"Signor Loki, che fa il nostro uomo." la voce di Harold risuonava nella testa di Loki grazie all'impianto intracranico in materiale biocompatibile che gli avevano sparato nell'osso temporale.
Loki era a San Francisco e stava seguendo il capitano della polizia militare Paul Cartier. Il francese era un uomo alto e poco più massiccio di lui, indossava la tipica divisa della polizia militare e nonostante avesse un'incarico da assolvere non pareva aver fretta.
"E' entrato in una caffetteria."
Loki lo seguì e ordinò un caffè nero che non aveva nessuna intenzione di bere, era già troppo nervoso. L'uomo dopo aver ordinato caffè e ciambella si diresse alla toilette.
"Lo seguo."decise Loki.
"Ti sembra il caso?" chiese Harold perplesso.
"Hai scoperto qualcosa di strano su di lui?"
"E' esattamente quello che dice di essere, accademia della flotta stellare, poi la scelta di entrare nella polizia militare a cui è seguita una noiosa e anonima carriera."
"Tuttavia Harold, visto che tra pochi minuti lui prenderà in consegna il nostro comune amico, e avrà la sua vita nelle sue mani, vorrei saperne di più. Soprattutto vorrei essere certo che non sia parte del complotto che ha incastrato il nostro amico. "
"Va bene, signor Loki, ma stai attento, il signor Reese ti raggiungerà tra breve."
Loki entrò nel bagno che era in condizioni abbastanza decenti per essere quello di una caffetteria e si avvicinò con fare noncurante all'uomo che era intento a lavarsi le mani. Tutto avvenne in modo così veloce e inaspettato che Loki, incredibilmente non si accorse di nulla. L'uomo fece scivolare rapidamente un coltello dall'interno della manica direttamente nel palmo della mano poi con un movimento fulmineo lo conficcò nel torace di Loki. Lui non avvertì neppure il dolore solo la sensazione di qualcosa di duro e affilato che penetrava nel suo corpo.Poi si accorse che l'uomo cercava di rigirare la lama per causare il maggior danno possibile, quindi raccolse tutte le sue forze e assestò un colpo col palmo aperto della mano sul voltò dell'uomo. Udì un rumore secco. Subito dopo Cartier lasciò la presa e cadde all'indietro producendo un tonfo sordo quando il suo corpo si accasciò sul pavimento. Loki non aveva neppure bisogno di controllare, sapeva che con quel colpo aveva spezzato il collo di Cartier uccidendolo sul colpo. All'improvviso, passato l'effetto della scarica di adrenalina, avvertì il dolore, acuto e bruciante. Si portò una mano al costato sentendo il sangue caldo che sgorgava dalla ferita.
"Signor Loki che succedde?" Harold era decisamente agitato, aveva capito che qualcosa era andato nel verso sbagliato.
"Harold ,Cartier ha cercato di uccidermi!"
"Che è successo signor Loki?"
"Aveva un coltello. Deve avermi riconosciuto. E chiaro che anche lui era parte del complotto"
"Era,.... signor Loki?"
"Ho dovuto ucciderlo." rispose lui mentre spostava il corpo di Cartier nel gabinetto, adagiandolo sopra la tazza.
Gli strappò di dosso il giubetto e frugandogli nelle tasche trovò il distintivo e se lo mise in tasca.
"E' grave la ferita, signor Loki?"chiese Harold.
"E' solo un graffio."mentì Loki, mentre strappava pezzi di salviette di carta dal distributore.
Ne fece una pila e se infilò sotto la maglia nel tentativo di arginare l'emorrargia. Poi si infilò il giubetto della polizia militare e tirò su la lampo, sperando che l'indumento nero non lasciasse trasudare il sangue che impregnava la sua maglia.
"Va bene signor Loki, rientra alla base manderò il signor Reese a ripulire tutto, l'operazione è saltata."
"Al diavolo Harold, non posso abbandonare quell'uomo. Mi ha salvato la vita tempo fa, se non fosse stato per lui sarei morto. Puoi fare un cosa ? Entrare nel database della polizia militare e sostituire le caratteristiche biometriche di Cartier con le mie .Mi presenterò io al suo posto e farò uscire il nostro amico di lì." Uscendo dal bagno Loki puntò il phaser verso la serratura elettronica della porta per accertarsi che nessuno potesse entrare e ritrovare il corpo di Cartier, prima che lui fosse riuscito ad entrare nel quartier generale della flotta astrale.
"Va bene"si rassegnò Harold "Se riesci a farti consegnare il prigioniero ci penserò io a farvi arrivare in un posto sicuro."
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°