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Autore: Gazy    23/01/2009    15 recensioni
Mi era stata presentata Bella, una creatura umana molto affascinante. Avrei perso l’occasione di vederla crescere? Studiare la sua mente sarebbe stato interessante. Crescere tra vampiri non era certamente una cosa comune a tutti i bambini. Salve a tutti! ^^ Sono tornata con una storia nuova, la prima (per me) scritta su ispirazione di Twilight. I personaggi li troverete forse un pò diversi dall'originale. Ora, provate a immaginare un Edward ribelle, nel suo 'periodo adolescenziale', una Esme Mamma a tutti gli effetti e un Carlisle...bè, come il suo solito! Ci siete? Okay, ora provate a immaginare Edward con in mano un biberon. Cosa c'entra?? Leggete e vedrete. ^^
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Carlisle Cullen, Edward Cullen, Esme Cullen, Isabella Swan
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Primo&Sette – Senza Fine

"Così, il leone si innamorò dell'agnello... " mormorò.
Guardai altrove nascondendogli i miei occhi, elettrizzata da quelle parole.
"Che agnello stupido" sospirai.
"Che leone pazzo e masochista".
TWILIGHT - STEPHENIE MEYER

Non avevo paura.
L'unica cosa della mia vita di cui ero assolutamente sicura, era il vampiro che mi stava accanto. Edward mi stringeva la mano, con un'espressione risoluta che mi infondeva ancora più coraggio. In un certo senso era riuscito a tener fede alla sua promessa.
Sorrisi. Lui era un uomo di parola.
Ingoiai per cercare di inumidire la secchezza della mia gola.
Infondo era quello che volevo! Non avevo mai condiviso al cento per cento l'idea di aspettare per rivelare alla famiglia della nostra relazione, preferendo piuttosto uscire subito allo scoperto. Le intenzioni di Edward tuttavia mi avevo dissuaso. Sembrava essere certo che nessuno avrebbe approvato. Io ero positiva al riguardo: vedevo solo lui se mi guardavo indietro alla mia vita, e ancora lui se immaginavo quello che mi aspettava.
E non era solo questo...
Era un vampiro per bene, con sani principi e una dieta a base di animali!
In più, Esme e Carlisle non avrebbero potuto sicuramente negare di conoscerlo...
Era perfetto!
Ma, nonostante la lista a nostro credito fosse nettamente più lunga di quella dei contro, non potei evitare al mio piede di tamburellare sull'erba soffice; e alle mie dita di stringersi attorno alla mano fredda di Edward; e al mio stomaco di contrarsi in crampi dolorosi; e - infine, la peggiore di tutti - alla mia sudorazione di aumentare.
Grossa gatta da pelare, pensai.
Non iniziavo affatto bene, visto e considerato che i vampiri potevano percepire il nervosismo di un umano proprio grazie al loro odore.
Ricordai con orrore l'espressione di mia madre quando aveva commentato le 'secrezioni odorose' di Mike. Quel giorno anch'io avevo trovato la cosa disgustosa.
"Ti senti bene?" mi chiese Edward.
Aspettavo questa domanda. Probabilmente mi controllava i battiti cardiaci più spesso di quanto immaginassi!
"Benissimo. Sono già passati i cinque minuti?"
"Sono vicini. Stanno seguendo le nostre tracce."
'Tracce' mi suonò strano alle orecchie. Sembrava una parola inappropriata se non accompagnata dalla parola 'caccia'.
Ma quella non era certamente una caccia... era solo la mia testa che giocava ai 'Piccoli Brividi'.  
Ingoiai a vuoto - ogni stilla di saliva si era improvvisamente prosciugata - e stritolai la stoffa dei miei pantaloni.
Lo sguardo mi si era inchiodato su un punto fisso, perdendosi tra cespugli e alberi, pur non sapendo bene da dove sarebbero spuntati.
