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Autore: AndreMCPro    21/07/2015    1 recensioni
E se gli anime, i manga, i libri e i videogiochi non fossero pura fantasia? E se i creatori di tutti questi fossero stati ispirati da qualcos'altro? Immaginate: se esistono infiniti universi, non potrebbero essercene alcuni in cui tutte queste cose, che secondo noi sono frutto della fantasia, esistono davvero? Ebbene, un gruppo di ragazzi sta per essere catapultato nel mondo di Minecraft, dove tra mille pericoli, folli scoperte e fantastiche avventure, andranno alla ricerca del portale che li riporterà a casa.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Creeper, Nuovo personaggio, Scheletro, Zombie
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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- Questa storia fa parte della serie 'Alternative Dimensions'
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Alternative Dimensions
A journey into a cubic world

Cap.23 La Fine?
 
Il gruppo iniziò a percorrere il minuscolo tunnel. Sam però volle fare una domanda alla loro guida.
 «Senti, Andrea. Perché non hai messo un Blocco Comandi con tp? Sarebbe stato più…»
«Spiacente» Lo interruppe quello. «Non siamo ancora riusciti a mettere a punto quel comando. Ci abbiamo provato, una volta, ma la persona che l’ha testato non è più tornata»
«Ehm… avete...?»
«Sì: io e Sethbling, con l’aiuto di un uomo che si fa chiamare Dragnoz. Per lo meno, il nostro tester era a conoscenza del pericolo a cui andava incontro…»
«Ok… e allora per i teletrasporti che usate?»
«Un Teleporter, ovviamente» Il ragazzo marcò in modo particolare l’ultima parola. «Però è molto dispendioso sia di energia che di materiali. Il Re ne ha regolamentato severamente l’uso, e così non ho potuto piazzarlo in questa zona»
«Capisco. Allora lascia che ci pensi io» Chiese l’Ender teleportandosi davanti alla fila. Circondò tutti e cinque di Particelle Ender e partì seguendo il percorso. Fece solamente due svolte, e poi raggiunse l’entrata del tanto agognato Stronghold. Più precisamente, stavano per entrare in una biblioteca.
«Ok, ragazzi. Pronti con le armi in pugno. Il gioco si fa duro» Disse Andrea mettendosi l’Armatura Arcana ed estraendo una Nano Sciabola da un fodero posto dietro la schiena.
Gli altri lo imitarono. Tutti indossarono un’armatura Quantum-Suite e presero in mano le loro armi, ovvero due Spade Estese in Diamante per Sam, Una Spada e uno scudo di Diamante per Matt, un’Ascia da guerra di Mythril e uno Scudo di Smeraldo per Josh. Clara aveva sempre i suoi Pugnali di Smeraldo a portata di mano, ma tirò comunque fuori uno Scudo di Ferro.
Entrarono nell’enorme sala sparpagliandosi. Iniziarono a vagare per la biblioteca alla ricerca di un passaggio o qualsiasi altra cosa. Clara raggiunse una Porta di Ferro, e prese la sua Trivella per romperla, dato che non c’erano pulsanti. Incredibilmente, la Porta resse.
«Ragazzi… credo che abbiamo un problema…»
«Tipo?» Chiese Matt dalla balaustra superiore.
«Tipo che ho trovato la porta, ma non ci sono pulsanti e non si rompe se cerco di toglierla»
«Come sarebbe?» Intervenne Andrea. «Fai provare me»
Si avvicinò alla ragazza e puntò la sua Sciabola contro la porta. Lanciò un Fascio di Plasma, certo che il blocco non avrebbe retto ad una potenza del genere, eppure anche stavolta rimase perfettamente illeso.
«Ma che diavolo…»
Si guardò intorno. E realizzò che i blocchi di Libreria dovevano per forza servire a qualcosa.
«Pensi anche tu quello che penso io?» Gli domandò Sam avvicinandosi. L’Arcanista annuì e disse agli altri: «Controllate le Librerie! Cerchiamo un Libro con Pietrarossa e, possibilmente, anche qualcosa che ci dica dove va messo!»
«Per quello non è un problema» Rispose Sam. «La porta tocca le librerie, quindi…»
«Oh, ok. Beh, forse troviamo anche qualcosa di interessante…» Disse Andrea iniziando a controllare i blocchi.
«Del tipo? Libri con Scompartimento?»
«Esatto. Ah, eccone uno. C’è uno strano pezzo di carta dentro…» Tirò fuori il foglietto e lo lesse. «T 27 16 5. Che vuol dire?»
