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Autore: Lady_KuroiNeko    23/01/2009    7 recensioni
Storia nata dalla fusione di due cervelli e dall'amore per un personaggio magnifico Lady_KuroiNeko e Deliaiason88 presentano: Remember to me... Maya un giorno trova un ragazzo ferito gravemente, che non si ricorda niente, tranne il suo nome...Itachi... Riuscirà la dolce ragazza ad aiutarlo senza mettersi nei guai?
Genere: Romantico, Malinconico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Itachi, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Tsunade
Note: OOC, Lemon, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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capitolo 9

Capitolo 8

 

“Ah ah ah! Ma davvero? Da non credersi, Sakura-san!”

“Uh uh! Ti giuro che è vero!

Però non mi dare il titolo onorifico, Maya. Sono molto più piccola di te e mi metti in imbarazzo se lo fai!”

“E va bene, Sakura.”

Le due ragazze, dopo dieci minuti buoni di silenzio scanditi da semplici esclamazioni o considerazioni, erano riuscite a rompere il ghiaccio tanto che nel tragitto avevano perfino fatto amicizia.

Maya non credeva che i ninja fossero persone così affabili: nella sua personale concezione, per lei gli shinobi erano simbolo d’alterigia e falsità e non di spigliatezza e simpatia come invece lo era la ragazza di media statura che la affiancava.

Pur essendo un ninja-medico con una discreta dose di esperienza e quindi di amor proprio, Sakura era invece una piacevole compagnia: ad esempio le aveva raccontato quello che Yukia combinava mentre era a Konoha. Soprattutto con il suo sensei.

“…davvero…quel fedifrago del mio maestro non fa che provarci con la tua amica! Che ti dirò…ci prova gusto a fare la ‘spiritosa’ con lui…!”

Maya era ovviamente imbarazzata da simili rivelazioni tanto che riuscì a spiaccicare solo un “Poi rimprovera me…! Quando la rivedo gliene dico di tutti i colori!”

Dal canto suo Sakura aveva ben capito che la ragazza dei dolci non provava solo amicizia per questa persona malata che doveva aiutare: ogni volta che lo nominava le brillavano gli occhi e i suoi lineamenti già morbidi si addolcivano fino all’inverosimile.

Le piaceva quella tenera sensibilità che la distingueva da molte persone.

 

“Come si chiama il tuo ragazzo?” le chiese improvvisamente.

Sakura era una giovane con molta forza d’animo e sicura di sé.

Almeno in apparenza.

“R-Ragazzo…? Ma non è il m-mio r-ragazzo…!” s’appresto a dire Maya tutta rossa e balbettante mentre camminavano per le strade del villaggio. In pochi minuti erano già arrivate davanti la casetta di Maya che poi aggiunse:

“Comunque si chiama Itachi…”

“…I…tachi?”

Nell’udire quel nome Sakura sbiancò di colpo e prese a tremare.

“…? Qualcosa non va, Sakura?”

“…eh? N-no, no! Tranquilla!”

La giovane kunoichi si diede mentalmente della sciocca: quell’Itachi che conosceva era morto da oltre una settimana ed era stato proprio suo fratello Sasuke ad ucciderlo.

Nessuno sapeva dove fosse finito e per quanto fosse assurdo da pensare, Itachi poteva benissimo essere un nome parecchio usato.

Doveva essere una coincidenza. Coincidenza che però non servì a scioglierle il nodo alla gola che si era creato.

Maya entrò in casa, facendo strada alla ninja di Konoha ed esclamando un sonoro “Yukia sono tornata, ho portato Sakura!” si legò in alto i lunghi e soffici capelli.

 

Sakura...

Sakura...

Sakura...

 

Itachi si chiese perché l’udire un nome cosi semplice e comune potesse avergli scatenato uno strano torpore al corpo.

“Finalmente Maya! Ciao Sakura!” esclamò la rossa aprendo il fusuma.

Non ebbe però il tempo di pensare all’espressione seria e contrita della rosa che Maya, come un fulmine, entrò nella stanza.

Troppo tempo che non vedeva il suo affascinante smemorato.

“Itachi, ho portato una shinobi dal Villaggio della Foglia, è l’allieva dell’Hokage-sama” disse sedendosi accanto a lui e sorridendo dolcemente, soddisfatta per essersi davvero resa utile per lui.

