Capitolo 8
“Ah ah ah! Ma davvero?
Da non credersi, Sakura-san!”
“Uh uh! Ti giuro che è
vero!
Però non mi dare il
titolo onorifico, Maya. Sono molto più piccola di te e mi metti in imbarazzo se
lo fai!”
“E va bene, Sakura.”
Le due ragazze, dopo
dieci minuti buoni di silenzio scanditi da semplici esclamazioni o
considerazioni, erano riuscite a rompere il ghiaccio tanto che nel tragitto
avevano perfino fatto amicizia.
Maya non credeva che i
ninja fossero persone così affabili: nella sua personale concezione, per lei
gli shinobi erano simbolo d’alterigia
e falsità e non di spigliatezza e
simpatia come invece lo era la ragazza di media statura che la affiancava.
Pur essendo un
ninja-medico con una discreta dose di esperienza e quindi di amor proprio,
Sakura era invece una piacevole compagnia: ad esempio le aveva raccontato
quello che Yukia combinava mentre era a Konoha. Soprattutto con il suo sensei.
“…davvero…quel
fedifrago del mio maestro non fa che provarci con la tua amica! Che ti dirò…ci
prova gusto a fare la ‘spiritosa’ con lui…!”
Maya era ovviamente
imbarazzata da simili rivelazioni tanto che riuscì a spiaccicare solo un “Poi
rimprovera me…! Quando la rivedo gliene dico di tutti i colori!”
Dal canto suo Sakura
aveva ben capito che la ragazza dei dolci non provava solo amicizia per questa
persona malata che doveva aiutare: ogni volta che lo nominava le brillavano gli
occhi e i suoi lineamenti già morbidi si addolcivano fino all’inverosimile.
Le piaceva quella
tenera sensibilità che la distingueva da molte persone.
“Come si chiama il tuo
ragazzo?” le chiese improvvisamente.
Sakura era una giovane
con molta forza d’animo e sicura di sé.
Almeno in apparenza.
“R-Ragazzo…? Ma non è
il m-mio r-ragazzo…!” s’appresto a dire Maya tutta rossa e balbettante mentre
camminavano per le strade del villaggio. In pochi minuti erano già arrivate
davanti la casetta di Maya che poi aggiunse:
“Comunque si chiama
Itachi…”
“…I…tachi?”
Nell’udire quel nome Sakura
sbiancò di colpo e prese a tremare.
“…? Qualcosa non va,
Sakura?”
“…eh? N-no, no!
Tranquilla!”
La giovane kunoichi si
diede mentalmente della sciocca: quell’Itachi
che conosceva era morto da oltre una settimana ed era stato proprio suo
fratello Sasuke ad ucciderlo.
Nessuno sapeva dove
fosse finito e per quanto fosse assurdo da pensare, Itachi poteva benissimo
essere un nome parecchio usato.
Doveva essere una
coincidenza. Coincidenza che però non servì a scioglierle il nodo alla gola che
si era creato.
Maya entrò in casa,
facendo strada alla ninja di Konoha ed esclamando un sonoro “Yukia sono
tornata, ho portato Sakura!” si legò in alto i lunghi e soffici capelli.
Sakura...
Sakura...
Sakura...
Itachi si chiese
perché l’udire un nome cosi semplice e comune potesse avergli scatenato uno
strano torpore al corpo.
“Finalmente Maya! Ciao
Sakura!” esclamò la rossa aprendo il fusuma.
Non ebbe però il tempo
di pensare all’espressione seria e contrita della rosa che Maya, come un
fulmine, entrò nella stanza.
Troppo tempo che non
vedeva il suo affascinante smemorato.
“Itachi, ho portato
una shinobi dal Villaggio della Foglia, è l’allieva dell’Hokage-sama” disse
sedendosi accanto a lui e sorridendo dolcemente, soddisfatta per essersi davvero resa utile per lui.
Itachi le sorrise,
cosa così rara.
Fu proprio in quel
momento che senza pensarci troppo le prese le manine tra le sue e le strinse
forte.
“Maya…”
Appena vide chi era colui che aveva bisogno del suo
aiuto, Sakura rimase di pietra, il cuore le batté a mille e la sudorazione
s’intensificò nel giro di pochi millesimi di secondo.