«Non ne sono sicuro, ma credo che sia un’indicazione» Azzardò Sam. «Vediamo… T sta per terra; piano terra, quindi. 27 è la fila, mentre 16 la colonna… o forse il contrario. 5 direi che è l’altezza dello scaffale, se solo non fossero tutti alti un massimo di tre blocchi…»
«Beh, ogni blocco ha due file» Fece notare Andrea.
«Vero anche questo. Vediamo… 29, 28… ecco, 27.  E siamo già alla fila giusta? Sì. Vediamo un po’… aspetta un momento»
«Cosa?» Domandò Clara.
«Il blocco superiore è del tutto vuoto!»
«Forse abbiamo sbagliato a interpretare l’indicazione?» Chiese Andrea
«O forse vi manca un pezzo!» Intervenne Josh dal piano di sopra. «Ecco!» Gettò ai tre un Pulsante di Legno. «Era in un Libro con Scompartimento»
«Grazie, cercatore» Lo prese in giro Clara afferrando al volo l’oggetto.
«Ehi! Non è divertente!»
«Ok, ma ora?» Chiese lei. Sam le strappò il pulsante dalle mani e lo piazzò sulla Libreria, premendolo. Un rumore di porta disse loro che avevano fatto centro.
«Ottimo. Ora possiamo…»
Non fece in tempo a concludere la frase che cinque Blaze spawnarono dal soffitto e iniziarono a incendiare la stanza.
«Via, via!» Gridò Sam. Matt e Josh saltarono giù dalla balaustra atterrando sopra le Librerie, per poi scendere sul pavimento per stare al sicuro dalle fiammate dei mob. Attraversata la porta, quella si richiuse alle loro spalle.
«Maledizione… iniziamo bene…» Mormorò Josh. Clara riprese la sua frase, con tono più positivo: «Già, iniziamo proprio alla grande!»
I ragazzi alzarono lo sguardo. Proprio davanti a loro c’era la stanza del Portale. Peccato che fosse sigillata da delle inferriate.
«Sì, certo. Però è chiuso…» Disse a quel punto Matt.
«Beh, non ci resta che aprire il passaggio!» Intervenne Sam rialzandosi. Gli altri gli scoccarono un’occhiata come per dire “E come vorresti fare?”, ma proprio in quel momento li assalì un’orda di Pesciolini d’Argento.
«Silverfish!» Gridò Sam. I minuscoli mob iniziarono a sparire e riapparire da pareti e pavimento rompendo blocchi all’impazzata. Con i suoi pugnali, Clara era svantaggiata nel combatterli, e si tenne da parte. Andrea iniziò invece a scagliare globi elettrici, e Sam prese a menare fendenti un po’ a caso spazzandone via a decine con un solo movimento. In breve l’ondata di mostriciattoli fu del tutto eliminata e i cinque poterono calmarsi. Davanti a loro c’era un disastro e l’unico modo per proseguire da quella parte era il parkour, visto che sotto il corridoio c’era una simpatica fessura profonda più di cinquanta metri. O forse no, dato che Sam si era già teleportato dall’altra parte. Un turbinio di particelle, e giunsero anche gli altri.
«Perché non lo usi per attraversare la grata?» Domandò Andrea.
«Non posso attraversare blocchi indistruttibili» Rispose semplicemente Sam.
«Ma è una grata! Ha dei buchi!»
Per tutta risposta, l’Ender tentò di attraversare il passaggio. Si materializzò un attimo prima di toccare i blocchi, per poi essere sbalzato indietro. Tornò dagli altri.
«Visto?»
«Ok, era solo un’idea»
Ripresero a cercare, senza sapere esattamente cosa. Raggiunsero una porta con una scala a chiocciola che puntava verso il basso. Scesero senza esitare e si ritrovarono in una sala con una fontana al centro. Altri quattro passaggi sui lati della stanza portavano in altrettante ale dello Stronghold. Peccato che solo una porta avesse il pulsante per aprirla. Si mossero insieme da quella parte ma senza accorgersene schiacciarono una Pedana a Pressione.
Apparve un manipolo di dieci Scheletri corazzati e armati fino ai denti. Scoccarono, i primi cinque con delle balestre, gli altri con frecce normali, ma i proiettili si ruppero al contatto con le Quantum Suite dei ragazzi. Andrea si protesse invece con una barriera elettrica che poi concentrò, lanciandola verso i mob. Gli scheletri armati di balestra crollarono all’istante. Gli altri vennero trafitti dai Pugnali di Clara.
