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Autore: Dragon gio    22/07/2015    2 recensioni
La mia personale visione della storia dopo il cap 699, non tiene conto degli eventi canonici del manga.
Sono trascorsi due anni dalla guerra, Sakura sta iniziando a cambiare, quello che un tempo era amore per Sasuke ora è divenuto semplice affetto. Naruto continua ad amarla in silenzio, senza mai osare mettersi in gioco. E mentre la giovane si interroga sui suoi sentimenti, Sai si fa avanti con coraggio e decide di dichiararsi alla "racchia".
{Naruto/Sakura ♥ Sai/Sakura} Accenni Hinata/Naruto
Genere: Azione, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sai, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sakura
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Dopo la serie
Capitoli:
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Part 4
Part 4

Da quella fatidica Domenica, qualcosa mutò nel rapporto fra Sai e Sakura. Alcuni piccoli gesti che erano diventati normali come le carezze che Sai rivolgeva a Sakura prima di uscire, improvvisamente cessarono. Sakura rincasava spesso tardi dal lavoro, quando si infilava nel letto Sai dormiva con le spalle rivolte dal lato opposto al suo. La prima cosa che faceva di solito era voltarsi verso lei e salutarla, ma ora non lo faceva più. Sakura sapeva che Sai soffriva di insonnia e che aveva il sonno molto leggero, perciò capì poco a poco, inesorabilmente, che il fidanzato la stava
rifiutando.
 
La storia iniziò a degenerare ulteriormente nei mesi avvenire, Sakura non riusciva mai ad essere a casa e, quando rientrava, non aveva mai modo di parlare con Sai. Lui dal canto suo era diventato molto silenzioso e schivo, a volte le rivolgeva pure dei finti sorrisi. Sakura iniziò a non comprenderlo più, anzi, si sentiva addirittura ferita da quei sorrisi plastici, le pareva di avere a che fare di nuovo con il Sai diciassettenne che viveva nella menzogna, negando a se stesso le emozioni.
Decise di parlarne con Naruto che, ovviamente, non le negò il suo aiuto. Ma i loro incontri, da prima sporadici divennero più frequenti, al punto che vedeva più lui che non Sai stesso. Eppure entrambi, non potevano farne a meno in qualche modo.
In cuor loro però sapevano, stavano capendo e la cosa se da un lato li rendeva felici dall’altro li terrorizzava.
 
Anche quella sera Sakura rincasò tardi, si diresse stancamente verso la camera da letto e si sorprese nel trovarla vuota. Corse allora nella cameretta di Shion, preoccupata, ma vi trovò il piccino che dormiva sereno. Vedere il suo visino addormentato, fece sorridere Sakura che gli concesse una carezza sulla guancia pienotta.
“Ho fatto fatica a farlo addormentare stasera…”
Sakura scattò udendo la voce di Sai, ma non perché l’avesse spaventata.
“Davvero? Come mai, non si sentiva bene?”
“No. Piangeva perché voleva la sua mamma.”
Il tono di Sai era greve, freddo, non ricordava nemmeno di averlo mai sentito parlare così.
“Mi dispiace… il turno in ospedale è durato più del previsto…”
“Quello o la tua visita a Naruto?”
Il cuore di Sakura si fermò per un istante, sentendosi addirittura colpevole anche se di fatto, lei e Naruto non facevano nulla altro se non parlare.
“Perché improvvisamente mi fai il terzo grado? Sì, ho incontrato Naruto e abbiamo chiacchierato, cosa c’è di male?”
“Nulla, ma vorrei che la piantassi di trattarmi come uno stupido!”
“Ma… ma cosa dici?”
“Sakura, io forse non so ancora gestire le mie emozioni, ma ho capito perfettamente quel che provi per Naruto!”
“Sai…io…”
La giovane donna tentò di ricominciare a respirare, l’ansia la stava dilaniando, non trovava le parole giuste per esprimersi. Ma come poteva in fondo? Come poteva dire a Sai la verità senza ferirlo?
“Naruto ti ha sempre amata… e tu?”
Il suo silenzio fu più eloquente di qualunque parola. Sai sospirò pesantemente ed uscì dalla stanza, Sakura ne seguì i passi con l’udito e si rese conto che stava andando verso l’ingresso di casa.
Lo raggiunse e si bloccò a pochi metri da lui, invocando il suo nome.
“Cosa fai?!”
 “Ho bisogno di stare solo per un po’…”
“P…per quanto?”
“Non lo so…”
“Tornerai… vero?”
“Non lo so…”
Sakura si premette con forza una mano sulla bocca, sentiva che stava per scoppiare a piangere ma sapeva che questa volta Sai non si sarebbe voltato per correre da lei a consolarla. Lo sapeva bene.
La porta si richiuse, lasciandola sola con i suoi pensieri, i suoi dubbi e i suoi sensi di colpa.
 
