Dray: Domani vieni?-
Xla:
Certo –
Dray:
Finalmente! Non ce la facevo più! … -
Xla
si commuove.
Dray:
Così ho di nuovo qualcuno da stuzzicare, da rompere e
scassare le palle come si
deve! –
Xla:
… ed io che stavo per dire; Oh, che dolce. –
Dray:
EHI! Sai che certa gente potrebbe avere dei sentimenti? –
…
Insieme:
x°°°D -
I
Kiss You
[iky]
{
Lo @mi?
~
ventottesimo capitolo
Da
quando il mondo aveva iniziato ad andare il contrario?
E
perché lei non è stata avvisata di tutto
ciò? Eppure gli uccellini cantavano,
il sole splendeva alto nel cielo, stranamente sereno… cosa
c’era che non
andava? Bhe… forse suo figlio e un furetto che trafficavano
in cucina.
Ora:
non era tanto il fatto che il figlio parlava con un furetto e che
questo si
moveva tranquillamente per le dispense e gli scaffali come se capisse
tutto,
quanto il fatto che suo figlio stava cucinando.
Si.
C-U-C-I-N-A-N-D-O.
Le
aveva persino preparato una tazza di tè. Insapore.
Annacquata. E con troppo
zucchero. Ma… cucinava:
dick*!
O
almeno se quello si poteva dire cucinare: aveva un libro di ricette di
torte
aperto davanti a se, che aveva un po’ sporcato di farina.
Meno male che
Princess era già bianca… bianco… biancum
– neutro - di suo, no, perché Dud pareva un
fantasma.
Oh,
ma quanto era grazioso suo figlio, con quel grembiulino bianco e blu
indosso?
Da
quello che aveva capito, o da quello che borbottava a mezza bocca, a
monosillabi e a grugniti cavernicoli Dud, la sua schiacciatina stava
facendo
una torta, perché era il compleanno di qualcuno.
Sorrise
sorniona mentre avvicinava la tazza alle labbra. Storse il naso dal
sapore
insolito da quello a cui era abituata.
Il
suo patatino non glielo voleva dire, ma lei sapeva , ohhh se
sapeva… E ci
credo: e che lei ha una vita sua? Ma no, lei vive in quella del figlio
–
ricordate? -.
Comunque,
a parer suo, tra un poco era il compleanno di Barry Motter; la
deliziosa
ragazza in fondo alla strada, con dei lunghi capelli mossi e neri, la
carnagione bronzea, gli occhi verdi e gli occhi. Ecco, si. Lei.
Il
suo pasticcino stava facendo una sorpresa alla Motter… non
che fosse una
cattiva ragazza, ed era fiera del figlio; così gentile, ma
dentro di lei stava
facendo s botte col suo istinto materno: Lasciare che suo figlio scopra
le
meraviglie del sesso o no?
Qualunque
cosa avrebbe scelto, sarebbe stato molto meglio se prima avesse detto
al figlio
che non si dice salute ad un animale quando starnutisce
perché lo ha inondato
di cacao in polvere e che non si mettono i suddetti animaletti in forno
per
vedere se è caldo. Eh.
…
U SIGNUR!
~*~
Quando
Draco varcò la soglia della camera del suo ragazzo, aveva
ancora i capelli
bagnati e un piccolo asciugamano in testa. Prese la bacchetta e con un
piccolo
incantesimo se li asciugò.
-Dove
sei stato Draco? –
-
A sperimentare – e si buttò sul letto.
-
Sperimentare… cosa? – domandò Harry,
seduto sulla sedia della scrivania, ove
troneggiava una piramide di lettere.
-
I limiti della stupidità umana, del biancore e…
e… ECCIU’! – tirò sul col
naso
– Delle allergie –
-
… Che ci facevi nel sottoscala? –
Draco
fissò in un punto impreciso della stanza – Mi
divertivo –
Harry
corrugò la fronte, come se stesse riflettendo, ma su di lui,
quell’espressione,rasentava il ridicolo.
-
Sai, hai una strana faccia quando… ehm… come
posso dirlo –
-
… penso? –
-
Oh Harry… - fece commosso.
-
Cosa? –
-
Niente, sentivo che ci stava bene un Oh
Harry**-
-
Oh Draco… – sorrise.
-
Cosa? Pensavi che ci stesse bene un Oh
Draco ? – ghignò.
