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Autore: MrRaider    24/07/2015    1 recensioni
Dopo la morte di Terzo, Deus ha deciso di sostituirlo con un altro partecipante, e ha scelto l'eroe americano Jack Bauer, che ha da poco salvato Londra da un altro attentato terroristico e che ha accettato di partecipare. Se la caverà Jack? Riuscirà a vincere il Survival Game?
____
"-Credetemi.- disse ora Jack. -Voi non sapete di cosa sono capace. E se qualcuno di voi si metterà sulla mia strada lo ucciderò.-"
Genere: Azione, Sentimentale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Yukiteru Amano, Yuno Gasai
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!
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Verità nascosta
 
Quel giorno, Deus non faceva altro che rimuginare su Jack Bauer. Quell’uomo era veramente un tipo interessante, stava rendendo il gioco molto più intrigante di quanto si aspettava e come sempre si congratulò con se stesso per averlo scelto per il Survival Game.
Nel gioco erano morti in Terzo, Quarto, Quinto, Decimo e Dodicesimo. In tutto, mancavano ben 8 partecipanti, e nonostante precedentemente confidasse molto su Primo ormai era chiaro che Zero aveva molte più possibilità di vincere.
Così, per curiosità, fece un gesto con la mano e diversi schermi apparvero davanti al suo trono, che mostravano diverse scene della vita di Bauer. Ce n’erano di differenti, alcuni dove Jack sparava con la pistola ad un elicottero, in altri dove interrogava alcune persone e così via… ma quella che interessava di più Deus era una in particolare: in essa Jack si trovava in una stanza buia e tetra, lui era in piedi di fronte ad un uomo russo che aveva legato ad un palo. Jack gli aveva scoperto il petto, aprendogli la camicia, lo torturava in diversi modi: lo picchiava, oppure usava la fiamma ossidrica, e Jack aveva un viso indescrivibile…
-Che guardi, Deus?-

La voce della sua serva fece svoltare Deus sulla su destra, dove trovò MuruMuru appollaiata sulla sua spalla, che mangiava una tavoletta di cioccolato e assisteva a ciò che stava guardando Deus.

-Ero colto dalla curiosità, riguardo a Zero. Avevo voglia di riguardare questo ricordo…-

-Ahhh… il giorno otto! Quando Jack era a New York!- esclamò lei divertita

-Lo ricordi perfettamente? Puoi illuminarmi?-

Lei sorrise
-Certamente! Vediamo… prima di tutto ingaggiarono Jack per proteggere il Presidente di uno Stato Arabo che voleva firmare un trattato di pace assieme all’America e alla Russia. Succede però che lo catturarono, Jack non arrivò in tempo per salvarlo e lo uccisero. A quanto pare l’accordo doveva essere saltato, ma la moglie del Presidente decise di andare avanti, quindi l’incarico di Jack era più o meno finito, così tornò nel suo appartamento di New York assieme ad una sua amica.-

MuruMuru schioccò le dita, e davanti a Deus apparve la sagoma trasparente di una donna sulla quarantina, con i capelli rossi che le ricadevano sulle spalle.

-Renee Walker, ex agente dell’FBI. Comunque quel giorno, tornati a casa, succede questo.-

Schioccò le dita un'altra volta e di fronte a loro apparve un altro schermo: Jack e la donna di nome Renee si trovavano su un appartamento. La donna, dispiaciuta, provò a dire qualcosa ma Jack le si avvicinò e unì le sue labbra a quelle di Renee. I due continuarono a baciarsi, con foga e passione, fino a quando non entrarono nella camera di Jack

