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Autore: Valerie Leyl Alekxandre    24/07/2015    4 recensioni
Eccomi con una one-shot dal tema del tutto diverso dalle altre..
*-*
Il mondo è dominato dal male, scaturito dall'odio di un re spodestato e dai draghi.
L'ultima cacciatrice di draghi potrà vendicarsi della morte della persona che le era più cara al mondo?
Potrà la vendetta rimanere la sua unica ragione di vita?
*-*
Fatemi sapere cosa ne pensate!
Un bacione ai lettori e spero di sentirvi commentare!
La vostra Mary
P.s. è una NaLu naturalmente!
Genere: Fantasy, Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Acnologia, Altri, Lisanna, Lucy Heartphilia, Natsu
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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-Natsu!- una ragazza dai corti capelli albini gridava in mezzo alla foresta mentre con un braccio teneva attaccato ad un fianco un cesto di frutta e con l’altra mano cercava di farsi sentire dal ragazzo che lei stava cercando.
La ragazza sbuffò “Aaaah! Quando imparerà quello zuccone?” si chiese mentalmente per poi cominciare a camminare verso quello che rimaneva di un focolare.
-Uffa, ora devo accendere io il fuoco- sospirò sconsolata appoggiando la cesta a terra per poi andare a prendere dei legnetti per accendere la fiamma.
Quando ebbe raccolto un bel mucchio si incamminò di nuovo verso il suo piccolo accampamento rudimentale, ma un ruggito improvviso la fermò.
Cercava di fare meno rumore possibile, ma i battiti accelerati del suo cuore le rimbombavano addirittura fin nelle orecchie, agitandola ancora di più.
Gli alberi si muovevano mossi dal vento che cominciò a salire solo in quel momento, di solito a quell’ora cominciava a fare più freddo, e il freddo si portava sempre dietro un leggero venticello.
Il sole era quasi tramontato del tutto e il fatto che un drago la potesse attaccare al buio, la terrorizzava a morte soprattutto se Natsu non era lì con lei.
Ad un certo punto sentì dei rumori di passi dietro di lei, finché un fiato caldissimo non le scaldò il collo, qualcosa era dietro di lei, e lei stava letteralmente morendo dalla paura.
-Bu!- qualcuno le urlò all’orecchio facendole cadere dalle braccia quello che aveva raccolto, la ragazza si spaventò sentendo in seguito delle mani cingerle i fianchi e sollevarla in aria, mentre una risata a lei famigliare la tranquillizzava per poi farle scatenare un’impetuosa rabbia.
-Natsu!- urlò tra l’arrabbiata e l’esaurita -mettimi giù!- urlò poi cercando di dimenarsi per liberarsi dalla presa ferrea del ragazzo che aveva su di lei.
-Come vuoi!- disse lui ridendo lasciandola, facendola poi cadere a terra con un tonfo.
L’albina gonfiò le guance per poi alzarsi e scrollare la sua gonna dalla polvere guardando accigliata il ragazzo dai capelli rosa.
Dopo essersi ripulita si lanciò contro il rosato cominciando a battere i pugni sul petto di lui –Stupido mi hai spaventata a morte! Non lo fare mai più! Ho pensato per davvero di essermi imbattuta in drago!- continuava ad urlare mentre lo picchiava –Stupido!- urlò in continuazione finché non fu fermata dallo stesso ragazzo.
-Lisanna smettila- disse tra una risatina e l’altra stringendola a sé immobilizzandola così che lei non potesse più picchiarlo.
L’albina si imbarazzò talmente tanto da diventare rossa come il tramonto che in quel momento tingeva dei suoi mille colori caldi tutto il bosco.
-Ti sei spaventata solo per questo?- chiese poi facendo rimontare la rabbia in un baleno all’albina, che cominciò di nuovo a dimenarsi come una matta, mettendo in difficoltà Natsu.
-Sei uno stupido! Cretino! Ottuso! Insolente!- cominciò a dare una barca di nomi al rosato che continuò a ridere, cercando a fatica di far star ferma l’amica.