Come poteva essere
ancora vivo?
Dentro di sé Sakura
urlava.
Itachi era un
criminale, colui che aveva rovinato la vita al suo amato Sasuke. E la sua.
Egoisticamente avrebbe
distrutto quella che era la felicità di Maya, l’avrebbe fatto sul serio.
Tuttavia dopo rammentò
che la giovane le aveva detto che quell’uomo aveva perso la memoria e vedendo poi
quella scena così bella e dolce non poté più muoversi, quasi commossa da tutta
quella enfasi.
I loro sguardi
parlavano chiaro.
Il mostro e la sua
guardiana.
Maya era veramente innamorata
e aveva rischiato per aiutarlo. Sakura la capì fin troppo…avrebbe fatto le
stesse cose se al suo posto ci fosse stato Sasuke, perciò con notevole coraggio
e forza d’animo la kunoichi si rivolse a quello spietato assassino.
“P-Piacere…mi chiamo
Haruno Sakura…”
La sua voce però la
tradiva, soprattutto, quando il ragazzo la fissò come se fosse la prima volta
che la vedesse.
S’inginocchiò accanto
a lui, dall’altro lato del futon.
“Salve” rispose
semplicemente il ragazzo lasciando le mani di Maya.
La ragazza infilò i
suoi guanti di lattice e cominciò a visitarlo.
“Sakura è meglio che io
vada così puoi lavorare in pace” disse Maya che si stava alzando mentre
sistemava la lunga gonna del suo kimono.
“Non andare via… Maya”
disse all’improvviso Itachi, confondendo notevolmente la ragazza.
Non sapeva davvero che
dire.
“Puoi rimanere se
vuoi” dichiarò Sakura, ancora frastornata dalla recente e infausta scoperta.
Così la giovane pasticcera si mise di nuovo a sedere, questa volta però un po’ più
lontana da quell’uomo in modo da non intralciare i movimenti del ninja-medico.
“Perché tremate, Sakura-san?”
chiese il moro e la kunoichi, con un gesto troppo avventato del piede, fece
cadere a terra il bicchiere d’acqua che mai mancava di fianco al futon d’Itachi.
“Scusate,
sono mortificata.”
“Non
preoccuparti per una cosa da niente come questa” disse Maya alzando il
bicchiere e asciugando l’acqua con un panno. Sorrideva dolcemente e rendeva
purtroppo tutto più difficile.
‘Per fortuna ha evitato la domanda…’ pensò la rosa.
Dopo un
buon quarto d’ora di visita, la ragazza chiuse per qualche secondo i suoi
vividi occhi verdi, poi sospirando pesantemente si rivolse a Maya ed asserì “La
situazione non è buona, ma nemmeno pessima…si tratta di un virus che ha
intaccato il miocardio, la parete del cuore. Ha…preso delle medicine
specifiche?”
“Si,
queste” rispose Maya prendendo da un cassetto delle pillole, Sakura le osservò
con attenzione e poi con gran perizia aggiunse “Ottima scelta, queste pillole hanno
mantenuto la situazione stabile, ma non vanno bene per curarlo o meglio, non
sono abbastanza potenti.
Preparerò
io un infuso d’erbe: dovrà prenderlo tutti i giorni a digiuno e poi dei
medicinali mirati a debellare il virus”
“Guarirò?”
chiese Itachi che fino a quel momento era rimasto in silenzio.
La ragazza
non riusciva a guardare l’uomo negli occhi. Forse era a causa di Sasuke e di
Naruto, forse a causa della soggezione che quell’individuo era in grado di
emettere ma vederlo lì, così indifeso e quasi spaventato…la mandò in confusione
e si sentì subito cattiva.
Rispondergli
poi “No, il virus è diventato cronico, questa malattia è stata contratta anni
fa…nella pubertà direi” fu quasi il colpo di grazia.
Mai prima d’ora la giovane aveva desiderato di scappare. Proprio lei,
ragazza forte e coraggiosa che veniva spesso e volentieri paragonata alla
grande Hokage del suo villaggio.
“Come ho preso
questa malattia?” le chiese il giovane, distraendola dai suoi timori.
