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Autore: FrancyLarry    24/07/2015    1 recensioni
Louis William Tomlinson è un ragazzo un po fuori dalle righe.
In seguito ad una bravata si ritrova a dover partecipare al Camp Band scolastico che si svolere nel periodo estivo, per evitare la bocciatura dell'ultimo anno.
Il ragazzo si reca al Camp di mala voglia e con nessuna intenzione di collaborare e lavorare con i ragazzi della banda. Rimane però affascinato da capitano della banda, un ragazzo solare dagli occhi verdi di nome Harry. Nei due mesi di permanenza nel camp Louis non potrà fare almeno di stringere rapporti di amicizia con alcuni ragazzi che fanno parte dalla banda della sua scuola. Harry inoltre aiuterà Louis riportare in vita una sua vecchia passione, la musica...
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Vederlo ancora lì mi riempie di gioia. Gli vado incontro entusiasta e mi accomodo al suo fianco, sull'erba umida.
“Speravo di trovarti ancora qui” dico poggiandogli una mano sulla spalla.
“Ciao, Lou” risponde senza voltarsi. “Com'è andata la serata?”
“Oh, Liam non ha fatto altro che parlarmi dei suoi problemi; avrei preferito stare qui con te”, gli confesso.
“Ma non mi dire...” replica senza degnarmi di uno sguardo.
“Sì, lo sai che mi piace scroccare sigarette.”
“Serviti pure.” dice lanciando il pacchetto nella mia direzione.
“È successo qualcosa, Harry?” domando confuso. Sembra così nervoso, irritato.
“Nulla in particolare.”
“Qualunque cosa sia, se ti va di parlarne, sono qui.”
“Tranquillo, Louis; va tutto bene, ma ti ringrazio” dice, finalmente guardandomi.
“Bene, non mi piace vederti triste.”
“Ah, no?” chiede, inarcando un sopracciglio.
“Sei più bello quando sorridi” rispondo accarezzando il suo viso. Chiude gli occhi al mio tocco e sembra rilassare il volto. La sua fronte corrugata torna a essere perfettamente liscia e agli angoli della sua bocca spunta un leggero sorriso.
Lascio che la mia mano scivoli sotto il mento e con il pollice gli accarezzo le labbra. La sua bocca lentamente si schiude e la sua lingua accarezza il mio polpastrello prima di scoprire i denti con i quali pizzica la parte interna del mio dito. 
Avvicino il mio viso al suo, intenzionato a baciarlo. Ancora una volta le nostre labbra si sfiorano per qualche istante, ma quando Harry apre gli occhi, mi spinge via con violenza. 
Lo guardo a bocca aperta, completamente stranito da quel gesto così irruento. Inizio a massaggiarmi il petto nel punto in cui la sua mano ha fatto pressione per allontanarmi. Cazzo, mi ha fatto davvero male.
“Ma che ti prende?” urlo con rabbia.
“Non provarci mai più!” urla in risposta.
“Ma che cazzo, Harry, sei impazzito?”
“Ah, io?” ribatte acido.
"Sì, tu! Perché ti comporti così? Lo hai fatto anche oggi, lo fai sempre! Perché mi provochi e poi ti allontani?".
"Louis, smettila!" ordina severo.

Lo guardo e non posso più trattenermi oltre. Io devo sapere perché si comporta in questo modo. Non posso più torturarmi di domande, devo riuscire a capire o darò di matto.
"No! Harry, no! Adesso, devi dimmi perché!”
“Perché, cosa?” chiede infastidito.
“Perché ti allontani e, soprattutto, si può sapere per quale diavolo di motivo fingi di non ricordare che ci siamo già baciati? Perché fingi di non ricordare che quella stessa sera mi hai perfino fatto un servizietto? Devi dirmi perché" sputo fuori frustrato.
"Perché ti intessa saperlo?"
"Stai scherzando?” una ristata di puro nervosismo esce dalla mia bocca “Sono giorni che mi faccio queste domande! Sto diventando matto!"
“E pensi che io non mi sia fatto domande, Loueh?" domanda.
"Tu? Oh, dannazione. E che genere di domande dovresti farti, tu? Sentiamo!" ribatto a mia volta.
"Innanzitutto, perché non mi hai chiesto queste cose prima?"
"Perché stavo cercando di capire, Harry. Ci stavo provando, ma sai, con te, è impossibile capire qualcosa!" affermo esasperato, letteralmente esasperato.