-Va bene, scusa, scusa- disse lui smettendo di tenerla tra le braccia per scombinarle i capelli con la mano, lei smise per poi allontanarsi da lui di un paio di passi, guardandolo gonfiando le guance.
Ormai quella scena si ripresentava quasi tutti i giorni, da quando loro due avevano cominciato a viaggiare insieme tredici anni prima, lui non smetteva mai di farle stupidi scherzi per spaventarla.
-Dai, ora andiamo- disse lui raccogliendo i legnetti alzandosi, rivelando solo dopo essersi alzato, una ferita al fianco, quest’ultimo scoperto per colpa di uno strappo al tessuto della maglietta blu che indossava.
L’albina se ne accorse, e quando giunsero alloro accampamento di fortuna, fatto solo di qualche sacco a pelo e resti di un falò, dopo che il rosato accese il fuoco, così velocemente da non riuscire a capire come avesse fatto, Lisanna si sedette accanto a lui strappandogli il pezzo di stoffa ormai divenuto ingombrante, dal fianco sinistro di lui.
-Ehi ma che..!- disse Natsu cercando di fermare la sua amica, ma venne subito fermato dalle parole di quest’ultima.
-Zitto, ti sei ferito di nuovo- disse severa per poi prendere una brocca d’acqua e bagnare il pezzo di stoffa che aveva strappato per poi cominciare a pulire il piccolo squarcio, ma profondo, situato sotto le costole.
Nonostante tutta la delicatezza di cui era provvista la ragazza, lui non poté trattenere qualche gemito di dolore quando lei con la stoffa ripuliva l’interno della ferita.
-Fatto!- sorrise ripulendo lo straccetto per poi posarlo sgraziatamente sul piccolo squarcio del ragazzo facendo sussultare sia dal dolore che perché lei lo aveva colto di sorpresa.
-Sei una disgraziata!- disse cominciando a farle il solletico, cercando di ignorare le piccole scossette di dolore che provava quando si muoveva toppo, ma dopo tutto aveva vissuto cose peggiori.
L’albina cominciò a ridere come una matta ritrovandosi lui sopra di lei, finché questo non smise ritirandosi lentamente al suo posto cominciando a guardare il fuoco.
Accadeva sempre così, Lisanna si trattenne dallo sbuffare, ogni volta che lui si lasciava andare troppo, finiva con l’interrompersi diventando malinconico, e lei sapeva cosa lo turbava così tanto.
Si sedette nuovamente di fianco a lui cominciando anche lei a guardare il fuoco, ma non riusciva a tenere lo sguardo puntato su di esso, gli occhi le bruciavano e quindi era costretta a voltarsi per non sentir maggior dolore, cosa che il rosato non provava.
Poggiò una mano sul braccio di Natsu, per fargli capire che lei c’era sempre e che con lei, lui si poteva sempre aprire.
Catturò il suo sguardo per poi cominciare a guardarlo intensamente negli occhi, prendendo a parlare –Pensi ancora a lei?- chiese premurosa sorridendogli.
Lui distolse lo sguardo per tornare a guardare le fiamme che gli piacevano tanto per poi annuire quasi impercettibilmente, ma lei riuscì comunque a capire.
-La troveremo- disse poi stringendo il braccio con la sua mano, catturando nuovamente il suo sguardo –ce la faremo- aggiunse regalandogli uno sorriso stupendo.
-Grazie- disse lui abbracciandola, solo Lisanna poteva capire quanto per lui fosse importante rincontrare quella donna dai lunghi capelli biondi, con i suoi occhi color nocciola e la sua pelle rosea, di cui lui non dimenticò mai il tocco delicato delle sue mani e anche la loro spaventosa forza.
In qualche modo lui era sicuro di esser riuscito a creare un forte legame con quella bionda e per colpa di quel legame, non poteva fare a meno di cercarla, sentiva che doveva trovarla e sapeva che lei lo avrebbe aspettato.