“Questo
virus si contrae con un contatto diretto con posti troppo umidi, di solito ne
sono affetti gli abitanti del villaggio della nebbia o della pioggia…specialmente
gli anziani. In ogni caso è un virus molto raro. C’è qualcosa che lo ha
scatenato…come se…si fossero abbassate lentamente le tue difese immunitarie”
Sakura
sapeva benissimo che tutto era legato a quegli occhi particolari ma decise di
non menzionare quel fatto. Era probabile che Itachi, avendo perso la memoria,
non sapesse neanche cosa fosse lo Sharingan.
“Bene, ho bisogno di alcune erbe, Yukia mi ha detto
che siete molto forniti” disse la rosa alzandosi.
“Sì, è vero” rispose la rossa che fino a quel
momento era rimasta fuori “Vieni con me Sakura, ti faccio vedere le nostre
scorte”
“Grazie” pronunciò con enfasi la giovane kunoichi.
Non voleva darlo a vedere, ma adesso era molto sollevata di poter lasciare la
casa di Maya dove c’era anche lui.
Così le due ragazze uscirono dopo aver salutato
lasciarono soli i due ragazzi: di solito per Maya non era un problema rimanere
a tu per tu con quel ragazzo ma adesso, dopo quelle scottanti rivelazioni sulla
sua salute, si sentiva molto a disagio. Quasi in colpa per godere di ottima
salute al contrario di lui. Sì, era sciocco pensare questo da parte sua ma il
turbine di pensieri che sconvolgeva la sua mente significava anche questo.
Dal canto suo Itachi voleva riempirla di domande:
non gli importava affatto delle sue condizioni fisiche, voleva solo sapere di
quel fantomatico uomo che era entrato, prima
di lui, nella vita della sua dolce Maya.
Sua.
Si stupì nel pensarla come sua…eppure era
cosi…da quando l’aveva baciata non aveva desiderato altro che poterlo fare di
nuovo.
“Io vado a preparare qualcosa da mangiare” esclamò
di colpo la ragazza come se volesse scappare, ma lui velocemente l’afferrò per
un polso.
Anche in quelle condizioni era più forte di lei,
pensò tristemente la ragazza che voleva solo scappare da quella stanza, da lui…
“Maya…” mormorò dolcemente “…non dovevi andare a
Konoha, lungo la strada poteva succederti di tutto…i briganti, gli animali selvatici,
ogni cosa e io…” lentamente avvicinò il viso della ragazza al suo “…io non me
lo sarei mai perdonato.”
“Itachi…” sussurrò lei, assuefatta dal fascino
ammaliatore di quell’uomo e a nulla valevano i suoi tentativi di riprendere la
parola. Era rimasta molto, troppo spiazzata da quello che il ragazzo le aveva
confessato.
Nessuno dei due parlava, si guardavano negli occhi.
L’emozione che sentivano in quel momento era talmente forte da impedirgli di
baciarsi. I loro volti si avvicinavano, si toccavano teneramente, ma nessuno
dei due faceva la prima mossa come se avessero paura di bruciarsi.
Infine quasi contemporaneamente le loro labbra si
sfiorarono e poi si chiusero in un vero e proprio bacio.
Itachi la strinse a se e Maya timidamente gli
avvolse le braccia intorno al collo, affondando poi le dita tra i suoi lunghi capelli
corvini.
Il bacio divenne sempre più profondo e senza
rendersene conto l’uomo aveva steso la ragazza sul futon, ma lei, quasi
terrorizzata da tale impeto, lo bloccò puntandogli le mani sul petto.
“Itachi…no…” il panico che le si leggeva negli
occhi era disarmante.
“Maya…scusami, non so che mi è preso…” si scusò lui
immediatamente, alzandosi di dosso e lasciandole lo spazio per farla passare.
Lei si drizzò di scatto e senza una parola abbandonò la stanza.
Il ragazzo si sedette tenendosi la testa e
rimuginando su quanto successo: non capiva affatto perché perdeva la testa in un
modo così irresponsabile e per giunta senza curarsi dei desideri o dei timori
di quella tenera ragazza che si prendeva cura di lui. Anche se Maya era una
giovane così amorevole, aveva senza dubbio sofferto enormemente e Itachi
tremava di rabbia al pensiero di non sapere il motivo di tale reticenza. Lui
non voleva farle del male…non voleva.
