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Autore: Valerie Leyl Alekxandre    29/03/2015    4 recensioni
Eccomi con una one-shot dal tema del tutto diverso dalle altre..
*-*
Il mondo è dominato dal male, scaturito dall'odio di un re spodestato e dai draghi.
L'ultima cacciatrice di draghi potrà vendicarsi della morte della persona che le era più cara al mondo?
Potrà la vendetta rimanere la sua unica ragione di vita?
*-*
Fatemi sapere cosa ne pensate!
Un bacione ai lettori e spero di sentirvi commentare!
La vostra Mary
P.s. è una NaLu naturalmente!
Genere: Fantasy, Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Acnologia, Altri, Lisanna, Lucy Heartphilia, Natsu
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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“L’ennesimo attacco.. come potremmo sopravvivere in un mondo che sta cadendo a pezzi? Nessuno lo sa”.
-Correte!- eccoli, volano sopra le persone, spaventandole a morte, sghignazzando come dei pazzi, vogliosi di uccidere.
 “I suoi seguaci attaccano ogni giorno i nostri villaggi, derubandoci, schiavizzandoci, uccidendoci.. perché? Non lo sappiamo nemmeno noi”.
Urla, di bambini, di persone che cercano di scappare, riecheggiano nel villaggio, c’è solo fuoco, nell’oscurità della notte, c’è solo la morte di gente innocente –Mamma! Dove sei?- urlava un bambino in mezzo alle fiamme mentre piangeva tutto rannicchiato, tossendo.
“Come possiamo andare avanti? Subendo? Perdendo ciò che ci è più caro al mondo? E dopo averlo perso? Come si può continuare a vivere? C’è una sola risposta a questa domanda, con la vendetta. Perché? Perché è l’unica cosa che ti dà una ragione per continuare a vivere. Come faccio a saperlo? Semplice, i dominatori mi hanno tolto ciò che avevo di più caro al mondo, hanno ucciso la persona più importante della mia vita”.
-Mamma!- il bambino continuava a chiamare la sua mamma, ma sapeva che la sua mamma non sarebbe arrivata, non lo avrebbe più abbracciato, non lo avrebbe più sgridato quando avrebbe fatto qualche marachella, lei non c’era più, l’ha vista scomparire davanti ai suoi occhi, rapita da loro -Mamma!- urlò un ultima volta, quando vide un palo della lanterna, tutto bruciante, in procinto di cadere addosso a lui.
Chiuse gli occhi, avrebbe voluto vedere un ultima volta la sua mamma, prima di rimanere schiacciato da un palo di legno, ciò non avvenne, il bambino fu preso e portato via, da quel luogo di fiamme e morte.
-Tutto bene?- chiese una voce.
Il bambino continuava a piangere, nonostante gli occhi fossero chiusi, era scosso da continui singhiozzi, le mani agli occhi nel tentativo di non far scorrere le lacrime sulle sue piccole gote nere, sporcate dal fumo e dalla cenere.
-La..  mia.. mamma..- disse mentre veniva interrotto dai continui singhiozzi.
-Non ti preoccupare, la tua mamma starà sicuramente bene- disse la voce, con tono dolce, mentre gli appoggiava la mano sul capo e con l’altra gli toglieva le mani dal viso, accarezzandolo.
Il bambino aprì gli occhi, guardando la figura che gli stava inginocchiata davanti, per colpa delle lacrime agli occhi, la sua vista era appannata, e il fumo non aiutava di certo, riusciva solo a distinguere i lunghi capelli biondi che riflettevano le luci delle fiamme che circondava entrambi.
La ragazza lo abbracciò cercando di infondergli calore, non quello stesso calore che producevano quelle fiamme, ma un calore che trasmetteva affetto, conforto, riuscendo a tranquillizzare il piccolo.
Delle risate interruppero quel piacevole contatto –Vieni- disse la ragazza prendendolo per mano e trascinandolo in una corsa in mezzo alle fiamme e ai resti delle case –Corri!- intimò la ragazza accelerando, ma quando sentì che il bimbo non ce la faceva a correre più velocemente, si fermò e lo fece salire sulla sua schiena scostando le sue armi, rincominciando a correre più velocemente di prima.