In quegli anni, non smise mai di cercarla, insieme alla sua migliore amica, era andato in giro per quello che rimaneva del regno, alla ricerca di qualche informazione sulla cacciatrice, ma pochi erano quelli che sapevano anche solo del suo aspetto fisico.
Ma in quelle poche volte che era riuscito ad infiltrarsi in alcune armate di dominatori, era riuscito a trovare alcuni degli indizi che lo avrebbero potuto aiutare nella ricerca della ragazza.
Dopo qualche minuto si staccò da lei regalandole un enorme sorriso a trentadue denti, facendola sorridere a sua volta –Cosa si mangia?- chiese poi massaggiandosi la pancia nervosamente, poiché poco prima si sentirono dei forti rumori provenienti da essa.
L’albina si lasciò sfuggire una piccola risatina, sin da quando erano bambini, quel suo appetito che lo aveva sempre caratterizzato, non lo aveva mai abbandonato.
Prese il cestino di frutta per poi dare qualcosa di commestibile al rosato, che avidamente prese la mela che lei gli aveva mostrato, mangiandosela in pochi secondi, stessa fine fecero altri frutti, senza però riuscire a svuotare la cesta per colpa di Lisanna.
-Quanto dista il prossimo villaggio?- chiese lei mentre se ne stava sdraiata su un fianco davanti al fuoco ad abbrustolire un vecchio ramo di un albero.
-Forse due giorni se non troviamo intoppi durante il cammino- sospirò il rosato mentre guardava il cielo stellato, standosene sdraiato a pancia in su, con le braccia dietro la testa a fargli da cuscino.
-Natsu..- lo chiamò cominciando anche lei a guardare il cielo stellato.
-Si?- chiese lui voltandosi verso di lei per ascoltarla meglio.
-Cosa farai una volta che la ritroverai?- chiese l’albina continuando a fissare il cielo stellato.
Lui si rigirò portando lo sguardo nuovamente sopra di sé cominciando a pensare sulla risposta da dare, neanche lui sapeva cosa avrebbe fatto una volta averla trovata, trovarla era l’obbiettivo che si era imposto da bambino, ma non aveva pensato alle conseguenze, al futuro.
-Non lo so- rispose chiudendo gli occhi e prendendo un respiro –non ci ho mai pensato- aggiunse poi lui.
-Capito..- disse lei senza distogliere lo sguardo da quello che lei considerava un panorama fantastico –e se non la troverai? Continuerai a cercarla per tutta la vita?- chiese poi tornando a guardare seria il suo amico –non vorrai farti una famiglia e cercare di vivere con chi ami?- chiese guardandolo con più insistenza attirando la sua attenzione.
-Tu lo faresti?- chiese lui guardandola negli occhi.
-Eh?- lei in un primo momento non capì quello che voleva chiedergli Natsu.
-Tu smetteresti di cercarla per farti una famiglia?- riformulò la domanda facendo capire alla sua interlocutrice quello che voleva comunicarle.
-I-io..- lei distolse lo sguardo in modo impacciato lasciando la frase sospesa per qualche minuto.
-Ehy..- disse lui per poi venir subito interrotto da Lisanna, che alzò di scatto il viso per poi rispondergli.
-La mia famiglia sei tu- disse solo facendolo sorridere, lui si alzò e le si avvicinò posandole in modo affettuoso la mano sul capo regalandole uno splendido sorriso, che venne prontamente ricambiato –ma non hai ancora risposto alla mia domanda- aggiunse tornando seria.
-La troverò- disse il rosato tornando a sdraiarsi per poi chiudere gli occhi e fingere di addormentarsi.
Sbuffò, in qualche modo lui era riuscito ad evitare la domanda, si sdraiò anche lei, quel tipo era testardo come un mulo, nessuno lo avrebbe mai convinto a fermare la sua ricerca, dopo tutto lui era Natsu Dragneel, il ragazzo più testardo del regno.
Alla fine si addormentò cullata dal calore delle fiamme del focolare e dal leggero venticello della sera, che portava con sé quel leggero freschetto che bastava a far venire dei piccoli brividi.
