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Autore: Emy Potter    20/07/2015    3 recensioni
"Alice Liddell è una donna intelligente con una natura curiosa, lingua tagliente e un modo diretto di affrontare le cose. Quando divenne uno spirito, all'età di diciannove anni, si ritirò nel suo paese delle meraviglie con le intenzioni di non ritornare. Più di un secolo dopo, lei è stata scelta per diventare il prossimo guardiano, ma nemmeno il suo amico d'infanzia Calmoniglio può cancellare ciò che il mondo le ha fatto."
Questa è la traduzione di una famosa fanfiction inglese che io ho adorato tantissimo. Spero vi piaccia.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bunnymund, I Cinque Guardiani, Jack Frost, Nuovo personaggio
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 5: Brutte prime impressioni
 
So let me thank you for your time
And try to not waste any more of mine
Get out of here fast
I hate to break it to you, babe
But I'm not drowning
There's no one here to save
King of Anything - Sara Bareilles
 
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Nord si trovava di fronte agli altri due spiriti con un luminoso sorriso che potrebbe oscurare il sole, completamente ignaro degli sguardi che stava ricevendo. Bunny voleva darsi uno schiaffo sulla fronte con la zampa per aver dimenticato la natura eccessivamente amichevole di Nord.
Oh dei, non siamo stati qui nemmeno per venti minuti e già le cose vanno a rotoli!; pensò Bunny miseramente. E io che pensavo fosse Jack quello che avrebbe rovinato tutto!
I piedi di Alice era piantati a terra mentre sbatteva le palpebre assente verso lo straniero che era stato così sfacciato. Ai tempi in cui lei era umana qualunque uomo avesse cercato inutilmente di avvicinarsi a lei, gli avrebbe tirato uno schiaffo o un calcio nelle-
“Spero ti stia divertendo nel mio laboratorio” disse Nord prima di notare gli elfi vicino a lei. “Vedo che miei elfi stanno dando un po’ di aiuto. Certamente come te, non è vero?”
Alice cercò di mostrare rabbia verso quell’uomo grosso come una montagna, ma si accorse che non ci riusciva. Non sentiva nessuna rabbia che si accumulava nello stomaco.
Era sempre stato facile per lei attaccare i marinai corpulenti che stavano al salone della “Sirena Straziata” a Londra (NA: il locale dove lavorava la sua tata), poiché erano un branco di vermi pervertiti che meritavano di essere trattati come tali, ma quest’uomo sembrava essere l’esatto contrario. Aveva un’aura cordiale e accogliente che lo circondava, che sopraffava ogni sentimento negativo in tutto il suo palazzo. Rendeva difficile essere arrabbiati con lui, anche per una come Alice.
Per fortuna, il difetto della ragazza che aveva la bocca più veloce della mente non era un problema in quel momento a causa del fatto che era senza parole, che forse la salvò dal fare una delle sue scenate.
Alice ricordava i baci sulla guancia come gesti affettuosi che si facevano in famiglia o tra amici stretti, ma di certo non per un saluto con un perfetto sconosciuto. Il fatto che quest’uomo salutava qualcuno che non aveva mai incontrato prima con un gesto così significativo lasciò Alice sconcertata, ed era quello smarrimento che le impediva di tirar fuori la Lama Vorpale…per ora.
L’uomo la guardò con un’espressione orgogliosa e assolutamente gioiosa. Era come se fosse una figlia estraniata che alla fine decise di tornare a casa. Anche lei notò il luccichio infantile che brillava nei suoi color cielo, nonostante l’età anziana, e fu allora che si rese conto che c’era qualcosa di fantastico in lui.
“Lo farò. Voglio dire sì, mi piace il tuo laboratorio” disse Alice una volta che si ricompose. “È stupefacente.”
“Bah! Sono sicuro che non è nulla rispetto tuo Paese delle Meraviglie” ribatté Nord con una breve risata. “Da quello che ho sentito da Bunny, essere davvero posto incredibile”
Non abituata a tali lusinghe, Alice si guardò gli stivali e cominciò a giocare con l’orlo del grembiule.
“Grazie, signor Nord” rispose educatamente facendo quasi una riverenza.
Una volta, Bunny le disse che gli inchini erano ormai superati. Non era sicura se fosse un saluto appropiato a quella situazione. Prima di diventare uno spirito, le abilità sociali di Alice erano per lo più pessime, ma poteva solo immaginare come orrende fossero nei tempi moderni.
Saltò all’improvvisa risata di Nord. Si teneva lo stomaco, con il corpo che tremava, ridendo come se avesse appena sentito una battuta esilarante.
Che uomo strano; osservò Alice prima di lasciar formare un sorriso pensoso sul viso. Ma anche piacevolmente eccentrico e carismatico. Una combinazione deliziosa a mio parere.
“Non c’è bisogno di essere così formali, Alice” disse una volta calmatosi. “Sei tra amici qui! Ora vieni, parleremo vicino al caminetto. Gli altri guardiani vorranno conoscerti. Vuoi mangiare o bere qualcosa? Sono certo che miei elfi porteranno tutto quello che vuoi!”
Alice scosse la testa, rifiutando l’offerta, mentre si lasciò condurre verso la scalinata vicina. Bunny – che era rimasto ad osservare nervosamente l’interazione dei due – fece un respiro di sollievo prima di seguirli a ruota.
Fin qui, tutto bene; pensò mentre cominciò a calmare i nervi. Il primo guardiano è fatto, ora ne mancano tre.