Itachi le sorrise, cosa così rara.

Fu proprio in quel momento che senza pensarci troppo le prese le manine tra le sue e le strinse forte.

“Maya…”

 

Appena vide chi era colui che aveva bisogno del suo aiuto, Sakura rimase di pietra, il cuore le batté a mille e la sudorazione s’intensificò nel giro di pochi millesimi di secondo.

Come poteva essere ancora vivo?

Dentro di sé Sakura urlava.

Itachi era un criminale, colui che aveva rovinato la vita al suo amato Sasuke. E la sua.

Egoisticamente avrebbe distrutto quella che era la felicità di Maya, l’avrebbe fatto sul serio.

Tuttavia dopo rammentò che la giovane le aveva detto che quell’uomo aveva perso la memoria e vedendo poi quella scena così bella e dolce non poté più muoversi, quasi commossa da tutta quella enfasi.

I loro sguardi parlavano chiaro.

Il mostro e la sua guardiana.

Maya era veramente innamorata e aveva rischiato per aiutarlo. Sakura la capì fin troppo…avrebbe fatto le stesse cose se al suo posto ci fosse stato Sasuke, perciò con notevole coraggio e forza d’animo la kunoichi si rivolse a quello spietato assassino.

“P-Piacere…mi chiamo Haruno Sakura…”

La sua voce però la tradiva, soprattutto, quando il ragazzo la fissò come se fosse la prima volta che la vedesse.

S’inginocchiò accanto a lui, dall’altro lato del futon.

“Salve” rispose semplicemente il ragazzo lasciando le mani di Maya.

La ragazza infilò i suoi guanti di lattice e cominciò a visitarlo.

“Sakura è meglio che io vada così puoi lavorare in pace” disse Maya che si stava alzando mentre sistemava la lunga gonna del suo kimono.

“Non andare via… Maya” disse all’improvviso Itachi, confondendo notevolmente la ragazza.

Non sapeva davvero che dire.

“Puoi rimanere se vuoi” dichiarò Sakura, ancora frastornata dalla recente e infausta scoperta. Così la giovane pasticcera si mise di nuovo a sedere, questa volta però un po’ più lontana da quell’uomo in modo da non intralciare i movimenti del ninja-medico.

“Perché tremate, Sakura-san?” chiese il moro e la kunoichi, con un gesto troppo avventato del piede, fece cadere a terra il bicchiere d’acqua che mai mancava di fianco al futon d’Itachi.

“Scusate, sono mortificata.”

“Non preoccuparti per una cosa da niente come questa” disse Maya alzando il bicchiere e asciugando l’acqua con un panno. Sorrideva dolcemente e rendeva purtroppo tutto più difficile.

 

‘Per fortuna ha evitato la domanda…’ pensò la rosa.

 

Dopo un buon quarto d’ora di visita, la ragazza chiuse per qualche secondo i suoi vividi occhi verdi, poi sospirando pesantemente si rivolse a Maya ed asserì “La situazione non è buona, ma nemmeno pessima…si tratta di un virus che ha intaccato il miocardio, la parete del cuore. Ha…preso delle medicine specifiche?”

“Si, queste” rispose Maya prendendo da un cassetto delle pillole, Sakura le osservò con attenzione e poi con gran perizia aggiunse “Ottima scelta, queste pillole hanno mantenuto la situazione stabile, ma non vanno bene per curarlo o meglio, non sono abbastanza potenti.

Preparerò io un infuso d’erbe: dovrà prenderlo tutti i giorni a digiuno e poi dei medicinali mirati a debellare il virus”

“Guarirò?” chiese Itachi che fino a quel momento era rimasto in silenzio.

La ragazza non riusciva a guardare l’uomo negli occhi. Forse era a causa di Sasuke e di Naruto, forse a causa della soggezione che quell’individuo era in grado di emettere ma vederlo lì, così indifeso e quasi spaventato…la mandò in confusione e si sentì subito cattiva.

Rispondergli poi “No, il virus è diventato cronico, questa malattia è stata contratta anni fa…nella pubertà direi” fu quasi il colpo di grazia.

Mai prima d’ora la giovane aveva desiderato di scappare. Proprio lei, ragazza forte e coraggiosa che veniva spesso e volentieri paragonata alla grande Hokage del suo villaggio.

