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Autore: JackiLoveCatoniss4ever    24/07/2015    2 recensioni
La piccola Rue abita nel Distretto 11. La vita lì è complicata, e lei si trova costretta a lavorare per riuscire a portare a casa qualche soldo con cui sfamare la sua numerosa famiglia. Sono poche le persone che contano davvero per lei: i suoi fratelli e le sorelle, la zia e la sua migliore amica. E poi c'è Thresh, il ragazzo per cui ha una cotta stratosferica. La sua innocenza, purtroppo, verrà spezzata il giorno della mietitura per i Settantaquattresimi Hunger Games. Da quel momento in poi, sarà costretta a combattere per la sua sopravvivenza e per tornare a casa.
Genere: Drammatico, Erotico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Katniss Everdeen, Marvel, Rue, Thresh, Un po' tutti
Note: Lime, Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate, Violenza
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- Questa storia fa parte della serie 'Never Die'
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Vengo svegliata da un rumore. Scatto immediatamente a sedere mentre cerco di scrutare oltre la vegetazione per capire se qualcuno mi sta osservando. Dopo un po’, sento di nuovo quel leggero fruscio che però è bastato a scuotermi dal sonno leggero in cui ero piombata senza nemmeno accorgermene, a causa dei pericoli costanti che l’arena potrebbe riservarmi ed ovviamente per la paura di venir trovata da qualche tributo assetato di sangue, o, ancora peggio, l’intero gruppo dei Favoriti. Quando i miei occhi incrociano le iridi dal riflesso simile al vetro di un opossum, tiro un sospiro di sollievo, non prima di essermi guardata per bene intorno. La voglia di riposare se n’è andata. Adesso è un altro il pensiero che mi occupa la testa: devo assolutamente riuscire a scovare Thresh. Almeno so che non è morto nel bagno di sangue iniziale, ed escludo la possibilità che il cannone abbia decretato la sua morte mentre dormivo: mi sarei svegliata immediatamente, se l’avessi sentito rombare. Un secondo dopo essere giunta a queste conclusioni, quel pezzo d’artiglieria vecchio di settantaquattro anni, se non di più, spara. Sobbalzo, terrorizzata. È ancora notte, quindi è probabile, anzi quasi certo, che la vittima si sia fatta trovare dai Tributi Favoriti: sono gli unici capaci di andare a caccia a quest’ora. Chissà dove sono in questo preciso istante. Rabbrividisco se penso che possono essere a pochi metri di distanza dal mio nascondiglio e, di conseguenza, da me. Forse non è il momento migliore per andare a cercare il mio compagno di distretto. E se fosse proprio lui il morto? No, non è possibile. Ho sentito un unico colpo di cannone: Thresh, se fosse stato attaccato, avrebbe sicuramente reagito e magari sarebbe riuscito ad uccidere uno o due dei Tributi Prescelti ed anche a scappare, forse. In qualunque modo stiano le cose, è meglio che attenda il ritorno di quei carnefici prima di partire. Quei cinque non mi deludono: si fanno vivi dopo un po’, blaterando qualcosa a proposito della stupidità della ragazza che hanno fatto fuori. Sicuramente non si stanno riferendo a Finch, e non credo proprio che Katniss corrisponda alla loro descrizione, quindi deve trattarsi per forza di Sarah. Osservo ogni loro movimento, non aspettando altro che si addormentino profondamente. Non so se Capitol City stia trasmettendo ora il reality show ma, nel caso la risposta sia affermativa, mi sembra di vedere i miei familiari ed Isabella mangiarsi le unghie davanti allo schermo TV della piazza oppure in casa. Mi immagino l’espressione di Isa, cerco di riflettere su quali incitamenti possa farmi per incoraggiarmi, e sorrido. So che Bella è con me anche ora, e che non mi abbandonerà mai. Quel lontano giorno di sette anni fa, ho concluso davvero un ottimo affare, proponendole di diventare mia amica. Non potevo scegliere persona più affidabile di Isabella. Se Martin fosse ancora vivo, sia lui che Isa urlerebbero come pazzi davanti alla televisione, sperando che io non mi arrenda. Purtroppo, Bella è sola, ma la sua grinta vale per due. Mentre formulavo tali pensieri, tre dei miei peggiori avversari sono stati agguantati da Morfeo. Gli unici due ancora in piedi sono Clove e Peeta. Inizialmente se ne stanno entrambi in silenzio, fissando in direzioni opposte, poi il sedicenne parla. – Come stai? – Alla luce della luna, riesco a scorgere Clove che lo guarda inarcando un sopracciglio. – Come vuoi che stia? Siamo negli Hunger Games, 12, te ne sei dimenticato? – Lui la fissa. – Mi chiamo Peeta. E comunque mi riferivo a William. – Lei, tutt’a un tratto, s’irrigidisce. – Non pronunciare mai più il suo nome, 12. Sono stata chiara? – Il sedicenne continua a guardarla. – Mi chiamo Peeta. Ad ogni modo, se vuoi parlare di lui, io sono qui. – La quindicenne parla con tono di voce alterato: – Ma chi ti credi di essere, il detentore della verità assoluta su tutto e tutti? Lasciami in pace, 12! – Inaspettatamente, lui l’afferra per un braccio e la fa voltare nella sua direzione. – Ti ho detto che mi chiamo Peeta. – Si fissano intensamente negli occhi per qualche istante, prima che la ragazza ricominci a parlare, stavolta flebilmente. – Tu come ti sentiresti se avessi appena perso l’amore della tua vita? – Lui pare rifletterci per un attimo, prima di rispondere: – Mi sentirei morto dentro. – Clove annuisce, facendogli intendere di aver centrato il punto. Per alcuni secondi non accade nulla, poi Peeta fa passare un braccio intorno alle spalle della sua alleata e la stringe a sé. Dal canto suo, Clove affonda il viso nell’incavo del collo del sedicenne, singhiozzando leggermente. Io non muovo un muscolo. Forse è per questo che Peeta ha deciso di aiutarli a dare la caccia a Katniss. A causa di Clove. Perché, sinceramente, ora sono loro a sembrarmi gli Innamorati Sventurati dell’edizione.

Il capitolo trentasei! Eh, lo so, lo so. Stavolta non vi avevo accennato nulla riguardo i miei OTP proprio perché volevo sfruttare l’effetto sorpresa. Be’, la vera azione si svolgerà nel prossimo capitolo, come avete potuto intendere voi stessi. Corro immediatamente a scriverlo, per la vostra gioia (COSCIENZA: Seh, seh, come no. Scappate finché siete in tempo! IO: Ma sta’ zitta, brutto uccellaccio del malaugurio. Ehm… perdonatela, ragazzi, non sa quel che dice. COSCIENZA: Come, prego?! IO: Ne riparliamo dopo, neh!). E dopo questo penoso siparietto, saluto BlackandLupin, Queen Elizabeth, teampeeta, _candyeater03 e Libri_StoriaDiUnaVita, che sono i miei personali tesori.

   
 
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