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Autore: cretien    18/08/2003    1 recensioni
Elise, Susan, Martha, Miranda... "nessun rumore, nessun suono, nessuna voce. Solo allora si accorse di avere paura... ma era troppo tardi per scappare"... La paura le coglie di sorpresa. La paura e la speranza di sopravvire a quella mano guantata che le uccide spietatamente una per una...
Genere: Horror, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Taro Misaki/Tom
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tom era in quell'atrio affollato. Cercava con gli occhi qualcuno di sua conoscenza, ma non vide nessuno.
Fotografi ovunque, vestiti, modelle e modelli, sarte, truccatori... Ma nessuno che lui conoscesse. Poi ad un tratto si sentì chiamare.
"Ehi, Tom!"
Il ragazzo si girò e riconobbe
"Julia. Stavo cercando Miranda."
"Non l'ho ancora vista. Neanche Tucker è qui."
Tom fece una smorfia nel sentire il nome dell'uomo che probabilmente si trovava con la ragazza.
"E' successo qualcosa?" chiese Julia apparentemente preoccupata.
"Ehm... più di una... ho paura..." disse Becker.
"Come mai tutto questo interesse per Miranda? Non ti sarai mica..." Julia non finì la frase che Tom si dileguò.
"Ehi, Tom!... Oh andate tutti al diavolo voi altri! Carol!"
La ragazzina si avvicinò con la scatola del cucito.
"Eccomi Julia."
"Oh, era ora! Non si trova più nessuno in giro! Nemmeno la signora Sono-La-Padrona-Della-Baracca, quella rompiscatole di Annie. E ora Miranda e Tucker. Tutti spariti!"

Tom salì in macchina. Era inutile cercare lì Miranda. Doveva essere successo qualcosa, ma era troppo presto per preoccuparsi. Forse era... era davvero con Tucker... 
"Oh, accidenti! Non dovevo lasciarla andare!" si rimproverò.
Si stava decisamente preoccupando. Ora che anche Marta era morta, rimaneva solo lei. 
Guardò il cellulare. Doveva chiamarlo. Si. Per una volta doveva chiamarlo lui.
"Sanitmary?"
"Tom, è successo qualcosa?"
"Miranda...Miranda non si trova da nessuna parte... e neanche Tucker."
"Aspettami lì, arrivo... e... Tom?"
"Si?"
"Non metterti a fare l'eroe... rimani lì!"

Dopo una decina di minuti, che a Tom sembrarono ore, il commissario Saintmary arrivò.
"Eccomi. Vieni salta su. Andiamo a casa di Tucker."
Il ragazzo non se lo fece ripetere due volte e salì in macchina con Saintmary.
"Credi che sia stato Tucker?"
"Non lo so. Ma è un tipo poco raccomandabile. E' stato schedato e la fedina penale non è linda. E' uno sfruttatore. Si portava a letto le ragazze per assicurare loro una carriera. E probabilmente Miranda, Elise e le altre erano le sue "protette". Una specie di giro di prostituzione. Elise probabilmente non stava al gioco, ha minacciato di raccontare tutto alla polizia, e lui l'ha uccisa. Lei e le altre. Tu piuttosto? Perchè non hai tenuto d'occhio Miranda come ti avevo detto di fare?!" il tono del commissario aveva un che di paterno, benchè non avesse tanti anni in più di Tom.
"Abbiamo... abbiamo litigato. Quando mi hai parlato del guanto e della rubrica... insomma ho notato che Miranda è mancina..."
"Hai cominciato anche tu a sospettare di lei, vero?"
"Un dubbio mi è venuto, si."
"Sapeva che era morta Shaneen Rush, invece di Marta..."
"Ma era lì con me quando ne abbiamo parlato, probabilmente ha sentito che parlavamo di lei... e non di Marta..."
"Ed era con te al momento del delitto. Ma che diavolo ti è saltato in testa di accusarla?"
"Io non ho accusato nessuno! Ero... ero semplicemente arrabbiato ieri sera."
"E si può sapere perchè?"
Ma lo volevano proprio sapere tutti?!
"Bè... l'ho vista insieme a Tucker... e poi quando le ho chiesto se le aveva dato ancora noia, lei mi ha detto che non l'aveva neanche visto..."
Saintmary sorrise tra sè.
"Ecco. " disse frenando davanti a casa di Tucker.
Il cancello e la porta di casa erano aperti.
La casa era in disordine. Qualche soprammobile rotto, il letto scomposto, il rubinetto della doccia aperto e il bagno allagato...
"Ho paura che bisognerà cercarli altrove..."
In quel momento il cellulare del commissario Saintmary squillò.