«Andiamo…» disse Sam, avviandosi. Gli altri lo seguirono, ritrovandosi a dover fare i conti con un nuovo parkour.
«Ancora?» Protestò Josh, ma di nuovo l’Ender usò i suoi poteri per raggiungere l’arrivo e tirare la leva al centro della parete di fondo. Tornò indietro, e notò che il passaggio per un’altra ala si era appena aperto.
«Troppo facile, così» Disse Sam stiracchiandosi. Entrarono nel passaggio e scesero le scale. E si ritrovarono in mezzo ad un’arena con otto spawner: Scheletri, Zombi, Ragni, Slime, Cubi di Magma, Pigmen e Guardiani affollavano l’enorme sala e presero immediatamente di mira i cinque. E come se non fosse abbastanza, il passaggio si richiuse dietro di loro.
«Di qua ci penso io!» Disse Sam caricando gli Scheletri. Clara invece si diresse verso i Guardiani, Matt dai Pigmen e Josh verso Zombi e Ragni. Andrea dovette occuparsi di Slime e Cubi di Magma, e date le abilità della sua armatura non ebbe nessun problema a sconfiggerli. Rotti tutti gli Spawner, al centro della sala apparve un’orda di Baby Pigmen che misero a dura prova le abilità e i riflessi dei cinque ragazzi. Ma anche quel problema fu risolto. Apparve una leva al fianco della porta d’entrata, che Sam tirò immediatamente per poi scappare in alto.
Tornati nella sala centrale, notarono che un altro passaggio si era aperto. Entrandoci, vennero tutti teletrasportati… al centro di un labirinto.
«Fantastico» Mormorò Josh. «E adesso?»
«Dubito che dividerci sia un buona idea…» Disse Clara.
«In realtà così faremmo più in fretta…» Rifletté Sam. «Quante torce avete?»
Per tutta risposta Andrea gli picchiettò un dito sulla spalla e indicò una pedana in una nicchia con un cartello davanti. C’era scritto soltanto “Markers”. Salendoci sopra, Sam ottenne istantaneamente uno stack di torce.
«Ok, si parte!»
I ragazzi si divisero. C’erano precisamente cinque corridoi, come se il labirinto sapesse perfettamente quante persone ci fossero. Matt prese quello opposto alla nicchia e si perse quasi subito. Più avanti, voltando l’angolo si scontrò con Josh.
«E tu che ci fai nel mio corridoio?» Domandò il primo.
«I percorsi sono collegati, idiota» Rispose il secondo. «Hai controllato tutto?»
«Ehm… credo»
«Idiota» Ribadì, superandolo. Ricontrollò anche lui la sua parte e quando sbucarono nella sala principale videro che Clara era già tornata indietro.
«Hai già finito?» Chiese Matt.
«Sì. Il mio corridoio era abbastanza piccolo… e voi perché siete usciti dallo stesso passaggio?»
«Erano uniti…» Rispose Josh «Ci siamo incontrati a metà strada»
«Oh»
In quello stesso istante Sam sbucò dal suo corridoio.
«Ho trovato una leva in giro per la mia sezione. È cambiato qualcosa?»
«Mmh… no» Rispose Clara guardandosi intorno. «No, niente di diverso»
«Allora forse ce ne sono altre… o peggio…»
«Cosa?» Lo incalzarono gli altri.
«Potrebbe aver aperto un passaggio in un altro corridoio…»
«No, eh! Io lì dentro non ci torno!» Esclamò subito Clara.
«Nemmeno noi!» La appoggiarono gli altri.
«Ma se ho ragione, non avremo altra…»
In quell’istante tornò un trafelato Andrea. Si fermò in mezzo alla sala a riprendere fiato.
«C’è… c-c’è un… un.. ua… uai…»
«Calmati e respira, ok?» Gli disse Sam. Quello scosse la testa
«Sta arrivando… è… è il…»
«Il cosa?»
«IL WITHER!»
«COSA?»
«Dobbiamo andarcene da qui!»
Si guardarono intorno. I corridoi erano tutti bloccati tranne quello da cui era arrivato l’arcanista.
«E dove vuoi andare? Incontro a lui?» Rispose sarcastico Sam. E un Teschio Wither volò verso di loro, distruggendo il pavimento. Caddero per decine di metri, e poi riapparvero nella sala con la fontana.