-Ma è questo quello che ci interessa…-

Fece un gesto col braccio e la scena accelerò, saltando quindi loro due intenti a fare l’amore. Tutto torna alla velocità normale: Jack e Renee si ritrovano distesi sul letto, nudi e coperti dalle lenzuola. Ad un certo punto Jack con l’intento di preparare il caffè per i due si alzò e si mise i pantaloni, lasciando Renee ad aspettarlo nella camera sorridente. Poi il cellulare di Jack, che aveva dimenticato sul comodino vicino al letto, cominciò a squillare. Renee rispose e cambiò espressione. Così si alzò, si prese le lenzuola per coprirsi e si diresse verso la porta per dire qualcosa a Jack riguardo la chiamata fino a quando, vicino alla finestra, non ricevette un colpo di fucile da cecchino sulla pancia. Jack sentì lo sparo e corse verso di lei, trascinandola nella stanza, mentre Renee gemeva dal dolore e perdeva molto sangue. Jack parlò per un po’ al telefono, poi prese in braccio la donna e corse subito verso l’entrata, evitando così i diversi colpi di cecchino, Corse in strada e chiamò un taxi, ordinando gli di andare all’ospedale. Una volta lì i medici non ci pensarono due volte a trovare una barella e a portare Renee in sala operatoria. Jack, con la camicia sporca del sangue di Renee, si sedette nella sala d’attesa. Chiamò la CTU, aggiornandoli di quello che era successo, preoccupato per la salute di Renee, ma dopo qualche secondo un dottore uscì dalla sala operatoria. Jack riattaccò e parlò al dottore… non c’era più nulla da fare.
Fece entrare Jack nella sala operatoria, dove il corpo di Renee giaceva ricoperto da un lenzuolo bianco, con soltanto la testa scoperta. Jack si avvicinò, le baciò la fronte e cominciò a piangere.
Deus osserva la scena con interesse passandosi la mano sul mento scheletrico.

-Oh…. Interessante. Ma qual è il nesso con il ricordo che stavo guardando prima?-

MuruMuru sorrise di nuovo
-Semplice. Dopo la morte della sua amica, Jack scoprì che lei aveva riconosciuto un uomo nel luogo dove era stato assassinato il Presidente dello Stato Arabo e che qualcuno voleva che non parlasse, per questo l’avevano uccisa. Erano stati i russi appunto, che avevano anche aiutato i terroristi per il rapimento del Presidente Arabo. A quanto pare non erano intenzionati a firmare il trattato di pace. Jack cercò dunque di chiedere alla Presidente USA di fare luce al caso, ma lei (all’epoca era una donna) non volette accettare, dato che avrebbe compromesso il trattato di pace. Così Jack con la CTU alle calcagna, cominciò una caccia all’uomo per tutta New York, inseguendo gli assassini di Renee e cercando di incastrarli. Infatti, l’uomo che  Jack stava torturando non è altri che colui che ha ucciso Renee…-

MuruMuru fece un altro gesto con la mano e davanti ai due riapparve la scena che stava guardando Deus. Jack parlava con il russo, ricoperto di sangue e lividi, fino a quando Jack non si allontanò nel tavolino della stanza, dove si trovava un cellulare.

-Dov’è la SIM!?- esclamò rivolto al russo. Lo guardò per diversi secondi, fino a quando non gli venne un’illuminazione…

-Brutto bastardo, l’hai ingoiata!- disse e si riavvicinò a lui, tenendogli il viso con una mano. Poi con l’altra prese il coltello…
-Questo è per la mia amica.-

E fece un profondo affondo sulla pancia del prigioniero che cominciò a gemere dal dolore. Morì subito. Jack intanto sviscerava il suo intestino, fino a quando non estrasse una piccola SIM completamente sporca di sangue.

-Era una prova, la prova che incolpava i russi, ma Jack non riuscì mai a consegnarla. Così, dopo altre ore passate a New York, uccidendo un delegato russo e tentando di assassinare il Presidente Russo, fuggì dall’America, passò gli ultimi quattro anni latitante in Europa.- spiegò MuruMuru, brandendo di nuovo la tavoletta.

-Sai, volevo vedere questa scena perché era stato Quarto a farmela tornare in mente…- borbottò Deus, facendo scomparire lo schermo.