-
… Pensi ancora di essere simpatico? –
sbatté le ciglia innocentemente, con
scritto in faccia: ti sto prendendo per culo.
Il
ghignò si trasformò in uno schiocco di labbra.
-
Tzè –
-
Ah, Draco… -
-
Che c’è? – fece irritato.
-
Ti puoi togliere da sopra le mie lettere? –
-
Uhm? – Draco aprì un occhio, e andando a tentoni
sotto di se, trovò la ruvida
carta da lettera contro le sue dita. – Ecco cosa mi stava
pizzicando il sedere
–
-
Oh Draco… -
-
Sisi, lo so! Non sono simpatico! –disse lamentoso.
-
No, - sorrise Harry scuotendo la testa – sentivo che ci stava
bene un Oh Draco –
Draco
lo fissò per qualche secondo:
-Da
quando sei diventato così sveglio Harry? –
Il
moro rise e si grattò la cicatrice – Deve essere
la stanchezza. –
-
Stanchezza? – Draco si alzò dal letto e si
avvicinò al Grifondoro ce si stava
massaggiando le tempie. Prese una lettera in mano e la
squadrò – Chi te li
manda? –
-
Delle persone presumo –
-
L’intera comunità magica presumo
–
arricciò il naso.
-
L’intera dannata,
comunità magica –
-
Anche –
Ma
per quanto si fosse trattenuto, quel anche lasciata trasparire tutta la
sua
irritazione. Specie quando usava quel tono di voce strascicato che
Harry non
aveva ancora deciso se classificare come sexy o fastidiosa. Ma di una
cosa
Harry era certo; quella situazione, quel dividerlo
col resto del mondo, non gli è mai andato
giù. Più volte l’aveva dovuto
rassicurare che lo amava più di qualunque altra cosa al
mondo, che era l’unica
cosa positiva nel negativo che lo circondava.
Il
paradiso nel suo inferno.
Tuttavia,
più che rassicurarglielo e dimostrarglielo, non sapeva che
altro fare… così
tornò a quelle pile, quasi infinite, di lettere.
A
Draco non era sfuggito quel sospiro pesante del compagno e
lasciò andare la
lettera che aveva tra le dita come se fosse cacca di troll.
-Draco,
la vuoi smettere? –
-Di
fare che?-
-Di
lanciare incendio con gli occhi –
-Oh,
vero – lo prese in giro – Sia mai che Harry Potter
non risponda ai suoi fan –
-Draco!
–
-Sia
mai! Guai! –
-DRACO!-
si alzò in piedi di scatto dalla sedia, -Smettila! Quante
volte ti devo
ripetere che per me queste – mise una maso sulla pila di
lettere – Non significano
nulla? – e con un gesto secco le fece cadere dalla scrivania.
Nessuno
dei due aveva voglia di alzare al voce o altro. Bhe; forse Draco si
sarebbe
dovuto sbollire una volta per
tutte,
però era meglio aspettare che quel mostruoso mal di testa
facesse le valigie e
se ne andasse dal cranio di Harry, Altrimenti qui le cose si sarebbero
dovute
risolvere con le bacchette.
Questa
volta però, la litigata avrebbe preso una piega svantaggiosa
per Draco.
-Draco…
- la voce di Harry era minacciosa e quasi un sussurro, ma
ciò che fece fare un
passo indietro da Draco fu che era anche controllata. Si, ma a
malapena. – Non
voglio tornare su vecchi discorsi perché, francamente, ne ho
fin sotto le palle
– assottigliò gli occhi lucenti – Ti
consiglio di stroncare questa
conversazione sul nascere o non mi prendo responsabilità
delle mie azioni –
Vorrei
ricordarti,
Tra
i drammi più brutti:
Che
il sole, esiste per
tutti.
[Il
sole esiste per tutti – Tiziano Ferro]
~*~
Dud
per poco non si prese un mezzo colpo quando entrò in bagno.
Chiuse la porta,
non senza prima aver dato una piccola occhiata nel corridoio per vedere
se c’era
qualcuno. Una volta fatto, si rivolse alla sua – da
quell’estate – maledizione platinata:
-Tu
ed Harry avete una cosa in comune –
-Uhm?
–
-Adorate
farmi prendere i colpi – chiuse a chiave e alzò
gli occhi al cielo – Ma quando
riuscirò di nuovo a stare in bagno
tranquillamente? – mormorò.