 
La mattina dopo, Sakura venne svegliata dal piccolo Shion, si era addormentata sul divano a furia di piangere. Le manine piccine di Shion le avevano sfiorato una mano, quando aprì gli occhi se lo trovò davanti che la guardava curioso .
“Mamma, pappa…” Solo allora Sakura si rese conto di quanto fosse tardi.
“Oh, Shion scusami…”
Si tirò a sedere e prese in braccio il bimbo, stringendolo forte per qualche istante, senza dire nulla. Shion dal canto suo sentiva il pancino che gli brontolava sempre di più, così ribadì nuovamente di avere fame.
 
E’ vero, di solito era Sai che si svegliava per primo e preparava la colazione per tutti e due…e il pranzo e la cena, che si occupava di Shion, che giocava con lui, che lo consolava quando io non c’ero…
 
“Come ho potuto accollargli ogni cosa? Sono una vera stupida…” Nuovamente sentì le lacrime farsi strada, ma stavolta le ricacciò indietro con forza. Aveva cose più importanti a cui pensare.
 
Dopo aver fatto mangiare Shion, lo cambiò e lo vestì e uscirono assieme. Non aveva la più pallida idea di dove fosse andato Sai, ma prima di lui doveva affrontare Naruto. Doveva fare chiarezza su tutto questo, assolutamente. Passò dal negozio di Ino e le chiese se poteva occuparsi di Shion per qualche ora, lei accettò volentieri.
Preferì non rivelare cosa era accaduto, almeno per subito, salutò l’amica e andò dritta al palazzo degli Hokage. Sapeva che Naruto aveva una missione quel giorno, così andò ad informarsi alla fonte di cosa si trattasse e più o meno a che ora l’avrebbe ultimata.
 
 
Quando Naruto di ritorno dalla sua spedizione si trovò Sakura alle porte del villaggio con uno sguardo funereo, ebbe il presentimento che fosse accaduto qualcosa di brutto.
“Sakura-chan, ciao…”
“Ciao Naruto… lo so che sarai stanco ma devo parlarti…”
“Ok… ti va di andare a casa mia?”
“Sì…”
 
Si incamminarono lentamente per raggiungere l’abitazione di Naruto, per tutto il tragitto nessuno dei due fiatò. Naruto iniziò a provare un senso di disagio, un fastidioso dolore lo colse alla bocca dello stomaco. La fece accomodare nel suo appartamento, al solito sporco e disordinato. Il giovane accampò qualche scusa per giustificare il caos, aspettandosi di ricevere i consueti rimproveri dell’amica, invece non disse nulla. Si fece spazio fra le cartacce e le scatole vuote di ramen e si sedette al tavolino, attendendo che Naruto facesse lo stesso.
La tensione si tagliava con un coltello.
 