«Ma che…» Mormorò Matt.
«…cosa è successo?» Concluse Josh.
«Non lo so e non m’interessa…» Rispose Andrea. «Non vedo l’ora di andarmene da qui…»
«Manca ancora una sfida, però. E ho paura di scoprire di che si tratta…» Disse Sam, avvicinandosi all’ultima porta. Una volta attraversata, si ritrovò in una piccola sala con altre due porte. Sopra di esse, dei cartelli. Su di uno c’era scritto “Precisione: 2”. Sull’altro “Velocità: 3”. Quando tutti furono entrati, una voce disse loro di dividersi a seconda delle loro capacità. Clara puntò subito alla porta della precisione e il numero passò da 2 a 1. Indicava quante persone dovevano entrare.
A seguire Clara fu Josh, e la porta divenne parete. Gli altri vennero teleportati istantaneamente.
Riapparvero in una sala buia, la cui unica illuminazione era una Torcia Redstone sopra una rigorosamente chiusa Porta di Ferro. La fioca luce illuminava a malapena tre Casse Grandi. Paradossalmente, la prima domanda che venne in mente a Sam fu:
«Dov’è Josh?»
«Se n’è andato dall’altra parte…» Rispose Andrea.
«Allora… chi apre?»
Matt si piazzò al centro della stanza e, scudo in braccio, si mise in posizione di difesa.
«Io non mi muovo di qui» Affermò con voce serissima. Al che Sam si voltò verso Andrea, ma quello si era già piazzato al fianco del suo amico. Sospirò, e si mise di fronte alla cassa più vicina. Matt si prese la libertà di aggiustare bene la sua posizione, poi si rintanò dietro lo scudo. Andrea invece aveva la spada in pugno.
L’Ender osservò a lungo i bordi intorno al lucchetto, ma la luce non permetteva di capire se fosse o no una Cassa Trappola. Poggiò il dito sotto il gancio, e lo tolse con un movimento secco. Si teleportò poi dietro Andrea, che aveva generato una Barriera Elettrica, e osservò il piccolo pezzo di ferro che sbatteva contro il legno della Cassa. Un attimo dopo, l’improvvisa accensione di decine di Lampade in Pietrarossa spaventò i tre ragazzi.
«Ehm… ok…» Mormorò Andrea alzandosi e guardandosi intorno. «A quanto pare le Casse servivano solo ad illuminare l’area…»
«E a spaventare i presenti…» Sospirò Sam. «Aspettate, c’è qualcosa di interessante, qui…» Tirò fuori due pozioni: Una era rossa, mentre l’altra di un rosa carne.
«Pozione di Guarigione e… Saturazione? Ma che diavolo…?»
«Buono!»Esclamò ottimista Andrea. «Se si trovano qui vuol dire che potrebbero tornarci utili, non vi pare?»
«Sì, usiamole e portiamocene dietro un po’» Disse Matt tirandone fuori cinque o sei per tipo. Gli altri lo imitarono, e un attimo dopo che ebbero chiuso le Casse la porta si aprì.
I tre si avvicinarono. Davanti a loro un corridoio largo un singolo blocco correva fino ad una porta dall’altra parte della lunga sala. Ai lati del ponticello c’era il vuoto, salvo rari piedistalli di pietra su cui erano posati Teschi di Scheletro, Ossa e pezzi di Arco. Rabbrividirono, ma non ebbero altra scelta se non uscire dal’angusta stanza delle Casse.
Quando tutti furono fuori, la porta si richiuse. Il primo blocco del corridoio precipitò nel nulla e i pezzi di Scheletro iniziarono ad assemblarsi da soli. E quel che era peggio, le pozioni scomparvero dalla cintura di tutti e tre, e l’inventario venne sigillato. Non potevano più aprirlo.
«Oh, me***…» Scandì chiaramente Sam.
In un attimo, i tre furono avvolti da un nugolo di frecce. Matt si riparò dietro lo scudo e Andrea generò una Barriera dal lato opposto, proteggendosi l’un l’altro. L’Ender lasciava invece che i suoi poteri gli impedissero di essere colpito.
Una freccia scoccata da molto in alto colpì uno Scheletro facendolo a pezzi. Sam alzò lo sguardo e vide che a lanciarla era stato Josh, che si trovava con Clara in una stanza tre piani sopra quella in cui erano apparsi loro.
Un altro Scheletro cadde sotto i colpi dell’arco di Josh. Una terza freccia, invece, rischiò di colpire in pieno Matt.