 
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A prima vista, Alice avrebbe detto che la fata in bilico sopra il manto del camino fosse una creatura della Valle di Lacrime. Considerò brevemente l’idea che qualcosa l’avesse seguita del Paese delle Meraviglie, ma rimosse il pensiero quando non la riconobbe come nessuna delle sue creazioni.
La fata era ovviamente femmina, con il corpo curvo e piume colorate. Erano di verde, grigio verde, blu, giallo, e un po’ viola all’estremità delle penne della coda. Sulla schiena aveva grandi, ronzanti ali da insetto. Il suo aspetto strano e unico fece pensare ad Alice che fosse una creatura molto bella e affascinante.
La fata era davanti al camino, dando loro le spalle, parlando freneticamente con un gruppo di piccole fate. Stava nominando diverse città, stati e paesi, mentre puntava il dito su ogni fatina. Una volta che una aveva il proprio compito, volava via velocemente, sostituita da un’altra.
Quando raggiunsero la fine delle scale, Nord si mosse dietro Alice e la guidò delicatamente vicino al centro della stanza, per poi fare qualche passo indietro lasciando la ragazza in piedi da sola.
“Tooth! Vieni qui. Abbiamo nuovo visitatore!” la chiamò senza nemmeno preoccuparsi di nascondere la gioia nella sua voce.
La fata si voltò subito e rimase a bocca aperta appena vide Alice. Con una velocità incredibile, volò verso la ragazza e la trascinò in un grande abbraccio. Alice cercò di mantenere l’equilibrio mentre si ritrovò improvvisamente inghiottita in un abbraccio di piume. Il contatto inatteso e indesiderato la fece irrigidire in difesa, ma Tooth era troppo felice per accorgersi dell’evidente disagio.
“Sei venuta! Non riesco a credere che tu sia qui, in piedi proprio davanti a me dopo tutti questi anni!” esclamò Tooth prima di alzare le mani per portarle sul viso di Alice. “E sei diventata così bella, proprio come ho sempre pensato. Sono così felice che hai accettato di venire. Ora aprì la bocca e fammi vedere i denti!”
“S-scusa?” balbettò Alice non del tutto sicura di aver sentito bene l’ultima parte. Fece rapidamente due passi indietro, a causa di tutte le attenzioni che stava ricevendo. Aveva ricevuto più contatto fisico di quanto ne avesse bisogno in un’intera giornata.
Guardò Tooth con orrore confuso quando portò le mani alla bocca. Ma prima che potesse violare lo spazio personale di Alice con un nuovo modo completamente nuovo e creativo, Nord la interruppe rapidamente. Anche l’amichevole omone riteneva che alcune delle manie di Tooth potessero spiazzare un po’ a volte, soprattutto verso le persone che non erano abituate.
“Tooth, stai dando fastidio nuovamente a miei ospiti” la rimproverò divertito. Non avrebbe mai potuto essere davvero arrabbiato con la fatina dei denti, era semplicemente troppo adorabile per lui. “Risparmia il tuo controllo dei denti per dopo.”
“Oh, giusto, mi dispiace” arrossì imbarazzata. Sorrise timidamente e si strofino un braccio. “La forza dell’abitudine.”
Tooth si staccò finalmente da Alice, ma rimase lì vicina. Le fatine erano accanto al loro “capo”, squadrando la straniera nella stanza. Proprio come Tooth, resistevano a malapena alla tentazione di volare davanti al viso della ragazza e farle aprire la bocca per vedere i denti.
“Mi dispiace per essere stata così precipitosa.” Si scusò velocemente la fata quando notò quanto a disagio fosse la ragazza.
Ricordando come fosse cresciuta Alice, Tooth fece un leggero inchino con le piume della coda. “Sono Toothiana, la fatina dei denti, ma puoi chiamarmi Tooth.”
“Va tutto bene, credo. Sono Alice Liddell.” Rispose anche lei con un piccolo inchino. Sapeva che era un po’ stupido per lei presentarsi dato che Tooth già la conosceva, ma lo fece comunque. Non poteva ignorare le buone maniere, dopotutto.
Ci fu un momento di silenzio mentre la fata continuava a guardare Alice. Il momento si è salvato dal diventare scomodo quando dagli occhi di Tooth cominciarono a scendere delle lacrime. Fece una risata imbarazzata prima di volare più in alto cercando di ricomporsi.
“Scusate, sono emotiva.” Tirò su con il naso e si asciugò le lacrime. “Non riesco ancora a credere che tu sia qui, non ti vedevo da così tanto tempo!”
“Ma noi non ci siamo mai incontrate prima” disse Alice con le sopracciglia annodate per la confusione.
Al suono forte di Bunny che si schiariva la gola, gli occhi della fata si spalancarono quando si rese conto di  aver probabilmente detto qualcosa che non avrebbe dovuto. Lei e il pooka si scambiarono una veloce occhiata attraverso la stanza mentre Alice li guardava con sospetto.
“…o sì?” chiese lei con una gran confusione.
Il suo sguardo accusatorio era focalizzato su Bunny che trasalì. Avrebbe avuto un bel litigio con la ragazza più tardi. Le parole di Alice erano note per essere mortali ed molto efficaci. Anche peggio di Nord! Il vecchio buffo si arrabbiava raramente per qualcosa, ma quando lo faceva poteva far sentire qualcuno come se fosse pattumiera.