“Come ho preso questa malattia?” le chiese il giovane, distraendola dai suoi timori.

“Questo virus si contrae con un contatto diretto con posti troppo umidi, di solito ne sono affetti gli abitanti del villaggio della nebbia o della pioggia…specialmente gli anziani. In ogni caso è un virus molto raro. C’è qualcosa che lo ha scatenato…come se…si fossero abbassate lentamente le tue difese immunitarie”

Sakura sapeva benissimo che tutto era legato a quegli occhi particolari ma decise di non menzionare quel fatto. Era probabile che Itachi, avendo perso la memoria, non sapesse neanche cosa fosse lo Sharingan.

“Bene, ho bisogno di alcune erbe, Yukia mi ha detto che siete molto forniti” disse la rosa alzandosi.

“Sì, è vero” rispose la rossa che fino a quel momento era rimasta fuori “Vieni con me Sakura, ti faccio vedere le nostre scorte”

“Grazie” pronunciò con enfasi la giovane kunoichi. Non voleva darlo a vedere, ma adesso era molto sollevata di poter lasciare la casa di Maya dove c’era anche lui.

Così le due ragazze uscirono dopo aver salutato lasciarono soli i due ragazzi: di solito per Maya non era un problema rimanere a tu per tu con quel ragazzo ma adesso, dopo quelle scottanti rivelazioni sulla sua salute, si sentiva molto a disagio. Quasi in colpa per godere di ottima salute al contrario di lui. Sì, era sciocco pensare questo da parte sua ma il turbine di pensieri che sconvolgeva la sua mente significava anche questo.

Dal canto suo Itachi voleva riempirla di domande: non gli importava affatto delle sue condizioni fisiche, voleva solo sapere di quel fantomatico uomo che era entrato, prima di lui, nella vita della sua dolce Maya.

Sua.

Si stupì nel pensarla come sua…eppure era cosi…da quando l’aveva baciata non aveva desiderato altro che poterlo fare di nuovo.

“Io vado a preparare qualcosa da mangiare” esclamò di colpo la ragazza come se volesse scappare, ma lui velocemente l’afferrò per un polso.

Anche in quelle condizioni era più forte di lei, pensò tristemente la ragazza che voleva solo scappare da quella stanza, da lui…

“Maya…” mormorò dolcemente “…non dovevi andare a Konoha, lungo la strada poteva succederti di tutto…i briganti, gli animali selvatici, ogni cosa e io…” lentamente avvicinò il viso della ragazza al suo “…io non me lo sarei mai perdonato.”

“Itachi…” sussurrò lei, assuefatta dal fascino ammaliatore di quell’uomo e a nulla valevano i suoi tentativi di riprendere la parola. Era rimasta molto, troppo spiazzata da quello che il ragazzo le aveva confessato.

Nessuno dei due parlava, si guardavano negli occhi. L’emozione che sentivano in quel momento era talmente forte da impedirgli di baciarsi. I loro volti si avvicinavano, si toccavano teneramente, ma nessuno dei due faceva la prima mossa come se avessero paura di bruciarsi.

Infine quasi contemporaneamente le loro labbra si sfiorarono e poi si chiusero in un vero e proprio bacio.

Itachi la strinse a se e Maya timidamente gli avvolse le braccia intorno al collo, affondando poi le dita tra i suoi lunghi capelli corvini.

Il bacio divenne sempre più profondo e senza rendersene conto l’uomo aveva steso la ragazza sul futon, ma lei, quasi terrorizzata da tale impeto, lo bloccò puntandogli le mani sul petto.

“Itachi…no…” il panico che le si leggeva negli occhi era disarmante.

“Maya…scusami, non so che mi è preso…” si scusò lui immediatamente, alzandosi di dosso e lasciandole lo spazio per farla passare. Lei si drizzò di scatto e senza una parola abbandonò la stanza.

Il ragazzo si sedette tenendosi la testa e rimuginando su quanto successo: non capiva affatto perché perdeva la testa in un modo così irresponsabile e per giunta senza curarsi dei desideri o dei timori di quella tenera ragazza che si prendeva cura di lui. Anche se Maya era una giovane così amorevole, aveva senza dubbio sofferto enormemente e Itachi tremava di rabbia al pensiero di non sapere il motivo di tale reticenza. Lui non voleva farle del male…non voleva.

