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Autore: SumoNessuno    22/07/2015    0 recensioni
Hawke, sei sicuro di volere questo?
Merrill, voglio stare con te.
Genere: Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anders, Hawke, Merrill, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Dobbiamo salvarlo!
-Lo so Merrill, ma dobbiamo capire come fare.
-siete due deficienti. Non puoi usare un incantesimo per spostare il masso?
-S-sì, posso provarci.
Merrill si mise a un metro dall’ enorme roccia che bloccava il corpo di Hawke, puntò il bastone e un fascio di luce verdognola avvolse il masso, che lentamente si sollevò.
-Non c-credo di riuscire a sollevarlo… per tanto… tempo…
-Isabela, tiriamolo via da lì sotto.
-D’accordo rossa.
Presero l’inerme corpo del campione per le braccia e lo trascinarono non molto lontano da lì, poi Merrill dissolse l’incantesimo e il masso precipitò nuovamente a terra.
-Cosa possiamo fare ora?
-Io e Isabela lo porteremo fuori da qui, tu intanto usa qualche incantesimo di cura per alleviare le ferite.
L’armatura delle gambe aveva resistito senza rompersi, ma il metallo era entrato dentro la carne, lacerando la pelle e facendo uscire molto sangue. Le gambe stavano per cominciare a diventare viola, ma gli incantesimi di Merrill erano riusciti a far riacquistare colore agli arti.
-la strada è troppo lunga, conosco una scorciatoia che ci farà spuntare vicino l’entrata di Kirkwall.
-Merrill, ci fidiamo di te. La sua vita dipende anche da questa strada. Ne sei sicura?
-Assolutamente Aveline.
-Allora procediamo.
Percorsero quasi correndo delle vie sotterranee, che svoltavano, salivano e scendevano, finché non videro la luce dell’uscita. Quando furono fuori, varie piante di Radice elfica erano lì davanti, come se le aspettassero. Merrill ne raccolse velocemente una manciata, poi le mise dentro una boccetta e le scaldò con un fuoco magico. Si formò un denso liquido verdastro, Merrill ne sparse un po’ su una benda e fece degli impacchi sulle ferite più gravi. Hawke ancora non si era svegliato, e aveva ancora una smorfia di dolore in viso. Merrill si asciugava le lacrime mentre spargeva l’unguento sulle ferite del campione: era colpa sua, se non avesse convinto Hawke a aiutarla probabilmente sarebbe morta solo lei, e nessuno avrebbe sofferto la sua mancanza. Mentre correvano, Aveline si accorse che la giovane elfa stava piangendo, e anche Isabela lo aveva notato, si scambiarono una breve occhiata e decisero di non parlarle finché non fossero arrivate. Si stavano dirigendo all’ospedale di Anders, nella città oscura, e non mancava più molta strada, erano sicure che lui sapesse cosa fare. Arrivarono nella città oscura, e un gruppo di nani del Karta le accolse attaccandole. Merrill era l’unica che poteva contrattaccare, così creò attorno a loro una barriera magica, e due ladri ci si schiantarono contro, crollando a terra. Poi lanciò un fulmine contro uno degli assassini, che cadde paralizzato a terra. Gli ultimi fuggirono a gambe levate, impauriti dalla maga. Continuarono a correre e finalmente giunsero all’ospedale di Anders.
-Aveline! Isabela! Che ci fate qui… oh per Andraste!
-Anders, libera un letto per Hawke!
-S-subito Aveline.
Anders buttò a terra le carte e le boccette che occupavano uno dei lettini. Appoggiarono lentamente il corpo di Hawke sopra la tavola di legno, e Anders si mise al lavoro. In una mano si accese una luce blu, nell’altra teneva un paio di pinze. Tolse l’armatura dalle gambe del suo amico aiutandosi con le pinze, poi passò il suo tocco magico sopra le profonde ferite.
-Ci vorrà molto tempo. Voi intanto pensate a che è successo e scrivete tutto.
-sì ma dov’è M…
Aveline tappò la bocca di Isabela con il suo guanto armato, poi fece un cenno ad Anders e si diressero verso un tavolo poco distante.
-Perché lo hai fatto?!
-Anders non vede di buon occhio Merrill, e se gli diciamo che c’era anche lei penserà che è colpa sua!
-perché non lo è?
-Piantala! Lo sai bene che non è colpa sua!
-Cercavo di sdrammatizzare un po’ la situazione, rossa…
-Non è il momento.
-Scusa, mi rendo conto che la situazione non è delle migliori.
