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Autore: Sabira    21/07/2015    1 recensioni
c'è chi non crede alla magia, pensando ad essa come all'invenzione di qualcuno per dare spiegazioni a cose inspiegabili, avvenute nel corso del tempo. C'è chi pensa invece che si sia estinta o che esiste solo in poche piccole cose, come i sogni. Oggi siamo lontani dal poter credere che esista qualcosa che l'uomo non può controllare, capire, spiegare... ma questo qualcosa c'è e ci sarà sempre, anche se probabilmente le persone che non sono in grado di utilizzarlo lo assoceranno a miti, leggende, storie ormai dimenticate nei secoli.
Maya era una ragazzina allegra, dai folti e ricci capelli neri e scintillanti e i grandi occhi di un rosso acceso. Viveva in una grande metropoli con i suoi genitori, andava a scuola, rideva con le amiche...insomma, era una normalissima ragazza di tredici anni, o almeno così credeva, finché un giorno le cose cambiarono. Vi narrerò una storia, una storia ambientata ai “tempi nostri” una storia di magia, di amicizia, ma anche di dolore e frustrazione. La storia di Maya e di molti altri amici che, come lei, studiarono in una scuola fuori dall'ordinario, una scuola per persone “speciali”, da poteri soprannaturali.
Genere: Comico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~19. NUOVI RISVOLTI
L'uomo era fermo dinanzi una tomba, di cui non si riuscivano a leggere i caratteri. Lacrime tristi gli rigavano il pallido volto, delle rose rosse teneva in braccio. Lo sguardo perso verso qualcosa di ignoto, qualcosa di bello e dolce dato il sorriso appena accennato. Posò i fiori nel vaso affianco alla tomba.
-Mi manchi, Laila...non resisterò a lungo senza di te, ma non temere...la nostra bambina è in salvo. Maya sta bene!