-Vero. Quando Sesta era sua prigioniera, Quarto gli fece vedere tutti i file compromettenti riguardo a Jack. File del governo, articoli di giornale riguardo i russi assassinati e del tentato omicidio del Presidente Russo da parte di Jack. Ancora immagino cosa sarebbe successo se Jack avesse premuto il grilletto di quel cecchino, dritto sulla testa del Presidente, quattro anni fa…-

-Ricordo che Sesta era molto scossa…-

- Mh-Mh. Lei prova molto per Jack, e non credeva a quello che Quarto gli aveva mostrato. Comunque Deus…-

MuruMuru fece un altro gesto con la mano e davanti a loro apparvero le sagome dei concorrenti rimasti: Primo, Seconda, Sesta, I Settimi, Ottava, Nona, Undicesimo, e Zero.

-Che ne dici di una piccola scommessa?- chiese MuruMuru disponendo le sagome in cerchio e mettendosi al centro.
-Chi pensi che vincerà? Non vorrai mica dare fiducia a Primo…-

-No. Penso di aver fatto un errore a tifare per lui. Ora scommetto su Zero. Mentre tu, chi scegli?-

-Ma Seconda,  ovviamente!- esclamò indicando la sagoma di Yuno.
-E’ una dei favoriti!-

All’improvviso tutto cominciò a tremare. La scossa fece perdere l’equilibrio a MuruMuru che cadde al suolo. Deus rimase fermo impassibile, mentre parte del suo trono si staccava come il pezzo di un puzzle.

-Si mette male…- borbottò MuruMuru facendo apparire di nuovo altri due schermi
-Non ti è rimasto molto Deus… il gioco deve terminare presto, prima che il tuo tempo finisca…-

Il primo schermo si illuminò: da lì, MuruMuru vide Yuno e Yukiteru seduti sul retro di un autobus, diretti verso le montagne; l’altro invece mostrava una macchina nera che partiva dall’ospedale, e a bordo c’era Bauer.

-Non mancherà molto alla prossima battaglia…-

 
La perdita di Quarto lo aveva toccato profondamente. Non lo aveva fatto notare a nessuno, ma Jack era molto dispiaciuto per aver perso Keigo, che ormai considerava un amico. Nonostante il tradimento, non dimostrava più odio nei suoi confronti, se non dispiacere. E non era stato facile neanche dirlo alla maglio e al figlio. Nishijima infatti aveva trovato sull’armadio del suo vecchio capo deu biglietti, uno intestato a lui e uno per Jack. In quello intestato a Bauer, Keigo chiedeva di informare la moglie della sua morte e che aveva tenuto un enorme conto in b anca nel caso gli sarebbe successo qualcosa. Così Jack si era diretto all’ospedale, dando la brutta notizia alla moglie.

-Era una brava persona, e anche un grande amico… lo conoscevo bene…- gli aveva detto Jack, mentre i due si trovavano in un corridoio dell’ospedale. La donna singhiozzava mentre non faceva altro che guardarla con tristezza.

-Ora Keigo, e fra poco toccherà a mio figlio.- e si era girata verso la porta, nella stanza dove il figlio riposava sul letto.

Jack doveva confortarla, sapeva cosa aveva passato, più di ogni altro, così fece la prima cosa che gli venne in mente: gli mise un mano sulla spalla

-So cosa si prova, perdere una persona cara…- le aveva detto, mentre la donna si girava per guardarlo
-Io ho perso mia moglie, più di dieci anni fa. Eravamo tornati insieme e volevamo ricominciare daccapo. Ho passato anni ad accettare la morte di Teri… Signora Kurusu, qualunque cosa accada, lei deve essere forte e continuare la sua vita nonostante le difficoltà. So che può farcela. Si prenda cura di suo figlio, lo faccia stare bene e non lo lasci solo…- e dopo questa frase la lasciò.