Ci fu una veloce discussione non verbale tra i due guardiani prima che Bunny fece un cenno a Tooth. La fata volò giù, più vicina al suolo.
“Beh sì, non direttamente.” Spiegò Tooth. “Non ci siamo mai incontrate ufficialmente ma ti conoscevamo quando era una bambina. Ho raccolto i tuoi dentini, Nord ti ha lasciato i regali di Natale, Sandman ti ha fatto fare bei sogni e, naturalmente, nascondevi le uova di Pasqua con Bunny.”
“Non ho mai avuto bei sogni quando ero bambina.” Ribatté inaspettatamente Alice portando Tooth a curvarsi lievemente come se le sue parole la colpirono fisicamente.
Forse ciò che aveva detto Alice non era del tutto vero. Ricordava vagamente di aver sognato il suo vecchio Paese delle Meraviglie da bambina, ma come al solito, quei ricordi venivano rapidamente inghiottiti dalle fiamme infernali, morti tra le grida dei suoi cari, e rovinati dalla melma nera. Più tardi si sarebbe sentita in colpa per essere scattata contro una donna così gentile, ma odiava quando le persone parlavano del suo passato, anche se delle parti migliori.
Bunny si fece velocemente avanti e mise una zampa sulla spalla si Alice. Aveva riconosciuto i segnali del cambiamento di umore della ragazza. Rivelandole che degli stranieri già sapevano chi era, probabilmente non era stata una mossa non molto azzardata da parte di Tooth, ma non riuscì a dare la colpa alla povera fatina dei denti. Se non altro era colpa sua per non aver avvisato gli altri guardiani su cosa non dire quando c’era Alice Liddell.
“Hey Nord!” chiamò Bunny l’uomo paffuto che aveva lasciato la conversazione appena era cominciata. Era nel bel mezzo della discussione con una creatura- lo yeti aveva dipinto un grande mucchio di robot di una tonalità di verde sbagliata- e quando sentì il suo nome guardò il pooka che indicò Alice con la zampa. “Perché non fai fare ad Alice un giro del laboratorio?”
“Ottima idea, Bunny!” esclamò Nord con il voltò che si illuminò. Coglieva sempre l’occasione di far fare un tour nella sua amata bottega. Con la grande mano, fece cenno ad Alice di seguirlo. “Vieni, ti faccio vedere il mio Paese delle Meraviglie.”
Quando Alice guardò Bunny con sguardo mite, lui le fece un sorriso colpevole e scattò la testa in direzione di Nord.
“Vai avanti, ti raggiungo più tardi.” La rassicurò Bunny.
Dopo un po’ di esitazione e uno sbuffò indignato, la ragazza si fece lentamente strada verso l’omone. Le permise di scendere le scale per prima, seguendola poi. Bunny attese che i due scomparissero dalla sua vista prima di farsi strada verso Tooth. La fata aveva un’espressione sconsolata mentre aleggiava in aria, guardando la ragazza che si allontanava. Il coniglietto di Pasqua si sentì un po’ a disagio a causa del suo sguardo triste. Le espressioni negative non le appartenevano, era troppo innaturale a suo parere.
Una volta che Bunny fu vicino alla sua amica, Tooth lo abbracciò. Sorpreso dalla mossa improvvisa, sentì il viso scaldarsi da sotto la pelliccia e il cuore battere più forte. Era abituato al comportamento affettuoso la fata ormai, ma il suo tocco evocava sempre emozioni forti in lui.
“Oh Aster” mormorò Tooth sulla sua pelliccia. “La prima volta che ho l’opportunità di riunirmi con una dei credenti perduti e rovino tutto! Ugh, cosa c’è di sbagliato in me? Parlare del suo passato, sono così stupida!”
“Va tutto bene, Tooth” disse Bunny accarezzandole la schiena. “Non è andata poi così male. Fidati, la mia prima riunione con Alice era dieci volte più imbarazzante della tua.”
Tooth sciolse l’abbraccio per guardare il compagno peloso. “Spero di non averla sconvolta. Ero così felice di rivederla e, finalmente, di presentarmi ufficialmente…”
“Non ti preoccupare” insistette Bunnymund. “Alice è piuttosto forte e si riprende rapidamente da un insulto. Non che tu l’abbia insultata, naturalmente! Basta darle un po’ di contatto fisico e lei si rilasserà piano piano.”
Tooth si asciugò di nuovo le lacrime prima di fare un sospiro. “Va bene, se lo dici tu.”
“Questo è lo spirito, ragazza”
“…Aster” iniziò dopo un breve silenzio. Bunny inghiottì il groppo alla gola e piegò nervosamente le zampe. Ogni volta che diceva il suo nome in quel modo di solito se ne usciva con qualcosa di grave e/o personale. “Ho intenzione di parlare con te sul tuo passato con Alice…”
Quando Bunny non rispose, la fata emise un altro sospiro.
“Lo sai che se Alice decide di diventare un guardiano, Nord vorrà sapere tutto quello che sai e altro ancora. Sappiamo tutti riguardo all’incendio e la morte della sua famiglia…e vagamente anche qualcosa sul manicomio. Nord, Sandy ed io siamo tutti d’accordo che non presseremo Alice se non vuole dirci ciò che non vuole, ma ci piacerebbe sentire la tua versione della storia.”
Il pooka se ne stava tranquillamente lì, ascoltando le sue parole. Dopo un minuto, respirò profondamente dal naso e cominciò a massaggiare la nuca mentre le sue grandi orecchie si abbassarono notevolmente.