-Bene. Ora, scriviamo questo “rapporto”.
Intanto, Merrill si era fermata fuori dall’ospedale. Lei non piaceva ad Anders, anche se non sapeva perché; probabilmente era perché lei aveva usato qualche volta la magia del sangue…
Lei ora si era seduta, la schiena poggiata su un sudicio muro della città oscura, e si teneva la testa tra le gambe, mentre piangeva in silenzio. Forse il problema era veramente l’Eluvian, da quando lo aveva scoperto e aveva evocato quello spirito, tante, troppe persone a lei care la avevano lasciata. Ma stavolta era diverso: Hawke le era sempre stata vicino, la aveva sempre aiutata, in qualche modo era come se avesse un feeling particolare con lei. Lei si era sempre sentita strana quando lui le era vicino, come se avesse un nodo allo stomaco, era nervosa, e sentiva il cuore batterle forte. Quando avevano combattuto fianco a fianco contro il Varterrall, lei si era sentita “completa”, aveva Hawke al suo fianco e capì di essere veramente utile. Poi, tutto le era crollato davanti agli occhi, quando vide quel masso precipitare su di lui.
“Perché?! Perché tutto ciò a cui tengo mi viene strappato via?! Hawke… Non voglio che tu muoia… sei la persona a cui tengo di più… ti prego… da quando ti ho incontrato, ho capito che sei speciale per me…”
Intanto, Anders cercava di medicare le ferite di Hawke, ma era più difficile di ciò che sembrava. Il metallo dell’armatura era leggermente arrugginito, e quando si era conficcato nella carne probabilmente aveva portato del tetano. Doveva agire in fretta, eliminare l’infezione, togliere lo sporco dalle ferite, spalmare un unguento rinvigorente, ricucire la pelle, e badare alla guarigione. Un lavoro così lungo in così poco tempo. Fortunatamente era un mago e un guaritore, ce la poteva fare. Ce la DOVEVA fare.
Dopo una decina di ore, Anders ebbe finito, così chiamò Isabela e Aveline.
-Ora dovrebbe rimettersi. Potete dire a Merrill di smetterla di piangere e venire qui? Mi serve … il suo aiuto.
-Cosa vuoi Anders?
-oh, eccoti. Volevo avvisarvi che ho guarito come potevo Hawke, ora bisogna riportarlo a casa sua e badare alla sua guarigione. Ci andrei io, ma non posso allontanarmi dall’ospedale, quindi… *sospira* dovrai farlo tu Merrill.
-Io? Perché?
Bisogna usare un incantesimo di cura ogni sei ore. Tu sei l’unica maga a cui possa affidare Hawke. Te lo dico: né io né Giustizia ci fidiamo di te, ma sei l’unica speranza per salvare il nostro amico.
-Non lo puoi tenere qui?
-No. I pazienti qui portano troppi batteri. Merrill, ascoltami: è solo colpa tua se Hawke è ridotto così
-Anders!
-Taci Capitano. Lui ha fatto tanto per te, e ora DEVI ricambiare. È chiaro?!
-Sì. Mi occuperò io di Hawke.
-Bene. Aveline, puoi chiedere a qualcuno dei tuoi di portare Hawke nella sua tenuta?
-Credo di sì. Ti manderò un paio di uomini. Tu prepara una barella.
Dopo qualche minuto, un paio di robuste guardie arrivarono a prendere Hawke per portarlo a casa sua. Dietro di loro, Merrill li seguiva guardando a terra, cercando di non scoppiare a piangere. Arrivarono verso sera a casa del campione, sull’uscio ad attenderli c’era Bodhan, il padre di Sandal; aprì loro le porte e li condusse fino alla camera da letto. Lì lo posarono sul letto e poi si congedarono, lasciando Merrill e Hawke soli. Lì, finalmente Merrill poté sfogarsi, pianse per un’oretta sulla spalla di Hawke, poi cercò di riprendersi e scese per chiedere la cena.
-oh lei deve essere Merrill! Io Sono Bodhan e lui è mio figlio Sandal. Dai da bravo saluta la signorina
-A Sandal piace Merrill
-ohhoho ragazzo!
-Ciao Sandal, grazie
-Mi dica signorina Merrill, gradisce la cena?
-ehm.. Sì… ma cosa c’è per cena?
-Abbiamo zuppa di funghi. Oppure c’è dell’arrosto di montone.
-Puoi farmi la zuppa, Bodhan?
-Subito! La porterò nella camera di Serah Hawke, va bene?
-Grazie.