Ora Jack guidava verso il monastero di Kasugano. Anche con lei le cose non erano girate benissimo, nonostante i due si fossero riappacificati. La ragazza aveva detto a Jack che Kurusu le aveva mostrato tutto ciò che aveva fatto nei suoi anni: dipendenza da eroina, omicidio di diplomatici russi e tentato omicidio del Presidente Russo. Tutte cose che Jack non le aveva mai detto, ma la verità era che per lui tornare a parlare del passato faceva troppo male, dato che gli ritornava sempre in testa quanto aveva sofferto in quegli anni. Jack non ci aveva pensato due volte a raccontarle la sua versione: la sua dipendenza da eroina, sebbene dovuta anche per dimenticare alcuni ricordi, era stata fondamentale per una missione sotto copertura con dei trafficanti di droga messicani, e per quanto riguarda i russi, Jack le spiegò del complotto organizzato dai russi anni fa a New York, e che lui era intenzionato a portare alla giustizia i responsabili, nonostante avesse ammesso di aver esagerato, e che alla fine tutto si era concluso con un manifesto da ricercato e da traditore del suo paese.
Tutto questo inondò come un mare in piena la testa di Jack mentre lui guidava. Non aveva più pensato a Yuno e a Yukiteru, dato che i due erano andati a fare una gita e non avevano bisogno di aiuto.

Qualche minuto di macchina e Jack parcheggiò di fronte al tempio, dove notò un enorme fila di persone intenzionate a visitare l’Oracolo. Jack salutò le guardie dell’ingresso ed entrò nella struttura del tempio, dove la fila continuava incessantemente. Entrò nella vecchia stanza delle grate, che ora era completamente spoglia di esse. Lì diverse persone continuavano la fila, mentre Kasugano parlava con l’ultima della coda, una bambina di dieci anni. Appena finì di parlare con lei, alzò il viso notando Jack. Sorrise subito e chiese alle persone in fila di attendere il suo ritorno. Si avvicinò a Jack e i due entrarono in una stanza vuota per parlare. Ma prima di dire qualcosa Jack fu abbracciato da Kasugano.

-Scusami… non ho avuto la possibilità di farlo da quando mi hai detto la verità. Ti avevo giudicato male, e credevo di non conoscerti più… mi dispiace.-
E alla fine l’umore di Jack cambiò. Era la prima volta che sorrideva quel giorno. Tolse gli occhiali a Kasugano e con il pollice le asciugò gli occhi leggermente umidi.

-Non ti preoccupare.- e le restituì gli occhiali.

Kasugano si calmò e fu grata a Jack per aver accettato le sue scuse. Poi fece un breve sospiro e riprese
-Hai parlato con la moglie di Kususu?- chiese.

Lui annuì.
-Sì, era molto triste per la perdita del marito, e ho cercato di confortarla. Tu invece, per quanto ne hai con i tuoi ospiti?-

Lei si girò verso la porta dalla quale i due erano entrati. La fila era numerosa e poteva dare soltanto una cifra approssimativa
-Beh, contando il numero di persone presenti… dire un’oretta come minimo.-

-Ok vai. Io cercherò di ammazzare il tempo.-

Dopo che Kasugano uscì, Jack si diresse dall’altra parte della stanza, e dopo aver percorso per qualche minuto i corridoi del tempio, entrò nella biblioteca del tempio, una stanza enorme e piena di libri di ogni tipo. Era incredibile pensare quanti libri potesse avere un tempio del genere, ma Jack non ci badò molto. Non era andato per lì per leggere. Si diresse in una delle enormi librerie della stanza, vicino ad un angolino. Cercò accuratamente il libro giusto, fino a quando non ne tirò uno dalla copertina rossa, e contemporaneamente, l’enorme scaffale si spostò in avanti, come se  fosse stato spinto, e poi in direzione laterale, aprendo così un passaggio segreto. Era uno dei diversi passaggi presenti nel tempio, e tutti quanti portavano nelle segrete, e neppure Jack li conosceva tutti. Avanzò per il corridoio di pietra, scendendo un po’ in profondità e camminando per diversi minuti, mentre l’eco dei suoi passi rimbombava durante il tragitto. Alla fine arrivò a destinazione: la stanza del poligono di tiro. Era entrato diverse volte in quella stanza, soprattutto con Kasugano, e le aveva insegnato bene come maneggiare una pistola, nel caso un concorrente del gioco fosse nelle vicinanze. Jack prese  così delle cuffie, degli occhiali da protezione, tolse la pistola dalla fondina e cominciò a sparare, mirando con precisione ogni punto dei manichini.

