6.
Frank-N-Furter, e urla
- Nella foto, il ragazzo che faceva Frank-N-Furter al talent -
Frances
non si fece più viva per un po’.
A scuola, nell’atrio, faticava a salutare April. Solo,
sperava si
dimenticassero tutto ciò che aveva detto, moriva
d’imbarazzo, aveva le guance
accaldate sapendo di essere stata così debole. E adesso
tutti sapevano ciò che
nemmeno lei era riuscita a capire, ciò a cui non era
riuscita a dare una
spiegazione. E ciò che più le stava a cuore e
più odiava. Forse, se Richard avesse
lasciato un biglietto, le sarebbe stato più facile accettare
la cosa, pensò,
rannicchiata sulle coperte stropicciate. C’era chi se la
passa peggio. Se lo
diceva sempre, anche durante il funerale di Rick, ma ora non riusciva
più a
crederci. Non che non credesse che in Mongolia ci fosse qualcuno che
fosse più
triste di lei, no. Non riusciva a spiegarlo, solo non riusciva a
credere più a
nulla, in quegli ultimi giorni, e la sua stessa voce in testa era
insopportabile. Continuava a cantare quella canzone, e a volare su
quella
giostra. E lei non voleva. Avrebbe voluto dormire per duemila anni, era
un’idea
morbosa, ma era ciò che stava passando in quel momento.
Stava rincominciando,
proprio come allora. E se ogni cosa non avesse smesso di girare,
sarebbe dovuta
tornare dal dottore.
I suoi genitori arrivarono il venerdì
pomeriggio, e lei si dovette
coprire i tagli con il cerone, ma si vedevano lo stesso,
così disse che era
stato il gatto di una sua compagna a graffiarla. Erano seduti a tavola,
e i
suoi genitori s’illuminarono: ‹‹ Ah,
hai conosciuto qualcuno di simpatico,
allora? ›› domandò sua madre,
sorridendo. Probabilmente era la prima volta che
parlava di qualcuno al di fuori di quella casa, dalla morte di Richard.
Frances avrebbe voluto dire di no, ma ormai non poteva
più, ‹‹ Sì, è
una
mia compagna di chimica... Si chiama April ››
dirlo le fece male, forse April
non lo aveva nemmeno un gatto, ed era da giorni che non le rivolgeva la
parola.
Le venne in mente il gatto di gelato, e si sentì ancora
peggio, ma cercò di non
darlo a vedere.
‹‹ E com’è
questa April? ›› domandò suo padre.
Frances scrollò le spalle
‹‹ Boh, normale. Ha i capelli rossi.
››
Il discorso morì lì,
perché la ragazza non sembrava predisposta a
rispondere ad altre domande. Quindi se ne tornò in casa sua,
a passare il
sabato pomeriggio a guardare i compiti di algebra aperti sulla
scrivania ed
ascoltare la musica. Quando doveva seguire la lezione, o fare degli
esercizi,
almeno per i primi tempi, non riusciva a pensare ad altro che a
Richard, e
cominciava a respirare velocemente. Ma poi aveva imparato a
concentrarsi solo
sui calcoli, sul bianco del gesso e sul nero della lavagna. Ora,
però, temeva
che sarebbe scoppiata a piangere se avesse visto quei calcoli, e la
voce dell’altoparlante
avrebbe crepitato di nuovo.
‹‹
Ci sto pensando troppo ››
Allora s’inginocchiò davanti alla
finestra, e guardò il suo riflesso, e
dietro le case del viale. Rimase così per ore, forse
c’era davvero qualcosa che
non andava in lei. Alla fine le case divennero più alte e la
sua immagine si
accartocciò, e Frances ebbe una paura folle. Scese al piano
di sotto e vide suo
fratello aprirsi una lattina di birra. Lui era magrissimo, con capelli
neri
come la pece e lisci come spaghetti legati in un codino, e una barba
accennata
sul viso pallido e incavato e leggermente lentigginoso. Aveva messo uno
dei
suoi cd di Metal, e il cantante urlava a squarciagola, facendo dei
versi
strani. A Frances non era mai piaciuta quella musica, e decise di
discutere con
suo fratello per evitare di pensare. ‹‹ Scusa,
puoi dirmi quali emozioni trai
ascoltando questi stramazzi? ››
Lui a serrato la mascella ‹‹ Ci
sono, stanne certa, di emozioni. ››
‹‹ Ti ho chiesto quali, non se ci
sono. Insomma, che genere di sensazioni
può dare una canzone intitolata Raped
With a Knife? ››
‹‹ Sono emozioni, non posso
spiegartele. ›› ha controbattuto lui, e
prima che Frances potesse replicare, ha aggiunto:
‹‹ Insomma, che cazzo di
emozioni trovi nelle nenie che ascolti tu? Come fa a piacerti tanto una
canzone
come See You Again?