Ma allora cos’era quell’inquietudine che lo assillava? Cos’era quella sgradevole sensazione in fondo alla gola?

Forse lui non voleva farle del male, ma…chi gli poteva assicurare che non gliene avrebbe fatto anche senza volerlo? Chi, se non conosceva nessuno?

Solo quel nome in fondo alla sua coscienza. Sasuke.

Poi ancora i nomi Yukia e Sakura. Non sapeva nient’altro, non ricordava nulla.

In quel momento Itachi si sentì ancora una volta un miserabile e desiderò ardentemente di fuggire via, lontano. Lontano.

*******


Fuori della stanza d’Itachi, intanto Yukia scrutava con attenzione il volto di Sakura: sembrava terribilmente assente, immersa in chissà quali assurdi pensieri.

“Che succede Sakura? Di solito non sei mai così silenziosa…”

Davanti a quella quanto mai giusta considerazione, la ragazza sussultò e sorridendo tranquilla disse “Ma no…è solo che mi chiedevo in che posto abbia vissuto quel ragazzo…ora le mie sono solo supposizioni, ma da quello che ho potuto accertare pare che sia vissuto in un luogo a cui il suo fisico non era abituato…”

“Mmm…”borbottò la sua interlocutrice, cogliendo subito la palla al balzo “…sono la prima a dire che quel tipo ha qualcosa di strano…di oscuro…”

Sakura rimase basita dalla confessione della giovane rossa, ma non sapeva cosa dire o meglio…non voleva assolutamente proferire sciocchezze fuori luogo, così si limitò ad ascoltare la sommessa confessione di Yukia che con mezza voce aggiunse: “Maya è innamorata d’Itachi e io non posso fare più niente per allontanarla da lui. Purtroppo.”

 

‘La galera’ pensò la rosa ‘Questo sarebbe l’unico modo per separarli’ ma al ricordo della tenera scena a cui aveva assistito, si rese conto che tra i due c’era qualcosa di molto, troppo speciale. Per certi versi addirittura magico. La sua mente viaggiò improvvisamente lontano, perdendosi in splendidi e al contempo dolorosi ricordi…Sasuke, il suo Sasuke che mai -o quasi- lei aveva avuto il privilegio di sfiorare, il suo Sasuke che cercava vendetta sulla pelle di quell’uomo che ora giaceva inerme e seduto sul futon con aria malinconica.

Cominciò seriamente ad invidiare tutta quella dolce serenità, e nel suo cuore distratto da quei malevoli sentimenti cominciarono a formularsi parole di una durezza inconcepibile per una ragazza di soli quindici anni: ‘Perché lui che ha sterminato il suo clan è qui, felice e senza pensieri? Perché Sasuke invece è in giro per il mondo, magari ferito, magari…morto…?’

Non lo sopportava. Non voleva credere di dover aiutare quel mostro. Ma doveva farlo, era il suo dovere.

Tuttavia, nell’uragano di pensieri si fece spazio anche un barlume di razionalità: ‘Cosa mai accadrebbe se quel mostro riacquistasse la sua memoria e la sua indole maligna e uccidesse tutti senza pietà?’, nel suo petto c’era un vero temporale.

Nonostante tutto, Sakura sapeva bene che non poteva tornare a Konoha, doveva curare Itachi assolutamente. Senza contare poi che Maya non le avrebbe mai permesso di abbandonarlo e se non diceva nulla avrebbero anche potuto accusarla di negligenza, o peggio, di tradimento.

Poi un’idea le sfiorò la mente…un barlume di lucidità o pazzia? Lei non sapeva dirlo con certezza, ma immaginò che se Itachi avesse ricordato, avrebbe anche potuto dirle tutto quello che le serviva per ritrovare Sasuke…ammesso che sapesse qualcosa.

“Yukia…”disse senza alcuna esitazione” …ho intenzione di fargli tornare la memoria…”

“Co-come?”