-Eccoli!- un uomo urlò scatenando il terrore nell’animo del piccolo, che cominciò a stringersi ancora di più alla bionda.
Una vampata di fuoco mancò la ragazza, che continuava a correre con ancora il bambino sulla schiena, ma correre, man mano che andava avanti, diventava sempre più difficile, i resti delle case rendevano quasi impossibile la corsa.
Un’altra vampata, ma questa fece arrestare la corsa della ragazza, poiché si ritrovò davanti un gruppo di uomini tra cui alcuni a terra ed uno sopra la propria bestia.
-Hai finito di scappare.. Satsugai-sha (N.d.A. vuol dire “cacciatrice” in giapponese)- ghignò l’uomo in groppa alla bestia, la quale stava alla destra del gruppo di uomini.
La ragazza sorrise –Uh.. ma davvero?- chiese con finta innocenza la biondina sorridendo sarcastica.
L’uomo smise di ghignare, il volto divenne serio, a sua volta anche la sua tonalità di voce –Sei sola, non puoi scappare, non hai via d’uscita- disse.
-Vuol dire che la via d’uscita me la farò da sola- la ragazza poggiò a terra il bambino, tirò fuori una frusta, la quale dopo averla schioccata prese ad esser circondata da due luci, una gialla e una blu che circondavano la lunga arma.
La schioccò nuovamente per poi rivolgere la parola al bambino –Come ti chiami?- chiese sussurrando, ma in modo da farsi sentire dal piccolo.
-M-mi chiamo N-Natsu- rispose il bambino, capendo che la figura davanti a sé si stava rivolgendo a lui.
-Bene Natsu, bel nome, ti fidi di me?- chiese muovendo un passo verso gli uomini, che cominciarono a prendere le proprie armi, stringendole digrignando i denti, vogliosi di uccidere ancora.
-S-si- balbettò insicuro Natsu.
-Allora nasconditi e chiudi gli occhi, e qualunque cosa succeda non osare avvicinarti o ad allontanarti da lì- rispose, stavolta con un tono di voce più severo, ma con una punta di divertimento ad ingannare la sua serietà.
-V-va bene..- rispose il bambino correndo, per poi andarsi a nascondere dietro le macerie di una casa, chiudendo gli occhi subito dopo.
-Per-fe-tto- sussurrò schioccando la lingua –si comincia
Dopo di che il bambino sentì solo le urla degli uomini, il crepitare del fuoco, il rumore delle case che cadevano sfracellandosi al suolo, sentì i mugolii dei seguaci che cadevano subito dopo senza più emettere nessun suono.
-Tutto qui?- urlò la ragazza allargando le braccia nell’intento di mostrare gli uomini senza vita che aveva atterrato in pochi minuti.
L’uomo in groppa al suo animale digrignò i denti –Ti prendi gioco di noi piccola Satsugai-sha dei miei stivali?- cercò di mantenere la calma mentre parlava alla bionda.
-Io non sono una cacciatrice di stivali, caro - sghignazzò lei –Io sono una cacciatrice di bestie come te e di quelle che cavalchi tu- continuò sollevando in aria la frusta –io sono una Doragon no satsugai-sha!- urlò mentre si lanciò contro l’uomo, che a sua volta con un gesto fece muovere l’enorme bestione, facendogli sputare un getto di fuoco e lava, contro la ragazza.
La ragazza con un agile scatto, riuscì a saltare, ritrovandosi sopra l’enorme getto, e con la sua frusta si agganciò ad un corno del possente drago.
Il drago cominciò a scuotere l’enorme testa nel tentativo di togliersi la ragazza, mentre il Comandante della guarnigione dei saccheggiatori del villaggio rimase sulla groppa della bestia, guardando divertito la scena.
La ragazza approfittando dei movimenti del drago, si issò sul collo di lui, per poi cominciare a correre verso l’uomo.
Quest’ultimo si alzò in piedi, sfilando la sua spada dalla federa –Vuoi giocare.. beh, ti accontenterò- urlò lanciandosi contro di lei –fammi divertire!- aggiunse urlando, pronto a uccidere uno dei più grandi nemini del Regno del suo Signore.
