Fumetti/Cartoni americani > TMNT / Tartarughe Ninja
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Autore: Christine_Lewis    24/07/2015    3 recensioni
Quattro adolescenti stanno per andare al liceo, ma durante l'estate molti ostacoli cercheranno in tutti i modi di farli cadere. Solo uniti potranno farcela...
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 4: Apparent calm...
Fu una goccia di sudore sul viso a svegliare Leonardo. Si alzò di soprassalto, balzando sul letto ansimando di paura. “Un altro incubo… grandioso…” pensò mettendosi seduto, per poi prendere il cellulare da sotto il cuscino. Era costretto a portarlo sempre con sé, altrimenti sua madre avrebbe finito col ficcanasare, nonostante l’apparecchio elettronico fosse dotato di password. Come al solito un sacco di messaggi non letti lo aspettavano e appena riuscì ad aprire whatsapp notò subito i mittenti:

The best of the best                                                          03:19                                            
Mikey: Ahahahah, già. Io vado che dormo in piedi.            174   

Magda                                                                                                             
Buongiorno                                                     07:55

 Niente di strano, Mikey, Donnie e Raph avevano chiacchierato  fino a tardi e Magda gli dava il buongiorno. A volte riusciva a vedere Magda al posto di sua madre. Sarebbe stato molto meglio… Ma facendo tornare il cellulare alla schermata principale si accorse che era Domenica e subito si allarmò: Stephany non andava a lavorare la Domenica! Il ragazzo entrò in panico, sapendo che orrenda giornata lo aspettava. Ovviamente suo padre era da Magda, probabilmente erano seduti sul divano abbracciati che guardavano la tv sbaciucchiandosi ogni tanto, quindi su di lui non poteva contare. Si alzò dal letto inciampando goffamente nelle coperte, cercando freneticamente il suo zaino preferito: ovviamente era blu, molto capiente e leggermente rovinato. Appena lo afferrò iniziò a riempirlo di fazzoletti, visto il suo raffreddore, un paio di auricolari, caricabatterie del cellulare, due o tre indumenti di ricambio, intimo compreso, matite, gomme e temperini di ogni genere, cellulare, matite colorate e il suo inseparabile quaderno fatto a mano con la copertina in legno. Si vestì in fretta e furia indossando le prime cose che capitavano a tiro. Prese delle bottigliette d’acqua dal frigorifero, il suo portafogli dal mobile in cucina e le chiavi di casa, per poi fiondarsi giù dalle scale e iniziare a  correre a perdifiato sul marciapiede in direzione Central Park. Quando capì di essere abbastanza lontano chiamò Donatello, alla disperata ricerca di aiuto…
Il rumore dell’acqua scrosciante della doccia aveva invaso tutto il bagno ormai. Il liquido cristallino correva veloce sulla pelle rilassata e ben insaponata di Donatello, che canticchiava un motivetto orecchiabile, ma conosciuto da pochi. Improvvisamente però, fu interrotto dalla suoneria del suo cellulare e fu costretto a uscire dalla doccia per rispondere, asciugandosi la mano destra in un asciugamano stropicciato sul lavandino:
-Pronto?     
-Ciao Donnie.
-Leo! E’ successo qualcosa?
-Non ho voglia di stare con mia madre oggi.
-ok ho capito, dove sei?
-Central Park, davanti allo zoo.
-Aspettami lì. Arrivo tra poco con i ragazzi.
E sospirando il castano riattaccò, spettinandosi un po’ i capelli e iniziando a prepararsi.
Circa quaranta minuti dopo i quattro amici erano tutti all’entrata dello zoo, desiderosi di passare la giornata insieme.
-Scusate, ma perché siamo qui?- chiese Raph ancora mezzo addormentato.
-Per stare con Leo e finalmente goderci l’estate no?- gli rispose Mikey saltellando sul posto.
-Ragazzi mi dispiace di avervi fatti venire fin qui così presto…-  intervenne Leo improvvisamente.
-Non ti preoccupare di questo fratello! Anzi, visto che siamo qui perché non ci facciamo un giro allo zoo? Non ci vado da tanto!-
-Mikey sei sempre uguale sai?- ridacchiò Donatello. E visto che sembrava impossibile contraddire il biondino, gli altri tre annuirono.
A Leonardo tutto quello che stava succedendo non sembrava possibile, insomma, finalmente passava del tempo con i suoi migliori amici, ma la breve felicità fu interrotta da una coppia che passava da una gabbia all’altra con il figlioletto di quattro o cinque anni che saltellava come un canguro tra la gente per vedere tutti quegli animali. Il solito senso di malinconia lo pervase, ma cercò comunque di sembrare felice per non allarmare gli altri…
I quattro passarono tutta la giornata allo zoo ridendo e scherzando, finché non arrivò l’orario della chiusura. Leonardo già sapeva che cosa lo aspettava a casa, ma non gli importava. Salutò gli altri e tornò al suo appartamento, massaggiandosi le braccia che presto avrebbero fatto male. La prima frase che lo accolse fu:
-Dove sei stato!?- era stata sua madre a gridarlo e lui mentì rispondendo:
-Da Donatello, per un lavoro di scuola- visto che la sua futura scuola gli aveva inviato via mail dei compiti estivi.
Ricevette uno schiaffo in faccia, per poi essere preso molto saldamente per il braccio e scrollato come una bambola di pezza. Stephany urlava frasi che Leonardo non ascoltava, semplicemente fissava un punto inesistente nel vuoto e aspettava di essere mandato in camera con i soliti insulti. Passò la serata chiuso in camera, nel letto, sotto le coperte, aspettando le otto precise del giorno seguente per poter piangere disperato…    
     
   
 
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