Quelle parole ebbero l’effetto di un fulmine a ciel sereno, la rossa cominciò a balbettare frasi sconnesse, era vero che le sembrava una pessima scelta per Maya, che l’operazione che voleva tentare la kunoichi era azzardata e che se fosse successo qualcosa ad Itachi Maya ne sarebbe sicuramente morta, ma Yukia non se la sentì per niente di controbattere, infatti, ascoltò con pazienza la voce decisa di Sakura dire: “Non temere non accadrà nulla di negativo, se dovesse succedere qualcosa interromperò subito, ma tu devi aiutarmi a convincere Maya…pensi di farcela, Yukia?”

“Ho scelta?”

“Direi di no.”

In quel momento Sakura si sentì terribilmente colpevole: per ritrovare Sasuke avrebbe davvero rischiato che quella dolce ragazza potesse soffrire?

Il dolce sorriso di Maya le apparve come un flash davanti agli occhi e poi rivide lei stessa dodicenne che supplicava in lacrime Sasuke di non andare via. Tutto per colpa di quel mostro. Maya doveva sapere chi amava e non poteva fingere che il suo amato non avesse un passato.

Ma forse…queste erano solo delle assurde giustificazioni.

“D’accordo, io le parlerò…”disse Yukia poco convinta “…ma preferisco farlo quando è sola senza di lui accanto.”

“E questo succede mai?” chiese un tantino scettica Sakura.

“Beh…veramente credo che capiti raramente…”

 

*******

 

Nel frattempo Maya si mise a cucinare facendo un chiasso infernale, talmente nervosa da non accorgersi che le due ragazze erano rientrate: Yukia non capì subito che c’era qualcosa che la inquietava, così fece segno a Sakura che era il momento giusto di parlarle. Cosi la kunoichi rientrò nella stanza di Itachi per dargli la medicina.

“Maya senti…avrei qualcosa da dirti. È importante” ma la ragazza con la voce tremante senza girarsi le disse: “Yukia…cosa c’è che non va in me?!”

“Eh?”

“Perché non posso mai avere una vita tranquilla, perché riesco sempre ad incasinarmi l’esistenza? Perché?”aggiunse posando rumorosamente il coltello vicino al batticarne.

“Maya è successo qualcosa?”le chiese urgentemente l’amica, circondandole per un attimo le spalle. Poi pensandoci bene arrivò alle sue conclusioni, sospirò, lasciò la presa ed esclamò “Fammi indovinare: ti ha rimproverata perché sei andata da sola al villaggio, si è preoccupato e come tutti noi…”

“Non è questo…” la interruppe “…è che sono stanca di tenermi questo peso dentro, vorrei poterglielo dire…”

“Maya…” era l’occasione giusta per parlargli della sua memoria, anche a costo di sentirsi meschina. “Sakura pensa di poter ridare la memoria ad Itachi…”

Davanti alla sconcertante rivelazione, stavolta Maya si girò a guardare Yukia ed esclamò “Davvero?”

In un attimo la dolce pasticcera chiese come una cosa tanto positiva potesse distruggerla così. Più di prima, se possibile. Ne era certa: l’avrebbe perso, e per sempre.

“Dimmi una cosa, Yukia: pensi che così non occorrerà dirgli nulla del mio passato perché sei convinta che andrà via, vero?” proferì Maya con lo sguardo vacuo e con una leggera inflessione di sdegno, spaventata da tutta quella scomoda situazione che si era venuta a creare.  

“In questo modo saprai se ami qualcuno a cui puoi confidare il tuo segreto, Maya…e poi sinceramente: questo momento prima o poi sarebbe arrivato. Chiamami ‘insensibile’, chiamami ‘stronza’ ma è questa la verità e siccome sei un’ingenua sono costretta sempre ad aprirti gli occhi”

Sì, era davvero un essere orribile, si sentiva come se la stesse tradendo. Tanaka Yukia, infermiera, traditrice e bugiarda.

“Non preoccuparti. So che lo fai per il mio bene e allo stesso modo io voglio il bene d’Itachi.”pronunciò tutte in un fiato quelle parole così pesanti, poi aggiunse “E sia, acconsento. Ma solo se anche lui è d’accordo”

“Bene, andiamo” disse uscendo dalla cucina seguita a ruota dalla pasticcera.

 

*******

 

Nel frattempo Itachi aveva preso la sua medicina, ma si sentiva ancora giù per quello che era successo appena venti minuti fa.

In quel momento sia lei che Yukia entrarono nella stanza ma Maya non lo degnava di uno sguardo, tanto che addirittura si sedette molto lontano da lui.

