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Autore: LadyFel    22/01/2009    2 recensioni
"Mio fratello. Edward." Angel è sicura che la sua famiglia sia morta per la spagnola, ma ancora non sa che suo fratello è ancora vivo, seppure non più umano. In un momento di profonda rabbia e tristezza urla il suo nome e a Forks, Penisola Olimpica, un giovane vampiro si sveglia piangendo, tormentato da strani incubi.
Se vi piace fatemelo sapere! Baciotti ;)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Voci dal passato - Scontro
Voci dal passato

Capitolo 11. Scontro

Rientrammo poco dopo a casa. Passai una serata davvero piacevole: Emmett volle sfidarmi a braccio di ferro, e perse. Io ridevo, per la prima volta mi sentivo davvero a casa.
"Ahahahah...Emmett che pretendevi? È una neonata, è normale..." gli disse Jasper, battendo una pacca sulle spalle del bruno, che mi guardava di sottecchi, fintamente arrabbiato.

I giorni non potevano essere più spensierati: a caccia con la famiglia, a fare le corse su al campo, a giocare a baseball col temporale...Non mi ero mai divertita tanto in vita mia.
Un pomeriggio ero a caccia con Jazz e Rosalie, lungo il corso del fiume Quillayute. Avevo seguito una coppia di cervi lungo il corso e ormai avevo distanziato sia Jasper sia Rose. Continuavo a sentire l'odore dei due, ma non li vedevo più.
Agguantai il primo ad un guado, l'altro scappo oltre il fiume. Lo seguii senza farmi troppi problemi. Avrei dovuto farmeli.
Dopo un po' un odore terribile mi prese alla gola. Mi fermai immediatamente e mi accucciai, nascosta dietro un albero. Poco dopo, scoprii l'origine di quell'odore disgustoso. Dalla boscaglia sbucarono tre lupi. Enormi. Mai avevo visto tre animali così grandi. Ma quello che successe dopo fu anche peggio.
Quando tornai a guardare, i lupi erano scomparsi. Avevano fatto spazio a tre ragazzi, tutti forniti di una folta capigliatura nera. La loro pelle era abbronzata, e avevano tutti un paio di occhi nerissimi. Scrutavano in giro, e poi parlarono.
"Sei sicuro di averla sentita da questa parte la scia, Jack?"
"Sono sicuro, Sam. Un odore sconosciuto. I Cullen li conosciamo tutti, e questo non è uno dei loro. Però ho sentito anche l'odore dei Cullen insieme a questa scia, quindi questo "intruso" deve avere contatti con loro."
"Allora troviamolo e rimandiamolo indietro. E se fa resistenza, glielo rimanderemo a pezzettini" rispose risoluto quello chiamato Sam, ritrasformandosi. E così pure gli altri.
Una scarica di adrenalina e paura mi assalì. Scappare. Brutta idea: erano in tre e io da sola. Farsi vedere. Pessima idea: mi ricordai dei pezzettini.
Non sapevo che fare, muoversi avrebbe significato farsi scoprire.
"Oh chissenè se vogliono farmi a pezzettini, prima devono riuscirci."
Mi mossi, e i tre lupi si misero sul chi vive.
Lentamente, uscii dal nascondiglio, pronta ad affrontarli.
Non si mossero, come imbambolati. Quello più grosso fece un mezzo passo avanti, annusando l'aria.
Restammo a fissarci per chissà quanto tempo, studiandoci a vicenda.

"Sam...ma chi è?"
"Non ne ho idea Embry...ma sicuramente è una di loro..."
"Dobbiamo rimandarla indietro, è entrata nel nostro territorio!"
"Hai ragione Jacob. Coraggio all'attacco!"

Scattarono senza preavviso. Reagii d'istinto, l'albero fu la mia prima salvezza. Un ringhio basso mi gorgogliava in gola. Passai all'attacco, contro quello più piccolo, che giudicai il più accessibile. Un colpo gli ruppe il braccio, facendolo ululare di dolore.
Il "pianto" mi riportò alla normalità. I due lupi più grandi circondavano il terzo, a terra uggiolante, come a difenderlo. Gli andai contro con decisione. I due ringhiarono, ma li mandai lontano con due calci ben assestati. Qualche secondo che mi permise di prendere in braccio il terzo.
"Se la smetti di agitarti, ti aiuto!" gli urlai, dopo che mi aveva graffiato il viso.
Si calmò, brontolando. Partì a tutta forza, seguita a poca distanza dagli altri due lupi, sospettosi.
Rintracciai la scia di Jasper e di Rosalie, erano diretti a casa, poco davanti a me. Li superai di corsa.
"Angel!! Che diavolo vuoi fare?" mi urlò dietro Rose, ma la ignorai.
Quando misi piede nella radura davanti casa, i due lupi che mi seguivano si erano già ritrasformati.
"Lascialo!" mi intimò quello più grosso, Sam.
Lo ignorai ancora, procedendo decisa. A distanza che giudicai adatta, lo lasciai a terra, correndo dentro. Non lo chiamai nemmeno, perchè Carlisle stava scedendo le scale.
"Angel, che è successo?"
Gli accennai al prato antistante, dove i due ragazzi stavano cercando di aiutare il loro compagno.
"Dove?"
"Il braccio. Mi hanno attaccato, mi sono difesa"
"Eri nel nostro territorio!"
Sbottai.
"Se fossi stata nel mio territorio, credi davvero che vi avrei portati fin qui, per lui?" indicando il ferito, che si reggeva appena al compagno.
"Hai fatto bene, lo sistemiamo subito. Edward! Alice!"
I due uscirono immediatamente, pronti ad aiutare il padre.
"Noi li dentro non ci veniamo!" ringhiò Sam, che proteggeva i due compagni.
"Non posso aiutarlo qui fuori" cercò di spiegargli Carlisle, calmo.
"Embry è forte, non ne porterà conseguenze!" replicò l'altro, Jacob.
"No, non ce la farà, a meno che Carlisle non gli sistemi il braccio. Sono sicura di averlo colpito abbastanza forte. Il suo omero è in briciole, se non lo ricostruiamo, non correrà più..." dissi, sguardo assente.
Sam mi fissava perplesso e diffidente. Jacob faceva altrettanto con Edward e Alice.
Embry invece guardava per terra, le gocce di sudore a imperlargli il viso tirato.
"Sam...lasciali fare. Non mi sento più il braccio, non voglio restare così..." lo implorò il giovane.
L'altro si lasciò convincere. Andai verso Embry, lo presi in braccio e lo portai di corsa di sopra, nella stanza che Carlisle usava in caso di incidente.
Lo sistemai sul piano, facendo attenzione a non fargli male, ancora.
"Grazie..."
Rimasi a dir poco sconcertata.
Lo guardai per un momento, poi annuii. Carlisle arrivò dopo poco, con tutti i ferri.
"Angel devo chiederti di uscire..."
"Ma certo...Embry?"
"S..si?"
"Mi dispiace" e mi spinsi fuori dalla stanza.
Di sotto, Sam e Jacob non perdevano mai di vista Edward, Alice e gli altri, riuniti tutti al piano di sotto.
Passai senza farmi vedere, e uscii all'aria aperta.
"Cuore mio, che mi succede? Mi sento strana, molto, ma molto, strana...."




Note dell'autrice: quello che scrivo non segue perfettamente il susseguirsi di vicende scritto dalla Meyer...
Grazie delle recensioni, e un grazie speciale alle 28 persone che hanno messo "Voci dal passato" tra le preferite, lo apprezzo molto.
  
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