Serie TV > Once Upon a Time
Segui la storia  |       
Autore: Teen Idle    23/07/2015    2 recensioni
La presidentessa Cora stava nel suo studio privato. In silenzio. Non una parola, un suono, oltre alle sue dita che tamburellavano sulla scrivania. Tic tac, tic tac. Spari. Sembravano degli spari nel silenzio.
Morte.
Genere: Angst, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Zelena
Restavano pochi tributi in vita. Ed erano tutti collegati, bastava uccidere il tributo giusto e la vittoria sarebbe stata sua. Sapeva esattamente cosa fare.
La sua strategia era semplice: eliminare Tremotino ed aspettare la grande strage. Sapeva esattamente come uccidere il ragazzo del distretto otto.
«Belle, mia cara... potresti uscire dalla cornucopia?» il tono della rossa era pieno di dolcezza «vorrei dirti... addio.»
Belle uscì dalla cornucopia sorridente. Zelena trovò divertente la speranza di Belle, sarebbe stato stupendo frantumarle tutti i sogni.
La rossa aveva un freddo sorriso sulle labbra, quando le spaccò il ginocchio col machete. Guardò Belle con un misto di tenerezza e crudeltà, le faceva leggermente pena quella piccola ragazza che cercava di non piangere.
Iniziarono i pugni. Risuonavano sul corpo di Belle, pienamente, di una crudeltà assoluta, contrastanti agli acuti e deboli lamenti provenienti dalla vittima. Zelena vedeva il sangue di Belle ovunque, sentiva la propria atrocità nelle grida della sua vittima e nei tonfi, ogni tanto accompagnati da qualche scricchiolio. Quando ipotizzò che fossero ossa, Zelena sorrise ancora di più. Si stava divertendo da morire.
Morire.... che brutta parola. Lei non sarebbe morta, non in quell'arena.
Sentì qualcosa colpirla al cranio. Non ebbe il tempo di scoprire cosa fosse.
Odio, ecco cosa sentiva. Le sembrò così ingiusto morire, aveva quasi vinto. Pensava che sarebbe stata importante, di essere speciale... le face male scoprire di non essere speciale, più male della ferita che l'aveva uccisa. Ma ormai era troppo tardi, lei era solamente una ragazza che voleva troppo ed era morta.

Tremotino
Si caricò. Raccolse tutta la sua furia, tutte le sue condanne, fu pronto con pochi determinanti respiri. E poi, si scagliò in direzione di Zelena, piantandole sulla testa la lama del suo pugnale con un grido di rivalsa. Non ci furono gridi di protesta, addii al mondo, ma solo un colpo di cannone; lei cadde subito, arrendendosi alla potenza della vendetta.  Ora Zelena era solo sangue, sparso ovunque, schizzato fino alla foglie degli alberi così da grondare, a fertilizzare il terreno, a segnalare la sua lama, a macchiargli i vestiti.  Qualche pezzo di cervello s'intravedeva, condannato sul terreno. Una cupa soddisfazione si avventò in lui.
Ma ormai era troppo tardi. Belle, la sua Belle era in punto di morte. Sentiva le lacrime scorrere lungo le guance, ma non gli importava. Non importava più nulla. Era come se il tempo si fosse fermato, come se fosse tutto sparito. Restavano solo loro due, Belle e Tremotino.
«Belle…resta, per favore» la teneva stretta mentre la pregava di non morire. «Non lasciarmi da solo.»
Belle, si era aggrappata disperatamente a Tremotino «Ma io voglio andare…» 
Tremotino le accarezzò una guancia «pensa a tutto quello che eravamo, che saremo potuti essere… per favore, non morire. Noi eravamo felici al castello, ci…» il ragazzo non riuscì ad aggiungere quel verbo.
Belle lo guardò, piangendo «Addio, Tremotino....»
Tremotino trattennè il fiato. E si chiese se fosse il caso di parlare per primo. Se avrebbe dovuto spiegare ciò che ha passato negli anni con lei. Se fosse giusto dire ciò non ha mai osato dire. 
Belle gli diede un lieve bacio sulla guancia destra «Questa è la nostra storia, ed è così che finisce» 
Tremotino  rimase accanto a lei per i secondi o le ore che trascorsero. E come se fosse la sua ultima fatica per la quale aveva accumulato tutte le energie possibili, Belle sentenziò, con voce spezzata e quasi incomprensibile:«Tremotino, io...»
«Tu? Tu cosa? Belle?»Tremotino si aspettava un "ti amo" con tutte le forze.
«Io…ti ringrazio» Tremotino le accarezzò i capelli, lasciandoci dentro le sue lacrime.
Belle chiuse gli occhi.
Tremotino si bloccò, si sgretolò. Sentì tutti i suoi sogni infrangersi.
«Belle! Belle»
Forse avrebbe potuto funzionare… forse se lui fosse stato meno codardo…
«Resta con me… ti prego…»
Ma ormai è troppo tardi. Perché Belle ha chiuso gli occhi, e non li ha più riaperti.
«Io ti amo, Belle»
Il cannone sparò.