"Respira Bella." incitò dolcemente Edward, usando la sua voce più dolce mentre mi avvolgeva un braccio attorno alla vita.
Seguii il consiglio e feci un respiro profondo. In un'altra situazione avrei trovato la cosa molto buffa: un non-morto che insegna a una viva come respirare. Questo sì che è strano!
"Ci possono sentire adesso?" chiesi a bassa voce. Un tono da spionaggio che aggravò la mia ansia.
"Certo" rispose con semplicità.
Quasi iniziavo a rimpiangere l'Edward complicato, quello che amava le parole quanto la sua stessa esistenza.
Lo guardai negli occhi per alcuni secondi, ma poi decisi che quel bronzo avrebbe potuto rendermi incoerente con molta facilità - e io in quel momento avevo bisogno di tutto il mio cervello - così tornai a fissare l'inquietante vegetazione.
"Quando?"
La voce mi uscì ferma - questo sorprese persino me stessa.
"Adesso."
In quel preciso istante vidi i cespugli agitarsi, poi un braccio li spostò per far spazio ad un corpo robusto da colosso.
Era Emmett.
"Ehi ragazzi!" salutò con il suo solito rassicurante sorriso. "Cosa sono quelle facce da funerali?" chiese, afflosciando le braccia. Le aveva sicuramente tese per invitarmi ad abbracciarlo, lo faceva spesso per divertirsi al suono delle mie ossa che scricciolavano. Solo che quella volta non c'era alcuna voglia di assecondarlo.
"Avanti! Che vi prende?"
"Zitto Emmett." ordinò Rosalie. Era come sbucata dal nulla. Affiancò Emmett in un secondo, studiandoci con sguardo torvo.
Poi fu il turno di Alice e Jasper. Si tenevano per mano, come noi. Su Alice c'era un'espressione dispiaciuta, su quella di Jasper... non c'era nulla.
Era carico di valige - che supposi appartenessero alla sua dolce metà - e aveva un’espressione aliena.
Io e Edward rimanemmo nel nostro silenzio.
"Bella! Tesoro, cosa ci fate qui?" la voce di mia madre mi fece voltare quel tanto che bastava per mettere in bella mostra le nostre mani congiunte.
Lo sguardo di tutti puntò a quelle dita intrecciate strette.
"Figliolo, puoi spiegarci?" chiese Carlisle. L'ultimo a spuntare dai cespugli, aveva sorretto con prontezza mia madre. Sperai che fosse stata solo la mia impressione, che non fosse stata davvero sul punto di svenire. Anche perché, non ero certa che i vampiri potessero farlo.
Io avevo la lingua incollata al palato, così fu Edward a parlare.
"Prima vorrei rassicurare Esme." disse, con una voce salda da diplomatico.
"Tutto quello a cui stai pensando Esme, puoi escluderlo senza timori. Io e Bella siamo rimasti nei limiti consentiti dalla sua fragilità umana. Non voglio che tu mi creda capace di ferire in alcun modo Bella."                                                                    
Sentii un sospiro di sollievo venire da mia madre e quasi mi indignai al pensiero che avesse potuto credere ad una cosa del genere! Era subito arrivata a quella conclusione? Ma stavo parlando di Esme Cullen, perciò era logico che avesse vagliato tutte le possibilità di questo mondo.
"Non abbiamo fatto nulla di male mamma." Non ancora, aggiunse una vocina maliziosa nella mia testa. La zittii immediatamente: non era il momento per considerare certe cose!
"Voglio credervi." disse annuendo. Si era stretta a Carlisle, con le braccia incrociate al petto e la fronte aggrottata in un'espressione di pura apprensione.
Con la coda dell'occhio vidi Emmett scuotere la testa, mentre Rose continuava a fissare Edward nel peggiore dei modi.
"Sai, non sono troppo sorpreso. Voi due piccioncini non mi avete mai convinto!" esclamò il più grosso tra i miei fratelli.