“Allora, Sakura-chan di cosa volermi parlarmi?”
Sakura dovette raccogliere tutto il suo coraggio prima di alzare lo sguardo e scandire le parole.
“Naruto, ho bisogno di sapere cosa provi per me!”
“C… cosa?! Ma, Sakura-chan non capisco cosa tu…”
“Non fare il finto tonto, hai capito benissimo!”
La voce le si era elevata in gola quasi senza che se ne accorgesse, tornò a fissare il muro accanto a sé, torturando le mani nascoste sotto il tavolo.
Naruto ci mise qualche minuto prima di riuscire a rispondere, era nervoso, lo si vedeva, lo capiva perfettamente.
“Perché… perché vuoi saperlo ora?”
“Tu rispondimi e basta!”
“Sakura-chan tu…” Naruto si morse un labbro inspirando lentamente. Non poteva, non poteva dirgli la verità. Ogni volta che l’idea lo sfiorava, nella sua testa compariva l’immagine del viso felice di Sai, che sorrideva a Sakura o al suo bambino.
“Tu… mi piacevi tanto, un tempo… ma la mia era solo una cotta!”
“Davvero?”
“Certo! E poi, te lo ricordi no? Ero solo un moccioso che non capiva un cavolo dell’amore vero!” Naruto prese a ridacchiare, minimizzando, quasi sminuendosi. Sakura non poteva tollerare tutto questo, assolutamente no.
“Smettila di mentirmi!”
“Sakura-chan… non sto…”
“Io le odio le persone che mentono a se stesse.”
Naruto sussultò violentemente, non si era affatto scordato quella frase.
“Sei stato tu anni fa a dirmi queste identiche parole, rammenti? Tu… stai mentendo a te stesso e…l’ho fatto anche io per tanto tempo…”
Il corpo di Sakura era scosso da tremiti incontrollati eppure, non smetteva di guardarlo negli occhi.
“Sai lo ha capito… lo ha capito molto prima di me… l’ho fatto di nuovo, ho ferito di nuovo una persona amata addossandogli ogni problema… e ora lui se ne è andato…”
“Sakura-chan…”
“Lo so, ora penserai che io sia una… persona orribile per essere venuta da te adesso… ma non posso più fare finta di niente… io ti…”
“No, Sakura-chan non dire altro!”
Naruto era scattato in piedi, le mani premute sul tavole, rigide e tese.
“Naruto…”
“Tu… ami così tanto Sai e… non devi dire altro!”
“Cosa?”
“Ci parlo io con Sai, ok? Lo convincerò a tornare da te!”
“Che stai dicendo? Naruto, non lo capisci che io…”
“Va bene così! A me… va bene così…”
“Ti va bene? Come sarebbe a dire?! Naruto, sei disposto a farti di nuovo parte?”
Sentiva un moto di rabbia salirgli dentro, Sakura non riusciva a controllarsi, era fuori di sé.
“Sì…”
“Perché? Dimmi perché? È così che dimostri di amarmi, gettando la spugna ogni volta, non facendoti mai avanti?! Sei sempre stato così Naruto, anche con Sasuke in passato!”
Non poteva fermarle, le parole che crudeli uscivano senza freni. E Naruto, incapace di controbattere continuava a fissarla senza aggiungere nulla, subendo passivo tutta la sua frustrazione. Senza rendersi conto che così non faceva che peggiorare la situazione.
“Se davvero ti sto così a cuore, almeno abbi il fegato di essere sincero, dannazione! Hai continuato ad amarmi anche dopo che ti respinsi due anni fa?! Sì o no, rispondi!”
Naruto sembrava diventato una statua, non spiccicava parola, stava lì immobile e impotente, mentre Sakura continuava a urlargli contro.
“Sei un codardo!”
Si voltò per fuggire, non voleva farsi vedere in lacrime, non ora, non dopo le cose che gli aveva detto. O non detto. Era finito tutto dunque? Sia con Sai che con Naruto? Era riuscita a distruggere e ferire gli unici due uomini che l’avessero mai amata, Sakura non riusciva a darsi pace per questo.
Aveva spalancato la porta del piccolo appartamento e stava per uscire quando si sentì tirare per un polso. Naruto la prese di forza e riportò dentro, poi la intrappolò contro il primo muro. Sakura rabbrividì percependo la superficie ruvida scontrarsi con la propria schiena.
Lo sguardo di Naruto era… non riusciva a decifrarlo, cosa era quella scintilla? Gli occhi celesti era ammantati da un qualcosa che mai gli aveva visto. Stava per liberarsi, gridandogli dietro tutti gli insulti possibili quando venne zittita da un bacio.
Perse ogni voglia di ribellarsi nell’esatto istante in cui la bocca di Naruto si era posata sulla sua. Trattenne il fiato, non era possibile… Naruto la stava baciando?
C’era qualcosa di terribilmente fantastico e anche disperato nel modo in cui Naruto stava lambendo le sue labbra. Lo aveva desiderato per così tanto, l’aveva desiderata per così tanti anni che tutta la passione che aveva sempre represso era esplosa in una volta sola.
 