“Lo so, e hai ragione” disse imbronciato. “Ve lo dirò io, ragazzi. Non ora, ma presto. Prometto che racconterò tutto…tranne a Frost.”
Tooth gli sorrise e lo tirò in un altro abbraccio. Ignorò completamente il commento su Jack, per ora, ma segretamente era d’accordo con Bunny, perché essendo un guardiano da poco tempo non aveva bisogno di sapere tutto quello che succedeva.
Tuttavia, i guardiani più vecchi avevano bisogno di sapere se Alice era abbastanza qualificata per essere una di loro, e se i bambini sarebbero stati al sicuro attorno a lei; sebbene Tooth pensasse che l’Uomo della Luna avesse una buona ragione per aver scelto Alice Liddell. Non l’avrebbe scelta se fosse stata un pericolo per i bambini, ovviamente.
Tooth era entusiasta del fatto che Bunny stesse per raccontare tutto. Sperava in Manny che, confidandosi con i suoi compagni, Bunny avrebbe finalmente smesso di incolparsi per quello che era successo.
Toothiana era positiva su questo. Era convinta che questa potenziale aggiunta nella loro “famiglia” avrebbe reso le cose migliori per tutti.
“Grazie Bunny!”
“Nessun problema” mormorò debolmente mentre ricambiava l’abbraccio.
Bunny permise che questo durasse di più del primo. Se ne stava lì, beandosi volentieri del caldo conforto da parte della sua cara amica. Il silenzio era tranquillo e piacevole fino a quando una certa voce mandò in frantumi tutta quella pace.
“Awww, posso avere un abbraccio anch’io, Bunny?”
Il pooka, infastidito, si stacco da Tooth e si voltarono a fissare lo spirito dell’inverno. Jack Frost era fermo sopra il globo, appoggiato con noncuranza contro il sistema di controllo. Il suo bastone era appoggiato sulla spalla mentre teneva qualcosa nell’altra mano. Come al solito, Baby Tooth era sospesa nelle vicinanze.
Jack fece al coniglio un ghigno arrogante.
“Da quanto tempo sei lì in piedi?” chiese Bunny con un ringhio.
“Da un po’” rispose l’altro con nonchalance, ma cambiò velocemente risposta quando l’espressione del pooka si fece più dura. “Calmati ragazzo peloso. Sono appena arrivato tipo cinque secondi fa, letteralmente. Non ho sentito nessuno dei vostri teneri discorsi, lo giuro.”
Jack alzò gli occhi quando continuò a guardarlo dubbioso. Anche dopo la grande avventura di due anni fa, Bunny continuava a pensare che fosse un immaturo spaccone che preferisce bighellonare tutto il tempo e non prendere nulla sul serio.
Ora, non abbiate l’impressione che a Bunny ancora non piaccia il giovane spirito, perché non è per niente vero. Frost poteva comportarsi come un bambino viziato a volte, ma quando arrivano i momenti critici, il ragazzo sapeva quali erano le sue priorità ed era un alleato abbastanza decente nella lotta.
La sua personalità allegra e divertente è stata una boccata d’aria fresca per i guardiani. Aveva aiutato a riscoprire la loro passione di far sorridere i bambini e aveva ricordato loro le ragioni per cui erano stati scelti tanti anni orsono. Bunny non l’avrebbe mai ammesso ad alta voce, ma aveva davvero apprezzato tutto quello che Jack aveva fatto per loro. Questo lo aveva convinto un po’ all’inizio, ma ora, Bunny era pienamente convinto che Jack Frost era davvero adatto ad essere un guardiano.
Ma questo non lo rendeva meno fastidioso però.
Nonostante fosse stato nominato come Guardiano del Divertimento, gli sembrava che il vero scopo della vita del ragazzo fosse quello di rendergli tutto più difficile.
“Basta chiedere a Baby Tooth se non mi credi”
Al sentir menzionare il suo nome, Baby Tooth fece un cenno entusiasta a Bunny.
Prima che il pooka potesse commentare quanto influissero le parole della fatina a causa della sua cotta, Tooth li interruppe per evitare un’altra discussione tra lo spirito dell’inverno e quello della primavera.
“Eccoti Jack!” sorrise lei. “Abbiamo una buona notizia: Bunny è riuscito a convincere Alice a venire a Santoff Claussen.”
“Hmm, davvero?” rifletté il ragazzo sogghignando al pooka. “Dov’è allora?”
“Nord le sta facendo fare un giro del laboratorio” borbottò Bunny incrociando le braccia. “Probabilmente dovremmo andare a cercarli.”
Tooth annuì mentre volava affianco al coniglio. Bunny aveva capito che i due fossero da qualche parte al piano terra, ormai, magari visitando le renne. Gli aveva accennato a Nord che Alice aveva un’affinità con gli animali.
Mentre Bunny si dirigeva verso le scale, Tooth si voltò notando che Jack non li stesse seguendo. Era troppo occupato a far volare un aereo giocattolo sul soffitto. Sorrise con un affetto vedendo il luccichio giocoso nei suoi occhi mentre faceva volare l’aereo attorno agli altri giochi. Era davvero il Guardiano del Divertimento.
“Jack posalo e vieni con noi” ordinò. “Nord vorrà farle incontrare qualcun altro una volta che Sandy si presenta e voglio farti conoscere Alice.”
