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Autore: DarkEvilStiles    21/07/2015    1 recensioni
Riccardo è un normalissimo sedicenne con molti amici di cui potersi fidare, una vita movimentata, ma soprattutto una bellissima ragazza: Anastasia. Lei è tutto per lui, ma non si può esattamente dire lo stesso di lei. C'è un segreto del quale il ragazzo non è a conoscenza, un segreto che cambierà totalmente il suo modo di vedere le cose, lo farà entrare in un periodo del tutto nuovo della sua vita e lo porterà a compiere nuove esperienze che prima non avrebbe mai sognato di fare.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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10 agosto 2014
 
Caro diario,
La mia vita è un po’ un casino, ultimamente. Sono felice con Riccardo, ma Matteo continua a perseguitarmi con i messaggi. Ci prova con me da settimane, ormai. Io, però, amo solo il mio ragazzo. Non entrerà così nella mia vita, non rovinerà tutto quello che io e lui abbiamo costruito in quasi tre mesi e mezzo. Matteo deve capire che deve smetterla di provarci, sto benissimo così. Soprattutto, spero la smetta presto: non riesco più a nascondere questa cosa a Rick. Lui lo odia, potrebbe finire molto male, ed è l’ultima cosa che vorrei.
Comunque, oggi io e Rick siamo stati sulla riva del Tevere, ed è stato romanticissimo. Quel ragazzo è davvero adorabile.
 
Tua,
Ana
 
 
 
13 agosto 2014
 
Caro diario,
Se esistesse una parola per definire Matteo, sarebbe una delle più volgari mai ideate. Se ne frega della mia relazione, ed è davvero il momento di finirla. Gli ho detto di vederci domani e di porre fine a tutto questo.
Riccardo continua a sorprendermi ogni giorno che passa, mi fa regali, mi porta in posti in cui non sono mai andata. Lui sì che è un ragazzo d’oro, non Matteo. Inizio a fidarmi di lui davvero tanto, non vedo come una persona del genere possa farmi del male.
Ah, e tra diciotto giorni sarò a New York! Non vedo l’ora!
 
Tua,
Ana
 
 
 
14 agosto 2014
 
Caro diario,
Ho fatto una cazzata grande quanto la Reggia di Caserta.
Ho incontrato Matteo alle 19:00. Stavo sul serio per dirgli che la doveva finire, ma lui evidentemente ha recepito il messaggio in cui gli dicevo di vederci in modo un po’ diverso. Mi ha baciata. Ma non è stata questa la cosa peggiore, perché io mi sono lasciata prendere e ho ricambiato il bacio. L’ho respinto pochi secondi dopo, ma ormai era troppo tardi. Sono fuggita via piangendo.
La parte peggiore è che alle 20:30 mi sono vista con Riccardo e sono stata con lui, ma non gli ho detto niente. La situazione diventa sempre più incasinata col passare del tempo. Forse dovrei dirglielo.
Anzi, sai cosa ti dico? Fanculo. Fanculo tutto e tutti. Tra due settimane andrò a New York, e non penserò a niente. I problemi possono aspettare. Merito di staccare la spina, con tutto quello che sto passando.
Ti farò sapere se ci saranno novità.
 
Tua,
Ana
 
 
 
20 agosto 2014
 
Caro diario,
Matteo continua ancora ad inviarmi messaggi. Certo, dopo quel bacio è normale. Dice di volermi vedere ancora. Io visualizzo e non rispondo, perché non so che dirgli, e lui mi telefona. Allora io lascio che il telefono squilli. Ma lui viene a casa, e io non gli apro. Per quanto continuerà ancora questo strazio?
Solo dieci giorni, e me ne andrò.
Spero che, tornata, avrò le idee chiare su cosa fare.
Comunque, inizio a pensare che Riccardo debba sapere: la situazione sta prendendo una bruttissima piega.
 
