l'unica di cui vado fiera, sicuramente non
è il massimo ma è solo un inizio.
E nulla, mi sembra ancora assurdo che abbia deciso di pubblicarla.
Scusate i miei deliri...
Al prossimo capitolo!