La fatina dei denti era emozionata che Jack stesse per incontrare Alice. Anche se lui era uno spirito da più tempo, i due sono rimasti giovani di aspetto. Jack aveva diciotto anni e, se la memoria non ingannava, Alice ne aveva diciannove. Tooth pensava che i due potessero trovare nell’altro un amico a causa della loro vicinanza d’età. Certamente non sarebbe stata una brutta cosa per Jack. Ricordava tutte le volte in cui lo aveva visto sul mulino del laboratorio in totale noia, non potendo giocare con Jaime e i suoi amici perché erano a scuola.
“Vai avanti, ti raggiungo tra un minuto.” Promise Jack mentre cercava di recuperare l’aereo che faceva rotta verso terra.
“Va bene, solo non ci mettere tanto.” Disse lei prima di volare al piano terra.
Jack abbassò la levetta del telecomando e guardò l’aereo scendere. Dopo alcune attente manovre, fu in grado di far atterrare l’aereo su un tavolo. Sorrise e si congratulò silenziosamente per quello che aveva fatto, prima di voltarsi verso Baby Tooth. La fatina cominciò ad applaudire, mentre Jack le faceva vistosi ed esagerati inchini.
“Tanto vale andare dagli altri e conoscere la famosa Alice” disse Jack cominciando a camminare verso la scala con Baby Tooth che lo seguiva.
Sfortunatamente, lui non stava guardando dove andava perché improvvisamente inciampò su un elfo che portava un vassoio con biscotti di zucchero. Si lasciò sfuggire un grido di sorpresa prima di cadere a terra, atterrando malamente sul ginocchio e poi sullo stomaco. Il telecomando dell’aereo volò in aria. Jack sussultò quando esso colpì terra rompendosi. Dopo un paio di secondi, il pallido spirito udì il suono vorticoso delle eliche di un aereo e scintille elettriche.
Il giocattolo sul tavolo cominciò a scatenarsi con violenza. Le eliche giravano ad una tale velocità che Jack dubitava seriamente fosse normale per un aereo giocattolo. Con un’ultima luminosa scintilla, volò a zigzag verso l’estremità del tavolo per poi partire in aria ad una velocità pericolosa.
“Beh, questo non è buono” mormorò Jack mentre guardava l’aereo volare via. Baby Tooth guardò l’amico prima di schiaffeggiarsi la fronte con la mano.
 
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Trovare Alice e Nord non fu poi così difficile. Quando Bunny raggiunse il piano terra, vide immediatamente i due in piedi intorno a un tavolo che guardavano uno yeti che costruiva una casa delle bambole con legno massiccio. Alice stava con le braccia incrociate sul tavolo e la testa appoggiata su di esse. I suoi occhi guardavano attentamente come la grande creatura pelosa scolpiva complicati disegni sul legno scuro.
Quando Nord si accorse che Tooth e Bunny si stavano avvicinando si diresse verso di loro e indicò la ragazza con un sorriso gongolante. Non era mai stato bravo con gli adolescenti, erano sempre così difficili da accontentare, soprattutto nei tempi moderni in cui tutto quello che volevano per Natale erano complicati, gadget tecnologici che gli yeti non sarebbero mai stati in grado di produrre. Così, Nord era molto orgoglioso di se stesso per essere stato in grado di impressionare Alice con il suo laboratorio.
“Ho un futuro con i teenagers o altro?” rise.
“Grazie Nord” disse Tooth con un sorriso di sollievo visto che era riuscito a calmare la ragazza. “Avevo paura di averla fatta scappare! Sono sollevata che ora sia tutto a posto. Abbiamo trovato Jack, ma dov’è Sandy?”
“Dovrebbe arrivare presto” rispose Nord. “Scommetto un’intera torta di frutta che è sulla strada per venire qui.”
“Come sta?” chiese Bunny facendo un cenno con il capo verso Alice.
“Meravigliosamente! Non sembrava troppo interessata ai giochi finiti, ma sapevo che lo sarebbe stata con le renne!”
“Grandioso Nord” disse Bunny dando una pacca al braccio di Nord. “Sta andando tutto alla grande. Una volta che si presenta Sandy, avremo un altro incontro per convincere Alice a diventare un Guardiano.”
Tooth si voltò sbattendo le palpebre al pooka prima di dire: “Aspetta, vuol dire che non ha ancora deciso?”
“Eh….no, non esattamente.” Bunny si lasciò sfuggire una risata nervosa prima di grattarsi la nuca. “Sono stato in grado solo di convincerla a visitare il laboratorio per un po’. Le ho detto che se non voleva essere un Guardiano l’avrei riportata nel Paese delle Meraviglie.”
Nord diede allo spirito un’occhiata severa mentre portava le braccia al petto. “Ma Bunny, tu sai che non può rifiutare di diventare un Guardiano. Uomo della Luna l’ha scelta, è suo destino.”
“Lo so, lo so, ma non possiamo farle fare il giuramento se la cosa non le piace.” Disse Bunny. “Nessuno può far fare ad Alice quello che non vuole. Basta darle del tempo per riabituarsi al mondo e potrebbe farlo.”
“Potrebbe?” rise Nord incredulo.
Bunny ignorò la beffa e si limitò a roteare gli occhi verso lo scettico russo: “Beh, non siamo precipitosi. Non c’è nessuna minaccia imminente come quando è stato scelto Jack. Abbiamo abbastanza tempo.”
Nord si alzò dritto in piedi considerando quello che aveva detto l’amico accarezzandosi la barba pensieroso. Dopo pochi secondi, si lasciò sfuggire una delle sue solite risate potenti e diede una brusca pacca alla schiena di Bunny. Era un gesto affettuoso, ma lo fece quasi cadere in avanti.