 

‘Non posso darle torto’ pensò tristemente.

 

Sakura capì che Maya era convinta e dopo aver preso fiato disse “Itachi, ascoltami: io posso ridarti la memoria se vuoi, ma ti avviso che è una procedura molto invasiva e devi dirmi tu cosa vuoi fare.”

Itachi osservò Maya con attenzione e poi le chiese “Tu che ne pensi Maya?”, così, senza mezzi termini.

“Io non penso nulla, ma se non vuoi nessuno ti costringe. La decisione spetta a te, la vita è tua…” disse abbassando il viso fino a guardare le sue ginocchia.

Debole e vigliacca. Estremamente fragile e indecisa.

‘No. La mia vita è tua da quando mi hai salvato, sciocca.’ pensò immediatamente Itachi, lasciando per un attimo che le sue labbra si incurvassero verso l’alto: sapeva benissimo che Maya non voleva mai obbligarlo a nulla e sapeva che aveva paura del suo passato almeno quanto lui. Ma tutto ciò era necessario. Necessario.

“D’accordo signorina Sakura, facciamolo…”

La giovane kunoichi prese un bel respiro e alla fine disse “Bene, stenditi. Cominceremo subito.”

“Aspetta…lo vuoi fare adesso?!” esclamò Maya all’improvviso, rizzandosi in posizione eretta e leggermente protratta in avanti.

“Maya…ora o dopo che cosa cambia per me?” le chiese Itachi fissandola teneramente, la sua preoccupazione nei suoi confronti era così dolce.

“Scusatemi…sono una sciocca…” mormorò ritornando a fissare il pavimento.

“Non scusarti” disse Sakura che si sentiva in colpa, ma arrivata a quel punto non poteva più tornare indietro. “Per favore dovreste metterti accanto a lui, dovete tenerlo fermo…”

“Sì, subito” rispose Yukia piazzandosi ai piedi del ragazzo, stesosi.

L’operazione cominciò senza particolari intoppi e Sakura richiamò il chakra necessario all’interno dei polpastrelli che si premurò di posizionare sulla fronte e sulle tempie del ragazzo che…cominciò ad urlare di dolore.

Maya e Yukia continuavano a tenerlo fermo, ma si opponeva con forza. Sakura senza arrendersi continuò a penetrare a fondo all’interno del suo cervello, pregava solo che appena tornato se stesso non avrebbe cercato di scappare o peggio...uccidere.

Esattamente dieci minuti dopo Sakura esausta si lasciò cadere a peso morto sul tatami. Tutte e tre respiravano a fatica, esauste.

Itachi in quel momento aprì gli occhi e tutto tornò al suo posto…

Suo fratello…Konoha… Maya…e poi...

Il massacro degli Uchiha, opera sua. Sua. E per ultima lei…la sua dolce Yaeko…

Vomitò disgustato e tremante. Incredulo.

 

“…È il tuo dovere salvaguardare il tuo villaggio…la guerra per noi segnerebbe la fine del nostro mondo… “

 

Akatsuki.

 

“ …Benvenuto all’Akatsuki, Uchiha Itachi…”

“…Da questo momento in poi non potrai più andare via…sei mio Itachi…per sempre.”

 

 

E alla fine si alzò: il suo sguardo era quello del vecchio Itachi…vuoto e talmente freddo da poter ghiacciare anche una tiepida giornata primaverile.

Scrutando bene quell’uomo, per un secondo Maya ebbe l’impressione che non fosse più lui, di non sapere chi fosse…era arrivato dunque il momento della verità. La fine di tutto.

 

Sakura tremava lievemente, il sudore faceva capolino sulla sua fronte, pronta ad un eventuale attacco…che non ebbe luogo, sbalordendola.

Lui, infatti, la guardò e disse “Grazie Sakura, ora mi ricordo tutto…” il suo sguardo parlava chiaro: sapeva chi era lei, sapeva il suo ruolo, sapeva tutto ciò che concerneva il suo legame con il fratello. Aveva ricordato quella kunoichi eppure fingeva di non conoscerla. E lei capì. Poi tacque.

In quel momento Sakura scoprì come amavano gli Uchiha…nel silenzio e nel tormento.