Ma allora cos’era quell’inquietudine che lo
assillava? Cos’era quella sgradevole sensazione in fondo alla gola?
Forse lui non voleva farle del male, ma…chi gli
poteva assicurare che non gliene avrebbe fatto anche senza volerlo? Chi, se non
conosceva nessuno?
Solo quel nome in fondo alla sua coscienza. Sasuke.
Poi ancora i nomi Yukia e Sakura. Non sapeva
nient’altro, non ricordava nulla.
In quel momento Itachi si sentì ancora una volta un
miserabile e desiderò ardentemente di fuggire via, lontano. Lontano.
Fuori della stanza d’Itachi,
intanto Yukia scrutava con attenzione il volto di Sakura: sembrava
terribilmente assente, immersa in chissà quali assurdi pensieri.
“Che succede Sakura?
Di solito non sei mai così silenziosa…”
Davanti a quella
quanto mai giusta considerazione, la ragazza sussultò e sorridendo tranquilla
disse “Ma no…è solo che mi chiedevo in che posto abbia vissuto quel ragazzo…ora
le mie sono solo supposizioni, ma da quello che ho potuto accertare pare che
sia vissuto in un luogo a cui il suo fisico non era abituato…”
“Mmm…”borbottò la sua
interlocutrice, cogliendo subito la palla al balzo “…sono la prima a dire che
quel tipo ha qualcosa di strano…di oscuro…”
Sakura rimase basita
dalla confessione della giovane rossa, ma non sapeva cosa dire o meglio…non
voleva assolutamente proferire sciocchezze fuori luogo, così si limitò ad
ascoltare la sommessa confessione di Yukia che con mezza voce aggiunse: “Maya è
innamorata d’Itachi e io non posso fare più niente per allontanarla da lui.
Purtroppo.”
‘La galera’ pensò la rosa ‘Questo sarebbe l’unico modo per separarli’ ma al ricordo della
tenera scena a cui aveva assistito, si rese conto che tra i due c’era qualcosa
di molto, troppo speciale. Per certi versi addirittura magico. La sua mente
viaggiò improvvisamente lontano, perdendosi in splendidi e al contempo dolorosi
ricordi…Sasuke, il suo Sasuke che
mai -o quasi- lei aveva avuto il privilegio di sfiorare, il suo Sasuke che cercava vendetta sulla
pelle di quell’uomo che ora giaceva inerme e seduto sul futon con aria malinconica.
Cominciò seriamente ad
invidiare tutta quella dolce serenità, e nel suo cuore distratto da quei
malevoli sentimenti cominciarono a formularsi parole di una durezza
inconcepibile per una ragazza di soli quindici anni: ‘Perché lui che ha sterminato il suo clan è qui, felice e senza
pensieri? Perché Sasuke invece è in giro per il mondo, magari ferito,
magari…morto…?’
Non lo sopportava. Non
voleva credere di dover aiutare quel mostro.
Ma doveva farlo, era il suo dovere.
Tuttavia, nell’uragano
di pensieri si fece spazio anche un barlume di razionalità: ‘Cosa mai accadrebbe se quel mostro
riacquistasse la sua memoria e la sua indole
maligna e uccidesse tutti senza
pietà?’, nel suo petto c’era un vero temporale.
Nonostante tutto,
Sakura sapeva bene che non poteva tornare a Konoha, doveva curare Itachi
assolutamente. Senza contare poi che Maya non le avrebbe mai permesso di abbandonarlo e se non diceva nulla avrebbero anche
potuto accusarla di negligenza, o peggio, di tradimento.
Poi un’idea le sfiorò
la mente…un barlume di lucidità o pazzia? Lei non sapeva dirlo con certezza, ma
immaginò che se Itachi avesse ricordato, avrebbe anche potuto dirle tutto
quello che le serviva per ritrovare Sasuke…ammesso che sapesse qualcosa.
“Yukia…”disse senza
alcuna esitazione” …ho intenzione di fargli tornare la memoria…”
“Co-come?”