La bionda ripose la frusta agganciandola alla sua cintura, per poi sguainare la sua spada, facendo scontrare subito dopo le due lame, creando scintille.
-Sono anni che aspettavo di catturarti- sussurrò l’uomo –e oggi ci riuscirò!- scontrarono di nuovo le due lame avvicinando i propri visi ad esse.
-Sei sicuro?- sorrise lei, quasi sul punto di ridere, facendo innervosire ancora di più lui.
Neanche il tempo di rispondere, per colpa di quelle parole, abbassò la concentrazione, per poi ritrovarsi a terra, poiché spintonato da lei.
-Ma che diavolo..!?- si ritrovò a dire il Comandante.
-Bye bye!- disse la ragazza, dopo aver infilzato la lama sotto la gola del drago, dove non vi erano le squame, facendolo accasciare a terra, riconoscendo la ragazza come suo superiore*–hai scelto la persona sbagliata a cui legarti- sussurrò la ragazza, scendendo dall’immenso corpo, per poi poggiare la mano sul muso della bestia –tamashii wa shinanai yoo ni, watashi no hikari aa, kare no karada o hakai shi, seikatsu no sekai ni modotte kara sorera o fusegu!**- urlò la ragazza avvolgendo il drago con una forte luce, facendo chiudere gli occhi al Comandante.
Il corpo dell’animale si frantumò in polvere che volò via, soffiato dal vento, nascondendosi tra le macerie, il fumo e le fiamme.
-Maledetta!- il Comandante si alzò in piedi per pronunciare una maledizione alla bionda, ma fu colto da un improvviso malore.
-Non potrai più muoverti per diverse ore, il tuo legame è stato spezzato, lui è morto- disse la ragazza riprendendo la sua spada e riponendola nel fodero, mentre l’uomo cadeva in ginocchio con una smorfia di dolore in volto.
Detto questo, la ragazza si incamminò, cercando di non passare sopra i cadaveri degli uomini che aveva ucciso poco prima, raggiungendo il piccolo, prendendolo poi in braccio.
-Ora ti porto al campo dei fuggiaschi, sicuramente troverai qualcuno del tuo villaggio- disse la bionda.
Il bimbo annuì, per poi abbracciare la ragazza –Sei davvero la famosa Cacciatrice di Draghi?- chiese lui, stringendosi a lei, quest’ultima annuì continuando a camminare, oramai fuori dal villaggio, in cenere.
-Non hai un nome?- chiese curioso.
-Non ce l’ho più- sospirò pesantemente la ragazza, per quale motivo stava parlando ad un bambino?
-Posso dartelo io un nome?- chiese il bambino sorridendo.
-Sentiamo- rispose divertita la ragazza.
-Lucy- la ragazza si arrestò, puntando il suo sguardo perso nel vuoto.
-Perché..?- chiese la ragazza senza cambiare espressione.
-I tuoi capelli.. mi danno l’idea della luce- disse Natsu arrossito un poco, nascondendo ancora di più il viso tra i lunghi capelli della ragazza.
-Ah..- si lasciò sfuggire la bionda –comunque chiamami Satsugai-sha- riprese a camminare lei, rispondendo freddamente, colpendo il piccolo nell’animo –non ti preoccupare, siamo quasi arrivati- disse lei sviando la preoccupazione nel piccolo cuoricino del bimbo.
Quando arrivarono, una bambina albina con i capelli corti corse incontro ai due –Natsu!- urlò evidentemente sollevata e felice.
-Lisanna?- chiese il bambino incredulo –Come hai fatto a scappare?- chiese il bambino, ancora tutto nero, mentre scendeva dalle braccia della ragazza.
-È stato grazie a lei- indicò con un dito la ragazza, dopo aver abbracciato il piccoletto con i capelli sporchi di cenere, la quale non permetteva di vederne il colore.
La ragazza sorrise ai due, leggermente imbarazzata, mentre la bambina continuò il suo discorso –Dopo avermi salvata le ho chiesto di mandarti a cercare- disse timidamente arrossendo.