"Tu vorresti capire? E cosa vuoi capire, Louis?" un risolino sarcastico  accompagna le sue parole  "Sono io che voglio capire, ora, perché ti interessa sapere le mie ragioni. Io, non ho tempo da perdere con te; se ti manca tanto svuotare le palle, va’ a cercare qualcun altro. Vai dai tuoi amichetti e lasciami in pace!" conclude, urlando.

Ma di cosa diamine sta parlando? Non gli ho chiesto di farmi un pompino e anche quella volta, non avevo avanzato richieste. Era stato lui; aveva fatto tutto da solo, non gli avevo mai chiesto nulla,  e ora non gli ho di certo chiesto di venire a letto con me. Gli sto solo chiedendo perché provoca,  e poi si tira indietro,  e perché finge di non ricordare nulla di quella sera.
Lo guardo; sembra furioso e frustrato quasi quanto me, eppure non riesco a capire. Che ragioni ha lui per essere in qualche modo arrabbiato? Non sono io quello che si comporta in maniera strana, tra i due.

“Ma si può sapere di cosa stai parlando, Harry? Perché non mi dici semplicemente perché ti comporti così?”
“Perché? Semplice, mio caro Loulou; non so come ti comporti tu, in genere, ma sai, io non vado a letto con il primo che passa!” afferma.
“Cosa? E quando ti avrei chiesto di venire a letto con me?”
“Cosa stavi tentando di fare prima?”
“Intendi prima che tu,  mi allontanassi in quel modo? Beh, stavo solo cercando di baciarti, esattamente come ci ho provato oggi. Solo un semplice bacio. ” gli rispondo irritato.
“Perfetto; non voglio che mi baci.”
“Non ti credo! Non ti credo perché sei tu che ti avvicini per primo e mi provochi. Non capisco che problema hai. Spiegamelo, per favore.”
“D'accordo. Non puoi baciare me e divertirti con gli altri. Io non l'ho mai consentito a nessuno, Louis, e non lo consentirò di certo a te!”
“È questo il problema? Vuoi l'esclusiva? Beh, mio caro bimbo viziato, sappi che qui dentro ce l’hai! Ti sto dietro da giorni; pensavo lo avessi capito! E sai Harold, sei libero di non crederci, ma io non faccio il filo a nessuno, generalmente!”
“Allora forse è ora che impari un po' a sudare, Louis. Non ti è tutto dovuto solo perché hai gli occhi blu” dice, e ancora una volta non riesco a capirlo.
“Okay, lascia perdere” sospiro “Puoi almeno dirmi perché fingi di non ricordare di quella sera?”
“Perché sono stato un perfetto idiota, quella sera!” risponde torturandosi le mani.
“Beh, tesoro sarò anche stato io a baciarti, ma non sono stato io a chiederti di farmi un pompino. Quindi, signor 'io non vado a letto con il primo che passa', forse dovresti rivedere i tuoi principi!” 
“Sarebbe potuta finire peggio, quella sera; ho solo cercato di limitare i danni.”
“E tu limiti i danni facendo pompini?” domando. Ma cosa diavolo sta dicendo? È matto?
“Se occorre, sì! Non volevo fare sesso con te, te l'ho detto già detto; non vado a letto con il primo che passa. Sapevo che non ti saresti fermato a quel bacio, quindi ho fatto la mia mossa, limitando i danni, esattamente come ti ho già spiegato”  ribadisce, sicuro di sé.
“Forse è vero; non avrei voluto fermarmi a un bacio, ma tu potevi fermarmi esattamente come hai fatto prima” constato a mia volta.
“Sai, Louis, non è sempre facile controllarsi; forse tu non hai mai provato a farlo, quindi non puoi capire. Ripeto che ho solo limitato i danni.” puntualizza ancora una volta.
“Oh d'accordo come vuoi. Ma ora mi stai evitando per una ragione precisa? Stai limitando i danni? Cos'è che stai facendo?” chiedo, sperando in una riposta chiara. 
“Ho già riposto a questo. Non puoi baciare me e divertirti con gli altri; io non voglio concedertelo.”
“Ma io non mi sto divertendo con nessuno!” urlo seccato.
“Quindi dovrei credere che tu e il tuo amichetto non vi siate divertiti anche poco fa?” ribatte facendo una smorfia di disgusto.
“Stai parlando di Liam?” scoppio a ridere. Questo risveglia il mio interesse. Non me ne aveva mai parlato; cos'è, geloso? 