Tua,
Ana
 
 
 
29 agosto 2014
 
Caro diario,
Ti scrivo solo per informarti che domani partirò, e starò dal 31 agosto al 13 settembre a New York. Ma non preoccuparti, ti porterò con me! Hai bisogno di sapere cosa combinerò una volta arrivata lì, scriverò pagine su pagine, che tra qualche anno rileggerò sorridendo e ripensando a tutto il divertimento che mi aspetta. Sto per visitare una città bellissima, e credo di essere la ragazza più felice del mondo in questo momento. Riccardo già mi scrive papiri su whatsapp dicendo che gli mancherò, ma sembra più il discorso per il mio funerale. Matteo, invece, non si fa più sentire da qualche giorno. Non so perché, ma direi che è meglio così: forse il problema è risolto. Lo spero tanto!
 
Tua,
Ana
 
 
 
31 agosto 2014
 
Caro diario,
Ho preso l’aereo ieri pomeriggio, e considerato il fuso orario, sono arrivata a New York in serata. Sono state dieci ore di volo tranquille. Ora mi trovo nella mia stanza d’hotel, la 134, al terzo piano. I miei sono al piano terra a sbrigare le ultime faccende nella hall. Ho sistemato le mie cose alla meglio, ieri, e ora sono seduta sul letto, appena sveglia, a scriverti. Stamattina andremo a visitare l’Empire State Building, e sono a dir poco elettrizzata: finalmente lo vedrò dal vivo, non più in foto!
 
Tua,
Ana
 
 
 
1 settembre 2014
 
Caro diario,
Quella che doveva essere una vacanza in realtà è diventata il mio incubo peggiore. Ti racconto.
Ieri sera, tornata da una lunga giornata in città, mi stavo dirigendo verso la mia stanza d’albergo. Distrattamente, sono andata a sbattere contro un ragazzo. Indovina chi era? MATTEO! Gli ho chiesto che ci facesse qui, e ha detto che pochi giorni fa è partito per una vacanza qui, a New York, e che la sua stanza è la 145. Quindi, si trova sul mio stesso piano. L’ho subito scansato e sono fuggita via, non volevo nemmeno rispondergli, ma lo sentivo ridacchiare.
Sai cosa significa questo?! Che questa vacanza non sarà una vacanza, ma un inferno! Mi sento perseguitata da quel ragazzo! Scommetto che prima o poi mi chiederà di andare nella sua stanza a fare cose che sa solo lui, ma se pensa che io sia una facile si sbaglia eccome! Il mio ragazzo è Riccardo, e anche se trovo che Matteo sia attraente non è assolutamente il mio tipo!
Riccardo mi tempesta di messaggi, mi chiede come sto, cosa faccio, come va qui. Vorrei rispondergli che fa tutto schifo, ma fingo che vada tutto per il verso giusto e alla grande.
Coglierò il momento per chiudere definitivamente con Matteo. Basta, non posso più tollerare il suo comportamento.
Sono alquanto incazzata in questo momento, non so se l’hai notato, quindi credo non mi farò sentire per qualche giorno. Ti scriverò quando sarà tutto risolto e io sarò finalmente libera da Matteo e felice.
 
Tua,
Ana
 
 
 