Passarono ben due ore che per Jack erano completamente volate. Vedendo quanto tempo era passato, e che la notte si stava ormai avvicinando tornò in superficie.
Trovò facilmente Kasugano: si trovava nella sua stanza, seduta vicino ad un tavolino ed intenta a leggere un libro. Jack la salutò e si sedette davanti a lei. Dato che non avevano assolutamente voglia di parlare del Survival Game, i due si limitarono a parlare del più e del meno, a ridere e a scherzare fino a quando…

-Sacerdotessa! Signor Bauer!-

Una ragazzina di dodici anni coi capelli castani e vestita con l’abito del tempio era appena entrata nella stanza. Aveva il fiatone, segno che la giovane aveva corso.

-Cosa succede Mai?- chiese Kasugano alzandosi.

-C’è… un ragazzo. Vuole parlare con lei e…-

-Gli hai detto che le visite erano finite per oggi?- la interruppe Kasugano seccata

-Sì signora… ma il fatto è che vuole parlare anche con il signor Bauer…-

La cosa fece incuriosire molto a Jack. Chi era così interessato a parlare con loro due in privato? Doveva saperne di più.

-Fallo venire qui, Mai.- chiese gentilmente alla ragazza.

Lei annuì, uscì subito e dopo qualche minuto tornò con l’ospite: era un ragazzo, dimostrava all’incirca quindici anni, aveva i capelli bianchi, degli occhi rosso chiaro penetranti, e indossava una camicia bianca con cravatta e dei jeans. Un abbigliamento alquanto bizzarro per un ragazzo della sua età.

-Buonasera. Il mio nome è Akise Aru.- cominciò lui sedendosi di fronte a Jack e Kasugano, e facendo un grosso sorriso appena Mai uscì dalla stanza.

-Ebbene, cosa ti porta qui?- chiese Kasugano guardando l’ospite.

-Oh vede, mio caro Oracolo, sono accorso qui per una piccola faccenda… o forse dovrei chiamarla Sesta.-

Per diversi secondi che parvero ore la sala fu ricoperta da un inquietante silenzio. Kasugano, spaventata, si girò verso Jack, che aveva un’espressione seria, cupa e minacciosa. E improvvisamente, Jack piombò su Akise, lo fece cadere a terra, bloccandogli il collo con l’avambraccio e puntandogli la pistola sulla fronte.

-Che numero sei?!- chiese bruscamente ad Akise, che continuava tranquillamente a sorridere. Tenendolo sotto tiro, frugò nelle sue tasche, trovando un cellulare

-Kasugano.- Jack si girò verso di lei e le lanciò il cellulare.
-Controllalo, deve essere il suo Diario. Scopri chi è e che poteri ha.-

Fece alzare Akise e lo spinse nel muro di fronte, con la pistola puntata sulla sua faccia. Era incredibile come quel ragazzo continuasse a sorridere nonostante il pericolo di beccarsi un proiettile in testa.

-Dammi una ragione per non premere il grilletto.- disse Bauer, fissando il ragazzo.

-Jack…- borbottò Kasugano, che continuava a controllare il cellulare

-Questo non è un Diario del Futuro.-

-Cosa?!- chiese lui guardandola.

Lei gli mostrò lo schermo del cellulare, sulla promemoria. Aveva ragione: non c’era nessuna annotazione.

-Credo che voi abbiate frainteso…- disse finalmente Akise, attirandosi l’attenzione dei presenti.
-Non sono un concorrente del vostro gioco, ma so di cosa si tratta. E so che ne faceva parte il commissario Kurusu, assieme ad Amano Yukiteru e Gasai Yuno.-

Capendo che non si trattava di una minaccia, Jack ripose la pistola, ma rimase molto vicino ad Akise.