“Va bene, capisco il tuo punto di vista, Bunny.” Rise Nord quando il pooka inciampò in avanti. “Vado a prendere Alice e cominciamo la riunione.”
 
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Alice sentì arrivare Nord prima di vederlo.
I suoi forti, passi decisi erano difficili da non sentire, anche tra il rumore del laboratorio. Si allontanò dallo yeti e dalla sua casa delle bambole, e guardò Nord, il cui corpo la sovrastava notevolmente.
Avrò forti dolori al collo se continuo così; pensò mentre allungava il collo per guardare gli occhi luminosi del russo.
Prima che potesse commentare le sorprendenti abilità degli yeti, notò Bunny e Tooth accanto alla scala vicina. La fata la salutò timidamente mentre il pooka prendeva una tazza di zabaione da uno yeti.
“Dove sono gli altri guardiani?” chiese Alice a Nord. “Bunny mi ha detto che in totale siete in cinque.”
“Sandman è un po’ in ritardo, ma sarà presto qui.” Rispose il russo. “Per quanto riguarda Jack Frost, dovrebbe essere qui da qualche part-“
Tutti giù!”
Al suono della voce maschile sconosciuta, Alice alzò gli occhi versò l’ultimo piano del laboratorio. In poco tempo, riuscì a notare una figura vestita di blu attorno a tutti i giocattoli volanti e i coriandoli, ma non vedeva altro che una sfocatura informe. Tuttavia poteva vedere che era in piedi sulla ringhiera di legno che agitava freneticamente le braccia.
“È lui chi diavolo è?” chiese Alice piegando la testa di lato, confusa dalla bizzarra persona. Nord rispecchiò l’espressione della ragazza, ma invece di rispondere alla sua domanda, il grande spirito mise i pugni sui fianchi e gridò alla persona: “Jack! Cosa significa tutto questo?”
“Aereo in fuga!” urlò di nuovo indicando l’aereo giocattolo che volava in maniera incontrollata in tutto il laboratorio, con del fumo nero che usciva da dietro, causando un forte panico nella fabbrica e nei suoi lavoratori.
Volò attraverso vari piani, facendo cadere i sorprendenti giocattoli che gli yeti dovevano finire di costruire. Ad un certo punto, l’aereo colpì una grande pila di robot verdi – con il grande dispiacere di uno degli yeti – e li fece spargere sul lato della ringhiera, facendoli piovere sugli occupanti del piano terra. Gli spiriti e gli operai dell’officina si muovevano cercando di evitare di essere colpito in testa da uno dei giocattoli di plastica.
Visto che non voleva saltare come se avesse le formiche nelle calze, Alice materializzò il suo ombrello blu che usava come scudo nelle sue mani. Teneva il parasole sopra la testa mentre i robot lo colpivano e rimbalzavano.
Una volta che smisero di cadere, Alice tornò a guardare l’aereo giusto in tempo per vedere che si dirigeva verso lei e Nord. Lei era tesa e pronta a schivare, ma prima che il giocattolo li potesse colpire, una lastra di ghiaccio apparve improvvisamente sotto i loro piedi. Cercò di mantenere l’equilibrio, ma li fece cadere entrambi vicino agli yeti.
Era tutto un groviglio di arti e pelliccia.
Fuori dalla portata della lastra di ghiaccio, Bunny e Tooth avevano i loro problemi con uno sciame di elfi in panico vicino ai loro piedi. La fata cercò disperatamente di calmare gli elfi mentre il pooka malediceva la loro esistenza mentre erano incastrati tra le sue zampe. Dopo aver quasi ribaltato le piccole creature, Bunny fissò lo spirito dell’inverno.
“Jack, brutto idiota! Smettila subito con questo baccano o vengo lì e-“
Essendo occupato a sbraitare verso il ragazzo, non aveva notato l’aereo che volava verso di lui e fu troppo tardi per schivarlo. Lo colpì duramente dietro la testa, prima di volare contro un muro ed esplodere. La forza del colpo fece cadere il povero pooka a terra come un sacco di patate.
Alice, che era caduta piuttosto dolorosamente sulla schiena, si mise a sedere con un lieve gemito e vide il coniglietto sdraiato sul pavimento di pietra. Emise un altro gemito, preoccupata per il suo amico, prima che la rabbia prese il sopravvento. Si voltò verso il soffitto e gli occhi si fermarono duri sullo spirito dell’inverno.
Dopo aver assistito al casino che aveva causato, Jack volò al piano terra per scusarsi. Sperava nell’Uomo della Luna che il coniglietto di Pasqua non voleva colpirlo con il boomerang quando si fosse ripreso. Quando i piedi nudi toccarono terra, si fece strada verso Bunny, ma prima che potesse raggiungerlo, fu bloccato improvvisamente e la visione invasa da una nube di polvere blu e…farfalle?
Jack non ha avuto nemmeno la possibilità di reagire che davanti allo sciame emersero un paio di piccole mani e lo spinsero contro il petto. L’impatto tolse quasi il fiato allo spirito facendolo inciampare all’indietro. Mentre cercava di riprendere l’equilibrio e dare un senso a quello che era appena successo, lo sciame di polvere e farfalle scomparve.
In piedi, al suo posto, c’era una giovane ragazza e non sembrava felice.