Maya riaprì gli occhi. Sentì lacrime calde ricadergli sul viso e quel pianto silenzioso si trasformò in un tormentato pianto singhiozzante. In poco tutti gli altri si svegliarono e seguirono quei singhiozzi disperati, arrivando a lei. Il primo fu Ryo, svegliato da un forte dolore al petto e non dal rumore. Appena la vide ridotta in quel modo iniziò ad accarezzarle dolcemente il capo. Subito dopo arrivarono gli  zii, Riccardo, Sandra, Joseph, Ji e persino Seb. La accerchiarono in poco e cercarono di calmarla ma le lacrime continuavano a sgorgare senza sosta.
“Maya...che succede?
“Ryo, ho scoperto chi è quell'uomo che sogno sempre, ma non mi sembra vero...
“Chi è?
“Lui è mio...mio padre!
Ryota fece un passo indietro, disorientato e attirò così lo sguardo di Riccardo.
-TU SAI QUALCOSA VERO? PARLA! PERCHÉ MIA SORELLA È IN QUESTO STATO?! - disse prendendolo per la maglia del pigiama. Dal canto suo il ragazzo sembrava un manichino non dava l'impressione di aver capito che si stesse rivolgendo a lui.
-PARLA!!!- ripeté e Ryo sembrò risvegliarsi. Lo guardò dritto negli occhi e con sguardo severo disse: -Ha scoperto chi è suo padre.
Il riccioluto impallidì immediatamente.
-Come...come ha fatto?
-Lo ha sognato, è da quando abbiamo iniziato a riunire i rossosangue che lo sogna, ma sembra che l'abbia scoperto solo ora- il silenzio calò, turbato solamente dai continui singhiozzi della ragazza. Pianse, molto, finché non fu giorno. Tutti rimasero lì a guardarla, impotenti. Quando Maya riaprì gli occhi, dopo essersi addormentata alle cinque, vide una strana scena. Ji dormiva affianco a lei raggomitolato e con un pollice in bocca e una mano posata sul viso di lei a mo' di carezza. Riccardo dormiva ai piedi del letto tenendole la caviglia, le dormiva appoggiata alle gambe di Say che si era addormentata carezzandole i capelli. Mentre Seb  era affianco a Rick con la testa poggiata sul ginocchio di lei. In  le teneva una mano e gli zii l'altra mentre Ryo si era addormentato sulla sua pancia...ed era pesante.
Era una scena alquanto tenera, tutti in qualche modo la toccavano, dandole sicurezza, non li avrebbe fatti più preoccupare, non avrebbe più pianto, sarebbe stata forte, anche per loro.
Passarono mesi, i ragazzi impararono a governare tutti e quattro gli elementi e Ryota e Maya ad apprendere tutte le arti della lettura del pensiero. La ragazza non aveva più fatto incubi da allora, e ciò non la tranquillizzava per niente, voleva scoprire di più, inoltre la conversazione che aveva avuto con Inal le rimbombava nella testa...non le sembrava chiaro nulla. Ora stava dirigendosi verso la stanza degli allenamenti riguardanti la mente. Erano tutti riuniti lì, raggiunse Ryota e gli fece un sorriso che lui ricambiò. Quanto era cambiato il suo Ryo?!
Aspetta...da quando Ryo era suo?
Tirò un sospiro di sollievo pensando che aveva eretto la barriera che non permetteva di leggere nella mente.
-Ragazzi...attenzione prego- intervenne Inal che aveva preso il ruolo di “Urlatore” ovvero colui che urla a posto degli altri. A quel punto come sempre prese la parola lo zio.
-Ragazzi sono ormai mesi che ci alleniamo, questo perché tra due settimane potrebbero succedere tre cose: scamperemo il pericolo del Mezzosangue, verremo sconfitti da lui o lo sconfiggeremo. Sta a voi decidere, c'è un giorno, uno soltanto in cui il Mezzosangue potrà essere risvegliato: il 31 di gennaio. Ora potete scegliere di nascondervi quel giorno, e scampare il pericolo per un annetto o di scegliere una tattica di attacco e in questo caso sarete salvi per sempre perché o lui morirà o sarete voi a morire- calò il silenzio, la faccia di Riccardo sembrava quella di un pesce lesso, con gli occhi fuori dalle orbite...
-Non voglio fuggire, voglio affrontare il problema e sconfiggerlo per sempre- disse Ryo.
-Credo di parlare a nome di tutti dicendo che siamo d'accordo- intervenne niente di meno che Seb in persona.
Annuirono tutti.
-Bene, allora dovremo mandare uno di voi là. Maya o Ryota per esattezza- avete presente la faccia a pesce lesso di Rick? Bene, quella non è per niente comparabile alla nuova che si impossessava dei volti di tutti tranne quelli dei diretti interessati.
-Noi ci leggiamo nel pensiero- andò al punto il ragazzo.
-Quindi anche se separati potremmo comunicare...siamo come dei toki toki.- continuò l'altra.
-Esatto!- concordò la zia.
Maya stette un po' in silenzio poi parlò...anzi pensò.
“Ryo, andrò io!”
Lui si girò dalla sua parte, come dire...in un modo molto simile al furioso.
“Come scusa?” rispose al dir poco minaccioso.
“Oh,andiamo Ryo, non essere così intimidatorio! Ho un piano...abbiamo già un infiltrato là dentro...”
“E chi sarebbe?”
“Vedi! Non lo sai, quindi tu non puoi andare... e non provare a leggermi la memoria, ho la barriera in sezione on” sorrise sotto i baffi.
-Eh-ehm- i due si resero conto che tutti li guardavano come se fossero pazzi.
-Cosa c'è, ve l'abbiamo detto che ci leggiamo nel pensiero...ecco qui la dimostrazione- alzò le spalle Maya-Ed un'altra cosa...zii andrò io- disse guardando con ammonimento Ryota.
-Ho già un piano! Ascoltate bene: mi farò catturare e portare nella tana del lupo...mi guarderò bene in torno da capire la posizione e la comunicherò tramite Ryo. Cercherò di raccogliere informazioni dall'infiltrato e quando arriverà il giorno voi  entrerete di nascosto ed insieme sconfiggeremo il mezzosangue e con lui l'A.S.I.M.- concluse in modo trionfante.
-In effetti è quello che avevamo pensato...tranne per l'infiltrato...chi è?
-Una...vecchia conoscenza, direi. Ora il problema è come farsi catturare?
-A questo già avevamo pensato. Un tunnel ti porterà lontano da qui...allora dovrai iniziare ad utilizzare i tuoi poteri, loro li percepiranno e arriveranno subito da te... non abbiamo tempo da perdere, partirai tra due ore, vai a  cambiarti.
Maya tornò in camera e indosso dei jeans scuri, delle scarpe da ginnastica e un t-shirt caldissima...di quei tempi il freddo si pativa davvero molto, poi prese il cappotto e  una parrucca con i suoi occhiali da vista...non le avrebbero nascosto gli occhi ma così non avrebbero pensato che fosse tutto un piano. Prese una borsetta a tracolla e dentro ci mise la custodia degli occhiali, il diario, un quadernino e delle penne con delle matite. Poi qualcuno bussò alla porta.
Lei aprì e vide Ryota appoggiato allo stipite.
-Pronta?
-Sono nata pronta- scoppiarono entrambi a ridere. Lei lo fece entrare e sedere sul letto mentre lei si accomodava sulla sedia con le ruote della scrivania ed iniziava ad andare avanti e indietro per la stanza.
-Sei preoccupato per me, vero?
-Mi sembra ovvio!!
-Non preoccuparti, andrà bene...poi possiamo parlarci in qualsiasi momento!!!
La guardò diritto negli occhi.
-Sta attenta...
-Contaci!
Lui si alzo e fece per andarsene ma fu fermato dalla ragazza.
-Vieni qua cucciolone- sorrise lei mentre apriva le braccia.
Sorrise anche lui ma al contrario, rispose: -Non ci penso neanche- lei fece uno sbuffo.
-Voi maschi, mai a prendere l'iniziativa- così dicendo si avvicinò e poggiò le mani dietro al suo collo, abbracciandolo dolcemente.
-Ti voglio bene, Ryo, abbi cura di te...
-Lo dici come se fosse un addio.
-Sempre a ribattere tu, eh? Un semplice ti voglio bene anch'io, no?- rispose continuando ad abbracciarlo.
-Ti voglio bene anch'io - sussurrò così impercettibilmente che le sembrò fosse un sogno.

   
 
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