Ritornò in camera, doveva occuparsi dell’incantesimo di guarigione. Mise le sua mano destra vicino alle bende, chiuse gli occhi e una leggera nebbiolina verde si formò attorno alle ferite. Quando ebbe finito, sentì un leggero gemito provenire da Hawke.
-Hawke! Sei vivo! Hawke!!!
-uh… Merrill? ... Stai … bene?
-Hawke! Meno male che sei sveglio, sì sto bene però è meglio se ti riposassi.
-M-Merrill … devo dirti che…
-No Hawke, riposa.
Girò la testa dall’altro lato e si riaddormentò. Merrill ora si sentiva molto felice, però nel suo profondo sapeva che la colpa era solo sua.
Arrivò Bodhan con la cena, la lasciò sul letto e uscì salutando con un sorriso Merrill. Quando ebbe finito, appoggiò la scodella fuori dalla porta e si sdraiò accanto a Hawke, accarezzano con una mano la sua ispida guancia. Rimase così per un paio di minuti, poi la sua testa si girò verso quella di Merrill, aprì lentamente gli occhi e disse
-Perderei la vita per te, mia piccola Dalish.
-Hawke…
-Ti amo Merrill. Da Quando ti ho incontrata la prima volta ho capito che tra noi c’era qualcosa di speciale. Voglio passare il resto della mia vita con te.
Poi richiuse gli occhi e si riaddormentò.
“Allora, io sono innamorata di Hawke? Anche lui ha detto le cose che io pensavo, quindi ciò che sto provando è amore? Sono così confusa… dovrò aspettare che si rimetta per potergli chiedere qualcosa. Oppure potrei chiedere a Varric… no. Non posso uscire.  Devo occuparmi di lui. Hawke…”
Merrill passò le giornate chiusa in camera di Hawke, ogni sei ore precise lei usava su di lui un incantesimo di cura. Ogni tanto si svegliava per poco e riusciva a dire piccole frasi come “Grazie Merrill” oppure “Mi dispiace che ti costringa qui”. Lei gli rispondeva sempre dicendogli che non doveva preoccuparsi e che doveva riposarsi. Dopo una settimana, Anders bussò alla porta della tenuta, Bodhan aprì e lo fece entrare con il suo solito modo cordiale.
-Buongiorno Anders! Siete qui per Serah Hawke e Merrill?
-Buongiorno Bodhan, sì dovrei visitare il mio amico. Come sta?
-Merrill dice che ogni tanto si sveglia e le parla, e nient’altro. Le sue gambe hanno riacquisito un colorito normale, e a quanto pare le cicatrici cominciano a scomparire. Ma siete voi il dottore non io!
-Grazie Bodhan, ora andrei su a vedere come sta Hawke
-Oh, ma certo. Sapete dov’è la camera, potete andare anche da solo.
Anders salì le scale lentamente, si stava preparando per salutare e parlare con Merrill. La cosa che più lo irritava era la sua infantile ingenuità con cui si era avvicinata alla magia del sangue.
“Lo sai che è pericolosa. Dovresti allontanarla da te”
“Taci ora, Giustizia. Non è il momento”
“Lo sai che ho ragione.”
Anders raggiunse infine la stanza di Hawke, bussò un paio di volte e entrò con attenzione. Si era preparato a trovarsi davanti il cadavere del suo amico squartato e Merrill che cercava di invocare demoni, invece la trovò seduta sul letto, con le occhiaie e molto più pallida del solito. Sembrava quasi fatta di sottile pergamena, tanta era la delicatezza della sua pelle. Stava bevendo della zuppa calda, e Anders si sentì un po’ in colpa nell’averle detto che era colpa sua. Tremava, sembrava debole, eppure sorrideva e aveva curato Hawke in quella settimana.
-Ciao Merrill.
-Oh ciao Anders!
-Senti… scusa se l’altro giorno ti ho dato la colpa…
-No Anders, hai perfettamente ragione. Avrei dovuto agire in un altro modo. Grazie a te Hawke si sta rimettendo, e non potrei esserti più grata.
Merrill lo abbracciò saltandogli addosso, e Anders dovette trattenersi dal buttare a terra la giovane elfa. In fondo era contento che lei si fosse presa cura del suo amico, e non poteva sentirsi più sollevato di così. Sentì poi la sua maglietta bagnata, abbassò lo sguardo e vide che Merrill stava piangendo sul suo petto.
-Ti prego Anders, non voglio che Hawke muoia!!!
-Merrill!!!