Quando finalmente il Guardiano del Divertimento si ristabilì, diede alla ragazza un veloce sguardo. Aveva lunghi capelli castano scuro, pelle pallida color pesca, e i più bei occhi verde smeraldo che Jack avesse mai visto in vita sua. Indossava un abito blu, un grembiule bianco con sospetti schizzi rossi sopra, calze a righe nere e bianche, e stivali neri con fibbie argentate.
Lo sguardo feroce con cui lo stava guardando era così intenso, che quasi lo fece sussultare. Era alta quanto lui, ma Jack si sentiva basso quanto due pollici sotto il suo sguardo penetrante.
“Cosa diavolo pensavi di fare?!” la ragazza praticamente strillò con le braccia incrociate strettamente sotto il petto.
“Io um, uh, eh?” fu la geniale risposta di Jack.
“Guarda quello che hai fatto al povero Bunnymund, maledetto dodo!” continuò a gridare esterrefatta contro il ragazzo di fronte a lei.
L’insulto da parte della strana ragazza svegliò Jack dal suo torpore e ricambiò lo sguardo. Non gli piaceva farsi insultare da qualcuno che non conosceva, tanto quanto essere spinto sul petto. Inoltre, non gradiva che questa strana ragazza a caso lo accusasse di aver ferito Bunny di proposito, qualcosa che lo spirito dell’inverno non farebbe mai.
“Ehi, non stavo cercando di colpire Bunny! È stato un’incidente, signorina!” sbottò Jack. “E ora smettila di bloccarmi la strada così posso andare a vedere se Bunny sta bene”
Alice rimase momentaneamente stordita dalla risposta scortese del ragazzo e stava per rispondergli a tono quando ad un tratto, il suo aspetto bizzarro la fermò. I suoi occhi guardarono la pelle pallida, i capelli bianchi e gli occhi azzurri cristallini. Notò anche la brina sui suoi abiti il che non lasciò dubbi sull’identità della persona che aveva di fronte a lei.
La prima impressione di Alice nei confronti dello spirito dell’inverno non fu buona come inizio, soprattutto a causa delle continue lamentele di Bunny sul ragazzo, ma quel piccolo incidente di certo non fece nulla per migliorare l’opinione che aveva su di lui. Era già pronto a trattarlo come tutti quelli che non gli piacevano: cinicamente.
Restringendo i suoi occhi in due fessure, Alice spostò il peso su un piede e incrociò le braccia prima di fissare il suo avversario con un altro sguardo feroce scrutatore.
“Sei Jack Frost” dichiarò mentre puntò un dito contro di lui.
Jack lasciò andare lentamente la posizione difensiva, una volta che vide che la ragazza fece lo stesso. Non poteva fare a meno di sentirsi un po’ fuori dal giro. Lei ovviamente lo conosceva, ma lui non sapeva chi fosse. Sperando di ottenere qualche aiuto da parte dei suoi amici, Jack lanciò un’occhiata dietro di se, verso i Guardiani. Bunny era di nuovo cosciente, ma era ancora seduto sul pavimento, tenendosi con cautela la parte posteriore della testa. Tooth era inginocchiata affianco a lui mentre Nord si trovava nelle vicinanze. Al momento, Jack si era apparentemente risparmiato il pestaggio da parte di Bunny e una lezione di Tooth, perché tutta la loro attenzione era su di lui e la ragazza.
Sembrava che fosse solo questa volta.
“Si, sono io” disse Jack con un leggero tono di sospetto, socchiudendo gli occhi leggermente mentre ricambiò lo sguardo. “E tu sei?”
“Alice Liddell” rispose con sicurezza prima di ritornare nella sua modalità sproloquio. “Che tipo di deficiente fa volare un aereo in miniatura in una zona altamente popolata? Non solo hai quasi decapitato il povero Bunny con quel mostro, ma hai fatto cadere gli elfi in preda al panico e disturbato l’intero laborato-“
“Ehi, ehi, ehi! Aspetta un attimo!” la interruppe Jack con una mano pallida alzata. “Sei Alice?”
“Mi dispiace, non mi rendevo conto di stare balbettando” Alice quasi abbaiò al ragazzo. L’interruzione di Frost la rendeva ancora più irritata, se era possibile. “Sì, sono Alice e lei, signor Frost, mi sta facendo perdere la pazienza”
“Tu mi stai prendendo in giro.” Rise incredulo il ragazzo, ignorando completamente ciò che aveva detto. “Oh wow, sei vecchia. E, hey, non dovevi essere bionda?”
Jack si sentì uno stupido per non essersi reso conto prima che era lei. Perché altrimenti una strana ragazza dovrebbe essere all’interno del dominio di Nord a meno che non fosse il nuovo guardiano che Bunny era andato a prendere? Inoltre, il vestito blu e il grembiule bianco sarebbero dovuti essere un suggerimento, ma poi si ricordò che non aveva prestato attenzione ai dettagli.
Tutta l’irritazione dello spirito dell’inverno svanì e fu sostituita da curiosità e divertimento. Sorrise mentre si appoggiava al suo bastone, mentre il suo improvviso cambiamento di atteggiamento e la natura indifferente sembravano solo infastidire Alice ancora di più.
Dal punto di vista della ragazza, sentiva come se lui non la stesse prendendo sul serio e questo lo odiava.
“Beh, chiaramente non lo sono” quasi ringhiò. Stava resistendo appena alla voglia di tirar fuori la sua Mazza Cavalluccio e insegnare a questo pazzo irrispettoso le buone maniere di cui aveva bisogno. “Devi aver pensato a-“
“Non sembri per niente simile all’Alice dei libri.”
