“Sentiti libera di prendere una caramella”

La guardai uscire, il solito tailleur nero, la solita pettinatura,e quel andamento fiero e composto; poi guardai me, abbassai lo sguardo sulle scarpe, sulle mani, sui capelli bagnati di pioggia. Me stessa in quello studio,nel solito studio dalle pareti verdi, dicono infonda tranquillità ai pazienti. Dicono. Io mi sento solo soffocare ogni giorno di più, la stanza si restringe tutta addosso a me, e non riesco a respirare. Maledetta ansia.
I soliti mobili, tutti cosi puliti, e ordinati; e le solite caramelle. Il giallo e il  rosso della carta ormai sbiaditi, anche loro capitate in quello studio, su quel tavolo, e mi guardano, come tutto da almeno 5 mesi.

Mi chiede di ricordare, di fare tornare alla mente quelle immagini orribili, di parlare, di sfogarmi. Resto ferma a fissare il vuoto, mi perdo sulla forma delle sedie, mi volto, corro, rido, e tutto si muove, quasi troppo velocemente. E le bottiglie, il letto,il rumore dei piatti, e la mia ombra che fugge, e le urlo di aspettarmi, vorrei correre con lei, via. Ma tutto torna a girare,l’angoscia, la paura,e le sirene. Urlano, mi chiamano, mi portano via con loro. E tutto si tinge di rosso.

E anche fissare il vuoto è doloroso.

Ed eccomi qui su questo scomodo lettino a raccontare i miei soliti sogni,e lei mi guarda prende appunti, sospira, guardandomi negli occhi dice che tutto andrà bene, e ne uscirò senza ferite; mi ritrovo con il mano il bigliettino del prossimo appuntamento, e la porta si chiude dietro di me. 



SPAZIO AUTRICE
Salve a tutti! Questa non è la mia prima volta su Efp, già in passato avevo pubblicato diverse storie, purtroppo non erano state lette da nessuno e questo mi aveva buttato un po giù. Ma ho deciso di riprovarci, perchè amo scrivere, e mi piacerebbe condividere con voi questa storia che ho in mente già da un po. Vi lascio intanto con il promo, se non vi va di leggerlo passate alemeno per i capitoli! Un abbraccio e grazie a chi mi darà questa possibilità.