Il ragazzo rimase invece a pensare sulla cacciatrice, quello che gli aveva chiesto Lisanna lo fece pensare molto, non si era mai fatto domande del genere, il suo unico obbiettivo era di ritrovarla, ma non sapeva neanche il motivo del perché fosse così tanto ostinato a rincontrarla.
L’unica cosa di cui era certamente sicuro, era che lei si trovasse nei guai, la cosa gli fu confermata a causa della sua sparizione che continuava a persistere da ben tredici anni.
In quei tredici anni Natsu continuò a costudire gelosamente quel ciondolo nella sua sciarpa bianca, nella speranza di poterlo restituire alla legittima proprietaria, un giorno.
Sin da subito lui aveva capito che quel ciondolo non era un normale ciondolo, sentiva chiaramente dell’attività magica provenire da esso, forse era stato grazie a questo che lui scoprì anni prima le sue potenziali capacità.
Ebbene lui era uno dei pochi umani esistenti a praticare la magia dei draghi, l’origine di questa capacità gli era sconosciuta, ma era sicuro che era stato il ciondolo stesso a farla saltare fuori.
Infilò la mano nella sua sciarpa per poi tirare fuori lo strano ciondolo e guardarlo con interesse e curiosità, chissà come mai glielo aveva dato, era sicuro che quell’oggetto avesse un inestimabile valore, non solo a livello di commercio, ma anche per il fatto che fosse un manufatto magico.
Si continuò a rigirare l’oggetto dorato tra le dita “Dove sei?” si chiese chiudendo gli occhi per poi riporre il ciondolo nella sciarpa nascondendolo da occhi indiscreti, addormentandosi successivamente.
Quanto ammirava quella donna, ammirava la sua forza, le sue abilità, la sua persona, il suo animo buono e gentile, nonostante questo fosse macchiato del sangue di tantissima gente.
Ebbene sì, lui conosceva molte delle storie in cui proprio la bionda era la protagonista, durante il suo viaggio, lui aveva conosciuto alcuni anziani di vari villaggi, che gli raccontarono alcune delle avventure della cacciatrice, di cui si narrava che lei fosse una maga che tempo orsono acquisì l’immortalità.
Perché si pensava che lei avesse acquisito l’immortalità? La cosa era semplice, lo si pensava a causa delle sue leggende, perché queste risalivano almeno a centocinquant’anni addietro.
La cosa però non interessava minimamente al ragazzo, lui voleva solo ritrovarla, invece, la persona a cui le leggende, riguardo la bionda, interessavano molto era Lisanna.
Lisanna era stata sin da bambina una ragazza molto sveglia, infatti le leggende sulla sua salvatrice erano a suo parere molto misteriose, non aveva mai sentito di un mago immortale, e nemmeno di qualcuno che conoscesse il modo di ottenere l’immortalità, solo le creature come i draghi potevano esserlo.
L’albina sapeva che la cacciatrice di draghi nascondeva qualcosa nel suo passato, soprattutto riguardo la sua identità, perciò, nonostante fosse grata a lei, non era molto entusiasta di trovarla, perché non sapeva se in tutti quegli anni la bionda era rimasta la stessa persona che avevano incontrato anni prima.
In tredici anni le persone cambiavano, chi tanto e chi meno, e di certo gli anni trascorsi non erano pochi, ma qualcosa nel profondo della ragazza dai capelli albini diceva che qualcosa non quadrava.
Nonostante ciò, siccome era molto affezionata al suo amico d’infanzia, avrebbe fatto di tutto per renderlo felice, anche di andare in capo al mondo per fargli raggiungere il suo obbiettivo, ormai lui era l’unica famiglia che le era rimasta, non voleva perderla.
 
-Dobbiamo prendere solamente delle provviste, mi raccomando Natsu, ti prego cerca di farti notare il meno possibile- piagnucolò l’albina coprendosi con un il cappuccio di un mantello scuro.
-Uffa, ma perché me lo dici sempre?- chiese lui sbuffando mettendosi anch’egli il mantello per poi coprirsi con una bandana i capelli rosa e poi infilarsi anche il cappuccio.