Naruto dal canto suo, cercò di scacciare anche solo per un momento, l’immagine di Sai dalla sua testa. Non vi erano più inibizioni a tenerlo a bada, aveva deciso di agire con il cuore per una volta. Si era negato questo amore per troppo tempo, non poteva e non voleva più ignorarlo. Non era giusto, per se stesso, per Sakura e lo stesso Sai.
Quando si separò, ormai senza fiato dal viso di Sakura, poté giurare di vederle le gambe vacillare pericolosamente. Non che lui fosse messo meglio, si sentiva accaldato, la testa gli pulsava e lo stomaco faceva ripetute capriole per l’emozione intensa che si era concesso.
Non gli bastava, ancora, ne voleva ancora, voleva saziarsi e colmarsi del sapore delle labbra di Sakura. Con un moto di incertezza fece scivolare una mano sul volto di lei, gustandosi la confusione che scintillava negli occhi smeraldini. Pensava sarebbe stato respinto, invece fu lei ad avvicinarsi, gettandogli le braccia al collo e scontrandosi quasi con lui in un secondo bacio.
 
Graffiante, prepotente, un bacio incredibilmente desiderato da entrambi che ora si assaporavano letteralmente l’uno nella bocca dell’altro. Sakura aveva sempre immaginato che Naruto fosse totalmente imbranato nel baciare, invece era l’esatto opposto. Sai era decisamente più mansueto da quel punto di vista, diciamo che lui si lasciava andare maggiormente nei rapporti fisici, ma nei baci era sempre stato un pochino teneramente impacciato. Improvvisamente Sakura realizzò cosa stava facendo, stava tradendo Sai e nel modo più meschino possibile. Allontanò da se Naruto come scottata. Ansante e confusa, balbettò un paio di scuse prima di scappare letteralmente via.
“Sakura-chan, aspetta!” Le corse dietro, stavolta no si disse. Questa volta non si sarebbe fatto da parte, non sarebbe rimasto ad osservarla da lontano pensando di non poter dichiararsi perché non era stato fedele ad una promessa.
“Io ti amo!” Urlò praticamente sulle scale, Sakura si era fermata sull’ultimo gradino.
“Ti ho sempre amata Sakura-chan, sempre! Non ho mai smesso di amarti!”
La vide voltarsi piano, i meravigliosi occhi velati di tristezza mista a gioia. Fu poco più che un sussurro ma lui capì. Capì e il viso si illuminò di una gioia tale che temeva il cuore potesse esplodergli nel petto.
“Anche io… ti amo…Naruto…”
 
Non ebbe bisogno di altro, se non di bearsi nel suo abbraccio forte e vigoroso. Finalmente aveva fatto chiarezza nel suo cuore, le ci erano voluti anni, tanti sbagli, sofferenze e quanto altro ma ora poteva dire di aver trovato la verità oltre le menzogne.
“Sakura-chan! Ti amo!”
“Lo so, lo hai già detto Baka… almeno altre cinque volte!”
Ma dopo l’euforia, Naruto tornò serio, la prese per le spalle e fu spietatamente diretto.
“Dobbiamo parlare con Sai… subito…”
“Sì…”
Si sentiva mancare, Sai aveva fatto così tanto per lei che il solo pensiero di spezzargli il cuore in questo modo la faceva sentire un mostro.
“Non ti preoccupare Sakura-chan! Sai è una persona molto forte anzi… lui è molto più uomo di me, credimi!”
“Naruto…”
Il sorriso che le regalò un istante dopo la fece arrossire. Il sorriso di Naruto in grado di spazzare via ogni sua ansia, era di nuovo per lei, solo suo.
“Però… come faremo? E poi Shion… il nostro bambino… non voglio che paghi per i miei errori!”
“Troveremo una soluzione! Ti giuro, la troveremo! E’ una promessa!” esclamò Naruto sollevando il pollice all’insù in quel modo a lei così famigliare.
 
Si divisero momentaneamente, Sakura andò a riprendersi Shion mentre Naruto andò a cercare Sai, l’appuntamento era a casa loro. Tutto si sarebb
e deciso quel giorno, l’inizio e la fine stavano per scontrarsi.
  
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