-È stato un piacere- rispose la bionda poggiando le sue mani sui capi dei due bambini per poi scompigliare a loro i capelli.
Dalla testa del bambino fuoriuscì così tanta cenere che sporcò tutta la mano della ragazza, scoprendo il reale colore di pelli del bambino.
-Ti donano sai?- disse la ragazza cominciando a dirigersi verso le tende.
-Eh?- rispose il bambino, non avendo capito a cosa si stava riferendo la ragazza.
-Hai un buffo colore di capelli sai? Li hai tinti?- disse la ragazza alzando il tono di voce, poiché si stava allontanando, prendendo a sorridere, sapeva che quel colore era del tutto naturale, ma voleva tirarlo su di morale.
-Non li ho tinti!- urlò il bambino, offeso.
La ragazza alzò il braccio in segno che lo aveva sentito, per poi entrare in una tenda nera. Il bambino si girò verso la sua amica che rideva per la breve scenata del suo amichetto, lui si rese conto guardando l’albina, che doveva ringraziare Satsugai-sha, gli aveva permesso di continuare a vivere, in qualche modo non gli ha fatto più pensare alla mamma, ed infine grazie al suo aiuto è riuscito a rallegrare la sua migliore amica, che a sua volta venne contagiato dalla sua risata.
Dopo esser entrata, la cacciatrice, si sedette su una sedia di legno, togliendosi il cinturone che teneva tutte le sue armi, tra cui lame, una spada, la frusta e borselli, poggiandoli su un tavolino, anch’esso di legno.
-Devo ripartire all’alba- sospirò –non posso perdere altro tempo- si disse a bassa voce, per poi rialzarsi sedendosi sul piccolo letto –ancora qualche ora e si riparte!- disse stavolta alzando un poco la voce, togliendosi gli alti stivali neri, per poi sdraiarsi –ho poche ore per riposarmi, devo approfittarne- aggiunse prima di cadere tra le braccia di Morfeo.
Erano anni che viaggiava in solitudine, appunto per non soffrire più, per non sentirsi morire quando prima o poi le persone a cui teneva venivano uccise una dopo l’altra, era stanca, non poteva più sopportare quel dolore.
Si chiuse in sé stessa, si limitava a uccidere come una macchina da guerra, i dominatori di draghi e i draghi stessi.
I draghi, dopo la Grande Rivolta, sono diventati i nemici giurati della razza umana, o meglio dire di quello che ne rimaneva.
Continuavano ad attaccare il regno, uccidendo migliaia di persone con un solo ruggito o battito d’ali, erano il terrore di tutti.
Ma da quando il nuovo re, esiliato subito dopo dal popolo per le sue tirannie, si alleò con i draghi, rendendo la vita impossibile a tutti gli esseri viventi, aveva scatenato una guerra a senso unico, riprendendo il potere sul regno.
I draghi creavano legami con gli umani, cedendo loro parte del loro essere, del loro cuore, della loro magia quando le loro uova si schiudevano o quando i draghi sentivano di doversi legare ad un umano anche dopo anni, secoli dalla loro nascita.
Al mondo si conosceva l’esistenza dei draghi mistici o anche detti i draghi della generazione primordiale o semplicemente chiamati draghi di classe A, draghi in grado non solo a utilizzare ogni tipo di incantesimo, grazie al loro enorme potere, di mutare la loro forma in qualunque cosa essi volevano.
Poi vi erano i draghi di classe B, draghi in grado anch’egli di mutare forma e utilizzare incantesimi, ma non ne possedevano una forma umana e i loro incantesimi erano limitati a pochi elementi.
Dopo di che i draghi di classe C, draghi come quello che la ragazza aveva ucciso poche ore prima, draghi in grado di utilizzare un solo elemento, perciò gli incantesimi erano ancora più limitati, e non avevano le capacità di muta-forma, questi erano i più diffusi, a differenza dei draghi di classe A, che si ritenevano tutti scomparsi, tranne uno, Acnologia.
Un esplosione fece svegliare la ragazza di soprassalto, lei si alzò e corse al limitare della tenda, sbirciando fuori, rimanendo pietrificata.