"Da quando va avanti questa storia?" chiese invece la più bella tra le mie sorelle.
Il modo con il quale aveva sputato fuori le ultime due parole mi fece indispettire. Era come se stessimo parlando di una matita rubata o di un mozzicone di sigaretta trovato sotto il tappeto.
"La nostra storia" risposi, prima che Edward potesse farlo per entrambi "va avanti da pochi giorni, ma durerà tutta la vostra esistenza."
La sicurezza nelle parole azzittii istantaneamente sei bocche. Mi sentii fiera di aver dimostrato tanto coraggiosamente la mia determinazione, e non ero la sola; anche Edward sorrise compiaciuto, stringendo più forte la presa sui miei fianchi.
"Edward, tu sai a cosa porterà questo rapporto. Vuoi davvero toglierle la possibilità di vivere come tutte le altre ragazze della sua età?"
La domanda mi colpì più di quanto avesse fatto quella di Rosalie. Rimasi in silenzio. Toccava a Edward rispondere.
"Padre" iniziò lui. Era in assoluto la prima volta che lo sentivo chiamare Carlisle in quel modo. Quel 'Padre' sembrava essere uscito direttamente da epoche lontane mille anni luce dal presente.
"Padre, tu mi conosci più di chiunque altro. Ho riflettuto allungo su tutta questa situazione, ho preso in considerazione anche la possibilità di andarmene, di partire per non tornare mai più... " Qui anche il mio cuore fece una pausa. Perse un battito o forse due. Fui costretta a stringermi una mano al petto, per cercare di frenare il dolere che scaturii da quella sua dichiarazione. Anche solo immaginarlo, faceva male. "... Ma bisogna prendere coscienza dei propri limiti. E il mio limite è Bella. Dal primo momento che l'ho vista, mi sono accorto che non sarei stato più capace di lasciarla o di fare almeno di lei. Carca di capirmi. Se ne fossi costretto, non avrei più alcun motivo di esistere."
Diceva il vero e la sua sincerità fu colta da tutti i presenti, me compresa. Sentii le ciglia umide, le guance bagnate e gli occhi annacquati.
"Edward... " mi uscì un sussurro, un'invocazione, un richiamo d'amore. Tutte queste cose, in un solo nome.
"Vi rendete conto che non è prudente?" parlò ad un tratto Jasper.
"Al diavolo la prudenza!" intervenne, con mio grande stupore, Emmett. "Sono innamorati! La prudenza non esiste in questi casi."
Concluse con una strizzatina d'occhio e un sorriso che mi incoraggiarono. Qualcuno era dalla nostra parte!
"Jasper non ha tutti i torti. Potrebbe essere pericoloso per Bella." disse Rose.
"Sono disposta a correre questo rischio. E poi, sono cresciuta in una famiglia di vampiri! Se fosse stato possibile, che mi accadesse qualcosa intendo, sarebbe successo già parecchi anni prima!"
Vidi mia madre sul punto di parlare, ma la voce di Alice fu la più veloce ad uscire.
"E' inutile. Per quanti sforzi voi facciate questa sera, loro non cambieranno idea. L'ho visto. Rimarrebbero comunque insieme e voi perdereste due figli."
Disse risoluta. Il suo viso mi parve più adulto, più vecchio... ma probabilmente era la serietà a renderlo così.
Carlisle fece un lungo sospiro, di quelli che esprimono tutta la rassegnazione che un padre può provare.   
Mia madre invece si sciolse, assumendo una posizione più rilassata. Rivolse uno sguardo deciso al marito.
"Non possiamo permetterlo." decretò.
Al ché, mi sentii sprofondare. Non erano bastate tutte le parole dette? La profezia di Alice non era bastata? La dichiarazione colma d'amore di Edward non contava? Avevamo dunque fallito?
"La famiglia deve rimanere unita Carlisle. Sei d'accordo con me?"