-Non voglio che per colpa mia lui debba morire!
-Non morirà, vedrai che tutto si…
-Io lo amo!!!! Voglio stare con lui! Voglio poter passeggiare mano nella mano con Hawke nella città superiore! Voglio combattere al suo fianco! Voglio sentire le sue labbra sulle mie! Ti prego salvalo!
Anders prese Merrill per le spalle, la scosse brevemente e poi la guardò negli occhi.
-Ti sei presa cura di lui per questa settimana, e ti sei quasi dimenticata di te. Ti fa onore questo, e vedrai che non morirà. Ora vai a fare un bagno, mangia qualcosa di dolce e poi vai a casa a dormire.
-M-ma io non…
-Sei debole, sei in carenza di zucchero e di sonno. Potresti svenire mentre gli fai un incantesimo, e lì si che mi arrabbierei abbastanza. Ho istituito dei turni con gli altri, quindi ora va pure.
-*sniff sniff* Grazie Anders.
-Sei ancora qui? Bodhan ti sta aspettando!
Merrill scese le scale quasi di corsa, lì c’era Bodhan con un accappatoio cremisi ripiegato su un braccio.
-Signorina, la vasca l’attende! C’è una macchia scura sul muro di fronte, è a causa di un incantesimo di Serah Hawke mal riuscito.
-Grazie Bodhan.
-Vuole un cambio?
-Cosa?
-Altri vestiti?
-Perché, dovrei cambiarli?
-oohohohoho signorina! Se lei si lava, dovrei lavarle pure i suoi vestiti e dargliene degli altri puliti.
-è una tradizione dei nani?
-Ohohoh no signorina, lo fanno tutti gli umani.
-Ah quindi è una tradizione degli Sha’mlen!
-Veramente…
-Voglio partecipare alla tradizione del cambio! dove metto i miei vestiti?
-Li butti pure nel cesto in bagno. Il suo cambio lo troverà sulla porta.
-Grazie Bodhan.
-Di niente signorina Merrill!
Mentre Merrill faceva il bagno, Anders si stava occupando di Hawke.  Le ferite si erano rimarginate, molte piccole cuciture erano cicatrizzate, La pelle aveva un colore quasi naturale, e la consistenza al tatto era tornata normale. Una guarigione molto veloce. E molto strana. Probabilmente, Merrill avrà usato un incantesimo di cura elfica, e sugli umani forse ne accelera la guarigione… comunque, l’importante era che Hawke stesse bene. Anders prese un unguento ottenuto con lyrium, silverite resa innocua da radice elfica e peperoncino. Doveva spalmarlo sulle ferite, e se avesse ottenuto una schiuma rossa, significa che l’infezione non si è fermata; in caso contrario, brucerà ma non dovrebbe fare schiuma. Ne prese un po’ con l’indice e il medio, lo spalmò su una ferita e aspettò un decina di secondi. Niente schiuma. Poi si girò a guardare la faccia del suo amico, e vide che gli occhi si stavano aprendo.
-uh… Brucia…
-Hawke, sono io Anders
-Anders? Dov’è Merrill?
-le ho detto che doveva riposarsi. Faremo i turni per curarti, non ti preoccupare.
-Brucia… la gamba…
-Lo so, resisti e non affaticarti, è meglio se continui a dormire.
-Grazie…
Anders continuò a spalmare la crema, e vedeva che i muscoli delle gambe si contraevano dal dolore. Si stava riprendendo molto bene.
Quando ebbe finito il bagno, Merrill prese i vestiti che Bodhan le aveva lasciato sulla porta. Quando li indossò, vide che assomigliava alla sua precedente veste, solo che era bianca. Uscì dal bagno, e vicino al caminetto, Sandal la guardava con una fetta di torta in mano.
-Torta per Merrill
-Grazie Sandal! L’hai fatta tu?
-Sandal fa Incantamenti. Posso avere delle salamandre?
-No ragazzo! Credo che siano quelle a fare il boom!
-Grazie di tutto Bodhan. Grazie anche a te Sandal.
-Di niente signorina Merrill, sappia che questa tenuta sarà sempre aperta per lei! Arrivederci!
-Ciao Merrill!
-Ciao nani e grazie!
Merrill uscì dalla porta, sollevata e al tempo stesso preoccupata. La guardiana doveva darle l’aulin’horn ora, ma lei non sapeva se continuare a riparare l’Eluvian o distruggerlo. Solo una cosa sapeva: doveva chiedere allo spirito. e l’unico modo era evocarlo.
 
   
 
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