“Ci hanno scoperti.. com’è possibile? Ho innalzato una barriera magica in grado di essere invisibile ai suoi seguaci e loro ci hanno scoperti?” la ragazza rientrò prendendo i suoi cinturoni, si mise gli stivali, prese arco e frecce ed infine uno zaino, pieno di medicinali, provviste e coperte.
-Maledizione!- imprecò cominciando a correre tra la gente che cercava di scappare il più lontano possibile per sopravvivere all’attacco dei draghi.
La ragazza combatteva assieme ad altri uomini nel tentativo di tenere occupati i possenti draghi e i loro cavalieri, per far fuggire i superstiti.
-Un gruppo vada a est!- urlò la ragazza mentre poneva fine alle vite di diversi uomini con due spade, una nera e una bianca, macchiate entrambi di sangue.
La ragazza cominciò a cercare qualcuno tra le persone che ancora stavano scappando, continuava a girarsi intorno guardando tra le fiamme e le tende che crollavano, si sentiva a disagio, e perché? Per colpa di uno stupido bamboccio, ecco il suo errore, si era già legata a qualcuno senza rendersene conto.
-Maledizione!- urlò, dopo aver atterrato altri soldati.
-Come mai così agitata?- chiese una voce dietro la ragazza, quest’ultima ne riconobbe il proprietario.
-Ti sei già ripreso?- chiese la ragazza senza voltarsi, era sicura che lui fosse ancora abbastanza debole per combattere, era uno stupido se credeva di farla franca, stavolta non sarebbe stata clemente.
L’uomo non rispose, invece ghignò per poi tornare a parlare con tono serio –Cosa sei?- chiese lui.
La ragazza capì il motivo per cui lui le aveva chiesto “cosa sei?” invece di “chi sei?”, pensava che sarebbe rimasta inosservata, magari l’avrebbero scambiata per un umana che in passato si era legata a un drago, ma farsi riconoscere come Satsugai-sha era stato un altro errore -Non ti può minimamente interessare- disse la cacciatrice voltandosi, per poi pietrificarsi guardando nella direzione dell’uomo.
-Che c’è?- chiese con finto sarcasmo il Comandante –Come mai ora la tua spavalderia si è volatizzata?- chiese sorridendo malignamente.
-Sei un lurido bastardo, lo sai?- disse la ragazza riprendendo il controllo di sé, stringendo l’impugnatura delle due spade.
-Solo per questo moccioso?- chiese divertito l’uomo lanciando il ragazzino a terra, dandogli un calcio per svegliarlo, quest’ultimo tossì svegliandosi.
La ragazza fu invasa dalla rabbia –Combatti con me, lui è solo un moccioso- disse la ragazza senza far trasparire il suo stato d’animo.
“Stupido moccioso! Dovevi proprio farti catturare? Per di più da lui? Maledizione!” imprecò mentalmente stringendo ancora di più le due else delle due reciproche spade, contenendo la rabbia.
-Satsugai-sha!- urlò il ragazzino guardando la bionda, per poi essere calpestato dal Comandante –tu lasciami!- gridò rivolgendosi all’uomo.
-Lascialo, combatti con me- ripeté la ragazza prendendo un gran respiro, senza che il fumo la facesse tossire.
-Ma così non è divertente!- urlò euforico lui.
-Perché maltratti un moccioso invece di maltrattare me?- disse divertita la ragazza riprendendo tutta la sua spavalderia, facendo imbestialire lui, che smise di sorridere.
-Sai.. in questo momento mi risulta difficile maltrattare te..- disse rabbioso cercando di contenersi, lo stava solo prendendo in giro, lo stava deridendo della situazione in cui era, per colpa della stessa cacciatrice.
In quel momento la ragazza cominciò a sussurrare qualcosa, ma il fumo e la lontananza non permisero di farlo notare al nemico della cacciatrice.
-Sarà divertente torturare questo buffo ragazzino- disse lui prendendo il piccolo per i corti capelli, ma abbastanza lunghi per riuscire a prenderlo con una presa ferrea.
Il bambino cominciò ad urlare quando non resistette più, quella creatura spregevole lo stava torturando con un coltello, gli tagliava la pelle facendolo sanguinare.