“Sì, sono perfettamente consapevole di questo. Sto provando-“
“Ma d’altro canto, nessuno si aspetta che il coniglietto di Pasqua sia un altissimo, pooka scontroso con un accento australiano. Quindi penso che il tuo aspetto inatteso non sia poi così strano.”
“Smettila di interrompermi!” gridò Alice la cui frustrazione aveva raggiunto il limite.
“Woah, calmati” rise Jack dopo aver visto come irritata fosse la ragazza. Pensò che fosse un po’ strano. “Sto solo cercando di essere gentile.”
“Credo lei stia confondendo la parola amichevole con la parola fastidioso perché amichevole è l’ultima cosa che lei è!” sbottò Alice.
“Beh, odio contraddirti, ma tu non sei esattamente piccola miss allegria, ragazza.”
Dopo quel commento, Alice decise finalmente che aveva abbastanza di quel maleducato miserabile ragazzino. Decise di tenere via la sua Lama Vorpale perché Frost non era armato con nulla di veramente letale – solo un buffo bastone -, ma questo non significava che un giusto pugno alla tempia non gli avrebbe fatto nessun danno.
Con i suoi occhi smeraldini esclusivamente concentrati sul ragazzo compiaciuto, Alice praticamente marciò verso lo Spirito dell’inverno, ma prima che potesse raggiungerlo, un grande braccio le bloccò la strada.
“D’accordo voi due” disse Nord severamente. “Questo è abbastanza.”
“Ha ragione Nord” si intromise Tooth una volta che Bunny era in piedi. “Siamo partiti con il piede sbagliato, ma facciamo solo un respiro profondo per calmarci.”
“Sì, smettila Frost prima che io decida di colpirti in testa con un giocattolo.” Ringhiò Bunny mentre ancora si massaggiava la testa.
“Oh, giusto, mi dispiace Bunny” si scusò Jack con un sorriso colpevole.
“Su, su” Nord disse ad alta voce battendo le mani tre volte. “yeti dicono che cena è pronta e che Sandy è già in sala da pranzo. Dimentichiamo queste brutte prime impressioni e mangiamo!”
Alla parola “mangiamo”, tutti gli elfi vicini cominciarono immediatamente a correre allegri verso la sala da pranzo. Nord rise e scosse la testa prima di seguirli.
Tooth diede a Jack uno sguardo di disapprovazione e gli diede un avvertimento. “Parleremo di questo più tardi , giovane uomo.”
Jack quasi trasalì alla “minaccia” mentre la guardava volare verso Nord. Non aveva nemmeno bisogno di guardare Bunny per sapere che era ancora nei guai, ma sembrava che non volesse di ucciderlo per ora. Probabilmente voleva aspettare dopo cena in modo da non doverlo strangolare a stomaco vuoto.
Così, invece di guardare il coniglio grigio, Jack guardò Alice. Gli stava ancora indirizzando brutte occhiate con le braccia incrociate, ma non sembrava così matta come lo era due minuti prima, il che pensò fosse una buona cosa. Trovava ancora il suo penetrante, abbagliante sguardo smeraldino estremamente inquietante, ma invece di mostrarsi a disagio, le fece l’occhiolino beffardo prima di gesticolare con il suo bastone che doveva seguire gli altri. Quando Alice aggrottò le sopracciglia in cambio, Jack scrollò semplicemente le spalle e se ne andò verso la sala da pranzo con il suo bastone che ruotava leggermente in mano e Baby Tooth affianco.
Alice guardò il ragazzo dalla testa ai piedi, fino a quando non scomparve completamente in un’altra sezione del laboratorio. Una volta che se ne fu andato, si voltò a guardare Bunny.
Le sue orecchie si abbassarono quando lesse il messaggio chiaro nella sua espressione: Sono davvero arrabbiata con voi, signor Bunnymund.
“Ok, non è andata esattamente come avevo programmato, ma…” cominciò a dire Bunny ma si fermò quando Alice scosse la testa e alzò una mano.
“Non importa, Bunny” disse seccamente. “Non c’è nulla che potevi chiaramente fare su quello che è appena accaduto tra me e quell’idiota, dalla pallida faccia canzonatoria, quindi non c’è motivo di soffermarsi su questo. Andiamo a mangiare.”
“Mi dispiace davvero tanto che la tua prima visita nel nostro mondo sia andata così, Alice.”
“Lo so Bunny” sospirò mentre camminavano verso la sala da pranzo, fianco a fianco. “Ma suppongo che non sia ancora finita.”
 
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NOTA AUTRICE: Yeee! Ce l’ho fatta! Questo capitolo è lunghissimo! Perdonatemi se ho sbagliato qualcosa, ma con tutte queste parole non è facile. Se c’è qualcosa che non va fatemelo sapere. Direi che in questo capitolo si vede un po’ la parte “violenta” di Alice, ma il suo carattere è a causa di quello che le è successo. A mio parere è un personaggio molto complicato e pieno di diverse sfumature. Ci vorrà un bel po’ di tempo prima che lei e Jack possano costruire qualcosa.
Ringrazio Rebianime e Sweetchicca per le recensioni.
Link per la storia originale: https://www.fanfiction.net/s/8753693/5/Winter-Wonderland .
Recensite in tanti, sia qui che nella storia originale! Kisses, Emy.
   
 
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