5 settembre 2014
 
Caro diario,
Sono sconvolta. Non voglio più uscire da questa stanza. Continuo ancora a tremare.
Ieri sera stavo tornando nella mia stanza. I miei sono andati a cena in un ristorante lì vicino. Io ero stanchissima e avevo deciso di non andarci. Indovina chi ho incrociato nel corridoio? Matteo. Mi sono avvicinata a lui e gli ho detto di smetterla, che non provo nulla per lui, che l’unica persona con cui voglio stare è Riccardo. La sua espressione è cambiata immediatamente. Il suo sguardo era diverso. Mi ha presa per le braccia con forza e ha detto che si era rotto di fare il bravo ragazzo, che gli piaccio e non voleva usare le maniere forti per farmi sua, ma che ora le avrebbe usate. Ho cercato di liberarmi dalla sua stretta, ma non ci sono riuscita. Ho provato a gridare, ma mi ha portato una mano sulla bocca e ha sussurrato: “Prova a fiatare e ti prendo a calci”. Mi ha spaventata a morte, così sono stata zitta. Siamo andati nella sua stanza. Ha chiuso a chiave. “Spogliati”, mi ha detto. Mi sono rifiutata. “Spogliati”, ha ripetuto. Ma non ho fatto nulla comunque. Allora mi ha preso per la vita, mi ha sbattuta al muro e ha detto lentamente, scandendo ogni singola parola: “Spogliati, o finirà molto male”. Mi sono sentita minacciata di nuovo, così ho tolto la maglietta e il jeans. Ero in intimo. Ma a lui non bastava. “Tutto”, ha detto. Allora ho tolto anche quello. Mi ha presa e buttata sul letto subito dopo, si è denudato velocemente, mi ha bloccata con la sua presa e mi è entrato dentro. Col passare dei minuti, il ritmo aumentava sempre di più, e io non potevo fare altro che sopportare. Prima dell’orgasmo, ha avvicinato le sue labbra al mio orecchio e ha detto “sei bellissima”. Così, gli ho sputato in un occhio. Ha ridacchiato, poi mi è venuto dentro. Non aveva il preservativo. Si è alzato. “Molto bene, sei stata bravissima. Ora, prova a dirlo a qualcuno, e te la faccio pagare”. Detto questo, mi ha ordinato di rivestirmi, e l’ho fatto. Subito dopo, sono uscita dalla sua camera. I segni sui polsi erano piuttosto evidenti, e dovevo trovare un modo di nasconderli. Sono scoppiata a piangere e sono tornata nella mia stanza. Ho continuato a singhiozzare fino ad addormentarmi. Quando mi sono svegliata pochi minuti fa, avevo le guance appiccicose per le lacrime. Comunque, i miei non si sono accorti di nulla. Mi sono posizionata sul letto in modo che non si notassero i polsi. Spero che i segni si tolgano. Intanto, credo metterò un po’ di correttore per far sì che non si notino. Ora però sono costretta ad uscire dalla stanza, devo scendere a fare colazione. So già che lo vedrò. E sorriderà, come sempre.
 
Tua,
Ana
 
 
 
13 settembre 2014
 
Caro diario,
Sono le 21:00 (ora Italiana) e io sono finalmente a casa. Credo di aver passato l’inferno, lì a New York. Matteo l’ha rifatto, altre due volte. Mi fa schifo, lo odio. Mi minaccia. Ho cercato di oppormi, ma mi ha schiaffeggiata. “Non farlo più”, ha detto, incazzato.
Non posso dirlo a Riccardo. Vorrà opporsi, mettersi contro di lui, e già so come andrà a finire. Devo subire in silenzio, sperando che prima o poi questa sua ossessione finisca.
Ho detto a Riccardo di essere stanca, che ci vedremo il primo giorno di scuola. Non sono stanca, sono incazzata, triste, vorrei fare qualcosa, dirlo ai miei, ma ora che siamo tornati non saranno quasi mai in casa per lavoro. Oltretutto, Matteo potrebbe prendersela a morte con me. Potrebbe fare cose brutte. Non voglio pensarci. Ci dormo su.
 
Tua,
Ana
 
 
 
15 settembre 2014
 
Caro diario,
Oggi mi sono svegliata più incazzata e depressa del solito. A scuola ho evitato Rick, non riuscivo nemmeno a guardarlo in faccia dopo tutto quello che era successo. Mi ha abbracciata nel cortile, e ho risposto piuttosto freddamente. Mi ha chiesto se stessi bene. Avrei voluto rispondergli di no, che era tutto una merda, ma ho mentito, dicendogli che ero solo stanca dopo la vacanza. Per uscire da quella situazione difficile, ho detto di avere un impegno a casa con mia madre. In realtà, lei non era nemmeno a casa. Arrivata, ho trovato Matteo seduto davanti il portone. Non capisco come abbia fatto ad arrivare così in fretta. “Allora, che dici, ci divertiamo?”. Ho provato a scansarlo, ma mi ha minacciata. “Se non mi fai entrare e non ti fai scopare, dico a tutta la scuola che a New York hai fatto la puttana e hai messo le corna al tuo bel ragazzo”, ha sussurrato. Così, come al solito, l’ho lasciato fare. Ormai non mi oppongo più, è inutile. Vincerà sempre lui.
 