Mulan
Il pomeriggio volgeva verso la sera. Mulan si trovava nella zona nord, inviolata da nessun tipo di condanna esterna. 
Era particolare, come scenografia, ma non utile alla sopravvivenza. Era una sottospecie di distesa oro, un sentiero con un colore più intenso che accompagnava ogni passo con le sue sfumature brillanti. In alcune parti, dal pavimento sorgeva un pilastro di un arancione accecante che, ogni tanto, senza preavviso emetteva faville scintillanti, quasi ustionanti per la vista. Un altro pericolo erano i girasoli, al minimo tocco ustiovano tutta la pelle.
Rimanevano in quattro, doveva uccidere. Trovò il ragazzo del sei, quasi per caso. Era nascosto dentro un cespuglio dorato. Mulan afferrò il ragazzo per la camicia, lo tirò indietro e con una forza incredibile lo sbatté a terra, lo rigirò come se fosse stato un palloncino. Il ragazzo lottava, ed era anche parecchio forte. Le ferí l'occhio sinistro, accecandola. Ma Mulan non se ne curò, le restava sempre l'occhio destro. Ed iniziò a colpirlo. Un pugno, ed uscì un urlo. Due pugni, e un rigagnolo rosso iniziò a strisciare sul viso pallido e sudato del ragazzo, il quale gridava in modo scalmanato, con una paura estrema. Mulan sentiva le lacrime pizzicarle l'occhio sano, doveva essere forte. Doveva eliminare tutte le emozioni.
Osservava il sangue spargersi per il suo corpo, sporcarle le mani, macchiandola sempre di più di quel crimine osceno. Osservava il volto assumere un colore violaceo, tumefatto, mentre il volto si contraeva in smorfie doloranti e le grida si facevano più acute. Ad un punto, Mulan non evitò di tirare un pugno in bocca alla vittima, urtando qualche dente che si fracassò sonoramente ed ottenendo un fiotto in uscita dalla sua bocca. La bocca del ragazzo era distrutta: pareva una morchia di schegge e polpa devastata. Peter le sputó il suo sangue in faccia, e cercò di disarcionarla.
«Stupido ragazzino arrogante» Mulan parlò con la sua voce profonda. Artigliò la faccia di Peter. Le dita di Mulan gli scavarono le cavità orbitali, riducendo entrambi gli occhi verdissimi in poltiglia. Mulan dovette lottare con sé stessa, per fare ciò che stava per fare. Per Filippo, si ripeteva, lo vendicherò. Guardò quel macigno dorato vicino a loro, lo prese.
«Sai cosa farò ora? Ti sfonderò il cranio» Tirò indietro l'immane sasso dorato. Il sangue fresco parve quasi fumare nell'aria fresca.
«Esattamente così»
Si udì un suono atroce e poi lo sparo di un cannone.
Mulan aprì gli occhi solamente quando il cannone ebbe sparato, e fu sicura di essersi allontanata dal corpo del ragazzo. Sperò che gli sponsor avessero apprezzato, così fu: le inviarono una spada nuova.

Il ragazzo del sei quando morì stava pensando al suo migliore amico, si immaginava tutto quello che avrebbero potuto fare. Avrebbe voluto ringraziarlo, prima di morire. Ma ormai è troppo tardi. Peter Pan non può più ringraziare il suo unico vero amico, perché è morto ed il cannone ha già suonato.

Regina Mills, Mulan Fa e Tremotino Gold furono i primi finalisti dei primi Hunger Games.

 
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: Teen Idle