"Credo... credo siano qui commissario..." sussurrò l'agente salendo sileziosamente le scale.
"La ragazza è ancora viva... anche se non so per quanto... si trova nel sottotetto dell'atelier di Tucker..." continuò a bisbigliare "C'è qualcuno insieme a lei... lo tengo sotto tiro, ma non riesco a vederlo in faccia..."
"Bene, se le si avvicina apri il fuoco..."
"Va bene commissario..." disse rimettendosi il cellellulare in tasca. Quando però gli occhi tornarono sulla ragazza legata la figura misteriosa era sparita.
"Bene. Mi hai trovato. Agente..." disse una voce alle sue spalle.
La sua mente rimase paralizzata nell'udire quella voce alle sue spalle. L'unica cosa che riuscì a pensare fu "Ricordati l'accademia."
Già. Doveva ricordarsi l'accademia. Era alle sue spalle, l'avrebbe di certo colpita. Chiuse gli occhi e rilassò tutti i muscoli. Quando il bastone calò alla base del collo non sentì nulla.
La fugura si riavvicinò a Miranda che si dimenava disperatamente.
"Mi dispiace... loro hanno abbreviato la tua vita..."
Il cappello di pelle nera che copriva il volto di Alfred Jadders cadde in terra e dalla tasca dell'impermeabile scuro tirò fuori un rasoio.
Miranda sentì la lama fredda e affilata appoggiarsi sui suoi polsi e inciderle le vene bluastre.
Tentò di urlare, ma inutilmente. La sua mente turbinava di angosce e di terrore. 
Riusciva solo a pensare " E' pazzo! E' pazzo! Completamente pazzo!"
"Vedrai Miranda... non sentirai niente... non è doloroso... solo un po' di bruciore all'inizio... poi vedrai solo il buio... Cerca di perdonarmi Miranda... ma te l'ho detto... io so come sono gli uomini... vogliono solo una cosa... dalle donne belle come voi... come lo eravate tu ed Elise... Marta e Susan... Shaneen è stata solo un incidente di percorso... non la volevo uccidere, tu mi capisci, vero Miranda? Vero?" la voce del signor Jadders sembrava quella di un bambino disperato che chiede perdono alla mamma per una sua biricchinata. 
Il sangue di Miranda cominciò a percorrerle le braccia, e a inzupparle la camicia nera.
Qualche goccia cadde sui suoi jaens chiari, e sulle scarpe da ginnastica... Guardò Alfred con gli occhi pieni di rabbia e di odio...
"No... non guardarmi così anche tu! Non volevo arrivare a questo punto... solo che... Elise... quando mi ha detto che voleva... voleva sposare quel ragazzo... io ho perso la testa... era così giovane... anche lui... erano troppo giovani... siete giovani... tutti... io mi sono opposto... ma lei non ne ha voluto sapere... e poi... è rimasta incinta... lo ha fatto per ripicca... era una bambina... lei e quel ragazzo non avrebbero mai potuto formare una famiglia... capisci?... Lei lo ha fatto per ripicca nei miei confronti!... Lui la voleva solo perchè era bella! Io lo so! Sono suo padre... Io so... ho sempre saputo cosa volevano gli uomini da lei... lo stesso che voleva quel verme di Tucker... è per questo che l'ho ucciso... e le altre... anche loro avrebbero incontrato solo uomini crudeli che..."
Miranda ormai non riusciva più a tenere gli occhi aperti... il suo sangue uscendo dalle vene portava via le ultime energie per restare in vita. La voce di Jadders ormai era lontana sempre più lontana... la vista cominciò ad annebbiarsi... e la paura era scomparsa... ormai non c'era più niente... di cui... avere... paura...
"Addio Miranda... manda un bacio alle ragazze da parte mia..."
Non lo sentì pronunciare quelle parole e non sentì neanche lo sparo che ne seguì e le voci di Tom e di Saintmary che la chiamavano.

Tom le corse vicino e la tirò giù dal gancio.
"Ho chiamato l'ambulanza." disse Saintmary che si era avvicinato alla donna priva di sensi sdraiata sulle scale.
Tom prese in braccio Miranda e la portò al piano di sotto stendendola su un divano.
"Mira... Mira sono qui... tesoro... Miranda..."
La testa della ragazza era appoggiata ad una gamba del giovane che con le mani le accarezzava le guance e i capelli.
"E' tutto a posto adesso... ora ti portano in ospedale e ti rimetteranno in piedi, vedrai... fidati di me..." le diceva il ragazzo.
Intanto l'agente stava cominciando a riprendere conoscenza.
"Tutto bene Annie?" le chiese Saintmary.
"Si... credo di si commissario..." disse la donna massaggiandosi il collo indolenzito.
"Bene. Probabilmente avremo una promozione tutti e due per questa storia!" esclamò il commissario aiutando la donna ad alzarsi.

  
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