"Si amore. La famiglia non può dividersi."
Fu il mio turno di sospirare. Per un attivo avevo visto le mie certezze frantumarsi in coriandoli di tristezza. Una cosa terribile!
Subito dopo mi sentii immensamente grata nei confronti della mia sorella preferita. Alice aveva reso le cose più facili rivelando quello che aveva visto e per questo l'avrei ringraziata nel migliore dei modi, quando ne avrei avuto l'occasione. Ero certamente in debito con lei.
"Perciò, approvate?" chiesi la conferma. Volevo avere la soddisfazione di sentirmelo dire.
"Si Bella, approvano." Ma Edward me la tolse. Lo guardai male, dimenticando tutto l'idillio del romanticismo.
"Quello che vorrei sapere, fratellino, è perché diavolo l'hai tenuto nascosto per tutto questo tempo?!"
"Si Edward" si aggiunse mia madre "perché non hai voluto dircelo? Ci sono sicuramente state molte occasioni per farlo." considerò, ma senza accusa o rancore.
Questa era una bella domanda, alla quale era curiosa di sentirne anch'io la risposta. Guardai Edward, sollevando un sopracciglio in attesa.
Lui non perse la sua solita compostezza, così parlò con la calma di un dentista alla sua estrazione giornaliera. Me lo immaginai con un camice bianco e uno di quegli aggeggi a forma di pinza in mano. 'Tiriamo fuori questo molare' disse l'Edward della mia fantasia.
"Ero convinto che non foste pronti per assimilare un fatto di tale importanza ma, alla luce di questi avvenimenti, ammetto che probabilmente ero io a non essere pronto ad affrontarvi. Vi chiedo perdono." Ci mancava una piccola riverenza - tipo un inchino - e avrei potuto dire di essere fidanzata ad un cavaliere della corte di Re Artù in persona. Questo non vuol dire che non sopportavo il suo modo di esprimersi, al contrario, mi affascinava molto. Era quel genere di qualità che mi causava una piacevole sensazione, come un morso alla bocca dello stomaco.
"Ora che abbiamo risolto questa faccenda, che ne dite di andare a casa a festeggiare?!" si intromise Alice, frizzante di entusiasmo.
Peccato che questo entusiasmo non raggiungesse mai il caro e triste Jasper.
"Io sono d'accordo! Braccio di ferro all'ultimo sangue?! Tanto con tutto quello che ne abbiamo bevuto, si può anche fare! Ahahaha!!" rise allegro Emmett. Sempre di buon umore. Il suo sorriso contagiò noi e i nostri genitori.  
Ormai il peggio era passato.
Mi sentii tutto ad un tratto sollevata. La vita era meravigliosa e sarebbe anche diventata migliore con il corso degli anni.
Ci attendevano dure prove, è vero, ma tutto sarebbe stato sopportabile con Edward al mio fianco.
Dopotutto, non si dice che l'amore sincero non trova ostacoli?
"Allora ragazzi?! Venite?" incitò Alice. Il resto della famiglia aspettava noi. Cercai di non fare caso a mia madre, che sembrava trasmettere con quella sorta di telepatia materna un Dopo non troppo piacevole, reso tale da quel genere di 'discorsetti' che una figlia vuole sempre evitare. Già prevedevo come avrebbe inserito, in uno di questi, tutte le parole classificate come le-cose-che-una-mamma-non-dovrebbe-mai-assolutamente-dire; parole come 'rapporto sessuale' e 'ai miei tempi'.
"Vi raggiungeremo tra qualche minuto Alice. Andate avanti." rispose nel frattempo Edward.
Immediatamente si dileguarono.
"Mi sono persa qualcosa? Ero soprappensiero."
"L'ho notato." mi sorrise.
Eravamo di nuovo soli e tutto sembrava essere tornato a prima che la famiglia irrompesse nella nostra romantica passeggiata.