Lisanna gli lanciò un’occhiataccia omicida facendo rabbrividire il ragazzo, il quale si zittì decidendo di non aprire più bocca fino a quando non sarebbero andati via dal villaggio.
Dopo di che entrambi cominciarono ad incamminarsi seguendo il sentiero in terra battuta, il quale portava all’entrata del villaggio fortificato di Calumbra.
Ad un certo punto Natsu drizzò le orecchie udendo un gruppo di soldati marciare verso di loro a qualche decina di chilometri di distanza.
-Lisanna- disse lui catturando l’attenzione della sua compagna di viaggio facendole intuire ciò che lui voleva dirle.
-Ho capito- rispose lei stringendosi nel mantello cominciando a ripassarsi nella mente ciò che avrebbe dovuto dire ai soldati se li avrebbero fermati –più o meno tra quanto?- chiese alzando il capo verso il suo interlocutore.
-Credo al tramonto, abbiamo ancora un po’ di ore- rispose lui corrugando la fronte non abbastanza sicuro –dobbiamo fare attenzione- finì facendo annuire l’albina, continuando a camminare nella stradina che si inoltrava tra la fitta foresta.
Come predetto dal ragazzo verso il tardo pomeriggio i soldati entrarono nel loro campo visivo, tennero la testa e le spalle curve, cominciando a trascinare i piedi. Se tutto fosse andato per il verso giusto, i soldati li avrebbero presi per due profughi stanchi.
Qualche decina di minuti più tardi, i due si spostarono alla destra della strada per far passare il gruppo di soldati, tra cui un terzo di loro era a cavallo.
Lisanna, davanti a Natsu, scorse dal cappuccio gli zoccoli dei cavalli i quali dopo qualche secondo alzarono una nuvola di polvere costringendola a chiudere gli occhi per un breve periodo di tempo.
Natsu invece se ne stava con le orecchie tese, pronto a intervenire se gli uomini si sarebbero fermati e magari attaccati se avessero scoperto le loro identità.
La ragazza trattenne un sospiro di sollievo quando capì che almeno più della metà della pattuglia si era allontanata, ma la sensazione di sollievo scomparì poco dopo.
-Fermi uomini!- urlò qualcuno fermando la pattuglia, si sentirono diverse voci di uomini che ordinavano al proprio cavallo di fermarsi finché pochi secondi dopo il silenzio si fece largo nella strada, interrotto qualche volta da qualche verso di qualche animale.
Alcuni circondarono il due fermandoli a loro volta, in quel momento l’aria si fece più tersa, Lisanna cercò di rimanere il più calma possibile cercando di tranquillizzare il cuore che continuava a battere all’impazzata mentre continuava a ripassarsi in mente la storia che avrebbe dovuto raccontare se i soldati gli avrebbero fatto qualche domanda.
Natsu non osava muoversi, apparentemente era calmo, non tramutava alcuna intenzione o sensazione, ma dentro di sé non si sentiva per niente tranquillo, quelli erano soldati ben addestrati, normalmente per lui non sarebbe stato un problema, ma la presenza di Lisanna lo metteva in difficoltà.
Nonostante anche lei possedesse delle capacità combattive, non sarebbe mai stata abbastanza forte da tenere a bada almeno la metà della pattuglia in quelle condizioni.
Si sentiva teso, così tanto che avrebbe voluto qualcosa da fare a pezzi con le mani, come se un atto distruttivo avrebbe potuto alleviare la tensione che si stava accumulando dentro di lui.
-Mostratevi in volto- la voce che aveva ordinato alla pattuglia di fermarsi tornò a farsi sentire, con tono autoritario.
Natsu alzò il capo puntando subito dopo lo sguardo su un uomo in groppa ad un cavallo, era un uomo molto robusto, non poté stabilirne la carnagione per via della folta barba rossa e dell’armatura, ma poté sentire il forte puzzo di sangue che si portava dietro lui e i suoi uomini.