Quelle parole ebbero
l’effetto di un fulmine a ciel sereno, la rossa cominciò a balbettare frasi
sconnesse, era vero che le sembrava una pessima scelta per Maya, che
l’operazione che voleva tentare la kunoichi era azzardata e che se fosse
successo qualcosa ad Itachi Maya ne sarebbe sicuramente morta, ma Yukia non se
la sentì per niente di controbattere, infatti, ascoltò con pazienza la voce
decisa di Sakura dire: “Non temere non accadrà nulla di negativo, se dovesse
succedere qualcosa interromperò subito, ma tu devi aiutarmi a convincere
Maya…pensi di farcela, Yukia?”
“Ho scelta?”
“Direi di no.”
In quel momento Sakura
si sentì terribilmente colpevole: per ritrovare Sasuke avrebbe davvero rischiato
che quella dolce ragazza potesse soffrire?
Il dolce sorriso di
Maya le apparve come un flash davanti agli occhi e poi rivide lei stessa
dodicenne che supplicava in lacrime Sasuke di non andare via. Tutto per colpa
di quel mostro. Maya doveva sapere chi
amava e non poteva fingere che il suo amato non avesse un passato.
Ma forse…queste erano
solo delle assurde giustificazioni.
“D’accordo, io le
parlerò…”disse Yukia poco convinta “…ma preferisco farlo quando è sola senza di
lui accanto.”
“E questo succede mai?”
chiese un tantino scettica Sakura.
“Beh…veramente credo
che capiti raramente…”
*******
Nel frattempo Maya si
mise a cucinare facendo un chiasso infernale, talmente nervosa da non
accorgersi che le due ragazze erano rientrate: Yukia non capì subito che c’era
qualcosa che la inquietava, così fece segno a Sakura che era il momento giusto
di parlarle. Cosi la kunoichi rientrò nella stanza di Itachi per dargli la
medicina.
“Maya senti…avrei qualcosa
da dirti. È importante” ma la ragazza con la voce tremante senza girarsi le
disse: “Yukia…cosa c’è che non va in me?!”
“Eh?”
“Perché non posso mai
avere una vita tranquilla, perché riesco sempre ad incasinarmi l’esistenza?
Perché?”aggiunse posando rumorosamente il coltello vicino al batticarne.
“Maya è successo
qualcosa?”le chiese urgentemente l’amica, circondandole per un attimo le
spalle. Poi pensandoci bene arrivò alle sue conclusioni, sospirò, lasciò la
presa ed esclamò “Fammi indovinare: ti ha rimproverata perché sei andata da
sola al villaggio, si è preoccupato e come tutti noi…”
“Non è questo…” la
interruppe “…è che sono stanca di tenermi questo peso dentro, vorrei
poterglielo dire…”
“Maya…” era
l’occasione giusta per parlargli della sua memoria, anche a costo di sentirsi
meschina. “Sakura pensa di poter ridare la memoria ad Itachi…”
Davanti alla
sconcertante rivelazione, stavolta Maya si girò a guardare Yukia ed esclamò “Davvero?”
In un attimo la dolce
pasticcera chiese come una cosa tanto positiva potesse distruggerla così. Più
di prima, se possibile. Ne era certa: l’avrebbe perso, e per sempre.
“Dimmi una cosa,
Yukia: pensi che così non occorrerà dirgli nulla del mio passato perché sei
convinta che andrà via, vero?” proferì Maya con lo sguardo vacuo e con una
leggera inflessione di sdegno, spaventata da tutta quella scomoda situazione
che si era venuta a creare.
“In questo modo saprai
se ami qualcuno a cui puoi confidare il tuo segreto, Maya…e poi sinceramente:
questo momento prima o poi sarebbe arrivato. Chiamami ‘insensibile’, chiamami ‘stronza’
ma è questa la verità e siccome sei un’ingenua sono costretta sempre ad aprirti
gli occhi”
Sì, era davvero un
essere orribile, si sentiva come se la stesse tradendo. Tanaka Yukia,
infermiera, traditrice e bugiarda.
“Non preoccuparti. So
che lo fai per il mio bene e allo stesso modo io voglio il bene d’Itachi.”pronunciò
tutte in un fiato quelle parole così pesanti, poi aggiunse “E sia, acconsento.