Mi guarda severo, notevolmente infastidito dalla mia risata.
“Saresti geloso di Liam? È solo un amico!” affermo, tentando di sopperire un'altra risata.
“Io non sono geloso di nessuno! È una questione di principio! Perché io dei principi li ho e non mi struscio né vado a letto con chi definisco amico.” 
“Infatti non lo faccio!” rispondo quasi sdegnato.
“E dovrei crederti? Non sono un idiota. Ti ho visto la sera del falò. Quando sei tornato dopo che ti avevo lasciato andare...” 
“Cosa avrei fatto scusa? Non ricordo tutto di quella sera. Mi sono perfino svegliato trovando diverse chiamate tue  e neanche ricordo quando avrei segnato il tuo numero.” 
“Beh, il mio numero te l'ho segnato io proprio mentre stavi aspettando il tuo amico; volevo solo assicurarmi che il mattino dopo saresti arrivato puntuale per le prove.”
“Stavo aspettando Liam?” domando confuso.
“Esattamente; dopo che hai ballato con lui praticamente strusciandoti.”
“Non sono libero di ballare come voglio?” 
“Sei libero di fare ciò che vuoi; puoi strusciarti e scoparti i tuoi amici, ma poi non provare a baciarmi” continua, testardo.
“Ti ho già detto più volte che io e Liam siamo solo amici. Avrò anche ballato con lui ma non ci ho fatto sesso! Liam non è gay!” affermo esasperato.
“Non si deve necessariamente essere totalmente gay per andare a letto con un bel ragazzo; non dirmi che devo spiegarti l'abc” dice in tono sarcastico.
“Oh, dannazione Harry! Liam non è gay, non è bisex,  e io non faccio sesso con i miei amici!” esclamo ancora una volta, sperando che la smetta di fare il testardo dicendo il contrario.
Mi guarda incredulo prima di continuare a parlare. 
“Certo, okay. E il mattino dopo era nella tua stanza perché non trovava più le chiavi della sua, vero?”
“Mi ha solo portato in stanza perché probabilmente mi ero ridotto da straccio. Non ha dormito con me. Liam ha la sindrome della mammina affettuosa, non chiedermi perché; è semplicemente fatto così.”
Lo vedo aggrottare le sopracciglia e sospirare profondamente; forse sta seriamente iniziando a credere alle mie parole. Provo a studiare la sua espressione: sembra pensieroso. Starà mettendo da parte la sua testardaggine?
“E quando gli corri incontro dopo le prove?”
Sospiro. “Vado a salutarlo. Non abbiamo mai possibilità di parlare, quindi terminate le prove vado a da lui fare due chiacchiere, cosa c'è di strano?”
“E stasera hai voluto vedere lui per?” chiede guardandomi attentamente.
“Per amicizia, Harry! Aveva bisogno di parlarmi. Ti ho detto mille volte che è un mio amico.”
“Okay” risponde serio.
“Okay?”
“Sì, okay”
“Tutto qui? Okay? Davvero?” domando incredulo.
“Beh, forse mi sbagliavo su di te.” commenta stringendo le spalle con aria di scuse. 
“No, Harry. no, tu non ti sbagli su di me”.  ammetto sconfitto
Due occhi da cucciolo confuso si concentrano nei miei. Vorrei così tanto dirgli che ha ragione, che si sbaglia, ma non posso farlo; non posso mentire a lui e a me stesso. Sospiro ancora una volta mentre lui continua a guardarmi stranito, portando le gambe al petto. “Pensi che io sia uno stronzo? Che vada a letto con il primo che passa? Beh, hai ragione.”
“Cosa stai cercando di dirmi ora, Lou?” chiede con voce tremante.
“Quello che ti ho detto è vero. Qui non mi interessa nessun altro e Liam è solo un caro amico. Ma se è l'esclusiva che vuoi, ciò di cui hai bisogno, allora fai bene a tenermi a distanza. Non sei tu quello che si sbaglia su di me Harold; sono io che finora mi sono sbagliato su di te. Mi dispiace. Se vuoi che non provi più a baciarti, non lo farò” 
“E se non lo volessi ora?” 
“Dovresti volerlo, Harry” gli rispondo sconfitto. Perché in fin dei conti lui si sbagliava su me e Liam, ma non su tutto il resto.
“Sai, Louis, forse Ed ha ragione” dice lasciando andare le sue gambe e avvicinandosi.
“Ed?” chiedo, perdendomi nel verde dei suoi occhi.