Cercò di non digrignare i denti pensando che sicuramente quella pattuglia aveva eseguito un rastrellamento, la rabbia gli montò dentro di lui, ma cercò comunque di non farla trasparire.
L’albina guardò l’uomo con uno sguardo stanco e malinconico, mentre le lance dei soldati rimanevano puntate su di loro.
-Allora- disse il generale –chi siete? Dove state andando? Che cosa ci fate nelle terre del re?- chiese alzando la voce corrugando la fronte.
-Io sono Katrina Brokerm e lui è mio fratello Carn- rispose Lisanna indicando prima lei e poi il ragazzo, mentre quest’ultimo rimase zitto e fermo senza smettere di guardare deciso l’uomo a cavallo –stiamo andando a Calumbra- aggiunse guardando timorosa il suo interlocutore –siamo alla ricerca di un lavoro per poter contribuire alla crescita del Nuovo Regno- finì cercando di far smettere di battere all’impazzata il suo organo palpitante.
Il capitano borbottò qualcosa, per poi fare un cenno con la testa ai suoi uomini –Bene, non siete molto lontani dal villaggio, nel giro di qualche ora se sarete fortunati riuscirete ad entrare entro il coprifuoco- disse mentre i suoi uomini abbassarono le lance creando un varco tra di loro per farli passare –Lunga vita al nostro Signore- aggiunse guardando i due farsi strada tra i suoi uomini.
Natsu e Lisanna ripresero a camminare con passo lento abbassando nuovamente il capo, quando uscirono dall’accerchiamento, la pattuglia si riordinò per poi rincominciare il loro viaggio.
L’albina sospirò sollevata per poi alzare la testa e lanciare uno sguardo al suo amico, notò con amarezza che lui era rimasto muto con una smorfia truce in volto, sicuramente aveva fiutato un altro di quei tanti spargimenti di sangue che i soldati facevano per far rimanere in riga la popolazione.
Abbassò la testa smettendo di camminare in modo stanco, tenendo però le spalle incurvate, si sentiva inutile, il giorno prima si erano imbattuti in uno di quei tanti draghi di classe C e per colpa di una sua distrazione era rimasta gravemente ferita al braccio e perciò non poteva esser di alcun aiuto per lui.
-Come stai?- chiese il ragazzo ridestandosi dai suoi pensieri, sentire la sua voce l’aveva innanzitutto sorpresa, ma anche rincuorata.
-Meglio, ma credo che dovremo prendere nuove bende e qualche medicinale se vogliamo che guarisca- rispose lei portando la mano del braccio sano sulla fasciatura dello squarcio, in parte bruciato, del braccio ferito.
Lui non disse più niente, Lisanna era sicura che si stava dando la colpa per quello che era successo, lo conosceva fin troppo bene, ma non poté far altro che sorridere e avvicinarsi a lui posandogli la mano sul braccio.
-Sei uno stupido- disse trattenendo una risatina facendogli aggrottare le sopracciglia non capendo come mai lo aveva chiamato in quel modo.
-E perché dovrei esserlo?- chiese lui offeso.
-Perché lo sei- rispose lei rigirandosi interrompendo il loro contatto, per poi riprendere a guardare la strada davanti a loro con un sorriso a incresparle le labbra.
-Bah- si lasciò sfuggire lui per poi tornare a sorridere, sapeva fin troppo bene che sorridere in quella guerra era impossibile, ma era l’unico modo per non perdersi mai d’animo e per continuare a vivere al meglio per poter raggiungere il loro obbiettivo.
 
-Lisanna, credo sia meglio separarci- disse ad un certo punto il ragazzo facendo fermare bruscamente la ragazza dai capelli albini.
-Cosa..?- chiese lei non capendo mentre il suo cuore smise di battere per qualche secondo, la paura aveva cominciato a prendere il possesso del suo corpo e del suo cuore.
-Io rimarrò indietro, entrerò dopo il coprifuoco, tu cerca un alloggio dove stare durante la notte io ti raggiungerò più tardi- rispose lui guardando la sua interlocutrice serio in volto.