Ma solo se anche lui è d’accordo”
“Bene, andiamo” disse
uscendo dalla cucina seguita a ruota dalla pasticcera.
*******
Nel frattempo Itachi
aveva preso la sua medicina, ma si sentiva ancora giù per quello che era
successo appena venti minuti fa.
In quel momento sia
lei che Yukia entrarono nella stanza ma Maya non lo degnava di uno sguardo,
tanto che addirittura si sedette molto lontano da lui.
‘Non posso darle torto’
pensò tristemente.
Sakura capì che Maya
era convinta e dopo aver preso fiato disse “Itachi, ascoltami: io posso ridarti
la memoria se vuoi, ma ti avviso che è una procedura molto invasiva e devi dirmi
tu cosa vuoi fare.”
Itachi osservò Maya
con attenzione e poi le chiese “Tu che ne pensi Maya?”, così, senza mezzi
termini.
“Io non penso nulla,
ma se non vuoi nessuno ti costringe. La decisione spetta a te, la vita è tua…”
disse abbassando il viso fino a guardare le sue ginocchia.
Debole e vigliacca.
Estremamente fragile e indecisa.
‘No. La mia vita è tua
da quando mi hai salvato, sciocca.’ pensò immediatamente Itachi, lasciando per
un attimo che le sue labbra si incurvassero verso l’alto: sapeva benissimo che
Maya non voleva mai obbligarlo a nulla e sapeva che aveva paura del suo passato
almeno quanto lui. Ma tutto ciò era necessario. Necessario.
“D’accordo signorina
Sakura, facciamolo…”
La giovane kunoichi
prese un bel respiro e alla fine disse “Bene, stenditi. Cominceremo subito.”
“Aspetta…lo vuoi fare
adesso?!” esclamò Maya all’improvviso, rizzandosi in posizione eretta e
leggermente protratta in avanti.
“Maya…ora o dopo che
cosa cambia per me?” le chiese Itachi fissandola teneramente, la sua preoccupazione
nei suoi confronti era così dolce.
“Scusatemi…sono una
sciocca…” mormorò ritornando a fissare il pavimento.
“Non scusarti” disse
Sakura che si sentiva in colpa, ma arrivata a quel punto non poteva più tornare
indietro. “Per favore dovreste metterti accanto a lui, dovete tenerlo fermo…”
“Sì, subito” rispose
Yukia piazzandosi ai piedi del ragazzo, stesosi.
L’operazione cominciò
senza particolari intoppi e Sakura richiamò il chakra necessario all’interno
dei polpastrelli che si premurò di posizionare sulla fronte e sulle tempie del
ragazzo che…cominciò ad urlare di dolore.
Maya e Yukia
continuavano a tenerlo fermo, ma si opponeva con forza. Sakura senza arrendersi
continuò a penetrare a fondo all’interno del suo cervello, pregava solo che
appena tornato se stesso non avrebbe cercato di scappare o peggio...uccidere.
Esattamente dieci
minuti dopo Sakura esausta si lasciò cadere a peso morto sul tatami. Tutte e
tre respiravano a fatica, esauste.
Itachi in quel momento
aprì gli occhi e tutto tornò al suo posto…
Suo fratello…Konoha…
Maya…e poi...
Il massacro degli
Uchiha, opera sua. Sua. E per ultima lei…la sua dolce Yaeko…
Vomitò disgustato e
tremante. Incredulo.
“…È il
tuo dovere salvaguardare il tuo villaggio…la guerra per noi segnerebbe la fine
del nostro mondo… “
Akatsuki.
“
…Benvenuto all’Akatsuki, Uchiha Itachi…”
“…Da
questo momento in poi non potrai più andare via…sei mio Itachi…per sempre.”
E alla fine si alzò:
il suo sguardo era quello del vecchio Itachi…vuoto e talmente freddo da poter
ghiacciare anche una tiepida giornata primaverile.
Scrutando bene
quell’uomo, per un secondo Maya ebbe l’impressione che non fosse più lui, di
non sapere chi fosse…era arrivato dunque il momento della verità. La fine di
tutto.
Sakura tremava
lievemente, il sudore faceva capolino sulla sua fronte, pronta ad un eventuale
attacco…che non ebbe luogo, sbalordendola.