-Potrei torturarlo con la lama o con la magia?- si domandava divertito, sotto lo sguardo furioso della bionda –ma dato che ho già cominciato a torturarlo con la lama, penso che ora sia il momento della magia.. non credi?- chiese con un ghigno che fece accapponare ancora di più quel che ne rimaneva della pelle del bimbo.
La ragazza smise solo in quel momento di sussurrare cominciando a guardare con occhi pieni di odio quell’essere spregevole.
Satsugai-sha cominciò a camminare verso i due, facendo smettere di ghignare il Comandante, il suo passo era deciso, inarrestabile non solo alle esplosioni che avvenivano nelle vicinanze, ma anche agli uomini che si lanciavano contro di lei, che prontamente uccideva con scatto felino.
-Credi che mi fermerai?- chiese la ragazza mentre continuava a camminare verso il suo interlocutore.
-Cosa?- chiese lui non capendo, smettendo di ferire il piccoletto.
-Pensi che mi fermerai ferendo quel ragazzino?- chiese alzando il tono di voce, facendo vacillare la sicurezza dell’uomo.
-Vuoi che lo uccida con una maledizione?!- esclamò lui comprendendo le intenzioni della cacciatrice.
Il bambino, semicosciente ascoltava la conversazione impaurito, lei voleva che morisse per mano di una maledizione? Allora perché lo aveva salvato? Aveva fatto finta di essere gentile e premurosa con lui? Se era così, a quale scopo?
-L..- il bambino fu interrotto dalla bionda.
-Natsu, non dire niente- disse lei con tono freddo, facendo rabbrividire il rosato –ti fidi di me?- chiese la ragazza, fermandosi, una volta giunta a due metri di distanza dai due, stavolta sorridendo.
Il ragazzino dai capelli rosa sorrise stancamente, chiuse gli occhi poco dopo aver visto scattare la ragazza verso di lui, per poi sentirsi cadere, poiché l’uomo lasciò la presa.
Due braccia delicate, ma al contempo forti, lo presero prima che toccasse suolo e lo poggiò a terra sussurrandogli –Natsu, questo non è un addio, guarisci, cresci e diventa forte- il ragazzino riaprì gli occhi guardandola –custodiscila sempre e non perderla- disse la ragazza porgendo un ciondolo d’orato a forma di goccia, glielo mise al collo, nascondendolo sotto la strana sciarpa bianca, che solo in quel momento si accorse con sgomento che era scaglie –nascondila e non farla vedere a nessuno, ora sono io che mi fido del ragazzino che mi ha ridato il mio vero nome- finito di parlare lei si rialzò guardando l’uomo che fino a poco prima teneva Natsu per i capelli.
-Cosa diavolo è successo! Come cazzo hai fatto?!- urlò il Comandante.
-Ti rispondo ad una sola domanda, caro- ghignò lei lanciandosi contro l’uomo, facendo scontrare le due lame e avvicinando il viso all’orecchio di lui –Quali creature conosci dall’aspetto non del tutto umano e praticante della magia?- chiese lei, allontanandosi subito dopo fermandosi per poi scuotere i lunghi capelli biondi, facendo intravedere all’uomo le orecchie a punta.
-Sei un..?- sussurrò lui incredulo, senza farsi sentire da nessuno, tranne che dalla satsugai-sha.
-Come siamo perspicaci, strano che tu non ti sia accorto che mentre tenevi il ragazzino io ti abbia lanciato un incantesimo in grado di arrestare i movimenti del corpo per una paio di secondi- lo interruppe la bionda sorridendo divertita.
-Tu?! È impossibile! Tu non puoi!- urlò l’uomo, mentre un forte vento si scatenava intorno ai due.
-Penso che allora sei proprio scemo, sono qui davanti a te- sbuffò la ragazza, preparandosi in posizione d’attacco con le sue due spade, uguali ma diverse –preparati a morire, il tuo tempo è scaduto- la cacciatrice di draghi lanciò contro l’uomo, scaraventandolo contro una tenda ancora in fiamme.
-Maledetta! Ti ucciderò!- una nube nera divorò la tenda, mentre il Comandante si rialzava in piedi, con il viso letteralmente oscurato, facendo intravedere solamente i suoi due occhi rossi, che richiamavano il sangue della creatura dai capelli biondi.