-Perché..?- chiese lei mentre le gambe le cominciarono a diventare molli e tremanti, era già capitato molte volte di separarsi, ma in quello stato aveva paura ad entrare da sola in un villaggio che era sotto il comando del Nuovo Regno.
-Ho trovato chi potrebbe darmi altre informazioni su di Lei- rispose incrociando le braccia il rosato, per poi puntare per un attimo lo sguardo nella direzione del villaggio –se continui così tra meno di mezz’ora sarai arrivata- aggiunse.
Lisanna venne percossa da una profonda tristezza –Perché non posso venire con te?- chiese lei guardando con i suoi occhi azzurri quelli smeraldini del suo amico d’infanzia.
-La tua priorità a quella di guarire le tue ferite, cerca un guaritore, dovresti avere abbastanza denaro da permetterti di pagarne uno- rispose avvicinandosi alla ragazza per poi sorriderle in modo rassicurante –ti prometto che non ci metterò molto- promise posandogli la mano sul cappuccio.
Anche se a malavoglia, l’albina annuì per poi cominciare a percorrere la strada in terra battuta che avrebbe portato al villaggio di Calumbra.
-Me lo hai promesso- sussurrò lei consapevole del fatto che il ragazzo dai capelli rosa l’avrebbe sentita comunque.
Lui sorrise per poi correre nella foresta con in mente una direzione ben precisa, al precedente villaggio un suo vecchio amico gli aveva riferito che qualcuno aveva conosciuto di persona e lottato a fianco della Cacciatrice diversi decenni addietro e che probabilmente poteva anche essere a conoscenza di che fine avesse fatto in quei ultimi tredici anni.
Le luci del tramonto ormai stavano scomparendo quasi del tutto, Lisanna sapeva che se non si sarebbe affrettata probabilmente sarebbe rimasta fuori a causa del coprifuoco e doveva evitare che ciò accadesse.
Prese un lungo respiro per poi cominciare a correre, se Natsu aveva ragione, correndo sarebbe arrivata prima che il sole sarebbe scomparso completamente.
Nel giro di una decina di minuti avvistò le luci dell’entrata del villaggio, le torce erano già accese e le guardie erano pronte per chiudere l’enorme portone delle mura che circondavano il centro abitato.
La foresta cominciò piano piano a scomparire, mentre al suo posto si estendevano diversi campi, vide mano a mano che si avvicinava che i contadini stavano rientrando nel villaggio a causa del coprifuoco, infatti poco dopo sentì il corno suonare.
In quel momento si allarmò era ancora lontana e le gambe avevano cominciato a farle male, era stanza e si sentiva distrutta, il braccio aveva rincominciato a farle mal, le bruciava da matti, per non parlare della gola che si era seccata per via della sua corsa.
Riuscì appena in tempo a nascondersi tra la gente per poi entrare subito dopo mentre il portone si chiudeva dietro di lei.
Si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo, ci era riuscita, da quel momento in poi avrebbe dovuto superare i controlli delle guardie e poi andare alla ricerca di un guaritore e di un alloggio per la notte.
“Natsu, guai a te se ti cacci nei guai” pensò seccata la ragazza dai corti capelli albini avanzando tra le case dopo aver superato i controlli dirigendosi in un locale dove avrebbe potuto prendere una camera singola, piuttosto lo avrebbe fatto dormire sul pavimento glielo avrebbe fatto rimpiangere di averla lasciata sola a vagare per Calumbra.
 
Camminava tra gli alberi mentre il buio cominciava a scendere, il sole di lì a pochi minuti sarebbe scomparso completamente lasciando il ragazzo nel buio più totale.
Con il naso al cielo e le orecchie tese, Natsu fiutava pericoli e scorciatoie per poter arrivare prima al luogo dove avrebbe incontrato il suo contatto.