-Guarda
che ti ho sentito-
Dud
alzò le spalle – Bhe, ti potevi tappare le
orecchie –
Draco
sbuffò e tornò a vagare con la mente.
Fu’ il turno di Dud di sbuffare.
-Fammi
indovinare: Hai ri-ri-ri-riligato con Harry –
-Ehi!-
si offese - … Toglici almeno un ri
–
-No,
impossibile, ne ho già tolti tre – e lo
sottolineò con tre dita alzati. – E se
vuoi un consiglio, leggi tra le righe* - allargò per bene le
dita tra di loto.
Indice, medio ed anulare. – Leggi tra le riiighe!*** -
-E
con questo che vorresti dire? – si scaldò il
Serpeverde.
-Che
sei uno stronzo-
Draco
alzò gli occhi al cielo – Tzè, sai che
novità –
-No!
– lo bloccò prima che potesse dire altro,
indicò lo specchio sul lavandino –
Guardati –
-Ed
ora che minchiata tiri fuori? –
-Guardati!
– il tono fermo spronò Draco a girarsi.
Stettero
per qualche secondo fermi.
-Lo
ami? –
Per
Draco fu come una secchiata di acqua gelida mentre dormiva placido nel
suo
letto caldo. Abbassò gli occhi.
-Non
sono un tipo che esterna così i propri
sentimenti… specie se non ho davanti a
me il diretto interessato –
-Minchiate!
– sputò ferreo Dud.
Draco
si morse il labbro – Io… - ispirò:
-Credevo
che una volta finita la guerra, tutto sarebbe tornato come prima
– sorrise amaro
– Anche se noi non abbiamo un come
prima
–
-E
cosa avete? –
-Io…
io… non lo so. Lui ha me ed io… non penso di
averlo più da tempo –
Chi
odia più fingere,
Solo
per vederti piangere.
[La
paura non esiste – Tiziano Ferro]
Dud
scosse la testa.
-Non
ti ho chiesto di auto-commiserarti. Ti ho detto guardarti.
–
Draco
per un primo momento lo guardò storto, ma poi si accorse che
tutto quello non
aveva senso – Tu cosa vedi? –
-…
Devo proprio rispondere? –
Il
biondo pensò di schiantarlo, ma per un fottuto errore, il
suo occhi cadde di
nuovo sulla sua immagine riflessa nello specchio: vedeva un giovane
ragazzo,
bello, intelligente. Ma forse non bastava.
Improvvisamente
sbatté le ciglia, come se avesse finalmente capito
– E’… così evidente?
–
Dud
ispirò, stava per dare fiato alla bocca, ma
preferì tenersela per se, quell’aria.
-Bhe…
dopotutto –continuò la serpe – Se se ne
è accorto uno come te –
-Grazie
– rispose solo: ormai era si era abituato.
-
Sono davvero uno stronzo. Dick!
–
*
dick = Ho usato il termine inglese.
**
- Niente, sentivo che ci stava bene un
Oh Harry - = Da una puntata dei
mitici Will&Grace. Uno scambio di battute tra Karen e Grace.
***
leggi
tra le righe - allargò per bene le dita tra di loto. Indice,
medio ed anulare. –
Leggi tra le riiighe! - = Battuta di The School Of Rock con
Jack Black.
~
Piccole note a fine capitolo [PnafC]:_
No,
per la millesima volta, non è un miraggio … e per
fortuna non lo era neanche il
cornetto che la Sciore mi ha portato a casa stamani. E’ solo
l’ennesima
dimostrazione che la volontà è più
forte del sonno – contando che poco fa mi
sono addormita sul divano con i piedi sullo schienale -.
La
storia doveva avere 30 capitoli, ma visto che c’è
un particolare che mi sta
molto a cuore e che mettere tutto in questo capitolo sarebbe troppo
lungo, ho
deciso di seguire la trama, ma non la mappa.
Grazie
a
chi legge e chi commenta.
Grazie
a
chi legge.
Grazie
a
chi ha messo Iky tra i preferiti.
Perdonate
il ritardo, e il cambio di stile di scrittura. Tranquilli, non
è nulla di che,
solo che voglio tornare alle origini: capitoli più corti,
sintetici, chiari.
Che ne pensate?
Commentino?
*flapflapdiciglia*