Tua,
Ana
 
 
 
23 settembre 2014
 
Caro diario,
Sto dando il meglio di me stessa nel nascondere a Riccardo ciò che è successo a New York, e sembra che ci stia riuscendo. Comunque, da qualche giorno a questa parte sento di avere un po’ di nausea. Credo sia dovuta al caldo di questi giorni, soffro anche di pressione bassa. Sto prendendo degli integratori. Matteo non torna da me dal 13 settembre, e spero continui così. Magari le cose si sistemeranno, e tornerà tutto come prima. Magari dimenticherò tutto quello che è successo.
 
Tua,
Ana
 
 
 
27 settembre 2014
 
Caro diario,
Sono successe troppe cose. Non so nemmeno da dove cominciare. Posso dirle solo a te.
Innanzitutto, Matteo è tornato tre notti fa. I miei non erano in casa, come al solito lavoravano. Stavo messaggiando con Riccardo, ma lui ha preso il telefono, ha scritto un messaggio della buonanotte e si è buttato su di me. Quando ha finito, è andato via. Ho pianto ancora. Il giorno dopo, Rick mi ha quasi scoperta, dato che avevo dimenticato che Matteo gli avesse inviato quel messaggio. Sono stata anche piuttosto fredda, di nuovo. All’uscita, mi ha proposto di andare da lui a fare i compiti, poi saremmo andati al cinema e dopo usciti con tutti gli altri. Ho rifiutato, perché sapevo che sarebbe potuta venirmi la nausea, e si sarebbe preoccupato inutilmente. E no, non gli ho detto nemmeno degli abbassamenti di pressione. E poi avevo paura che Matteo si facesse vivo, dopo ciò che era successo la notte prima. Se non mi avesse trovata a casa sarebbe successo un casino. Ma proprio in quell’istante, non mi sono sentita bene. Riccardo, Mattia, Michele e Giorgia mi hanno accompagnata a casa e mi hanno fatta riprendere. Rick si è seduto dopo aver mandato via tutti, e ha iniziato a chiedermi cosa ci fosse che gli nascondessi. Proprio in quel momento, indovina chi è arrivato? MATTEO! Appena mi ha vista ha fatto una scenata ridicola, fingendo di provare qualcosa, accarezzandomi i capelli. Riccardo si è incazzato, e lui l’ha pestato a sangue. L’ho implorato di smetterla, e alla fine mi ha dato retta. Mi ha minacciato di non dirlo agli altri, che dovevo fingere che quello fosse stato un incidente e che era caduto per le scale. E così ho fatto. Hanno portato Riccardo in ospedale, ho detto ai medici che era stato un incidente, e mi hanno creduto, dato che era steso vicino la scalinata che portava al secondo piano. Quando gliel’ho detto, lui si è incazzato. Anche Mattia e Michele. Come dar loro torto. Ma Matteo mi minaccia, se lo dicessi a qualcuno quasi sicuramente mi picchierebbe. Comunque, alla fine se ne sono fatti una ragione. Per fortuna, dimetteranno Riccardo tra non molto, non ha riportato ferite gravissime.
 