-Come fai a sapere chi siamo? E perché vuoi parlare con noi?-

-E’ meglio se ci sediamo.- disse lui.

Così i tre si risedettero, Jack e Kasugano da un lato del tavolo (il primo con le braccia conserte) e Akise dall’altro.

-Dunque. Posso dirvi che ho scoperto tutto grazie all’attuale commissario di polizia, Nishijima. La lettera intestata a lui da parte del vecchio commissario conteneva tutto ciò che riguardava il Survival Game, una specie di battle royale introdotta da un certo Deus EX Machina, con il titolo di nuovo Dio per il vincitore. La lettera conteneva i nomi dei partecipanti conosciuti da Keigo, e tra di essi c’eravate voi.-

Jack e Kasugano squadrarono intensamente Akise. Ormai erano convinti della natura del ragazzo, ma si chiedevano ancora come mai voleva sapere tutto quello che riguardava il gioco.

-Arriviamo al punto. Signorina Tsubaki, Signor Bauer, mi serve il vostro aiuto per trovare Amano Yukiteru.-

Jack fece una piccola risata sarcastica
-E perche mai dovremmo aiutarti?-

-Beh, perché temo che Gasai lo tenga prigioniero.-

-Prigioniero? Di che parli? Gasai è la sua fidanzata.- disse Kasugano.

-Vero, ma sono sicuro che la ragazza stia trattenendo Amano con la forza. E per farvi convincere, voglio mostrarvi una cosa.-

Jack e Kasugano si guardarono negli occhi. Non avevano idea di cosa voleva fargli mostrare Akise, ma nonostante fossero curiosi di saperlo, non erano molto intenzionati ad essere di nuovo coinvolti con Yukiteru e Yuno.

-Facci vedere allora…-
 

Era notte fonda. Jack parcheggiò di fronte alla casa di Gasai Yuno e fece scendere Kasugano ed Akise, dando un’occhiata alla casa. Non ci era mai entrato, si era soltanto avvicinato una volta per dare un passaggio a Yuno.
Akise fece cenno di seguirlo e il gruppo fece ingresso nella casa. Era veramente cupa e tetra, e non era un posto molto gradevole per una ragazza. Akise li fece entrare in una stanza, la cui porta era imbottita di nastro adesivo completamente staccato, segno che la porta prima doveva essere stata bloccata, La cosa che saltò all’occhio fu un enorme parete della casa completamente distrutta. La parete distrutta faceva da ingresso al giardino, dove i tre videro un enorme e profonda buca.

-Guardate.- disse Akise indicandola.

Jack e Kasugano scesero su di essa grazie alla scala appoggiata lì vicino, ma appena furono entrambi sul fondo…

-Oddio! Credo che vomiterò!-

Sulla buca si trovavano tre cadaveri completamente decomposti. Si trovavano soltanto gli scheletri dei corpi.. più o meno. Ai due scheletri più grandi infatti mancava la testa.

-E’ stata staccata.- disse Jack che si era abbassato esaminando uno dei due corpi senza testa.
-E anche di recente…-

I due corpi più grandi e privi del teschio dovevano essere i genitori di Yuno, mentre il terzo, ancora provvisto della testa, doveva essere un fratello o una sorella.

-Sai se Yuno aveva un fratello o una sorella?- chiese ad Akise, risalendo le scale.

-No, non ne ha.-

Jack si girò verso la stanza che avevano oltrepassato. Ci doveva essere altro. Infatti, una volta lì, vide una gabbietta, assieme a diverse macchie di sangue, e si abbassò di nuovo per osservarle. Dio solo sapeva cosa era successo in quella stanza…

-Quello che conta è che Gasai è pazza. Instabile, e Yukiteru non è al sicuro con una come lei. Per questo ho chiesto il vostro aiuto. Ho bisogno di salvare Yukiteru.-

Jack, che ormai si era alzato, diede un piccolo sguardo a Kasugano (anche lei entrata nella stanza) che non aveva detto nulla da quando erano entrati nella buca. Poi riguardò Akise.
-Perché vorresti aiutare Yukiteru?- chiese Jack.