“Mi dice sempre che dovrei smetterla di pensare troppo” fa una pausa sistemando i miei capelli ribelli. “Forse dovrei lasciarmi andare no?” continua in un sussurro, sollevandomi il mento .
“Potrebbe essere uno sbaglio, lasciarsi andare” rispondo, completamente rapito dal suo sguardo magnetico.
“Potrebbe non importarmi ,in questo momento” confessa con un filo di voce, poi poggia le sue labbra sulle mie.

La sua bocca sa di buono, proprio come ricordavo. Che sensazione fantastica.
“Finalmente”  esclama, la vocina. 
Gli afferro la nuca godendomi ogni attimo di quel bacio. Sento la sua mano salire lenta sulla mia coscia. Harry inizia a far pressione sul mio petto e mi trovo costretto a distendermi sul prato. Lo trascino con me tenendo ancora pieno possesso della sua bocca. Dopo poco, la foga di quel bacio inizia ad attenuarsi. Ci stacciamo per riprendere fiato, ma senza sciogliere quelle posizioni. Sono schiacciato sotto il suo peso e mi sento benissimo. Harry si solleva sulle ginocchia, ma resta su di me. Mi perdo a osservarlo: i suoi capelli mi solleticano il viso e  le sue labbra mi appaiono ancora troppo invitanti. Sollevo di poco la schiena e afferro il suo viso tra le mani, incollando nuovamente le sue labbra alle mie. Riprendiamo quel bacio esattamente da dove lo avevamo lasciato. La sua mano scivola sotto la mia maglia; sento nascere un’erezione tra i pantaloni ma sono troppo assorto per farci caso. Quando Harry si lascia nuovamente andare sul mio corpo schiacciandomi ancora sotto il suo peso, percepisco chiaramente la sua erezione contro la mia coscia. Sgrano gli occhi all'istante e interrompo di colpo il nostro bacio.
“Harry, aspetta! Dovremmo fermarci!” piagnucolo a fiato corto.
“Sì, forse dovremmo farlo” ribatte “Ma non ci riesco!” afferma riprendendo a baciarmi con veemenza come se non ne potesse fare a meno. Rispondo ancora una volta a quel bacio senza esitazioni.
“Loueh ti prego, vieni con me.” sussurra al mio orecchio con voce flebile.
“Dove?” domando scioccamente. 
Si alza in pochi istanti offrendomi la mano per aiutarmi. Mi tiro a sedere e afferro la sua mano, sorridendogli. Mi tiene per mano e mi trascina in direzione dei dormitori.

Arriviamo davanti la porta della sua stanza che immediatamente apre, trascinandomi dentro. Questo suo prendere l'iniziativa mi piace, ma non lascerò che duri ancora molto. Si avvicina e prende nuovamente a baciarmi premendo con foga una mano sul mio fondoschiena. 

“Siamo ancora in tempo per fermarci, Harold” mormoro staccandomi dalle sue labbra.
“Tu dici? Io non credo, Loueh” commenta allontanandosi da me. Si dirige verso il cassetto e tira fuori una scatola di preservativi.
"Bisogna sempre essere pronti" mormora, mostrando agli angoli della bocca quelle sue adorabili fossette.
"Bene" rispondo avanzando deciso verso di lui. "Ma questi li prendo io" concludo, strappandogli dalle mani la confezione.
"Ci avrei scommesso!"
Le sue labbra tornano decise sulle mie, prima di vagare sul mio collo. Sento il suo fiato caldo e umido sulla mia pelle. Le sue mani si insinuano eleganti sotto la mia maglietta; lentamente porta ancora la bocca sulla mia  e mi solleva le braccia per sfilarmi la maglia. La sua lingua torna a torturare il mio collo e con le dita inizia a stuzzicare i miei capezzoli. Ancora una volta lo vedo scivolare ai miei  piedi lasciando una scia di baci lungo il petto fino all'elastico dei pantaloni. Afferra deciso  il lembo di stoffa e abbassa l’indumento con un gesto deciso. Bacia la mia erezione  attraverso i boxer, i suoi boxer; con i denti afferra  il tessuto leggero. A quel gesto, dei brividi mi percorrono la schiena. Gli offro le mani per aiutarlo ad alzarsi e lui mi sorride afferrandole. 
Quando ci troviamo nuovamente faccia a faccia, afferro i lembi della sua maglia e la sollevo per sfilargliela; lui alza le braccia e si china leggermente aiutandomi  a toglierla. 