Lui, infatti, la
guardò e disse “Grazie Sakura, ora mi ricordo tutto…” il suo sguardo parlava
chiaro: sapeva chi era lei, sapeva il suo ruolo, sapeva tutto ciò che
concerneva il suo legame con il fratello. Aveva ricordato quella kunoichi
eppure fingeva di non conoscerla. E lei capì. Poi tacque.
In quel momento Sakura
scoprì come amavano gli Uchiha…nel silenzio e nel tormento.
Fu allora che si rese
conto che forse aveva commesso un errore che avrebbe pagato molto caro.
Lady_Kuroi Neko e
Deliaison88:
Salve a tutte/i!
Questa volta sarò io (deliaiason88) a rispondere alle vostre meravigliose
recensioni al posto della mia socia che ha avuto un periodo alquanto…burrascoso
^^’’
Piaciuto il capitolo?
È successo esattamente quello che vi aspettavate?
In ogni caso vi
chiediamo umilmente scusa per i rari aggiornamenti ma sia io sia la mia socia
siamo veramente molto impegnate T_T Speriamo di esserci fatte perdonare con
questo capitolo!
Visto che non mi
faccio mai sentire, colgo l’occasione per elogiare la mia sorellona e spiegarvi
in che cosa consiste il nostro lavoro: per prima cosa la mia nee-san mi espone
le massime del capitolo e ne discutiamo insieme, approvando e bocciando le
varie, mille idee; poi arriva la fase della scrittura e lì, per la prima bozza,
ci pensa lei. Poi me la manda e io faccio le dovute correzioni e aggiunte^^
Sono una beta-reader allora? Ufficialmente no, ufficiosamente sì. Che razza di
risposta…fateci l’abitudine perché io sono fatta così XD
Ci piacerebbe
moltissimo sentire tutte le vostre opinioni quindi coraggio, dedicateci qualche
minutino del vostro tempo!
lella95:
siamo contente che la storia ti piaccia sempre di
più, per noi è un onore *_* Come hai visto, Sakura non ha avuto troppi problemi
a riconoscere Itachi e questo perché in effetti nella serie regolare lei l’ha
visto quando hanno combattuto contro di lui (c’erano Naruto, Kakashi e la
vecchia Chiyo)^^ Vedrai che presto il segreto di Maya verrà a galla e siamo
sicure che ti sorprenderà! Grazie per la recensione!
Jayden
Akasuna: già, hai detto bene, “angelo custode”…chissà se riuscirà sempre a
proteggerlo…la rivelazione del segreto di Maya è ormai alle porte >_< Grazie
infinite per la recensione!
Sasori_Danna:
SBONK…………! Ehm…perdono…sono caduta dalla sedia per
la scioccante rivelazione…T_T E così, odi i miei beniamini, eh? Peccato
>_< Ma i gusti son gusti e siamo veramente contente che nonostante la
loro presenza tu continui a seguire la nostra fic^^
Grazie mille per la recensione! Kiss!
Crystal
Alchemist: oh *_* Benvenuta^^ Ci fa sempre
piacere ricevere nuovi commenti! Siamo contente che l’evoluzione della storia t’intrighi,
noi abbiamo fatto di tutto per non renderla un polpettone assurdo d’avvenimenti
(ogni riferimento a me…è puramente VOLUTO) e siamo davvero lusingate del tuo
affetto^^
Ora però è giunto il momento di chiarirti quel piccolo dubbio sul fatto
che siano trascorsi sì e no 3 giorni dalla presunta morte d’Itachi: devi sapere
che lì a Konoha i fatti riguardanti i traditori di rango S non vengono
spifferati subito, così quando quei ninja di basso rango dicono che il nostro
eroe è morto da tre giorni semplicemente lo fanno perché effettivamente hanno
saputo la notizia con notevole ritardo. Perciò, non vi è alcuna discrepanza
temporale: Itachi è “morto” più di una settimana prima degli avvenimenti di
questo capitolo e non tre giorni^^ Spero di aver chiarito il tuo legittimo
dubbio!
Grazie mille per il commento!
Appuntamento al
prossimo capitolo^^ Recensite in numerosi, mi raccomando, siamo affamate XD
Un bacio doppio *-*