-Perché è un mio amico. E so che lei, Jack Bauer, è la persona più adatta per trovarlo.-

Jack non era tanto convinto. Sapeva che Yuno era abbastanza instabile, ma tenere prigioniero Yukiteru? No, non era da lei, e inoltre non erano affari che gli riguardavano. Inoltre aveva fatto un accordo con i ragazzi: si sarebbero aiutati soltanto se erano loro stessi a chiederlo. Inltre, non si fidava molto di questo Akise. Bastò guardare Kasugano  leggere la sua faccia per capire cosa fare.

-Mi dispiace, ma non è un problema nostro.-

Alla risposta di Jack però Akise non sembrò deluso, ma si limitò ad alzare le spalle e a sorridere di nuovo.

-Vorrà dire che dovremo cavarcela da soli. Signorina Tsubaki, signor Bauer. Ci si vede.-

E il ragazzo uscì dalla casa lasciandoli lì.

 
Passarono due giorni dall’incontro con Akise Aru. Sia Jack che Kasugano non parlarono di quel ragazzo né di ciò che aveva mostrato a loro. Ma  Jack il più delle volte pensava a quel fatto, a quei corpi dissotterrati nel giardino della casa, e l’immagine di Yuno che li seppelliva con una faccia sorridente ed inquietante dominava la sua mente. Cercò di non pensarci troppo, nonostante ora dubitasse ancora di più della sanità mentale di quella ragazza. Ma quel giorno successe qualcosa...
Durante il pomeriggio, mentre discuteva con Kasugano al tempio il diario di entrambi fece un suono molto strano. Così entrambi lo controllarono

“State attenti dai proprietari apprendisti di Ottavo. Deus”

Entrambi si squadrarono, intimoriti da quel messaggio da parte di Deus. Dei proprietari apprendisti? Cosa significava. Ma prima di chiedere qualcosa alla ragazza, una bambina del tempio corse verso di loro. C’erano delle visite.
Jack non aveva voglia di aspettare l’ospite, così si diresse subito all’entrata del tempio. E quando se lo ritrovò davanti rimase di sasso nel vedere Amano Yukiteru con una faccia più seria che mai.

-Dobbiamo parlare.-


Angolo dell'autore:
Sì, incredibile ma vero, ho aggiornato. So che manco da più di un mese e devo dire che mi scocciava molto di non aver aggiornato la storia, che tra l'altro, non ho assolutamente dimenticato. Ma vorrei spiegarvi bene i motivi della mia assenza. Prima di tutto mi trovavo nell'ultimo periodo scolastico, per cui avevo biaogno di tempo per recuperare; secondo, diciamo che durante l'estate ho avuto un bel pò da fare, e a causa di alcuni problemi di mobili in casa mia non ho avuto l'opportunità di usare il pc (anche perchè tenevo i miei appunti all'interno, ed esso era completamente staccato); e terzo, ho avuto un piccolo blocco. Questa parte, ossia dei Settimi, è stata la più difficile da scrivere di tutta la storia, dato che non avevo idee di come strutturarla, mentre ciò che viene dopo invece ce l'ho già in mente da tantissimo tempo (idem il finale). Nonostante ciò, durante questo periodo ho avuto la possibilità di pensare alla storia e cercare quindi cosa raccontare per i prossimi capitoli. Per cui, mi scuso infinitamente per avervi fatto aspettare così tanto, e penso che anche il prossimo capitolo arriverà un pò in ritardo, dato che mancherò da casa per circa 10 giorni. Quindi, spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto (ho cercato di renderlo il pù lungo possibile) e io vi aspetto al prossimo, che sarà fra un bel pò.
A presto! :)
-MrRaider
   
 
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