La vegetazione non era più così inquietante e il rumore del ruscello riempiva l'atmosfera. Il sole si era spostato, ora toccava la pelle di Edward anche sotto gli alberi. Lo osservavo... era di una bellezza soprannaturale.
"A cosa pensi?" chiese. Accarezzò la mia guancia con lentezza, lasciando che il gelo alleviasse il rossore su di essa.
"A tante cose." risposi sognante.
"E ci sono anch'io, tra queste cose?"
Sorrise nel modo che amavo. I suoi denti luccicarono alla luce, ma il bagliore non fu più bello di quello che circondava tutta la sua figura.
"Quasi sicuramente."
"Mmm. Quasi sicuramente non è una risposta." disse con la sua voce sensuale, una voce che generò brividi lungo la mia schiena.
Chiesi a me stessa per quanto tempo saremmo riusciti a trattenerci, a rimanere nei limiti della mia fragilità umana, come aveva detto Edward stesso. E' vero che non ero pronta, ma la mia posizione stava cambiando minuto dopo minuto, rivalutata a causa di quella voce, di quello sguardo, di quell'amore, che non mancava mai di dimostrarmi.
"Quello che hai detto prima è stato molto bello, sai?!" dissi, ripensando a come era stato capace di commuovermi. "Hai decisamente toccato il mio cuore."
"E io sono fiero di te, per come ci hai difesi di fronte a Rosalie."
Sorrisi contenta e mi aggrappai al suo collo.
"Facciamo una bella coppia io e te!" esclamai gioviale, tanto felice da non notare la stanchezza delle mie braccia.   
Allora lui mi strinse contro il suo petto, mi circondò la vita con entrambe le braccia, facendosi carico di tutto il mio peso con una facilità assurda.
Ero in equilibrio sulle punte dei piedi, sentivo il suo profumato respiro sulla bocca mentre le sue mani osavano sulla pelle nuda della mia schiena.
Succube del mio vampiro, lasciai che mi sussurrasse all'orecchio...
"La migliore."
 ...prima di sfiorarmi il collo con le labbra di ghiaccio.
Non più irraggiungibile, Edward sarebbe stato tutto il mio futuro.
Così questa non era la fine, ma l'inizio di una splendida storia.
La storia di Edward e Bella.

 

Continua...


Nota dell'autrice: Continua è un modo di dire!! Questo è davvero la Fine, ma solo di questa storia ^.^
Si perchè stavo pensando di scriverne un'altra... U.U Mi sento particolarmente ispirata. Ma non so se la posterò presto, perchè considerando gli esami e il resto, bè... sarebbe un suicidio O.O Dove lo troverei il tempo di scrivere?!? E poi vi farei aspettare troppo tra un post e l'altro, e non mi sembra giusto è_é Ma vedremo, ancora non ho deciso.
Comunque, tornando a noi...
Una pioggia di ringraziamenti a tutte le commentatrici, ma anche ai semplici lettori. Il fatto stesso che mi abbiate letto è per me fonte di gioia! Oggi le persone che hanno inserito questa ff nei preferiti sono 153 e vorrei inviare un Grazie enorme a ciascuno di loro, però mi sbrigherei domani mattina, e di certo non voglio perdermi il piacere di andare a scuola!! XD ahahah Scherzo! Lo farei molto volentieri a dire il vero :D Non pensavo comunque di raggiungere un numero del genere, perciò mi sento al settimo cielo! Spero di ritrovare gli stessi consensi alla mia prossima ff (perchè state sicuri, che presto o tardi, torno!! E sì, eccome se torno!! Sarò il vostro incubo!! Mhhuuuahahah XD)
Okay, adesso vi spedisco un bacio.
Non ho ancora deciso se dare un Epilogo a questa storia, perciò voglio salutarvi tutti adesso ^.^
CIAO RAGA!!!! ALLA PROSSIMAAAAA!! -------- =^o^=
  
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