«Ehi!» Gridò il ragazzo, e Clara si scusò. Ma lei era un’imbranata con l’arco, non c’era niente da fare: non riusciva a colpire il bersaglio neanche per errore. Ad ogni freccia scoccata la sua frustrazione cresceva, finché, presa dalla collera, non spezzò l’arma sul suo ginocchio. Gettò le due metà in basso, colpendo altrettanti Scheletri, e afferrò quattro dei suoi pugnali. Li lanciò, e tutti e quattro andarono a segno. I ragazzi di sotto rimasero per un momento confusi dal cambio di proiettile, ma poi capirono che cosa stava succedendo.
«Finalmente!» Gridò la ragazza. Lanciò un’altra raffica, decimando gli arcieri rimasti. Sopravvissero soltanto in due, e lei li finì con gli ultimi due pugnali che aveva nel cinturino.
«Fatto!» Esultò lei. Tastò la fascia, e notò con orrore che aveva finito i Pugnali. Gli altri stavano procedendo verso la porta, dato che si era aperta. Si guardò intorno, ma non c’era nulla. Quando i suoi amici attraversarono la porta di sotto, anche loro vennero teleportati in una nuova stanza.
 
 
 
«Oh, no…» Mormorò Sam. In questa nuova area i teschi a terra erano neri, e oltre alle ossa e ai pezzi d’arco a terra c’era anche del Carbone.
I pezzi si ricomposero, diventando Scheletri Wither con frecce potenziate: Avvizzenti, Velenose e perfino Esplosive. Qualcuno aveva anche frecce di Danno Istantaneo.
I tre si rimisero in posizione difensiva, sperando di reggere abbastanza. Ma la prima Freccia Esplosiva rischiò di far cadere tutti e tre.
 
 
 
«Cavolo e adesso?» Mormorò Clara guardandosi intorno. La nuova stanza era più larga e guardando di sotto si notava che i mob erano almeno dieci volte quelli del corridoio precedente. Josh si era immediatamente messo a scoccare frecce mentre lei non aveva la più pallida idea di cosa fare. Si fiondò verso la prima cassa che vide e la aprì. Quello che c’era all’interno le fece brillare gli occhi.
 
Una raffica di coltelli volò verso il basso. Josh, senza distogliere lo sguardo dal corridoio inferiore -nel quale Sam, Andrea e Matt facevano di tutto per schivare le miriadi di frecce scoccate verso di loro- le disse: «Ne hai trovati altri, eh?»
In risposta, un’altra raffica. E un’altra ancora. Al che, il ragazzo si voltò verso di lei e rimase paralizzato dal terrore.
L’armatura di Clara era completamente ricoperta da fasce piene zeppe di pugnali. Ad ogni movimento che faceva la ragazza afferrava e scagliava altri otto coltelli e non c’era verso di fermarla. Era concentratissima ma allo stesso tempo si poteva notare un lieve sorriso di divertimento.
Josh rimase a bocca aperta e gli calarono le braccia, pur tenendo l’arco ancora in pugno. Clara notò la sua reazione, e così si fermò per un momento, chiedendogli: «Beh? Cos’hai da guardare?»
Il ragazzo scosse la testa, mormorando un “niente” e riprese a mirare verso il basso. Ma notò immediatamente che i nemici erano stati quasi totalmente massacrati. Puntò uno degli Arcieri rimasti, ma un pugnale lo fece fuori. Un altro, e un Globo Elettrico lo distrusse. Un altro ancora, un altro Pugnale. Frustrato, gettò l’arco alle sua spalle e andò a sedersi sulla cassa a braccia conserte e con espressione annoiata.
Poco dopo, la ragazza estrasse da chissà dove un paio di Boomerang, con i quali fece piazza pulita degli Scheletri ancora in piedi. Josh rimase sconcertato a quella vista, chiedendosi dove li avesse trovati.
I nemici erano finiti. Matt, Sam e Andrea si diressero immediatamente verso la porta, sperando ardentemente che fosse l’ultima. Clara andò a posare le fasce, pur tenendosene ben tre piene di Pugnali di Smeraldo.
I ragazzi varcarono la soglia, attivando un teletrasporto. Tutti riapparvero nella sala con la Fontana, la quale era diventata totalmente d’oro.
Corsero via, diretti al Portale, e fu con immenso sollievo che trovarono la sala aperta. Superarono la grata, e quello si aprì all’istante.
  
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