Lo scontro cominciò, i due ad ogni incontro creavano un enorme onda d’urto, che riusciva a distruggere qualunque cosa e scaraventare quello che ne rimaneva, per lunghe distanze.
Il bambino, guardava con occhi pieni di ammirazione la cacciatrice, finché non si sentì abbracciare da qualcuno, lui abbassò lo sguardo vedendo una testolina bianca, un po’ sporca di cenere.
-Natsu, sei vivo..- sussurrò l’albina singhiozzando felice.
-Lisanna- la chiamò lui ricambiando l’abbraccio.
-Andiamo via prima che ci catturino- disse la piccola aiutandolo ad alzarsi.
-No, devo rimanere con lei!- urlò il bambino contrario.
-Natsu! Non capisci che morirai?- urlò la bambina in lacrime, strattonandolo, siccome lui era ferito, le riuscì facile portarlo via, mentre il piccolo urlava per non andarsene, non voleva lasciare la cacciatrice, non poteva.
Anche una volta usciti dal campo, i due insieme ad altri profughi, riuscirono a sentire i continui scontri del duello che era in atto in quel momento, quando oramai erano lontani decine di chilometri, un enorme esplosione coinvolse l’intero campo, senza lasciarne traccia.
Al posto di quest’ultimo, vi era un enorme cratere dal raggio di quattro chilometri, partendo dal centro, in cui non vi era che il nulla, man mano che si andava avanti verso le estremità del cratere, vi erano diversi scheletri di draghi e uomini, alcuni corpi ancora interi, dei superstiti vicini all’estremità del cratere, salvati dal sacrificio dei loro draghi, ed infine, fuori dal cratere vi era solo un uomo, il Comandante, in fin di vita che guardava ridendo il cratere.
Il giorno dopo, l’esercito non era più nei paraggi, Natsu ne approfittò per andare a vedere, una volta curato nel nuovo campo.
Rimase pietrificato nel vedere il nulla più assoluto all’interno di quel buco, lungo e largo otto chilometri, cadde in ginocchio guardando il centro mentre le lacrime cominciarono a cadere.
Qualcosa che rifletteva la luce gli fece attirare l’attenzione, cominciò a scendere verso il centro di quello che ne rimaneva del campo, raggiungendolo.
Si abbassò guardando il piccolo foro al centro del cratere, qualcosa stava sporgendo dalla terra bruciata, cominciò a scavare, trovando poi un frammento di cristallo.
Ma quando il rosato lo toccò questo si frantumò, lasciandolo deluso.
La cacciatrice di draghi era scomparsa, nessuno la vide più da quel giorno, tutti pensavano che fosse stata coinvolta in quell’enorme esplosione, tranne lui.
Natsu credeva in lei, sapeva che un giorno l’avrebbe ritrovata, si sarebbero rincontrati, lui orami si fidava cecamente di Lucy.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
*i draghi quando vengono morsi o feriti dal loro avversario sul collo, significava che dovevano sottomettersi al loro nemico, poiché questo era nettamente più forte.
**incantesimo: poiché l’anima non muore, oh mia luce, distruggi il suo corpo e impediscigli di ritornare nel mondo dei vivi!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo dell'autrice
Mi scuso con quelli che aspettavano l'aggiornamento della fiction di Bentornata figlia mia, ma non ho potuto scrivere il capitolo per colpa della scuola, ho solo fatto in tempo a scrivere questa mezza idea che mi è venuta mentre guardavo Dragon Trainer, il film che mi ha fatto innamorare dei draghi <3 . <3 Naturalmente prima che sapessi dell'esistenza del mio amato Natsu xD
Mi dispiace tantissimo, ma spero di riuscire a farmi perdonare con questa one-shot, secondo me un po' particolare ^^
Vi lascio così torno a studiare, spero di sentirvi in molti!
Magari questa estate mi metto a scriverne il continuo!
P.s. assolutamente non è una NaLi!!!! Io amo profondamente la NaLu!!!!!!!
Un bacione a tutti!
Mary
   
 
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