Ti aggiornerò.
Ana
 
 
 
1 ottobre 2014
 
Caro diario,
La mia vita è un casino. Non riesco a smettere di piangere. Sono le 15:00, l’ora in cui la mia vita cambia definitivamente.
Ti racconto.
Innanzitutto, ieri Matteo era silenzioso ed alquanto incazzato. Forse era dovuto al fatto che Riccardo era tornato a scuola. Non sono stata molto bene, infatti Rick continuava a fissarmi, mentre ero assalita dai conati di vomito che ho cercato di nascondere come meglio potevo. Usciti da scuola, mi ha accompagnata a casa e mi ha dato appuntamento più tardi. Peccato che alle 19:00 si sia presentato lì Matteo. Ha fatto ciò che era solito fare, e poi, diversamente dalle altre volte, ha detto: “ora facciamo una doccia”. Ho dovuto assecondarlo. Appena usciti, hanno suonato al campanello. Erano le otto in punto. Ho pensato subito che potesse essere Riccardo (anche se con quaranta minuti d’anticipo), così ho guardato Matteo e l’ho implorato di non aprire, dicendogli che era sicuramente lui. Nel frattempo, hanno suonato al campanello una seconda volta. “Credo sia il momento che la nostra relazione diventi ufficiale, no?”. L’ho scongiurato, ma non mi ha dato ascolto. Matteo è andato ad aprire, e ha detto ad alta voce il messaggio della buonanotte inviato alcuni giorni fa a Riccardo. Sono corsa da lui e l’ho preso a pugni dietro la schiena, urlandogli che non avrebbe dovuto aprire. Lui è scoppiato a ridere, poi ha chiuso. “Senti come sclera”, diceva, mentre Riccardo tirava calci al portone. “Deve essere davvero molto dura per lui”. Poi, mi ha stretto il polso destro e ha detto a bassa voce: “Raccontagli tutto e ti farò venire lividi che non riuscirai a nascondere con un po’ di correttore”. Detto questo, è andato ad asciugarsi e vestirsi ed è andato via. Avrei voluto chiamare Riccardo, ma sono stata in silenzio a soffrire. Perché a me?
Ah, giusto, non ti ho detto ancora la cosa peggiore. Tralasciando il fatto che Riccardo mi ha ignorata, oggi ho fatto il test di gravidanza, ed è risultato positivo. Aspetto un bambino da Matteo. Come potrò dire una cosa del genere a Rick?!
Devo farmi forza.
Vado da lui.
 
Ti aggiornerò.
Ana
 
 
 
2 ottobre 2014
 
Caro diario,
L’ho perso. Ho perso Riccardo per sempre. Volevo dirglielo, vuotare il sacco, ma non mi sono sentita bene. Mi hanno portata in ospedale, hanno fatto controlli ed accertamenti, e hanno scoperto che sono incinta. Mi ero ripresa abbastanza dopo una quarantina di minuti, così sono uscita, ho guardato Riccardo negli occhi e gli ho detto di aspettare un figlio da Matteo. Si è guardato intorno, ha cominciato a piangere e ha gridato: “SEI UNA TRADITRICE DEL CAZZO! DIVERTITI CON QUELLO STRONZO!”, poi è scappato. Mi hanno mandata a casa. I miei non realizzano ancora. Non metabolizzeranno presto la cosa. A scuola si parlerà solo di me, della puttana che la dà via a chiunque e tradisce il suo ragazzo. Ma ho deciso di arrendermi. Che senso, poi, avrebbe dire ai miei genitori cosa ha fatto Matteo? Ormai sono incinta, e non posso fare niente per cambiarlo. Non credo nemmeno di voler uscire più di casa. Tanto, a chi fregherebbe? Il mio destino è segnato. La mia vita è rov merda, hanno suonato al campanello, e se è Matteo?! Cosa faccio? Che gli dico? So che ieri mi ha contattata più volte, ma ovviamente non ho risposto. Sta suonando con insistenza ora, so che è lui. Devo andare.
 
Tua,
Ana
 
 
 
3 ottobre 2014
 
Caro diario,
Questa è molto probabilmente l’ultima volta che ti scrivo, quindi ascoltami molto attentamente...
  
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