›› si pentì
subito di quello che aveva detto, perché sapeva che era
stata dedicata alla
morte di Paul Walker di Fast and Furious, che piaceva anche a lui, e
che
Frances l’aveva cantata al funerale di Richard come elogio
funebre.
Lei ha stretto i pugni e ha tentato di restare calma,
‹‹ Un senso di
nostalgia, come quando rivedi un tuo caro amico dopo tanto tempo, che
è venuto
da te per dirti che si dovrebbe trasferire per il resto della vita, e
allora bevete
qualcosa sulla spiaggia. Questo è quello che pensavo di
questa canzone, oltre
alla scena in cui Brian e Dominic percorrono quell’ultimo
tratto di strada
insieme, prima che Brian cambi direzione. ›› poi
esplose, diventando paonazza
‹‹ MA POI IL MIO CAZZO DI MIGLIORE AMICO SI
E’ SUICIDATO! ››
Allora sua madre corse in cucina. Era una bella donna,
avrebbe potuto
fare la modella se non fosse stata così minuta. Aveva lunghi
capelli neri
striati di castano che disegnavano ampie volute, gambe snelle e
caviglie
sottili. Cercò di calmare Frances, che però corse
nel giardino sul retro
respirando forte, poi cominciò ad inveire contro il
fratello, Thomas. E Frances
si tappò le orecchie come le mani fino a farsi male, e si
chiuse nel casotto
degli attrezzi.
Uscì molto dopo, quando sua madre le disse
che c’era una chiamata per lei. Era April. Onestamente,
Frances non sapeva come
avesse fatto ad avere il suo numero, ma non le importava,
perché, comunque, non
aveva voglia di parlarle. ‹‹ Pronto? Oh, ciao
April... Sono stata un po’
occupata, forse distratta... No... Beh, mi ha lasciato un po’
scossa... No...
Niente, è solo che non ne ho voglia... Sì, sul
serio... ›› poi April le disse
che le tartarughe erano preoccupate per lei, e Frances si
arrabbiò un sacco, perché
le conosceva da solo due giorni e già pretendevano di fare
gli amiconi. Ma non
lo disse alla rossa, si limitò a restare per un
po’ in silenzio ‹‹ Non devono,
perché io sto bene. ››
‹‹ Ci sei al Talent della scuola?
››
Frances se n’era quasi dimenticata, e
ricordarselo le tirò un po’ su il
morale ‹‹ Ci sarò, ma non tra il
pubblico... Sì... Sì. Ciao, ciao... Ciao.
››
riattaccò e decise che non poteva più restare in
casa. Allora se ne andò a
mangiare le patatine al McDonald’s, anche se erano le due di
pomeriggio.
Il
Talent della scuola si svolgeva
nell’auditorium al pian terreno, dove si tenevano le lezioni
di Recitazione e
le conferenze scolastiche. Era davvero un posto enorme, e il palco era
spazioso
davanti alla lunga platea – stipata – di sedie di
plastica blu. Il
chiacchiericcio che aleggiava scemò quando calarono le luci,
e venne eseguita
la prima esibizione. April si raddrizzò sul sedile, quando
fu il momento del
gruppo di teatro, nel quale era inclusa Frances. Avrebbero messo in
scena The
Rocky Horror Picture Show. Il pubblico ne fu entusiasta, anche chi
aveva già
visto una replica al cinema o in teatro. La rossa aspettò
con impazienza la
comparsa di Frances; aveva le labbra laccate di rosso ed il viso
coperto di
cerone, indossava un corsetto di pailette dorate, degli slip neri e dei
calzettoni azzurri appena sotto al ginocchio sotto ad un paio di scarpe
da
tiptap. E nient’altro, a parte un cilindro, anche quello di
pailette dorate!
