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Autore: Carena    23/07/2015    1 recensioni
Jon,un diciassettenne di Rocinha,una favelas a sud di Rio e la sua famiglia venuta dall'Irlanda anni prima in cerca di una fortuna mai ottenuta dovranno affrontare,oltre ai loro tanti problemi,uno particolarmente...ingombrante.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Slash
Note: Lemon | Avvertimenti: Mpreg, Tematiche delicate
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Till the roof comes off, till the lights go out
Till my legs give out, can’t shut my mouth.
Till the smoke clears out and my high burns out
I'ma rip this shit till my bones collapse.
Till the roof comes off, till the lights go out
Till my legs give out, can’t shut my mouth.
Till the smoke clears out and my high burns out
I'ma rip this shit till my bones collapse.

14 settembre- 18:30


Adoro ascoltare Eminem quando sono teso,ha qualche strano potere su di me che mi aiuta a calmarmi. Poi in una situazione stressante come questa è seriamente la mia salvezza. Guardo fuori dal finestrino di questo fottutissimo autobus che ci sta impiegando una vita. Per fare si e no dieci chilometri fino a Copacabana ci mette un'ora buona e molto probabilmente neanche ci conveniva prenderlo,ma siccome Mark pretende ogni cazzo di volta di sapere perfettamente cosa fare,pur di non litigare oggi ho preferito seguirlo.
"Jon! Togliti queste cavolo di cuffie,siamo arrivati!"
Mi giro e vedo Mark abbastanza stordito,deve essersi addormentato durante il viaggio. Tolgo le cuffiette e scendiamo in tutta fretta e iniziamo a correre come i pazzi,sapete,eravamo in ritardo solo di una ventina di minuti. Così,dopo aver galoppato peggio di due cavalli imbizzarriti e perso altri dieci minuti per ritrovare il reparto,finalmente arriviamo. Neanche il tempo di sederci che la porta si apre.
"Il signor Jonathan Murray?"
"Eccomi"
"Mi segua"
Così entrambi ci accingiamo verso l'infermiera.
"Vedi che te l'avevo detto che saremmo arrivati giusto in tempo"
Boom! Gomitata dritta nello stomaco di Mark.
"Huh!"
"Facciamo i conti dopo"
Dopo aver percorso un lungo corridoio ci hanno fatto accomodare dentro un piccolo ambulatorio. Diciamocelo,non era proprio una di quelle cliniche da sitcom,ben tenuta e lussuosa. Ma hey,era pubblica,quindi è già troppo che stesse in piedi. Poco dopo entra nella stanza un medico,che senza neanche presentarsi mi fa accomodare sul lettino,mi spalma quel cazzo di gel freddissimo sull'addome e fa partire la macchina dell'ecografia. Vedo Mark concentratissimo che cerca di capire qualcosa in quello schermo,ma tanto sveglio com'è ne dubito fortemente. Intanto io mi concentro sulla targhetta che questo tipo strambo ha attaccata al camice. Non ho la più pallida idea di come si pronunci,è qualcosa di mostruosamente lungo e complicato. Secondo me non si presenta perché neanche lui sa pronunciarlo.
"dieci settimane"
"Eh?!"
Io e Mark ci svegliamo di colpo dal nostro trip mentale.
"I due embrioni sono di dieci settimane,è ancora troppo presto per determinarne il sesso."
Vedo Mark diventare più bianco della parete,mettendosi le mani sui i lati della testa,impanicato più che mai.
Nella mia testa ci sono un turbine di emozioni,di pensieri. A momenti non mi so preparare un pasto decente e adesso mi toccherà badare a due bambini?!
"Bene,io ho un'altra visita da fare,vi lascio il biglietto con la data per il prossimo appuntamento,per qualunque cosa basta chiamarmi."
E con nonchalance se ne esce dalla stanza. Con una tranquillità di uno che ti prescrive lo sciroppo per la tosse al gusto fragola.
"Ok,ok,stiamo calmi andrà tutto bene. Basta starsi zitti."
"Che cazzo dici Mark?! Tra un pò si vedrà palesemente!"
"..."
"Dobbiamo dirlo,prima o poi."
"Prima o poi,non stasera."
Ci alziamo e ci stringiamo in un lungo abbraccio. Entrambi percepiamo l'altro tremare,manco fossimo in una bufera di neve.
"Jonathan,ti amo."
"Coglione lo sai che non mi devi chiamare così! Ti amo anch'io."
"Allora preferisci Cadela?"
Scoppia a ridere. Seconda gomitata allo stomaco,ma stavolta più leggera.
"Dai andiamo a casa."
Durante il viaggio di ritorno Mark mi si addormenta sulla spalla,sembra quasi tranquillo,come se quello che è accaduto oggi non fosse mai successo. Io continuo a guardare fuori dal finestrino,ammirando la mia splenida città,che con le luci della sera è ancora più magica. Ripenso ai mesi passati,alle stronzate fatte insieme,alle sbronze,le feste,alle litigate,alle canne,alle scopate. E poi a questi due così dentro la mia pancia,frutto di semplice imprudenza.
Come cazzo faremo?!

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Ecco finalmente il nuovo capitolo! Mi scuso per il ritardo,ma questi giorni ho avuto veramente molto da fare Ringrazio di cuore chi ha messo la mia storia tra le preferite e le seguite,è grazie a voi che mi viene voglia di portarla avanti. Ancora grazie.
:)
  
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