Punto gli occhi dritti nei suoi e mi libero definitivamente dei pantaloni e dei boxer, lanciandoli con un leggero strattone lontani da noi, liberandomi con essi anche delle scarpe.
Mi chino poi a tirare giù anche i suoi pantaloni liberandolo, dalla fastidiosa morsa che rappresentano gli indumenti in momenti come questo.
Sorrido scoprendo la sua erezione e, prima di raddrizzarmi, deposito una serie di leggeri baci su tutta la sua lunghezza.
Anche lui scalcia con i piedi gli indumenti ancora legati alle sue caviglie e si libera delle scarpe. 
Mi alzo leggermente sulle punte baciandolo con foga, porto una mano dietro la sua nuca per tenerlo stretto a me e inizio a camminare verso il letto tenendo ancora le labbra sulle sue.
Lascio che si accomodi sul letto prima di salire a cavalcioni su di lui. Afferro deciso la sua erezione e inizio a massaggiarla con urgenza.
Mi chino a cercare le sue labbra, lasciando  che i nostri sessi sfreghino l’uno contro l’altro. Sciolgo poi entrambi da quella posizione, scivolando lentamente lontano dal suo corpo.
“Alza le ginocchia” ordino.
Harry obbedisce sorridendo ed io inizio lentamente a massaggiare la sua apertura prima di infilare dentro le dita.
“Oh, non sei tanto stretto” mormoro,  soddisfatto.
“Non lo sono” conferma lui col fiato corto.
Gli sorrido continuando a prepararlo. Più volte cerco le sue labbra e lui mi viene incontro senza esitare. Successivamente apro la confezione di preservativi, prendo una bustina e lancio sul letto la scatolina. Strappo con i denti la bustina  e inizio ad arrotolarlo sulla mia erezione. Mi sistemo, poi, spingendo contro la sua apertura.
Allarga maggiormente le gambe facendomi maggiore spazio e inizia a muovere il bacino in sincronia con le mie spinte.
Accelero sempre di più, spinta dopo spinta. Cerco le sue labbra e lo bacio con violenza mordendogli il labbro inferiore. La sincronia tra i nostri copri è disarmante; ci muoviamo all'unisono come se entrambi conoscessimo alla perfezione le abitudini dell'altro.
Per qualche ragione, essere dentro di lui mi risulta essere troppo da gestire e  sento che  sto arrivando al limite.
Lo guardo  e sono convinto non possa esistere nulla di più bello al mondo.
È una visione celestiale; un quadro così bello al quale neanche il migliore dei pittori sarebbe capace di rendere giustizia.  
“Oh, Louis” ansima.
Sgrano gli occhi; la sua voce roca e ansimante è davvero troppo da sostenere.
Non mi ero accorto che si stava massaggiando da solo. Abbasso lo sguardo sulla mano stretta intorno al suo membro e lo vedo  venire sul proprio torace mentre sussurra il mio nome tra un gemito e l'altro. Mi lascio andare anche io, svuotandomi dentro di lui.
Mi ritrovo a schiacciato contro il suo corpo con la fronte premuta contro la sua, il respiro spezzato.
Lui mi guarda e i suoi occhi sono dolci. Sono ancora dentro di lui; gli poso un bacio delicato sulle labbra e poi scivolo lentamente fuori, srotolo il preservativo lanciandolo sul pavimento, e mi sistemo su un fianco, sollevandomi su un gomito. Harry mi sorride e assume la mia stessa posizione. Gli sorrido a mia volta, scostando con le dita alcuni ricci dalla sua fronte.
“Posso dormire qui?” gli chiedo.
Le sue labbra si piegano in un mezzo sorriso.
“Stai facendo il romantico, Louis?” domanda, prima di aggiungere: “Questa è una cosa che non mi aspettavo, da te” passandosi una mano tra i capelli per domare la sua chioma selvaggia.
“Sono solo troppo stanco.” commento scrollando le spalle e lasciandomi andare sul materasso.
“Come vuoi. Ma ti avviso ho un grosso difetto” mi avvisa, guardandomi negli occhi.
Alzo le sopracciglia e inclino di poco il capo per invitarlo a dirmi di cosa si tratta.
“Adoro accoccolarmi” rivela, poggiando la sua testa sul mio torace.
Rimango un attimo spiazzato dalla sua iniziativa, ma un gesto così dolce non può che farmi sorridere.
“Oh, va bene” rispondo a occhi chiusi giocherellando con i suoi capelli.
   
 
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