Fu allora che si rese conto che forse aveva commesso un errore che avrebbe pagato molto caro.

 

Lady_Kuroi Neko e Deliaison88:

Salve a tutte/i! Questa volta sarò io (deliaiason88) a rispondere alle vostre meravigliose recensioni al posto della mia socia che ha avuto un periodo alquanto…burrascoso ^^’’

Piaciuto il capitolo? È successo esattamente quello che vi aspettavate?

In ogni caso vi chiediamo umilmente scusa per i rari aggiornamenti ma sia io sia la mia socia siamo veramente molto impegnate T_T Speriamo di esserci fatte perdonare con questo capitolo!
Visto che non mi faccio mai sentire, colgo l’occasione per elogiare la mia sorellona e spiegarvi in che cosa consiste il nostro lavoro: per prima cosa la mia nee-san mi espone le massime del capitolo e ne discutiamo insieme, approvando e bocciando le varie, mille idee; poi arriva la fase della scrittura e lì, per la prima bozza, ci pensa lei. Poi me la manda e io faccio le dovute correzioni e aggiunte^^ Sono una beta-reader allora? Ufficialmente no, ufficiosamente sì. Che razza di risposta…fateci l’abitudine perché io sono fatta così XD
Ci piacerebbe moltissimo sentire tutte le vostre opinioni quindi coraggio, dedicateci qualche minutino del vostro tempo!


Saiyo83: eh eh! Come avrai sicuramente notato, la reazione di Sakura non è stata affatto così violenta (per una volta facciamola diventare innocua)XD Ti ringraziamo tantissimo per il commento positivo! Alla prossima! Ciau^^

lella95: siamo contente che la storia ti piaccia sempre di più, per noi è un onore *_* Come hai visto, Sakura non ha avuto troppi problemi a riconoscere Itachi e questo perché in effetti nella serie regolare lei l’ha visto quando hanno combattuto contro di lui (c’erano Naruto, Kakashi e la vecchia Chiyo)^^ Vedrai che presto il segreto di Maya verrà a galla e siamo sicure che ti sorprenderà! Grazie per la recensione!

Jayden Akasuna: già, hai detto bene, “angelo custode”…chissà se riuscirà sempre a proteggerlo…la rivelazione del segreto di Maya è ormai alle porte >_< Grazie infinite per la recensione!

Sasori_Danna: SBONK…………! Ehm…perdono…sono caduta dalla sedia per la scioccante rivelazione…T_T E così, odi i miei beniamini, eh? Peccato >_< Ma i gusti son gusti e siamo veramente contente che nonostante la loro presenza tu continui a seguire la nostra fic^^ Per quanto riguarda Itachi…beh, il tormento fa parte del suo essere, se così non fosse stato di sicuro il suo gran fascino ne avrebbe perso, e parecchio! Credo che comunque sei d’accordo con me, il più misterioso e…SEXY (XD) personaggio del manga di Kishiteme (non ho sbagliato nome, tranquilla, è che VOGLIO chiamarlo così quel…è_é) ^_^
Grazie mille per la recensione! Kiss!

Crystal Alchemist: oh *_* Benvenuta^^ Ci fa sempre piacere ricevere nuovi commenti! Siamo contente che l’evoluzione della storia t’intrighi, noi abbiamo fatto di tutto per non renderla un polpettone assurdo d’avvenimenti (ogni riferimento a me…è puramente VOLUTO) e siamo davvero lusingate del tuo affetto^^
Ora però è giunto il momento di chiarirti quel piccolo dubbio sul fatto che siano trascorsi sì e no 3 giorni dalla presunta morte d’Itachi: devi sapere che lì a Konoha i fatti riguardanti i traditori di rango S non vengono spifferati subito, così quando quei ninja di basso rango dicono che il nostro eroe è morto da tre giorni semplicemente lo fanno perché effettivamente hanno saputo la notizia con notevole ritardo. Perciò, non vi è alcuna discrepanza temporale: Itachi è “morto” più di una settimana prima degli avvenimenti di questo capitolo e non tre giorni^^ Spero di aver chiarito il tuo legittimo dubbio!
Grazie mille per il commento!

 
Appuntamento al prossimo capitolo^^ Recensite in numerosi, mi raccomando, siamo affamate XD
Un bacio doppio *-*

  
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