Dire che non stava più nella pelle era poco, forse quella era la vera occasione di scoprire che fine avesse fatto Satsugai-sha, e poi.. il popolo aveva bisogno di lei, il Re aveva conquistato molte terre da quando lei era scomparsa, aveva acquisito potere e soprattutto aveva soggiogato ancora più draghi, e la cosa preoccupava non poco i Ribelli, poiché temevano che il Re avesse qualcosa di più grande in mente, oltre che alla conquista totale dei territori ancora liberi.
Guardò la fascia che teneva tra le mani respirando ancora l’odore che proveniva da questa, l’oggetto che teneva in mano gli era stato dato dal suo contatto al villaggio precedente, appunto per trovare la persona che gli avrebbe dato informazioni sulla Cacciatrice.
Alzò nuovamente il naso al cielo dopo essersi fermato, inspirò un odore simile a quello del proprietario della fascia, l’odore era senz’altro di una donna, ma quello che aveva captato nell’aria era intriso di muschio ed erbe, ma in mezzo a quel miscuglio si sentiva maggiormente l’odore di carta vecchia.
Era lei, il suo nuovo informatore.
Cominciò a correre nella direzione da cui proveniva l’odore, scostava velocemente i rami degli alberi, alcune liane e inciampò tra qualche cespuglio e radice sporgente, un senso di euforia si fece largo dentro di sé, l’odore diveniva sempre più forte, si beccò qualche ramo in faccia graffiandosi, ma non ci fece nemmeno caso, talmente preso dal trovare quella persona.
Tra gli alberi scorse una luce e la cosa inizialmente lo lasciò sorpreso dato che ormai era già buio, il sole era già tramontato, ma nonostante ciò continuò a correre andandogli incontro, inciampò nuovamente attraversando il bagliore.
In quel momento si sentì attraversare da una strana energia, chiuse gli occhi, abbagliato da quella luce per poi atterrare tra l’erba fresca di rugiada, alzò lo sguardo sgomento rendendosi conto che il sole era alto nel cielo.









Angolo dell'autrice
Salve a tutti voi! Eccomi qui finalmente con questo dannato capitolo!
Sì, dannato, perchè è dall'inizio di giugno che lo scrivevo e finalmente oggi l'ho finito!
Che dire.. ho reso il capitolo più lungo di quello precedente ^^ contenti?
Beh.. non credo lo sarete molto.. dato che ho parlato solo di Natsu e Lisanna e scommetto che voi volete una NaLu.. ma mi dispiace per voi, non è ancora il momento.
Sicuramente avrete capito qualcosina riguardo la nostra cacciatrice! Vi ho dato altri indizi sulla vera identità della Cacciatrice pure in questo capitolo, ma credo che avrete già capito che creatura sia già dallo scorso capitolo XD
Mmm.. avrei molto da dire di questo capitolo, ma vorrei chiedervi una cosa: sapete già dirmi chi è il nuovo informatore di Natsu?
Sono curiosa di sapere che cosa mi risponderete, anche se so già che lo avrete sicuramente capito ^^"
Grazie a coloro che hanno letto e aggiunto tra i preferiti/ricordate/seguite questa fiction, sono davvero felice che vi sia piaciuta, dato che questa si ispira a un libro che a me piace tantissimo **
Beh.. vorrei ringraziare naturalmente coloro che hanno recensito lo scorso capitolo <3 grazie a gaia21 (come avevo detto l'ho continuata <3 e grazie per i tuoi consigli, GRAZIE MILLE JUVIA2!), a HaruhiB_10 (ma guarda guarda! Ci hai azzeccato in parte con le tue idee XD un Natsu grande e forte alla ricerca della Cacciatrice *^*), a _Bunny_Girl_ (spero che con questo capitolo ti abbia svelato come questa fic può essere una NaLu ^^) e infine a nalla85 (l'ho continuata come vedi, e spero che questo capitolo sia stato intrigante -anche se lo credo poco ^^"- fammi sapere <3)
Vi avviso che non so quando potrei aggiornare per via delle altre long che ho in corso, però cercherò di fare il prima possibile! Ve lo prometto! <3
Un bacione e grazie a quelli che sono arrivati a leggere fino a qui <3
Mary
   
 
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