Sembrava divertirsi un mondo a saltare in braccio al ragazzo che faceva
Eddie –
che sembrava essere stato tirato fuori direttamente da un servizio
fotografico
– e tirare quelle urla acute mente ballava ed alzava le
gambe. Il ragazzo che
interpretava Frank-N-Furter era davvero fantastico, ed era sceso tra il
pubblico
per sedersi fra le gambe di qualcuno o passargli il boa di struzzo sul
volto.
April rise ed applaudì un sacco, come tutti i presenti,
persino il prof di
Biologia che era stato preso di mira da Frank-N-Furter. A fine
esibizione si
riunirono tutti i ragazzi del Laboratorio Teatrale per inchinarsi, e
vinsero il
secondo premio, saltando ed esultando nelle loro calze a rete e scarpe
col
tacco. Frances baciò sulle labbra tutti i compagni, sia
maschi che femmine, ma
era un bacio amichevole. Invece si baciò sul serio con il
ragazzo che faceva
Frank, fino a che non si scambiarono il rossetto a vicenda per poi
scoppiare a
ridere. April sgranò gli occhi e smise di applaudire. Nel
suo inconscio, forse
quando le aveva parlato di Richard, aveva pensato di fare parte del
mondo di
Frances, e invece aveva altri amici, magari da più tempo, ed
anche un ragazzo.
E se non era il suo fidanzato, era un tipo con cui si baciava, sul
serio. Forse
non la conosceva per nulla. Sì, sul palco, con un
po’ di rossetto – forse del
tipo che faceva Frank – sull’incisivo bianco mentre
sorrideva e reggeva la
coppa d’ “argento” e con i calzettoni
azzurri, sembrava proprio un’altra
persona.
April si alzò dal suo posto durante
l’intervallo per andare a cercarla,
e la trovò fuori, avvolta in un cappotto lungo fino alle
ginocchia dall’aria
costosa, e si stava baciando con il tipo di prima. Lui era davvero
bello, senza
il trucco e le calze a rete. Un tipo affascinante, ma non di una
bellezza
convenzionale, più quella che potresti trovare nei vecchi
annuari in bianco e
nero, dove i ragazzi avevano i tratti marcarti e gli occhi ardenti. E
lui ce li
aveva, piccoli occhi scuri come carboni attizzati, gli zigomi alti e
sporgenti,
le labbra ben disegnate e rosee ed i capelli corvini mossi che gli
arrivavano
appena sotto la mascella.
Frances sorrise sulle labbra del tipo, ed aprì
gli occhi. E vide April,
che non se n’era ancora andata. Si staccò piano
dal ragazzo e le inviò uno
sguardo carico di sott’intesi, e la rossa avvampò
tornando nell’auditorium. Un
tipo corpulento coi capelli marroni stava cantando un pezzo western, e
Frances
ed il tipo si erano diretti alla macchina di lui per ascoltare un
po’ di buona
musica. Si baciarono ancora, non fecero altro e la cosa non
durò più molto. Si
limitarono ad ascoltare, dopo.
‹‹ Hey, Pel di Carota, qualcosa non
va? ›› Casey Jones.
April scosse la testa e tornò al suo posto.
Angolo
Autrice
Allora,
questo capitolo non è magari
così utile ai fini della trama, ma volevo un po’
mostrarvi la vita di Frances,
introdurvi nel suo mondo di corsetti di pailette e ragazzi col rossetto
XD.
Spero vi sia piaciuto, il prossimo sarà utile, lo giuro :).
P.S. [Importante] The Rocky Horror Picture Show è il mio film e spettacolo preferito, è un messaggio perché la gente capisca che, quando si prova piacere, non si commette un reato. Ed io sono grande sostenitrice dell’Amore Libero. Ognuno è libero di innamorarsi di chi vuole, anche se è qualcuno del suo stesso sesso. Spero siate d’accordo con me :).